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Tradizione, storia e territorialità: fattori che garantiscono l’inimitabilità Il caso Bisol.

Nel documento Aziende Born Global e loro determinanti (pagine 117-119)

98 3.3 Le aziende Born Global nel Made in Italy

3.3.4. La tradizione come fattore di successo: lacuna per le BG

3.3.4.1. Tradizione, storia e territorialità: fattori che garantiscono l’inimitabilità Il caso Bisol.

L’azienda Bisol rappresenta un valido esempio per dimostrare quanto siano fondamentali alcuni valori. La tradizione ed il legame col territorio sono due concetti che in generale portano un grande successo all’azienda, com’ è avvenuto anche per l’azienda Bisol. Si occupa della produzione e commercializzazione di vino prosecco ed opera all’interno della zona di Valdobbiadene. E` dotata di un lungo e ricco passato in quanto le prime tracce storiche si hanno a partire dal 1542, quando Eliseo Bisol iniziò un piccolo ma fiorente commercio. Il primo conflitto mondiale riuscì a bloccare temporaneamente l’attività ma soprattutto a partire dal secondo dopoguerra l’azienda ha avuto una crescita molto importante dovuta all’estrema sensibilità alla qualità. Possiede 125 ettari e gestisce l’intera filiera produttiva, dalla scelta del terreno all’imbottigliamento, strategia che testimonia quanta importanza l’azienda associa alla qualità del vino. Antonio Bisol, presidente dell’azienda, sostiene che il “segreto” del loro successo sta proprio nella tradizione. L’attività è sempre stata gestita a livello famigliare e questo ha consentito la trasmissione di principi importanti. Senza il passaggio di questi valori di padre in figlio, l’azienda non avrebbe potuto arrivare al successo in cui si trova. Le generazioni che hanno proseguito l’attività aziendale (21 finora) sono riuscite a mantenere un buon business migliorando sempre più le tecniche produttive ma al contempo mantenendo la ricerca della qualità. La famiglia Bisol ha quindi saputo trasmettere importanti principi da difendere e mantenere, fra i quali l’onestà, il lavoro condiviso, la prudenza ed il legame con il territorio. Per quanto riguarda quest’ultimo aspetto, molto interiorizzato nella cultura aziendale dell’impresa Bisol, molti sono gli aspetti che dimostrano quanto

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l’azienda sia radicata nel territorio in cui opera. Il direttore generale Gianluca Bisol ha sottolineato in maniera chiara questo fattore in occasione della cerimonia di consegna delle lauree triennali agli studenti dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, tenutasi nel recente luglio 2012. Dopo aver spiegato la strategia aziendale di adottare scelte produttive basate sul lungo periodo (perché più vincenti rispetto a quelle di breve termine, a causa dell’ indescrivibile velocità con cui si sta trasformando l’economia attuale), ha mostrato come sia forte il legame tra il loro prodotto ed il territorio in cui è nato: il prosecco non è riproducibile in altre parti del mondo e non corre il rischio di essere imitato da concorrenti esteri poiché la sua produzione è protetta grazie alla certificazione di qualità D.O.C. (denominazione di origine controllata) che rende impossibile la produzione al di fuori delle 9 province designate. La produzione di prosecco rappresenta quindi la loro scelta di lungo periodo. Proprio per questo si può notare il legame col territorio che ha l’azienda Bisol: il loro prodotto, non può nascere in territori diversi da quello di origine e per tale motivo è forte il legame tra l’azienda e la terra; viene quindi applicato il modello “glocal” già nominato in precedenza. L’importanza della territorialità è dimostrabile anche attraverso un’altra scelta strategica adottata più recentemente: nel 2002 l’azienda ha recuperato un antico vigneto, la Dorona, presente nell’isola di Mazzorbo, isola appartenente alla laguna di Venezia, molto prossima a Torcello. La produzione di vino in quest’area da vita al Venissa: un vino bianco fortemente ricercato nel mondo dei più esperti collezionisti (da notare la strategia di scegliere un target abbastanza ristretto). Questa scelta rappresenta l’unica occasione di operare all’esterno dell’originale zona di Valdobbiadene, ma comunque una zona molto limitrofa, dimostrando ancora una volta la strategia di adottare scelte radicate nel territorio (in questo caso si può forse intravedere la volontà di ricercare un legame con una delle città più amate nel mondo, scelta molto importante dal punto di vista del marketing). Il legame col territorio si può altresì individuare nell’iniziativa di cooperare con l’Università Ca’ Foscari per l’ istituzionalizzazione di un Master denominato “cultura del cibo e del vino”. Lo scopo di questa iniziativa è legato alla volontà di valorizzare il “giacimento enogastronomico” grazie al quale l’Italia vanta una posizione di primato nel mondo. Anche in questo modo dunque l’azienda dimostra l’importanza della territorialità, come fattore fondamentale per il successo aziendale, come fattore che definisce la forte identità al territorio in cui opera ed inoltre come fattore che garantisce l’inimitabilità. Grazie alla forte identità che viene data al territorio, il vino che producono è un prodotto unico, difficilmente imitabile dai rivali, esteri e non. E questo è vero per tutti i prodotti che nascono dalla terra e che hanno un forte legame col territorio in cui sono nati. Questo garantisce la non riproducibilità in altre parti del mondo.

Il legame con il territorio e la trasmissione di questi valori di generazione in generazione, ciò che abbiamo chiamato “tradizione”, hanno permesso all’azienda di essere conosciuta in tutto il mondo, di continuare con successo la sua lunga storia aziendale. Il caso Bisol è emblematico perché dimostra quanto siano importanti questi fattori. In questo caso però viene rappresentata un’azienda che, per i fattori strutturali che possiede, non rientra nella definizione di azienda Born Global. Le aziende BG non hanno tradizione, ne` storia. Perciò ci si chiede come un’azienda priva di questi fattori fondamentali possa arrivare comunque al successo aziendale. Nel prossimo paragrafo si cercherà di dare una risposta a questo interrogativo.

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Nel documento Aziende Born Global e loro determinanti (pagine 117-119)