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Glocal: l’importanza dell’aspetto locale nel concetto di internazionalizzazione delle BG

Nel documento Aziende Born Global e loro determinanti (pagine 78-80)

65 per la loro crescita e successo.

2.6. Glocal: l’importanza dell’aspetto locale nel concetto di internazionalizzazione delle BG

Come abbiamo visto alla fine del primo capitolo, è importante fare una considerazione su un aspetto particolare delle BG che è stato ricordato di rado. È stato ripetuto continuamente invece che si tratta di aziende che si basano su un altissimo grado di internazionalizzazione, fin dal momento della loro nascita. Si tratta di una considerazione che non perde fondamento, considerato che le BG si basano proprio su questa affermazione in quanto l’internazionalizzazione le caratterizza profondamente. Ciò non perde significato neppure nel presente paragrafo. Tutta questa internazionalizzazione però deve fare i conti con un aspetto opposto: la localizzazione. Essere un’azienda internazionale BG non vuol dire per forza spostarsi continuamente, ma vuol dire invece non aver paura ad affrontare il mondo e posizionare le diverse fasi del business in posti differenti, dov’è maggiore la convenienza, senza sentirsi vincolata a rimanere in un luogo, senza sentirsi racchiusa e incatenata in un’unica zona o Paese. Vuol dire quindi essere un’azienda del mondo. La localizzazione quindi emerge a questo punto dell’elaborato per ricordare che il successo aziendale si raggiunge anche attraverso di essa (e probabilmente la stessa esistenza delle aziende BG dipende a volte da aspetti locali). Infatti, mantenere le giuste attività aziendali legate ad una determinata zona è una scelta che può aumentare il successo aziendale. Come si diceva anche alla fine del primo capitolo, l’azienda per arrivare ad avere ottimi risultati, dovrebbe trovare il giusto equilibrio tra attività locali e globali, la giusta dose tra localizzazione e globalizzazione, ciò che viene chiamato appunto “glocal”. Secondo alcuni autori, come vedremo di seguito, si tratta di due concetti che vengono considerati assieme e non possono essere scissi in alcun modo; sono entrambi di fondamentale importanza anche per la nascita delle BG e per la diversificazione dei mercati in cui scelgono di entrare.

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In un’analisi effettuata da Svensson nel 2006, viene coniato il termine di “born glocal” che va a sostituire il concetto di born global. L’autore infatti adotta questa nuova terminologia per indicare che nel contesto delle BG è importante considerare sia le caratteristiche globali e sia quelle locali presenti sul mercato, trovare tra esse un buon equilibrio e una giusta armonia. Le due strategie, locale e globale, coesistono per una semplice ragione. Una strategia globale delle operazioni aziendali può esistere solo a livello strategico, mentre a livello operativo è impossibile da implementare. Pertanto, a livello strategico, possono essere considerate le strategie globali ma quando si tratta di aspetti operativi bisogna considerare operazioni commerciali locali. Servais e Rasmussen (2008) invece analizzano il concetto di glocalizzazione partendo dalle relazioni che ha un’azienda BG. Un’azienda altamente internazionale non può non essere legata all’ambiente locale, perché ha sviluppato una serie di relazioni (network) in una determinata zona che gli hanno permesso di nascere. Lo scopo principale della loro ricerca sta nell’analizzare come le aziende altamente internazionali (come le BG) sviluppano una visione globale all’interno di una rete locale, e come l'azienda globale deve basarsi sulle risorse locali. Anche se le aziende sono BG con alto grado di internazionalizzazione per quanto riguarda i loro prodotti e servizi che vengono venduti in diverse parti del mondo, possono essere locali nel loro processo di fondazione. In questo modo, secondo gli autori, le aziende possono essere definite “Glocal”. Un’azienda è Glocal quando è fondata in un ambiente locale ma ha un mercato globale. Si parla molto di network nella loro analisi perchè considerano il legame tra le BG e le aziende che hanno invece profonde radici locali. Inoltre gli autori sostengono che la cooperazione locale stabilisce il potenziale per la globalizzazione: “through a complex interaction between social and business networks, the local co- operation establishes the potential for the globalization of some of the firms – often with the founder as the node in the networks” (Servais e Rasmussen, 2008). Ancora una volta quindi viene dimostrata l’importanza della localizzazione per le aziende BG. Un’ulteriore analisi dimostra ciò partendo da un punto di vista diverso, ovvero la diversificazione dei mercati. Infatti, anche secondo Monferrer et al. (2012) le nuove imprese BG dovrebbero bilanciare le attività locali e globali, trovare un equilibrio tra la volontà di globalizzazione e le caratteristiche specifiche dei mercati locali. Dovrebbero adattare le opportunità globali ai diversi contesti locali in cui vanno ad operare, in pratica un adattamento alle diverse caratteristiche locali. Le aziende dovrebbero organizzare il proprio modello di business al fine di ottenere vantaggi competitivi dalla dimensione globale ma dovrebbero al contempo anche competere localmente in diversi mercati esteri. Il loro comportamento glocal quindi sta proprio in questo. Inoltre gli autori sostengono che un elevato orientamento al mercato internazionale da parte delle aziende Born Global implica lo sviluppo di buone capacità di gestione; ciò favorisce una maggior diversificazione geografica internazionale. Le BG devono ottenere informazioni sui diversi ambienti competitivi e istituzionali associate ad ogni nuovo mercato estero. Esse devono anche essere in grado di sviluppare processi che garantiscono il coordinamento tra i diversi mercati locali. Le migliori capacità di gestione portano gli imprenditori ad adottare un atteggiamento più positivo verso i nuovi mercati esteri consentendo una maggiore esposizione internazionale, in modo da diversificare la loro presenza sui mercati esteri. In sintesi, le capacità di management che hanno le BG aiutano a spiegare come tali aziende sviluppano un comportamento “glocal”.

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Infine,

Johanisson (2009)

affronta il tema della glocalizzazione riflettendo sul tema della cooperazione locale, fondamentale per l’internazionalizzazione dell’ azienda BG. Considerata l’espansione del fenomeno globalizzativo, la località, la regione o la comunità sono diventati un “generatore di energia imprenditoriale”. Un esempio di strategia glocal è il distretto industriale e le sue aziende associate. In questo contesto la competitività globale si ottiene attraverso la collaborazione locale.

Ci possono essere diverse motivazioni che spingono un’azienda a posizionare una sua attività in una determinata zona. Per esempio questa decisione può essere determinata dalla presenza di vantaggi localizzativi: il minor costo delle risorse, una comoda rete di infrastrutture e via dicendo. Quando questa scelta viene presa, l’azienda deve affrontare la realtà locale in cui sceglie di posizionarsi: la lingua, il sistema burocratico, la cultura in generale. La scelta del luogo (e la diversificazione) dipende da cosa offre quella zona e ciò deve essere vantaggioso all’azienda e deve aiutarla a raggiungere una posizione di successo. Perciò, per quanto internazionale possa essere un’azienda, ci saranno sempre degli aspetti locali che dovranno essere presi in considerazione e affrontati affinché l’azienda possa implementare il suo business e ottenere ottimi risultati. L’aspetto locale è importante anche per le relazioni del network che si vengono a creare in una determinata zona (i network non sono solo globali): possono contribuire in diversi modi al successo aziendale, e la collaborazione che si viene a creare è importante per sostenere l’azienda BG nel suo processo di competizione globale.

Nel documento Aziende Born Global e loro determinanti (pagine 78-80)