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Economia veneta e imprenditorialità giovanile

Nel documento Aziende Born Global e loro determinanti (pagine 107-110)

98 3.3 Le aziende Born Global nel Made in Italy

3.3.1. Economia veneta e imprenditorialità giovanile

L’economia italiana ha sempre visto una differenziazione dimensionale per quanto riguarda le aziende del Nord Est in contrapposizione con quelle del Nord Ovest. Quest’ultima è conosciuta come un’area ad elevato livello di industrializzazione avanzata, tanto che a questa zona è ricollegata l’immagine del triangolo industriale basato sulla grande impresa. Al contrario, il Nord Est dell’Italia è sempre stato un territorio caratterizzato dalla presenza di imprese di dimensioni medio-piccole, prevalentemente a matrice familiare e di natura manifatturiera. Le PMI si suddividono in tre principali categorie: le microimprese (con meno di dieci dipendenti e meno di due milioni di fatturato annuo), le piccole imprese (con meno di 50 dipendenti e meno di dieci milioni di fatturato) ed infine le medie imprese (con meno di 250 dipendenti ed un fatturato inferiore ai 50 milioni). La tabella sottostante indica la struttura dimensionale delle aziende presenti nel Veneto nel 2008.

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Figura 14: Imprese e addetti alle imprese per classi dimensionali (escluso il settore agricolo). Veneto, anno 2008.

Come emerge anche dalla tabella, viene confermata la prevalente dimensione ridotta delle aziende venete: le microimprese erano pari a 374.994, le piccole 26.793 mentre le medie erano 4.224. Si può perciò confermare che il Veneto è in linea con il resto del Nord Est per quanto riguarda l’aspetto dimensionale delle aziende presenti in quest’area.

Per quanto riguarda l’aspetto settoriale, il Nord Est si caratterizzava negli anni ‘90 per la concentrazione aziendale in settori a basso livello tecnologico (inteso come livello medio di spesa in R&S), così com’è tipico del Made in Italy. Di seguito, una tabella che illustra i dati del 2010 riguardanti il numero, la quota e la variazione percentuale annua per ogni categoria economica appartenente al settore dell’artigianato veneto:

Figura 15: Imprese artigiane del Veneto. Numero, quota e variazione percentuale annua per categoria economica. Anno 2010.

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Per quanto concerne le caratteristiche principali dell’imprenditoria italiana, grazie al report del GEM (Global Entrepreneurship Monitor) del 2008 si sono raccolti dati interessanti: i tipici imprenditori “early-stage” sono giovani compresi in una fascia di età tra i 24 ed i 35 anni, sono prevalentemente uomini (rappresentano una percentuale più che doppia rispetto al valore delle donne) e sono generalmente laureati. La distribuzione regionale vede il 48,2% degli imprenditori early-stage nelle regioni settentrionali, il 17,5% al Centro ed il 34,2% nel Sud e nelle Isole. Questi dati purtroppo non considerano le percentuali del Veneto ma sarebbe interessante valutare quanto effettivamente la percentuale sia distribuita tra le regioni che compongono il Nord Est.

Per quanti riguarda i tassi di natalita` e mortalita` delle aziende italiane, la situazione imprenditoriale dell’Italia è in una fase di generale stabilità. Nel 2010, ci sono state circa 410mila iscrizioni (tasso di natalità pari al 7,8%) e 389mila cessazioni (tasso di mortalità al 7,4%). Il saldo imprenditoriale nel 2010 è quindi positivo per la prima volta dal 2006 (dati da Fondazione NordEst). Per quanto riguarda più strettamente la situazione del Veneto, è stato soggetto ad una ripresa nel 2010 che ha visto un tasso di natalità pari al 7,01% (inferiore alla media nazionale) ed un tasso di mortalità pari al 6,95% (ancora una volta inferiore alla media dell’Italia): per la prima volta dopo tre anni ha avuto un saldo positivo (dati Fondazione Nordest). Questo dimostra che il Veneto ha una percentuale di mortalità inferiore rispetto alla media delle regioni italiane. Nonostante questo però la mortalità delle aziende nel territorio Veneto è rappresentata da una percentuale notevole. Questo è un tema che viene considerato spesso soprattutto quando si parla di giovani imprenditori. Oltre il 50% delle aziende chiude entro i tre anni dalla nascita. Inoltre, i giovani ai giorni d’oggi non hanno gli incentivi per la costruzione di un’azienda per diversi motivi. Innanzitutto, sono spinti ad emigrare; l’orgoglio di patria viene sentito in maniera molto meno forte rispetto alle generazioni precedenti. Un secondo elemento è il fatto che la situazione di crisi economica attuale non spinge i giovani ad iniziare una nuova attività imprenditoriale perché ha portato maggior incertezza nel mondo lavorativo ed economico in generale e quindi ha sicuramente incrementato l’avversione al rischio da parte dei potenziali giovani con spirito imprenditoriale. Un’ultima motivazione è legata alla mentalità che caratterizza l’imprenditoria del Veneto: i vecchi titolari di aziende tendono a non “passare il testimone” molto facilmente alle generazioni più giovani. Questa tendenza è abbastanza diffusa nel Veneto e la questione porta a riflettere sul fatto che, se la mentalità imprenditoriale veneta è tendenzialmente chiusa e scettica verso i giovani, bisognerebbe ricreare delle possibilità per fare in modo che, nonostante le difficoltà economiche, possano portare innovazione nel tessuto imprenditoriale del Veneto. A tal proposito, ci sono degli enti che stanno prendendo in mano la situazione: un esempio è fornito dal progetto dello Start Cup Veneto. Si tratta di un concorso che mira a premiare le migliori idee imprenditoriali innovative, ha lo scopo di sostenere la ricerca e l’innovazione tecnologica finalizzata allo sviluppo economico del territorio regionale. E’ un’idea finanziata dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo e realizzata dalle Università di Padova, Venezia (Ca' Foscari) e Verona. E’ un progetto che si articola in più fasi e che si concluderà il 19 ottobre proclamando il vincitore di Start Cup Veneto 2012, cui spetterà un premio di 10.000 Euro. Viene quindi garantito un sostegno economico oltre che formazione e consulenza. I progetti vincenti saranno scelti mediante la

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valutazione (da parte del Comitato tecnico scientifico) dei business plan presentati seguendo i criteri del tasso di innovazione dell’idea, della sua realizzabilità e della qualità espositiva del piano. Si tratta di un’idea importante perché in questo modo cerca di incentivare i giovani a tirar fuori le loro idee ed entrare nel mondo dell’imprenditorialità.

Nel documento Aziende Born Global e loro determinanti (pagine 107-110)