• Non ci sono risultati.

c Le relazioni semantico-cognitive caratteristiche di Bossi.

GUGLIELMO GIANNINI.

PRONOMI TOT OCCORRENZE REFERENTE GIANNINI REFERENTE ALTR

8.1. c Le relazioni semantico-cognitive caratteristiche di Bossi.

Le altre tre parole peculiari del linguaggio di Bossi sono federalismo, movimento e stato313.

Il federalismo è una delle proposte fondamentali del partito leghista. Esso si fonda sull’idea di redistribuire il potere governativo dello Stato alle regioni, rendendole amministrazioni autonome comunque legate al governo centrale da un patto che ne definisce i limiti di sovranità e competenza.

La narrazione in SB costruisce attentamente il suo frame che viene lessicalizzato con i vocaboli federale (24), federalismo (53), federalista agg. (43), federalista sost. (8). I concetti di cui si avvale sono AUTONOMIA,

185

INDIPENDENZA,LIBERTÀ, LOCALITÀ e ne recupera altri dal frame economico LIBERISMO. Essi si presentano a livello lessicale rispettivamente con i termini seguenti: autonomia (9), autonomo (9), autonomista agg. (4); indipendente (8), indipendentista (6), indipendenza (1); liberamente (3), liberare (4), liberazione (5), libero (64), libertà (38); locale (7), località (1), regione (13), regionale (16); liberaldemocratico agg. (3), liberaldemocratico sost. (1), liberale agg. (11), liberale sost. (1), liberismo (8), liberista agg. (13), liberista sost. (1).

autonoma (77) A questi signori che fuori dalla Lega vi parlano di federalismo, chiedete subito se sono disposti ad accettare l'attribuzione alle regioni della capacità impositiva autonoma su tutte le materie di competenza […].

autonomista (78) Così sono nate la sinistra federalista - assegnata a Maroni nel momento in cui la Lega si proponeva, sul finire del '93, come contenitore dei voti moderati in libera uscita, dopo la rottura del "contenitore Dc" - e la corrente indipendentista di Mario Borghezio ed Erminio Boso la quale, a partire dalla primavera del '94, ha tenuto aperta la via della minaccia indipendentista.

indipendentista (79) I giudici federali avranno un ordinamento indipendente rispetto a quello dei giudici statali; i primi si occuperanno della verifica di costituzionalità e di legittimità delle sentenze (di primo e secondo grado) emesse dai secondi, i quali saranno reclutati su base territoriale (tramite concorsi regionali limitati ai residenti) e potranno essere rimossi solo se responsabili di violazioni di legge nell'esercizio delle proprie funzioni;

liberista (80) […] che rappresenta null'altro che il tentativo di ripristinare la filosofia del vecchio pentapartito scardinato dall'avanzata della Lega, e la destra liberista e federalista, europea e moderna, incarnata dalla Lega e mi auguro anche da una parte di Forza Italia.

regionale (81) Ecco perché le chance del federalismo passano attraverso una massiccia presenza in Parlamento di una forza politica sinceramente federalista, anzi dell'unica forza politica che ha nella difesa delle autonomie regionali e cittadine contro l'ingerenza dello Stato centrale la sua stessa ragion d'essere.

186 La struttura concettuale che lo caratterizza acquisisce un valore positivo

grazie alla costruzione sintattica in cui i suoi lessemi vengono inseriti. Così accade per esempio per federalista e liberaldemocratico:

federalista (82) Contro questa commedia degli equivoci c’è solo un rimedio: l'attivismo parlamentare di un partito autenticamente federalista come la Lega […].

liberaldemocratico (83) […] dall'altro il polo liberaldemocratico della Lega,

acceso come un faro nelle nebbie di un centro che era rimasto stritolato dal trionfo degli opposti estremismi.

In (82) è l’avverbio autenticamente a far assumere una tale connotazione all’aggettivo federalista, mentre in (83) è la metafora dell’accensione di un faro nella nebbia, che attivano i concetti di VISIBILITÀ ed EVIDENZA, a mettere in positivo l’aggettivo liberaldemocratico.

Il frame nella sua totalità si oppone alla classe politica del potere costituito, quindi anche ai concetti che la delineano:

(84) È una logica che porta al totalitarismo centralista314 e mina alle

radici la stessa concezione dello Stato liberale, basato sulla divisione dei poteri teorizzata da Montesquieu.

La necessità dell’autonomia delle amministrazioni locali è dovuta alla condizione di corruzione che abbiamo visto caratterizzare il governo centrale, raffigurato nello Stato padrone e autoritario.

La parola stato è presente nel saggio con 154 occorrenze315. Esso compare

per quarantaquattro volte nei sintagmi Stato assistenziale (3), Stato assistenzialista (1), Stato autoritario (2), Stato centrale (4), Stato centralista (5), Stato centralizzato (1), Stato democratico (2), Stato fascista (1), Stato federale (7), Stato italiano (1), Stato liberale (5), Stato nazionale (5), Stato padrone (1)316, Stati regionali (6).

314 In questo caso si oppone all’eccesso di potere richiamato dal sintagma totalitarismo

centralista.

315 Sono state espunte le occorrenze del participio passato del verbo essere. 316 Si veda esemplificazione (59), p. 181.

187 I sintagmi Stato federale, Stato liberale, Stati regionali sono descrizioni della

riforma proposta dalla Lega. Gli altri (tranne il neutro Stato italiano e Stato democratico usato per indicare le qualità del governo attuale all’enunciazione messo in pericolo dalla classe politica e difeso dalla Lega) sono invece riferiti all’assetto istituzionale attuale al momento dell’enunciazione; quasi tutti i loro aggettivi si oppongono ai concetti essenziali al frame LEGA e FEDERALISMO: autoritario, fascista, padrone richiamano l’ECCESSO DI POTERE opponendosi all’AUTONOMIA, alla DEMOCRAZIA e alla LIBERTÀ; centrale, centralista, centralizzato, italiano e nazionale si oppongono invece alla LOCALITÀ:

Stato assistenziale (85) […] la Lega ha messo la barra in direzione del federalismo

e del grande cambiamento dallo Stato assistenziale a quello federale […].

Stato autoritario (86) Un progetto politico compatibile con la creazione dello

Stato autoritario, ma che non era certo in grado di rianimare

il processo produttivo e di creare il milione di posti di lavoro promessi in campagna elettorale.

Stato democratico (87) Non si illuda che dopo un voto delle Camere ci possa

essere resistenza. Non si illuda nessuno, neppure Sua Maestà – così, credo, vuol essere chiamato il capo del governo. Questo è uno Stato democratico, almeno finché c'è la Lega a vigilare...

Stato federale (88) Ma fino a quel momento, una sola dev'essere la preoccupazione, anzi la vera e propria ossessione di ogni uomo della Lega: lavorare a una politica mirata alla trasformazione dell'Italia in uno Stato federale.

Stato liberale (89) Questo però è un valore da Stato liberale, da Stato

liberale non più da Stato assistenziale.

Come si vede anche dalla serie degli esempi da (85) a (89), importante per il frame FEDERALISMO è il concetto di NUOVO, da collegare a quello di CAMBIAMENTO, di cui l’insieme semantico relativo si costituisce di parole come cambiamento (46), cambiare (18), nuovo (101), rivoluzionario agg. (5), rivoluzionario sost. (1), rivoluzione (11).

188

cambiamento (90) Alla fine decisi di giocare quella carta, ben sapendo che la Lega, con il suo marchio doc del cambiamento, avrebbe in una certa misura legittimato il grande monopolista della tivù privata.

cambiare (91) Struttura e meccanismi di funzionamento dei partiti devono

cambiare radicalmente.

nuovo (92) Niente più Stato etico, nella nuova Italia federale, ma uno Stato – anzi, una serie di Stati coordinati – che recupera il ruolo attribuitogli dalla dottrina liberale, di tutore delle regole del gioco nonché di garante degli elementari diritti dei cittadini e delle condizioni essenziali alla convivenza.

rivoluzionario (93) […] ha forse pensato che era il momento di tirare il freno e ha suggerito l'azione giudiziaria contro il movimento più aggressivo e rivoluzionario, l'unico possibile artefice di un cambiamento profondo.

rivoluzione (94) Ma la nuova legge elettorale e la necessità di passare dalla pars destruens alla pars construens della nostra rivoluzione imponevano una tattica nuova.

Tale insieme è scarsamente rappresentato in SF: pur essendo presenti i termini rivoluzione (22) e rivoluzionario agg. (3), essi sono riferiti soprattutto ad eventi storici passati, come quello della Rivoluzione francese del 1789 (al quale dedica un intero capitolo nel suo saggio). L’aggettivo nuovo, invece, non indica qualcosa di ‘recente’, ma si trova per lo più in locuzioni del tipo di nuovo e niente di nuovo che rivelano quel topos della ripetitività già messo in evidenza da Wodak317. Anche Bossi in parte l’adotta, riferendosi al

trasformismo e negoziando lo stesso significato dell’insieme semantico riferito sopra. Si guardi per esempio alla forma rivoluzione nel brano seguente:

(95) Fu insomma una rivoluzione dell'apparenza, che restaurò la democrazia sul corpaccione bolso dello Stato giolittiano.

Il determinante dell’apparenza e il verbo successivo restaurare negano completamente il concetto di CAMBIAMENTO attivato invece da rivoluzione.

189 Il cambiamento riguarda anche il tipo di configurazione politica che la Lega

decide di assumere: non più un partito, ma un movimento (56)318:

(96) E dire che, basandosi sulla valutazione «tecnica» della notizia, alla Lega si sarebbe dovuto dedicare uno spazio preponderante, visto che era stato il nostro movimento ad aprire la crisi togliendo la fiducia a Berlusconi.

Rispetto alla descrizione della situazione politica secondo discorso qualunquista, in SB sembra esserci dunque una polarità nei termini di una qualità politica piuttosto che di entità politiche: da una parte v’è lo Stato centrale, con la corruzione e l’assistenzialismo; dall’altra la Lega, onesta, combattiva e tesa al cambiamento.