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Capitale europea della Cultura

Nel documento La politica culturale dell'Unione Europea (pagine 154-157)

SEZIONE III. I programmi

B) Capitale europea della Cultura

Le istituzioni europee riconoscono il ruolo particolare che le città hanno per lo sviluppo della cultura almeno dal 1985, quando è stata adottata la risoluzione che ha dato vita alla manifestazione “Città europea della cultura”349 – un evento della durata di un anno, nel corso del quale una città porta a termine un programma di eventi con l’obiettivo di «valorizzare la ricchezza, la diversità e le caratteristiche comuni delle culture europee e di contribuire a migliorare la comprensione reciproca tra i cittadini europei».350 Sin dalla sua prima edizione – ad Atene nel 1985 – la manifestazione ha avuto “ripercussioni positive per quanto riguarda la risonanza data dai mezzi di comunicazione, lo sviluppo turistico e culturale e la consapevolezza da parte degli abitanti dell'importanza della scelta della loro città”.351

In origine le Capitali europee della cultura erano scelte con un sistema intergovernativo: gli Stati membri selezionavano all’unanimità le città che potevano accogliere la manifestazione e la Commissione concedeva ogni anno un contributo alla città selezionata.352

Riconoscendo il successo della manifestazione, nel 1999 il Parlamento e il Consiglio hanno adottato una decisione con cui l’evento è stato integrato nel quadro delle azioni comunitarie e rinominato in “Capitale europea della cultura”(CEC)353. È stata introdotta una nuova procedura di selezione delle città per il periodo 2005 – 2019, più trasparente e coerente, secondo cui le città sono nominate con decisione del Consiglio su proposta della Commissione che segue i consigli di una giura composta da tredici membri tra esperti indipendenti designati

349

Risoluzione dei ministri responsabili degli affari culturali, riuniti in sede di Consiglio del 13 giugno 1985 relativa all'organizzazione annuale della manifestazione «Città europea della cultura» in GU C 153 del 22.6.1985, p. 2.

350

Art. 1 della Decisione n. 1622/2006/CE che istituisce un’azione comunitaria a favore della manifestazione Capitale europea della cultura per gli anni dal 2007 al 2019.

351

Considerando 4 della Decisione 1419/1999/CE, vedi nt. a seguire. 352

Eccetto che per l’anno 2000, in cui, in via eccezionale, in occasione del millennio, nove città furono scelte come Capitali europee della cultura: Avignone (Francia), Bergen (Norvegia), Bologna (Italia), Bruxelles (Belgio), Cracovia (Polonia), Helsinki (Finlandia), Praga (Repubblica ceca), Reykjavik (Islanda), Santiago de Compostela (Spagna).

353

Decisione 1419/1999/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 maggio 1999, che stabilisce un'azione comunitaria a favore della manifestazione “Capitale europea della cultura” per gli anni 2005-2019 in

GU L 166 dell’1.7.1999, p. 1. Questo atto normativo viene modificato dalla Decisione n. 649/2005/CE del 13

dalle istituzioni europee, e membri designati dallo Stato che ospiterà la manifestazione. 354 Uno studio condotto da esperti sulle Capitali europee della cultura per il periodo dal 1995 – 2004355 ha mostrato che la maggior parte degli organizzatori ritiene che l’evento porta benefici alla città dal punto culturale. Allo stesso tempo, dal rapporto è emersa l’esistenza di alcuni problemi come la necessità di migliorare l’azione dell’Unione, soprattutto per quanto riguarda gli effetti a lungo termine sullo sviluppo culturale della città e della regione interessata.

Di conseguenza nel 2006 la decisione fino ad allora in vigore è stata abrogata e sostituita dalla nuova decisone356 che pone maggiore attenzione sulla dimensione europea dell’evento e incoraggia la competizione tra le città candidate negli Stati membri. Alla base della competizione deve esserci la volontà di creare una governance culturale del territorio che prosegua anche dopo l’anno dell’evento e che sia sostenibile al lungo periodo. I 27 Stati membri sono invitati ad ospitare a turno la manifestazione; la cronologia degli Stati che ospiteranno la CEC, decisa di comune accordo tra i vari Stati, è precisata nell’allegato della decisione 1622/2006/CE. Dal 2007, ogni anno due Stati possono ospitare la Capitale europea della cultura357.

Il progetto culturale che la città che aspira al titolo CEC presenta, deve essere di dimensione europea e basarsi sulla cooperazione culturale, soddisfare una forte esigenza di qualità artistica e culturale e mettere in luce il valore aggiunto europeo. Le candidature vengono valutate dalla commissione selezionatrice358 in base agli obiettivi e ai criteri specifici

354

Per ogni Stato membro interessato è istituita una giuria che ha il compito di valutare le candidature delle città candidate e raccomandare la designazione di una di esse. Tale commissione di esperti è composta da 13 membri, sette dei quali sono le persone designate dalle istituzioni europee (due membri sono nominati dal Parlamento europeo, due dal Consiglio, due dalla Commissione e uno dal Comitato delle regioni) mentre gli altri sei sono designati dallo Stato membro interessato, in consultazione con la Commissione. I membri della giuria sono esperti indipendenti e hanno esperienza e competenze rilevanti attinenti al settore culturale, allo sviluppo culturale delle città e all'organizzazione della manifestazione CEC. Gli esperti “europei” sono nominati per tre anni (rinnovabili in fasi successive) e accompagnano gli esperti "nazionali" in ciascuno degli Stati membri interessati per valutare le candidature con riferimento agli obiettivi e ai criteri richiesti per il titolo.

355

Study on the European Cities and Capitals of Culture and the European Cultural Months (1995-2004) eseguito da Palemer-Rae Associates, Bruxelles, 2004. Reperibile su

http://ec.europa.eu/culture/key-documents/doc926_en.htm, consultato il 28/09/2012. 356

Decisione n. 1622/2006/CE. In questo caso, come per la decisone precedente 1419/1999/CE, la base giuridica è l’art. 151 TCE (ora 167 TFUE).

357

La decisione 1622/2006/CE entrò in vigore il 1. gennaio 2007. Prima d’allora ci furono anni in cui due capitali condivisero il titolo di Capitale europea della cultura come Rotterdam e Oporto (2001), Bruges e Salamanca (2002), Lille e Genova (2004). Nel 2010 invece, tre città si sono spartite il titolo: Essen, Pecs e Istanbul.

358

Per quanto riguarda la presentazione delle candidature, ciascun Stato membro interessato pubblica un invito a presentare candidature al più sei anni prima dell’inizio della manifestazione in questione. Le città hanno dieci mesi al massimo per rispondere all’invito e inviare le candidature nelle quali descrivono il programma che la città che si candida intende realizzare. Ciascuno degli Stati membri interessati convoca la pertinente giuria per una riunione di preselezione, al più tardi cinque anni prima dell’inizio della manifestazione. La giuria redige un elenco di città a priori idonee, predispone una relazione sulle candidature e formula raccomandazioni dirette a

richiesti, che per ragioni di visibilità sono classificati in due categorie: “dimensione europea” e “la città e i cittadini”.359 La qualità di una candidatura è basata soprattutto sulla comprensione del concetto di CEC e dei criteri di selezione. Nella Guida alle città candidate360 si specifica che una città non è designata Capitale unicamente per quanto ha fatto, ma soprattutto per il programma di eventi culturali particolari che intende proporre nell’anno in questione. Il programma dell’anno CEC deve rivestire un carattere eccezionale: la città è invitata a sfruttare le sue particolarità, quali il patrimonio e la vita culturale permanente, ma questi costituiscono soltanto una base per l’organizzazione dell’avvenimento.

In quanto alla “dimensione europea”361 la città candidata deve sottolineare il ruolo che essa ha svolto nella cultura europea, i suoi legami con tale cultura, la sua appartenenza all'Europa, nonché la sua attuale partecipazione alla vita artistica e culturale europea. Il criterio in questione si esplicita altrettanto nell’allineamento del progetto con l’azione culturale europea e da un'adeguata associazione delle istituzioni europee e delle loro politiche. Viene incoraggiata ogni azione organizzata concreta che sia in sintonia con gli obiettivi del programma Cultura 2007-2013.362

Il secondo dei requisiti cui deve ottemperare una città candidata al titolo CEC riguarda «la città e i cittadini», dove il termine cittadini si riferisce ai cittadini europei e a tutti coloro che vivono nell’Ue in maniera permanente o temporanea. Le città devono presentare un progetto che valorizzi gli aspetti specifici della città stessa, così come gli elementi della diversità culturale europea, mostrandosi attrattiva a livello internazionale e suscitando nel contempo interesse ed entusiasmo presso la popolazione locale. Il progetto deve altrettanto garantire un carattere duraturo dell’avvenimento: l’evento deve fungere da catalizzatore di medio e lungo termine nello sviluppo della città.

Alle città selezionate per il titolo Capitale europea della cultura, la Commissione

quelle preselezionate. Nove mesi dopo la riunione di preselezione ciascuno degli Stati membri interessati convoca la relativa giuria per la selezione finale. Ciascuno degli Stati membri designa una città per la nomina a capitale europea della cultura, notificandolo al Parlamento europeo, al Consiglio, alla Commissione e al Comitato delle regioni al più tardi quattro anni prima dell’anno d’inizio della manifestazione. Il Parlamento europeo può trasmettere un parere alla Commissione entro tre mesi dal ricevimento delle designazioni degli Stati membri. Il Consiglio, deliberando in base a una raccomandazione della Commissione formulata tenendo conto del parere del Parlamento europeo e delle giustificazioni fondate sulle relazioni della giuria, nomina ufficialmente le città in questione.

359

Come dall’art. 4 della decisione 1622/2006/CE. 360

Reperibile su http://ec.europa.eu/culture/our-programmes-and-actions/doc629_en.htm. 361

Art. 4 della decisione 1622/2006/CE 362

Tali obiettivi sono espressi nell’art. 3 della decisione n. 1855/2006/CE ce istituisce il Programma Cultura che oltre al obiettivo generale di “contribuire alla valorizzazione di uno spazio culturale condiviso dagli europei … al fine di fine di favorire l’emergere di una cittadinanza europea” riporta altre tre obiettivi specifici: promuovere la mobilità transnazionale degli operatori culturali; incoraggiare la circolazione transnazionale delle opere e dei prodotti artistici e culturali; favorire il dialogo interculturale.

conferisce un premio pecuniario versato integralmente al più tardi tre mesi prima dell’inizio dell’anno interessato. Tra gli anni 2000 – 2006 i premio per ogni città designata ammontava a 500 000 euro. Con il programma Cultura 2007-2013 il contributo è stato incrementato a 1.5 milioni di euro. Il premio non è automatico, la città che ospita l’evento deve rispettare gli impegni presi durante la fase di selezione e seguire le raccomandazioni della giuria e del gruppo di monitoraggio. Nel 2014, giunta alla sua trentesima edizione, la manifestazione verrà integrata nel nuovo programma quadro per il periodo 2014-2020 – Europa Creativa.

Nel documento La politica culturale dell'Unione Europea (pagine 154-157)