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Comunicazione della Commissione al Consiglio, al Parlamento Europeo, al

Nel documento La politica culturale dell'Unione Europea (pagine 73-75)

SEZIONE II. Fonti regionali

B) Unione Europea

42. Comunicazione della Commissione al Consiglio, al Parlamento Europeo, al

europeo: “Basta un clic: progressi in materia di digitalizzazione e accessibilità online del materiale culturale e della conservazione digitale nell'UE”

La comunicazione “Basta un clic: progressi in materia di digitalizzazione e accessibilità online del materiale culturale e della conservazione digitale nell’UE”137 illustrava i progressi compiuti nella creazione di Europeana, la biblioteca digitale europea che avrebbe permesso al pubblico di accedere al patrimonio culturale dell’Europa da una piattaforma unica. I principali temi affrontati dal documento riguardavano la digitalizzazione, l'accessibilità online e la conservazione digitale del materiale culturale. Nella comunicazione venivano descritte le iniziative degli Stati membri sugli aspetti organizzativi, finanziari, tecnici e giuridici, essenziali per rendere disponibile su Internet il materiale culturale. Con la comunicazione si invitavano gli Stati membri e le parti interessate ad intensificare il lavoro destinato a rendere più accessibile il nostro patrimonio comune e si confermava l'impegno della Commissione a sostenere tale obiettivo tramite le sue azioni programmatiche e i suoi programmi di finanziamento.

Le istituzioni culturali europee venivano incoraggiate a collaborare e agire per la creazione di Europeana – un punto d'accesso multilingue comune al patrimonio europeo digitale. Nel 2007, l'istituzione della Fondazione per la “biblioteca digitale europea”138 che riuniva vari settori culturali, dava un nuovo impulso allo sviluppo di Europeana. Il sito dimostrativo di Europeana, apriva nel febbraio del 2008 in vista del lancio di un primo prototipo nel novembre dello stesso anno. Tale prototipo sarebbe diventato del tutto operativo entro due anni. Inizialmente il materiale accessibile tramite Europeana sarebbe stato rappresentato principalmente da materiali di dominio pubblico. Una delle sfide cruciali poste alla biblioteca digitale era l'inclusione di materiale ancora soggetto a diritto d'autore, in modo da evitare che si configurasse una situazione in cui sarebbe risultata accessibile in rete una vasta quantità di materiale culturale degli anni precedenti il 1900, ma pochissimo del passato più recente. A tal fine era necessaria una fattiva collaborazione tra istituzioni culturali e titolari dei diritti. Ulteriori problematiche sollevate dello sviluppo di Europeana riguardavano le funzioni di ricerca e di recupero dei dati multilingue, l’integrazione di strumenti collaborativi e la promozione di Europeana presso il grande pubblico.

Nella sua Raccomandazione del 2006 sulla digitalizzazione e l'accessibilità online del materiale culturale e della conservazione digitale, la Commissione aveva esortato gli Stati

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COM(2008) 513 def. – Non pubblicata sulla Gazzetta ufficiale. 138

Membri fondatori sono le associazioni europee di biblioteche, archivi, musei e archivi audiovisivi, nonché singole importanti istituzioni culturali.

membri a intervenire in diverse aree cruciali e a riferire in merito ai progressi compiuti entro il febbraio 2008. Basandosi in gran parte sulle relazioni presentate dagli Stati membri nel febbraio/marzo 2008, si potevano osservare i seguenti progressi compiuti:

Nella digitalizzazione: la maggior parte degli Stati membri aveva creato rassegne delle

attività di digitalizzazione e apprestato strategie e piani di digitalizzazione. Tuttavia, le rassegne non erano utilizzate in modo sistematico e le strategie e i progetti non definivano obiettivi quantitativi. Era necessario un impegno rafforzato e l'elaborazione di una programmazione finanziaria. Anche se alcuni Stati membri contribuivano notevolmente in materia di risorse di digitalizzazione, era necessario un intervento rafforzato, mediante partenariati pubblico-privato o sponsorizzazioni private. Era altrettanto essenziale garantire l’aumento della produzione del lavoro di digitalizzazione. In tal senso, vari Stati membri avevano creato dei centri di digitalizzazione;

nell’accessibilità online: molti Stati membri avevano istituito dei portali nazionali che

potevano svolgere un importante ruolo di aggregazione per Europeana. Una maggioranza di Stati aveva attuato lavori relativi alle norme necessarie per realizzare l'interoperabilità in tutta Europa. In alcuni Stati erano in atto iniziative destinate a coinvolgere i detentori di contenuti del settore privato e facilitare così la disponibilità delle opere ancora coperte da diritto d'autore, mentre si notavano scarsi progressi nelle opere orfane. Alcuni Stati139 vedevano con favore una soluzione o un orientamento a livello europeo. Allo stesso modo, si registravano scarsi progressi a livello di gestione dei diritti per la digitalizzazione e di accessibilità online del materiale la cui edizione o diffusione era stata abbandonata e per la soluzione degli ostacoli all'utilizzo delle opere di dominio pubblico.

Nella conservazione digitale: l’assenza di politiche chiare e compiute in molti Stati

membri veniva identificata nella Raccomandazione come una minaccia alla sopravvivenza del materiale digitalizzato e nato in forma digitale. La maggior parte degli Stati membri aveva iniziato a formulare strategie di conservazione digitale e alcuni avevano già creato progetti di conservazione specifici; tuttavia, il seguito operativo e il sostegno finanziario restavano limitati. La maggior parte degli Stati membri autorizzava la riproduzione di più copie a fini di conservazione, gli altri Stati intendevano adeguare la loro legislazione. In modo analogo, un'ampia maggioranza di Stati membri aveva già aggiornato la propria normativa in materia di deposito legale. Tuttavia, i tipi di materiale coperti dalla normativa e i criteri di deposito

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In Finlandia, Svezia, Danimarca e Ungheria esistono meccanismi di licenza collettiva allargata che possono essere utilizzati per la gestione delle opere orfane. Anche la Germania prepara una normativa nel contesto di un più ampio adattamento delle norme in materia di diritto d'autore.

variavano in misura considerevole da un paese all'altro. Numerosi Stati membri avevano inoltre attuato una normativa che consentiva il cosiddetto “web harvesting” (la raccolta attiva di materiale presente in rete) da parte di istituzioni culturali selezionate, in regola generale, la responsabile della raccolta è la Biblioteca nazionale. Negli altri casi, le politiche di accesso al materiale oggetto di “web harvesting” erano generalmente restrittive, per motivi connessi ai diritti di proprietà intellettuale e alla tutela della sfera privata.

Il gruppo di esperti di alto livello sulle biblioteche digitali, istituito nel 2006, forniva orientamenti pratici su vari problemi fra quelli di cui si occupava la raccomandazione 2006/585/CE della Commissione140. I lavori del gruppo si concentravano sui partenariati pubblico-privati, le informazioni scientifiche e i problemi di diritto d'autore.

In vista dello sviluppo dei servizi forniti da Europeana, dovevano essere compiuti dei progressi nei settori tecnici, in particolare per garantire tecniche di digitalizzazione e di conservazione meno costose e di migliore qualità. La Commissione sosteneva questi progressi mediante i suoi programmi quadro di ricerca e sviluppo (DA) e il programma eContentplus e conferiva di volere continuare a sostenere i progressi mediante iniziative politiche e programmi di finanziamento per lo sviluppo di Europeana e per altri progetti a favore dell'accessibilità e della conservazione del materiale culturale digitale.

43. Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato

Nel documento La politica culturale dell'Unione Europea (pagine 73-75)