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Cultura 2007 2013

Nel documento La politica culturale dell'Unione Europea (pagine 159-163)

SEZIONE III. I programmi

D) Cultura 2007 2013

Nel formulare la proposta per Cultura 2007-2013 la Commissione aveva preso in considerazione tutte le suddette critiche sul precedente programma e cercando di correggere le inconsistenze dell’azione dell’Unione nel campo culturale aveva presentato un singolo strumento di programmazione più strategico e coordinato del suo predecessore. L’obiettivo generale che il programma persegue è:

contribuire alla valorizzazione di uno spazio culturale condiviso dagli europei e basato su un patrimonio culturale comune, sviluppando la cooperazione culturale tra i creatori, gli operatori culturali e le istituzioni culturali dei paesi partecipanti al programma, al fine di

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ZAGATO L.,“La problematica costruzione di un’identità culturale europea.” cit.,p. 259. 373

Risoluzione del Parlamento europeo sull'attuazione del programma Cultura 2000 in GU C 293E del

28.11.2002, pp. 105–109.

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Relazione della Commissione al Consiglio, al Parlamento Europeo, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni - Attuazione del programma Cultura 2000, COM/2008/231 def.

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A prescindere da Cultura 2000, dal 2002 al 2004 una serie di cooperazioni culturali sperimentali ricevevano sovvenzioni dall’Unione. Nel 2003 e 2004 erano stati pubblicati bandi specifici per tali azioni (Vedi Commissione, Invito a presentare proposte — Esecuzione della linea di bilancio B3-2007 per l'anno 2003 "Azioni preparatorie di cooperazione nel settore culturale" in GUUE C 217 del 12.09.2003 p.7.). Ulteriori sovvenzioni erano stanziate per la preservazione dei monumenti e siti di importanza storica, e per coprire i costi operativi e di gestione delle organizzazioni culturali attive a livello europeo. Nel 2004 queste azioni speciali venivano integrate in un programma specifico, operativo fino a dicembre 2006, con un budget totale di 19 milioni di euro, progettato per sostenere gli enti culturali che promuovevano la coscienza della ricchezza culturale europea. Vedi Decisione n. 792/2004/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 21 aprile 2004 che istituisce un programma d'azione comunitaria per la promozione degli organismi attivi a livello europeo nel settore della cultura in GUUE L 138

favorire l’emergere di una cittadinanza europea.

Questi obiettivi, tra molti altri erano già presenti in Cultura 2000, e l’importanza della cooperazione culturale e della creazione di un’area culturale comune agli europei era stata resa evidente già nella prima valutazione di tale programma. Il rapporto tra cittadinanza e cultura, seppur presente nella decisione che istituiva Cultura 2000, riceveva una maggiore attenzione nelle due comunicazioni del 2004.376 In questi atti la Commissione proponeva lo “sviluppo della cittadinanza europea quale una delle principali priorità dell'azione comunitaria in uno spazio di libertà, giustizia e sicurezza”. In questo contesto la cittadinanza doveva essere resa effettiva attraverso la

promozione della cultura e della diversità europee nei settori che comportano una partecipazione diretta dei cittadini europei al processo di integrazione - settori che sono segnatamente quelli della gioventù, della cultura, dell'audiovisivo e della partecipazione civica.

In vista del più importante allargamento della storia d’Europa, avvenuto nel 2004, si riteneva necessario conferire una valenza concreta alla cittadinanza europea anche attraverso “la promozione della mobilità dei cittadini, degli artisti, delle opere e delle manifestazioni culturali e audiovisive”, per permettere ai cittadini europei di avvicinarsi agli elementi comuni della loro identità europea. Già in questa comunicazione la Commissione vedeva l’azione dell’Unione favorire lo “sviluppo dal basso (bottom-up) di un’identità europea dinamica”, contribuendo al valore aggiunto essenziale in materia di cultura. Tale approccio è ripreso in un parere del 2006, in cui la Commissione vede come obiettivo della proposta avanzata un programma che “contribuisca alla diffusione di una serie di valori culturali europei comuni sviluppando la cooperazione culturale tra creativi, responsabili culturali e istituzioni culturali” e che promuova “la cooperazione multilaterale in tutta Europa, facendo emergere dal basso un’identità europea, grazie a una serie di interazioni tra cittadini”.377

Per raggiungere gli obiettivi preposti, il programma adotta una visione globale del settore culturale e si concentra su tre questioni principali che sono state riconosciute come aventi una valenza europea particolarmente evidente378: la mobilità internazionale dei

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Comunicazione della Commissione al Consiglio e al Parlamento Europeo - Costruire il nostro avvenire comune - Sfide e mezzi finanziari dell'Unione allargata 2007-2013, COM/2004/101 e Comunicazione della Commissione - Far sì che la cittadinanza diventi effettiva: promuovere la cultura e la diversità europee mediante programmi nei settori della gioventù, della cultura, dell'audiovisivo e della partecipazione civica, COM/2004/154. 377

Parere della Commissione relativo alla proposta di decisione che istituisce il programma Cultura 2007 (2007- 2013), COM/2004/469 def. recante modifica della proposta della Commissione, COM/2006/682 def. p.2.

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Si vedano il parere della Commissione cit. nt. 38, le risoluzioni del Parlamento europeo del 22 ottobre 2002 e del 4 ottobre 2003 rispettivamente sull'importanza e il dinamismo del teatro e delle arti dello spettacolo in un'Europa allargata e sulle industrie culturali, nonché la risoluzione del Consiglio del 19 dicembre 2002 sul valore aggiunto europeo e sulla mobilità delle persone e la diffusione delle opere nel settore culturale, le conclusioni del

lavoratori del settore culturale; la circolazione di opere d’arte e il dialogo interculturale. L’idea principale di questa iniziativa è “la cultura in movimento” che permette ai cittadini di essere partecipi alla culture straniere nel proprio paese e di proiettare la propria cultura all’estero. Lo scopo del programma non è solamente garantire la circolazione di mostre, collezioni o prodotti culturali ma altrettanto di facilitare lo spostamento transfrontaliero di artisti e lavoratori del settore culturale creando in questo modo maggiori opportunità di studio, lavoro e scambi in altri paesi. Cultura 2007 dovrebbe contribuire a una “more cosmopolitan society” e assistere i cittadini nel processo di adattamento ai cambiamenti che ne conseguono.

Il conseguimento degli obiettivi si esplicita attraverso il sostegno finanziario ad azioni divise in tre diversi aspetti. Nel primo aspetto il supporto è dato a progetti pluriennali che promuovono la cooperazione transfrontaliera, presentati da reti di almeno sei soggetti di Stati diversi partecipanti al programma. Le candidature per progetti minori, della durata fino a 24 mesi possono essere presentate da tre operatori da provenienti dal altrettanti Stati partecipanti. La definizione del campo di sviluppo dei progetti è lasciata a determinazione degli operatori culturali, privilegiando l’elemento di cooperazione transfrontaliera alla natura dei progetti stessi. Il programma Cultura 2007, a differenza del suo predecessore, non sposa un approccio settoriale lasciando la possibilità di candidatura a operatori di ogni settore culturale, non effettuando nemmeno la discriminazione a favore delle forme d’arte tradizionali. In questa natura dei progetti, che può essere settoriale o transettoriale, la cui forma e contenuto non sono esplicitamente indicati né nella decisione che istituisce il programma né nell’attuale guida al programma, si può notare la qualità dello sviluppo bottom-up. La selezione dei progetti avviene in base alla loro qualità e coerenza con gli obiettivi del programma e dipende dalla competenza finanziaria e operativa dei candidati. La valutazione è svolta dalla Commissione assistita da esperti del settore culturale e un comitato consultivo che per i progetti con un bilancio superiore ai 200.000 euro assume le vesti di comitato di gestione379.

Oltre ai progetti che evidenziano l’importanza delle reti, i finanziamenti del primo aspetto sono destinati altrettanto ad “azioni speciali” che devono essere di dimensione e portata rilevanti e contribuire a migliorare la visibilità dell’azione culturale dell’UE sia all’interno sia all’esterno della stessa. In queste azioni rientrano il sostegno alla cooperazione con paesi terzi, le capitali europee della cultura e quattro premi europei nel settore della cultura.

Forum sulla cooperazione culturale del novembre 2001 e i risultati della consultazione pubblica su un nuovo programma.

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Il comitato è composto dei rappresentanti degli Stati membri e presieduto dal rappresentante della Commissione.

Il secondo aspetto riguarda interventi più strutturali, che superando l’approccio basato sul progetto offrono sostegno a organismi attivi a livello europeo specializzati nel settore culturale; questi devono avere una reale dimensione europea oppure avere una sfera operativa che copra almeno sette Stati membri. Particolare attenzione è data ai programmi finalizzati alla commemorazione e preservazione dei maggiori siti e archivi associati alle vittime europee dei massacri e delle deportazioni del nazifascismo come dello stalinismo. Concentrandosi su un periodo specifico come la prima metà del ‘900, l’Unione da risalto all’importanza ai diritti umani, ai valori democratici e alla pace.

Fa parte del terzo aspetto il sostegno è garantito a studi e lavori d'analisi nel settore della cooperazione culturale europea e dello sviluppo della politica culturale europea e viene favorita la loro diffusione, anche con internet. Tali studi hanno il fine di trovare soluzioni a “barriere tuttora esistenti per la cooperazione culturale europea, barriere che esistono sul fronte delle merci e dei servizi come delle libertà di circolazione a partire dalle difficoltà di accedere alle e scambiarsi le informazioni per gli operatori culturali.”380 Vengono creati Punti di Contatto Cultura, con il compito di promuovere il programma, incoraggiare la partecipazione di professionisti e operatori culturali, mantenere un collegamento con le istituzioni e favorire le attività che massimizzano l’impatto di progetti finanziati.

La dotazione finanziaria del programma ammonta a 400 milioni di euro, distribuiti tra i tre aspetti nel seguente modo: 77% per il sostegno alle azioni culturali (primo aspetto), 10% per il sostegno agli organismi, 5% per l’analisi e l’informazione e 8% per la gestione del programma.

Durante i primi tre anni, nel periodo dal 2007 al 2009 sono state attribuite 700 sovvenzioni, che hanno interessato circa 3000 organizzazioni se si considerano anche i co- organizzatori, per un importo totale superiore a 120 milioni di euro.381 La valutazione intermedia del programma sottolinea che il “programma contribuisce in modo sostanziale al rispetto della diversità culturale e linguistica dell'Europa e alla salvaguardia e allo sviluppo del patrimonio culturale europeo”. Una grande pertinenza in relazione ai tre obiettivi specifici del programma hanno i progetti di cooperazione (primo aspetto) e il sostegno a organizzazioni culturali operanti su scala europea (secondo aspetto). Queste azioni sostengono direttamente periodi di mobilità e di attività che implicano la circolazione delle opere, e dato il requisito di carattere transfrontaliero al quale devono adempiere contribuiscono altrettanto al dialogo

380

ZAGATO L. “La problematica costruzione di un’identità culturale europea...” p. 261. 381

La valutazione intermedia dell’attuazione del programma è stata affidata a Ecotec Research and Consulting Ltd. pubblicata con i commenti della Commissione in COM/2010/810 def.

culturale. Il programma ha contribuito in modo importante alla promozione della diversità culturale, pur mettendo in primo piano il patrimonio culturale comune e secondo la Commissione “ha concretizzato in modo appropriato l’azione dell’Unione nel settore culturale di cui all’art. 167 del trattato e ha raggiunto gli obiettivi fissati nella decisione”.382

Benché Cultura 2007 sia stato adottato prima della nuova agenda europea della cultura è strettamente collegato con essa. Gli obiettivi sia generali sia specifici – perseguiti e secondo la prima relazione intermedia raggiunti in toto o in parte – si inseriscono perfettamente tra i fini che l’agenda si prefigge.

Dalla valutazione esterna indipendente si possono cogliere i miglioramenti rispetto al programma precedente ed altrettanto quelli effettuati dall’inizio del programma stesso. In questo senso l’efficienza della procedura di domanda e la gestione sono notevolmente migliorate. Le modifiche della procedura, comprese le modifiche introdotte nel 2008 383 hanno abbreviato la procedura di domanda (da 52 a 142 giorni più breve, a dipendenza del aspetto). Il finanziamento ai festival – che in origine faceva parte del secondo aspetto del programma –è stato modificato affinché rientrasse nell’ambito del primo aspetto in modo che i festival possano essere finanziati come progetti e non tramite sovvenzioni di funzionamento, per dire solo alcuni esempi.

Tuttavia, l’indagine ha rilevato alcuni punti critici del programma, come lo squilibrio riguardante la traduzione letteraria dove sono state privilegiate due lingue di partenza (inglese e francese) mentre più della metà delle traduzioni sono verso cinque lingue (italiano, ungherese, sloveno, bulgaro e greco). Altro difetto riguarda i progetti di cooperazione transfrontaliera, che tendono a non sopravvivere alla durata della sovvenzione. In numerosi casi, a causa dei costi legati alla cooperazione transnazionale, i progetti non si sono dimostrati sostenibili oltre al periodo di finanziamento o lo sono stati solo su scala ridotta.

Nel documento La politica culturale dell'Unione Europea (pagine 159-163)