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DALLE CAPITALI EUROPEE NASCONO NUOVE RIFLESSIONI SU NUOVE TIPOLOGIE D

CAPITOLO IV MATERA E IL TURISMO DI COMUNITÀ E PARTECIPATO:

6. DALLE CAPITALI EUROPEE NASCONO NUOVE RIFLESSIONI SU NUOVE TIPOLOGIE D

RIFLESSIONI SU NUOVE TIPOLOGIE DI SVILUPPO

TURISTICO: TURISMO DI COMUNITÀ E TURISMO

PARTECIPATO

Relativamente a quanto appena illustrato, partendo dalle linee guida per poter diventare Capitali Europee della Cultura e analizzando il processo che ha portato alla designazione di Matera Capitale Europea della Cultura, è possibile affermare che durante questi percorsi di candidatura vengono trattati temi che stimolano la nascita di riflessioni sullo sviluppo di nuove tipologie di turismo: Turismo di Comunità e Turismo Partecipato. In particolare tali riflessioni nascono già a partire dal rispetto delle linee guida che la Comunità Europea fornisce per poter diventare Capitali Europee della Cultura; nella fattispecie tra i temi che ciascuna città dovrà rispettare viene indicato il tema “città e cittadini” al fine di incoraggiare la partecipazione attiva dei cittadini e suscitare il loro interesse.

Ne consegue che dall’attuazione di tale tema vengono sviluppati strumenti che invogliano la partecipazione attiva della comunità, come il caso del Web Team e della Community nella città di Matera, la quale può essere indirizzata e utilizzata in tutti i contesti che prediligono il rispetto della comunità e dei suoi bisogni, in particolare anche nel settore turistico.

Nell’adozione di tale tema la città di Matera può essere presa come esempio, infatti tra i tanti motivi che hanno spinto la giuria a designare Matera del titolo di Capitale Europea della Cultura, è stata apprezzata la politica di inclusione dei cittadini, il loro coinvolgimento nei progetti piuttosto che sulla realizzazione di linee progettuali parallele.165 Ed è per questo motivo che nel seguente lavoro

è stata scelta la città di Matera ed il suo percorso di candidatura come esempio da cui poter partire per avviare la pianificazione di sviluppo turistico partecipato e comunitario.

Tuttavia tali riflessioni possono essere applicate sia a tutte le città che intendono partecipare al processo di candidatura a Capitale Europea della Cultura che a tutte le altre città che pur non partecipando al processo di candidatura, intendono sviluppare nuove forme di turismo che siano il più possibile rispettose della comunità locale e del territorio che le ospita: turismo di comunità e turismo partecipato.

CONCLUSIONI

Dall’analisi condotta dell’elaborato è stato possibile notare come il turismo di comunità e il turismo partecipato siano due tipologie di turismo sostenibili che affiorano dalla volontà della popolazione locale di diventare protagonista del proprio destino. È importante che la loro partecipazione sia presente fin da subito, fin dalle prime fasi di pianificazione e duri per tutto l’avvenire.

Si tratta di due tipologie di turismo che tendono a svilupparsi distintamente l’una dall’altra ma che in realtà occorrerebbe che venissero adottate in modo integrato, al fine di poter garantire un’ottima e sempre più presente partecipazione della comunità locale nello sviluppo turistico di ogni singola destinazione che decide di procedere verso un sviluppo sostenibile partecipato.

Sebbene si tratti di modelli di turismo che solitamente nascono in situazioni di particolare degrado come potrebbe essere l’abbandono di un borgo o per dare impulso all’economia di uno stato sottosviluppato, essi possono essere adottati in qualsiasi contesto, sia esso urbano, montano, marino o in contesti in cui lo sviluppo turistico è già avviato o consolidato, come nel caso di Matera. Tuttavia nel caso di destinazioni turistiche ben consolidate l’avvio di queste due tipologie di turismo può risultare difficoltoso nel caso in cui la comunità locale non ha alcuna esperienza di partecipazione. Infatti non è sempre facile far cambiare punto di vista agli operatori che seguendo la logica della massimizzazione dei propri profitti senza meditare sugli interessi del proprio territorio. Ciò nonostante se nel luogo sussiste un nucleo, seppur piccolo, di comunità che desidera essere accogliente con il visitatore e mostrargli il proprio territorio, la propria cultura e le proprie tradizioni, in un’ottica di condivisione, piuttosto che di semplice rappresentazione, sarà possibile invertire la tendenza.

Ne consegue che verranno attivati processi partecipativi da parte della comunità presente sul territorio: dai residenti alle amministrazioni locali, dai

commercianti agli artigiani, mettendo in moto e valorizzando le dinamiche di rete all’interno della comunità e verso l’esterno.

In tal modo viene a rafforzarsi il ruolo l’identità culturale, la conservazione delle risorse naturali e viene assicurata la ridistribuzione delle entrate derivanti dall’attività turistica verso tutti i componenti della comunità.

E sarà l’intera comunità che si pone l’obiettivo di arricchire e qualificare l’accoglienza del territorio offrendo testimonianze ed esperienze della cultura materiale e immateriale del luogo come: vecchi mestieri, produzioni locali di qualità, artigianato tradizionale, tradizioni, gastronomia. Pertanto è tutta la comunità che si impegna a prendersi cura del turista durante tutto il suo percorso di scoperta e condivisione del borgo nel corso del suo soggiorno. Ne consegue che molto spesso lo scopo principale che spinge un turista a visitare una data destinazione non è soltanto l’heritage di cui è dotata la destinazione, bensì in questi contesti, diventa centrala la comunità stessa, con la sua ottica di condivisione di usi, costumi e cultura. Una condivisione open, in linea con i principi di candidatura di Matera Capitale Europea della Cultura 2019.

Ed è proprio dalle linee guida dettate dall’Unione Europea per poter diventare Capitale Europea della Cultura che nascono riflessioni su questi due modelli di sviluppo turistico. Infatti durante il percorso di candidatura di Matera sono state avviate considerazioni sull’importanza della partecipazione della comunità locale nei processi di sviluppo locale, non solo ai fini della semplice candidatura ma anche nello sviluppo di tutti gli altri settori economici, come il settore turistico in particolare.

Prendendo in considerazione il caso studio di Matera, la partecipazione della comunità locale nella pianificazione dello sviluppo turistico potrebbe portare diversi benefici all’intera comunità locale e a tutto il territorio lucano.

In tal modo non verrebbe creato alcun impatto ambientale o antropologico tra turista e comunità locale, bensì verrebbe avviato un percorso di benessere duraturo, che non sia basato esclusivamente sulla crescita economica ma che

riscopra tutto ciò che rende una comunità unica ed autentica (la qualità delle relazioni sociali, l’inclusione sociale, la preservazione dell’ambiente).

Essendo il turismo di comunità e il turismo partecipato due modelli basati sulla partecipazione della comunità locale, in perfetta linea con i principi contenuti all’interno del dossier di candidatura di Matera 2019, sarà possibile progettare uno sviluppo turistico duraturo che vada oltre la data del 2019, grazie anche ai progetti che la Fondazione Matera-Basilicata 2019 si è prefissa di realizzare. Laddove la comunità materana decidesse di puntare sulla realizzazione della Cooperativa di Comunità, le attività svolte da questa abbracceranno tutti i settori attivi nel tessuto economico materano ma anche lucano, andando oltre il semplice sviluppo turistico. Mentre la scelta di adoperare tutti quei strumenti che le consentiranno di rafforzare la partecipazione (focus group, Open Space Technology, bar camp, network) le consentiranno di avviare un processo partecipato stabile e duraturo nel lungo periodo.

Il tutto comporterebbe l’aumento della produttività materana ma anche dell’intero tessuto locale con il conseguente aumento il del reddito pro-capite e soprattutto dei posti di lavoro. Benefici considerati molto importanti per la città di Matera e per l’intera regione Basilicata che con il passare del tempo continua a subire ondate migratorie verso altri paesi, soprattutto da parte della popolazione più giovane.

È possibile dedurre che la creazione di nuovi posti di lavoro consente di garantire un futuro all’intera comunità lucana, anche in termini prettamente demografici. Inoltre l’interesse per la comunità locale potrebbe spingere i turisti che si recano in questi posti ad innamorarsi del territorio e soprattutto delle tradizioni, degli usi, della cultura del posto dando vita a legami duraturi che porterebbero all’insediamento definitivo nel territorio lucano di quelli che nel dossier di candidatura vengono definiti “cittadini temporanei”.

Dalla suddetta analisi e dalla valutazione dei possibili benefici che potrebbero derivare dallo sviluppo turistico di comunità e partecipato è possibile affermare che si tratta di due modelli turistici che oltre ad avviare un processo di sviluppo

sostenibile, generano degli effetti positivi sull’intera comunità e sull’intero territorio, comportando la rinascita degli stessi.

Tali tipologie di turismo possono essere realizzate solo mediante un percorso di governance partecipata in cui tutti gli operatoti economici, i soggetti pubblici e la comunità locale collaborano per individuare i bisogni e le criticità esistenti nel territorio al fine di individuare le strategie da dover adottare per poter sopperire a tali mancanze.

Solo in questo modo ogni destinazione può essere considerata unica, autentica, sostenibile e attrattiva nei confronti dei turisti che possono essere allo stesso tempo interessati a trasferire la propria residenza.

RINGRAZIAMENTI

Il mio primo ringraziamento va alla mia relatrice Martha Mary Friel che ha appoggiato il mio progetto di tesi fin da subito, aiutandomi nell’integrazione dell’argomento e nella realizzazione del lavoro. Grazie per la sua disponibilità. Un grazie particolare va al Direttore Paolo Verri della Fondazione Matera- Basilicata 2019 che nonostante i suoi impegni è riuscito a ritagliare del tempo per potermi incontrare e dialogare sul possibile progetto di tesi.

Un ulteriore ringraziamento va a Claudia Di Perna, segretaria e Assistente alla Direzione della Fondazione Matera-Basilicata 2019 per le continue mail di corrispondenza e di incoraggiamento per poter fissare un appuntamento con di Direttore della Fondazione e credere nel progetto.

Un grazie a Ida Leone, coordinatrice del Web Team Matera 2019 durante la fase di candidatura, per avermi mostrato la sua esperienza nel processo di candidatura e per i consigli ed il materiale inviatomi al fine della realizzazione di tale progetto di tesi.

Un grazie all’Associazione Borghi Autentici d’Italia per la disponibilità datami nel consigliarmi il materiale da poter utilizzare ai fini della realizzazione dell’elaborato.

Un grazie di cuore a tutta la mia famiglia che non ha mai smesso di credere in me e sostenermi anche quando pensavo di non potercela fare. Ogni vostra parola, ogni vostro abbraccio o sguardo mi ha sempre dato la forza di andare avanti e credere in quello che stessi facendo.

Un ulteriore ringraziamento va alle mie coinquiline, ai compagni di viaggio e chi è entrato a far parte della mia vita in questi ultimi anni, ognuno di voi ha saputo regalarmi un sorriso, ha dedicato del tempo nell’ascoltarmi ed ha saputo consigliarmi in ogni momento.

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