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MODELLO PER LA PIANIFICAZIONE DEL TURISMO DI COMUNITÀ E TURISMO

CAPITOLO IV MATERA E IL TURISMO DI COMUNITÀ E PARTECIPATO:

5. MODELLO PER LA PIANIFICAZIONE DEL TURISMO DI COMUNITÀ E TURISMO

Come è stato possibile leggere dai paragrafi precedenti la Fondazione Matera- Basilicata 2019 nella realizzazione del Dossier di Candidatura, che l’ha portata all’ottenimento del titolo Matera Capitale Europea della Cultura 2019, ha puntato molto sulla partecipazione e sull’inclusione della comunità locale ai fini della stesura del dossier di candidatura. Tuttavia si tratta di un percorso teso alla realizzazione di un programma di eventi culturali che la città si impegna ad organizzare nell’anno in cui è designata Capitale Europea della Cultura,

160http://www.chefuturo.it/2014/11/la-partecipazione-della-comunita-e-altre-7- cose-che-hanno-funzionato-per-matera-2019-2/

pertanto «ogni presentazione di candidatura sotto forma di opuscolo turistico della città risulterebbe quindi inappropriata».162

Ne consegue che lo scopo principale della Fondazione Matera-Basilicata 2019 è l’attuazione dei progetti e degli obiettivi che sono stati prefissati all’interno del dossier di candidatura ed il relativo programma di eventi culturali; mentre per quanto riguarda la pianificazione e la regolazione dello sviluppo turistico, che ne deriva dalla realizzazione di tali programmi, questo non vi è incluso tra gli obbiettivi dello stesso dossier.

Ed è proprio in questo contesto che si concretizza il lavoro della tesi, ovvero la pianificazione dello sviluppo turistico di tipo partecipato e di comunità nella città di Matera, mediante l’ausilio di specifici strumenti.

Al fine di avviare un processo di sviluppo turistico che sia il più sostenibile possibile per la città di Matera e di tutto il territorio lucano, com’è il turismo di comunità e partecipato, è opportuno individuare un organismo terzo, distinto dalla Fondazione, ma in stretto legame con essa e che continui a portare avanti il processo di partecipazione avviato dalla Fondazione, questa volta indirizzato verso il settore turistico.

In questo contesto si inserisce pienamente il modello della Cooperativa di Comunità in quanto è considerato un efficace strumento a disposizione di tutte quelle comunità che vogliono dare un proprio contributo allo sviluppo sostenibile del tessuto economico-sociale, tra cui il settore turistico, e che vogliono essere protagonisti del proprio destino e produrre vantaggi a favore della comunità stessa.

Esempi concreti sono stati già analizzati nel capitolo terzo con l’analisi dei casi: I Briganti di Cerreto e della Valle dei Cavalieri; tuttavia in questo caso viene proposta la realizzazione di una Cooperativa di Comunità non al fine di evitare l’abbandono del borgo, bensì al fine di disciplinare lo sviluppo turistico della città di Matera in chiave comunitaria e partecipata, soprattutto in questo

162 http://www.matera-basilicata2019.it/it/mt2019/percorso/come-si-diventa- capitale.html

momento in cui la città millenaria è invasa continuamente da ondate turistiche che, se non vengono ben gestite, potrebbero portare alla deturpazione del territorio, alla perdita dell’autenticità e dell’identità locale.

Le Cooperative di Comunità danno molta importanza al capitale umano, ai bisogni della comunità e alla valorizzazione e preservazione del territorio che le ospita. Tuttavia l’istituzione di una Cooperativa di Comunità deve nascere su iniziativa e volere della comunità stessa che ha voglia di collaborare per un futuro migliore.

Pertanto al fine di mostrare alle singole comunità l’importanza della partecipazione di esse anche nel processo di sviluppo turistico è opportuno che la Cooperativa di Comunità istituisca degli incontri con la popolazione locale; perché è solo mediante la conoscenza di tutti gli strumenti a disposizione e dei loro relativi effetti, che ogni singolo cittadino riesce a capire l’importanza di questa nuova pratica di sviluppo turistico e incrementare la propria creatività.

Oltre alla conoscenza occorre puntare anche sulla formazione del proprio personale e della comunità stessa, a partire dalle scuole elementari fino ai continui corsi di formazione e aggiornamento per poter essere costantemente informati sui cambiamenti di tendenza del turismo e sull’adozione di strumenti sempre più innovativi e sostenibili da poter adottare.

Inoltre un personale ben formato e capace è in grado di sviluppare sempre più idee creative, coinvolgere più persone possibili e far emergere il senso di appartenenza al proprio territorio, senza dover dipendere da processi di sviluppo esterni che mirano alla massimizzazione dei profitti senza personalizzare il Sense of Place.

In questo conteso è molto importante anche il ruolo che potrà svolgere l’Università degli Studi della Basilicata in relazione alla formazione dei propri cittadini, una formazione volta all’attenzione delle caratteristiche intrinseche del territorio e delle esigenze della comunità locale in rapporto agli strumenti sempre più innovativi.

Tuttavia nei casi in cui sussistano già dei precedenti di cooperazione tra i componenti di una data comunità nei confronti della realizzazione di un dato obiettivo o programma, risulta più facilitata ed agevolata la stesura di un processo di turismo di comunità e partecipato allo stesso tempo.

La comunità di Matera a seguito della nascita spontanea di tipo botton up del processo di partecipazione durante la fase di candidatura della propria città, sa già quanto sia importate il suo ruolo nella realizzazione di un progetto che possa produrre benefici a tutta la comunità. Pertanto non risulterà difficile indirizzare questo meccanismo di partecipazione verso la pianificazione di uno sviluppo di turismo di comunità e partecipato e dar vita alla Cooperativa di Comunità, guardando quest’ultima come il nuovo punto di riferimento dell’intera comunità materana, in quanto consente ad ogni singolo cittadino di poter partecipare attivamente alla pianificazione turistica del proprio territorio, rispettandone le caratteristiche, le priorità e i bisogni della popolazione locale, porterà all’apertura verso i nuovi “cittadini temporanei” che si recheranno a Matera, incentivandone la relazione e il legame con il territorio.

In questo progetto occorrerà coinvolgere anche le località limitrofe e tutto il territorio lucano; non a caso la città di Matera si presenta come Capitale Europea della Cultura insieme a tutta la Basilicata.

Parallelamente alla realizzazione della Cooperativa di Comunità occorrerà realizzare un network con tutti gli stakeholder materani e lucani coinvolti direttamente ed indirettamente nello sviluppo turistico e utilizzare quei strumenti, già trattati nei capitoli precedenti, che consentono di agevolare ed invogliare la partecipazione della comunità materana nello sviluppo turistico, per poterlo indirizzare sempre più verso una tipologia di turismo di comunità e partecipato allo stesso tempo.

In particolare la creazione di un network tra tutti gli stakeholder materani e lucani, in connessione con la Cooperativa di Comunità e la Fondazione Matera-Basilicata 2019, consente di poter espandere il processo di sviluppo turistico di comunità e partecipato oltre le mura della cittadina materana; perché è solo creando la suddetta rete che l’intera Regione sarà in grado di

essere competitiva sul mercato, mostrando al mondo il valore intrinseco dell’intera regione associato ad ogni singolo comune e dunque, far beneficiare a tutto il popolo lucano degli introiti provenienti dallo sviluppo turistico.

Come già anticipato nei capitoli precedenti, fare sistema vuol dire guardare tutti nella stesa direzione, generare uno spirito di collaborazione tra tutti i settori attivi nel tessuto economico-sociale e portare, nel lungo periodo, al conseguente accrescimento dell’economia di tutta la Regione Basilicata, del reddito pro-capite e dei posti di lavoro. Tutti elementi ritenuti importanti per qualsiasi contesto economico-sociale e soprattutto quello lucano che è soggetto a continue ondate di emigrazione da parte dei giovani lucani verso territori ritenuti più profittevoli.

Molteplici sono invece gli strumenti che migliorano la partecipazione della comunità locale e incentivano il dialogo su tematiche importanti inerenti lo sviluppo turistico, alcuni dei quali sono stati trattati nel capitolo secondo e che possono essere ripresi e applicati anche nel contesto materano. Dal focus group all’Open Space Technology, al bar camp, validi strumenti che possono essere adoperati dalla comunità locale al fine di creare, in primis, tavoli di discussione sulle problematiche inerenti il settore turistico e, in secundis, avviare dei piani strategici che consentono il miglioramento della situazione e una pianificazione turistica partecipata e ben organizzata.

Molti possono essere i temi di discussione che la città di Matera può affrontare all’interno dei tavoli di discussione:

- L’aumento esponenziale delle attività ricettive e ristorative all’interno dei Sassi;

- Il conseguente abbandono dei Sassi da parte della comunità locale a favore di attività prettamente turistiche ed il conseguente svuotamento del valore intrinseco;

- Il sovraffollamento delle vie dei Sassi;

- Il miglioramento della qualità dell’esperienza turistica offerta piuttosto che l’attenzione sull’incremento quantitativo degli arrivi;

- L’individuazione dei ruoli che ogni singolo operatore e cittadino dovrà svolgere in questo processo di sviluppo turistico partecipato.

Pertanto come in ogni fase di pianificazione la comunità materana dovrà svolgere un’analisi del territorio, delle sue peculiarità e delle sue caratteristiche, valorizzando e recuperando attività e/o mestieri desueti, ma soprattutto occorre ricreare la “vita nei Sassi” cioè dare l’opportunità ai cittadini interessati, di tornare a vivere fra i Sassi, come avveniva prima della legge speciale n.2141 denominata “Risanamento dei Sassi di Matera”,163 cosicché

da evitare una loro musealizzazione o fare della città di Matera la Disneyland dei turisti.

Tuttavia i primi segnali di musealizzazione dei Sassi sono stati avvertiti già durante l’ultimo periodo di candidatura e soprattutto dal momento in cui Matera è diventata Capitale Europea della Cultura 2019, in quanto l’aumento dei flussi turistici ha comportato il continuo proliferare di Bed and Breakfast, attività ristorative, a discapito dell’abbandono dei Sassi da parte della popolazione locale e conseguente aumento del loro valore immobiliare.

Ne consegue che in questi contesti e, più in generale, in qualsiasi situazione in cui si avvia una fase di sviluppo turistico, occorre che la singola comunità insieme ai vari operatori e soprattutto alle autorità amministrative locali, effettui uno studio sulla capacità di carico, sui bisogni della comunità, al fine di individuare un ottimo equilibrio tra le attività turistiche, commerciali e le abitazioni.

Inoltre nei confronti di questa continua ondata di turisticizzazione della città di Matera occorre promuovere la riqualificazione degli ambienti già esistenti anziché optare per la realizzazione di nuove costruzioni che non fanno altro che deturpare il paesaggio. Pertanto sarà ancora una volta compito dell’amministrazione comunale occuparsi della realizzazione del piano di sviluppo strategico del territorio materano e limitrofo in modo da evitare l’eccessiva cementificazione a favore di un turismo di massa.

Sempre nell’ottica di fare sistema, anziché puntare nella realizzazione di nuove strutture ricettive occorre incentivare i turisti a soggiornare nelle strutture ricettive limitrofe in modo da poter innescare uno sviluppo turistico anche nelle aree limitrofe alla città di Matera e a tutto il territorio lucano laddove fosse possibile.

Infine va ricordato che Matera è patrimonio dell’UNESCO, pertanto deve sottostare anche alle norme dell’organo predisposto, per evitare la perdita della sua autenticità, delle bellezze del territorio e veder venir meno il suo titolo. L’ospitalità diffusa tra la comunità locale, citata anche nel dossier di candidatura per quanto concerne l’ospitalità degli artisti, è invece un mezzo importante per far scoprire Matera e la Basilicata in un’ottica diversa, più autentica, perché consente un incontro intimo con i suoi abitanti. La città di Matera ha già vissuto tali attività di ospitalità diffusa come è avvenuto nell’agosto del 2013 durante il format di Basilicata Border Games che ha visto cinquanta famiglie distribuite in quattro cittadine lucane (Matera, Melfi, Policoro, Potenza) ospitare 120 giovani provenienti da tutta Europa; oppure l’ospitalità dei partecipanti del 9° Master in Economia e Management dell’Arte e dei Beni Culturali del Sole 24 Ore a conclusione del Project work, questa volta solo presso le famiglie materane.

Inoltre tali esperienze consentono di realizzare legami interpersonali tra visitatori e comunità ospitale, così forti da indurli a tornare nel luogo visitato per poter rivivere l’esperienza vissuta e, allo stesso tempo, tendono a generare degli effetti anche sui residenti locali, i quali riscoprono il proprio territorio attraverso lo sguardo non convenzionale dei propri ospiti.

Inoltre l’instaurazione di questi nuovi legami a lungo andare potrebbe far generare un interesse sempre più diffuso verso la popolazione materana e la voglia di continuarla a vivere giorno per giorno mediante l’insediamento definitivo nel tessuto materano. Questo generebbe la nascita di nuovi cittadini materani che comporta con se differenti vantaggi: dal recupero e dall’utilizzo di immobili abbandonati, allo sviluppo dell’economia locale, ai corsi di lingua per gli addetti alle attività economiche-sociali ma anche per i nuovi cittadini al

fine di poter meglio interagire con la popolazione locale. Tali aperture, condivisioni e scambi culturali, inoltre, portano all’apertura verso l’altro, stuzzicano la curiosità e generano l’emozione di sentirsi lucani. Come è riportato nel dossier di candidatura: «vogliamo pensare ad abitanti temporanei che trovino motivi diversi per scoprire, fermarsi e ritornare a Matera - perché sono stati coinvolti in un’attività, per avviare un progetto, per ascoltare storie diverse o semplicemente perché questo è il posto giusto per trovare risposte - avviando un percorso di relazione che continua a distanza nel tempo. Questi sono i nostri abitanti temporanei, i nostri ambasciatori».164

Ne consegue che tale tipologia di ospitalità consente di vivere pienamente la comunità, proprio perché si è ospitati all’interno delle famiglie locali, tuttavia non può essere considerata un’attività ricettiva sostitutiva a quella tradizionale. Pertanto anche in questo caso occorrerà individuare il ruolo che rivestirà ciascuna famiglia ospitante in relazione agli operatori turistici locali al fine di evitare una diretta concorrenza alle attività turistiche locali e limitrofe ma garantire un esperienza autentica al turista, puntando sul suo coinvolgimento nella vita del luogo, dando vita a diverse attività e manifestazioni che possano coinvolgere in prima persona il visitatore e lo “immergano” nel mondo dei Sassi.

Dal punto di vista prettamente turistico per migliorare la fruizione della cittadina materana e dell’intero territorio lucano, al fine di poter mostrare le proprie bellezze, saperi, patrimoni, sarebbe opportuno mettere tutto in rete come già predisposto nel dossier di Candidatura da parte della Fondazione Matera- Basilicata 2019, tuttavia in questo caso occorrerà aggiungere anche informazioni prettamente turistiche e fare della città materana una città sempre più smart e sempre più attenta all’utilizzo delle innovazioni tecnologiche. Sarebbe opportuno creare anche un unico sito internet integrato ove:

- Mappare i potenziali attori interessati al progetto; - Inserire il programma degli eventi annuali;

- Inserire progetti di promo-commercializzazione.

Il sito funzionerà anche da piattaforma on-line di vendita dei pacchetti turistici su misura: ogni turista potrà acquistare tutti i servizi sul portale, assemblarli anticipatamente all’arrivo nella destinazione e poterli pagare in un'unica transazione e su un unico portale; sarà poi compito della Cooperativa di comunità smistare gli introiti. Sarà possibile iscriversi alla newsletter, scaricare l’applicazione mobile e restare continuamente aggiornati sugli avvenimenti della città in modo da poter sempre partecipare ai progetti in esecuzione anche a distanza, come è avvenuto per la Community Matera 2019. Ne consegue che occorrerà mettere a sistema tutta l’offerta turistica materana e anche lucana, in modo tale che il turista che sceglie di soggiornare nella località può muoversi in piena libertà, usufruendo di tutti i servizi disponibili nella destinazione, il tutto seguendo la logica del progetto: il “Kit del Turista” proposto in collaborazione da Poste Italiane e l’Azienda di Promozione Turistica della Regione Basilicata, già citato nel secondo capitolo.

Gli strumenti che possono agevolare l’interazione tra turista e residente posso essere:

- La realizzazione delle Parish Map o mappe di comunità dell’intera regione Basilicata, cosìcché ogni singolo cittadino abbia la possibilità di rappresentare il proprio paesaggio, patrimonio e saperi, in modo tale che chiunque avrà la possibilità di venirne a conoscenza potrà meglio comprendere gli usi, i costumi e il patrimonio del popolo lucano. - Alle mappe di comunità possono essere associate le esperienze di

storytelling, ovvero l’arte del narrare le storie intrinseche del proprio territorio al fine di far emozionare il “cittadino temporaneo” e coinvolgerlo nel racconto. Un progetto di storytelling è stato già realizzato nella cittadina di Matera e in particolare nel Figura 40 Locandina Storytelling Night Artigiana

settembre del 2015: “Storytelling Night Artigiana”, alla scoperta delle botteghe degli artigiani materani. Mediante gli strumenti di Mappe di comunità e di Storytelling la cittadina di Matera potrà, oltre a raccontare il proprio territorio, recuperare le proprie tradizioni e valorizzare la propria identità, al fine di conservare ma anche di condividere il proprio patrimonio sia con i turisti che scelgono di visitarla che con i cittadini stessi, sempre in linea con i principi “open” della Candidatura.

- La realizzazione di un unico numero materano o addirittura lucano, su esempio del programma Swedish number, riportato nel capitolo secondo. Tale strumento consentirà di suscitare interesse verso la comunità materana e lucana perché ancora una volta sarà essa stessa ad essere protagonista del progetto e ambasciatrice dei propri valori, in modo da far emergere un’immagine variopinta dell’intera regione. - Realizzazione di una rete greeters: al fine di aiutare i turisti a sentirsi

cittadini della città materana per un giorno o poco più. Saranno i cittadini materani, che amano la propria città, ad accompagnare volontariamente i turisti nella scoperta di luoghi nascosti e pieni di significato intrinseco, a narrare le legende legate ai Sassi mostrando così che oltre ai Sassi c’è una piccola città che vive e che si rinnova continuamente. Perché Matera non è solo la città dei Sassi ma è anche un luogo culturale, aperto, accogliente.

Pe quanto concerne le tradizioni culturali come sagre, fiere, processioni, mercati, festività, queste possono costituire un’ottima attrattiva della destinazione, pertanto è importante che vengano divulgate e messe a conoscenza dell’intero pubblico, nonché recuperate laddove fossero state perdute. Tuttavia il fil rouge dovrà consistere nella conservazione dell’autenticità al fine di non modificare tali eventi o adattarli alle esigenze del visitatore, bensì saranno i visitatori ad adeguarsi ai ritmi ed agli usi della comunità ospitante. Tuttavia ciò non esclude che nel processo di rappresentazione e valorizzazione di un dato evento storico si possa seguire un processo di rilettura con elementi evolutivi anche perché la cultura stessa è soggetta ad evoluzione.

Per ciò che concerne la messa a sistema di tutte le realtà economiche del tessuto lucano e la promozione dei singoli prodotti sarebbe opportuno promuovere una sorta di “vetrina” delle produzioni territoriali, incentivare l’utilizzo di prodotti a Km0 in modo da favorire le aziende del territorio e creare maggiore sostenibilità.

In applicazione di tutti questi strumenti che consentono la pianificazione e lo sviluppo del turismo di comunità e partecipato nella Città di Matera e nel territorio lucano occorrerà cercare di mantenere il delicato equilibrio tra la presenza dei flussi turistici di qualità in relazione con il territorio ospitante. Ne consegue che una volta avviata questa fase di informazione, organizzazione e presentazione del progetto, bisognerà predisporre anche una continua fase di monitoraggio del progetto per poter vedere e valutare i cambiamenti che la città subisce ponendo rimedi laddove fosse necessario. Molto importante in questa fase è la realizzazione di una serie di questionari da dover adottare prima e durante lo sviluppo del turismo di comunità e partecipato da somministrare sia ai residenti che ai turisti, per approfondire i punti di vista spesso trascurati dai residenti e per poter monitorare lo sviluppo del turismo di comunità. Valutazione e monitoraggio sono due pratiche che devono coesistere per tutta la realizzazione del progetto, in modo da poter apprendere dagli errori e migliorare ogni fase del progetto man mano che esso viene realizzato.

Infatti già la Fondazione Matera-Basilicata 2019 data l’importanza del settore turistico e il delicato equilibrio che questo settore intrattiene con la città, ha avviato delle indagini per stimare l’incremento dei flussi turistici compatibili con uno sviluppo turistico sostenibile della cittadina, al fine di evitare la massificazione degli arrivi in luoghi dotati di una capacità di carico molto bassa.