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CAPITOLO III CASI STUDIO TRA TURISMO DI COMUNITÀ E TURISMO

2. TURISMO PARTECIPATO

Il turismo partecipato nasce anch’esso negli anni novanta ma all’interno di strutture associative collocate nei contesti urbani, come conseguenza dell’integrazione delle differenti popolazioni presenti in una città.

Ovviamente questo non vuol dire che non può essere riprodotto anche in altri ambiti, differenti da quello urbano. Infatti per poter avviare un processo di sviluppo turistico partecipato occorre ancora una volta la volontà di una popolazione locale che voglia mostrare ai turisti gli angoli nascosti del proprio luogo, vivere il proprio quotidiano con occhi diversi dall’essere turisti, lontani da classici percorsi tradizionali, come se si facesse parte di quella comunità.

127 http://www.ecologistiecivici.it/categorie-k2/item/6106-grande-interesse- per-il-turismo-di-comunita-in-val-di-rabbi.html

Qui di seguito vengono analizzati alcuni casi studio italiani: - Find your Italy;

- Welcome friends; - Piacere, Milano; - Migrantour.

FIND YOUR ITALY

Find Your Italy srl è un tour operator specializzato nella promozione e nella valorizzazione all’estero delle località italiane meno note, diversifica l’offerta in modo da

contribuire alla

destagionalizzazione dei flussi turistici e tende a renderli più eco-friendly, condividendo l’etica e i valori del turismo responsabile, al fine di cercare di impattare il meno possibile l’ambiente e le comunità locali delle destinazioni visitate. «Our mission is to offer travelers unrivaled savings at a selection of hand-picked genuine destinations, creating unforgettable experiences. We do search, find and select only destinations and partners which can unveil to the traveller the real sense of being in Italy. Both in main cities and in hidden corners of the country we can arrange the best tours to travel like a local with services at the highest standards».128

Find Your Italy mira ad offrire al turista un contatto diretto con il territorio e punta a rivalutare quei luoghi ricchi di storia e tradizione; infatti la home page si apre con l’invito «Come as a tourist, leave as a local»129 (vieni da turista, riparti

da locale). Infatti «si può scegliere di essere artisti per un giorno tra le colline del Monferrato imparando alcune tecniche di restauro e partecipando alla caccia al tartufo o visitare il borgo di Morigerati, in Cilento, con il suo

128https://www.findyouritaly.com/about-us/ 129https://go.findyouritaly.com/

interessante museo della civiltà contadina. E magari partecipare a un laboratorio sulla tarantella percorrendo la tradizione musicale tipica di questa zona che ospita anche alcune delle più virtuose attività sostenibili targate Legambiente, come il Museo del mare di Pollica dedicato al sindaco pescatore Angelo Vassallo».130

Nell’offrire al meglio un’esperienza autentica e un contatto diretto con la popolazione, Find Your Italy si avvale anche di alcuni collaboratori inusuali denominati “Buddy”, si tratta di guide ed operatori turistici professionali, con una spiccata inclinazione all’accoglienza turistica che mettono a disposizione le proprie conoscenze, racconti e suggerimenti, sul posto in cui vivono, per agevolare il turista ad entrare nella vera vita della comunità. Proprio perché Find Your Italy cerca di eliminare quei luoghi comuni sull’Italia e far vivere esperienze autentiche e inusuali.

Nell’aprile del 2013 Find Your Italy ha vinto una borsa di studio per il Mind The Bridge School a San Francisco, come parte del Concorso di avvio organizzata dal Polo tecnologico di Pavia. Nel maggio dello stesso anno ha vinto il primo premio ad InnoVits Contest, come "miglior progetto imprenditoriale". InnoVits è un'iniziativa senza scopo di lucro che si occupa della selezionare e del supporto delle idee imprenditoriali innovative, gestito dall'associazione Alumni del MIP, la Business School del Politecnico di Milano.131

130http://www.legambiente.it/contenuti/comunicati/legambiente-e- findyouritaly-insieme-la-conoscenza-della-bellezza-italiana 131https://www.findyouritaly.com/start-up-at-findyouritaly/

WELCOME FRIENDS

Il 20 febbraio del 2009 presso il Complesso Universitario di Monte Sant’Angelo è stato presentato il progetto Welcome Friends promosso dall’Associazione Mediterranea per la Promozione e lo Sviluppo Civile (AMESCI). Welcome Friends è una campagna di mobilitazione giovanile che intende riscattare e riscrivere l’immagine della città di Napoli attraverso le nuove generazioni che credono nel cambiamento e nelle potenzialità della città. Come ha dichiarato Enrico Maria Borrelli, presidente di AMESCI in un’intervista al corriereuniv.it, «con Welcome lanciamo una sfida, oltre che un invito, a testimoniare come l’intelligenza e la volontà di fare possano agire il cambiamento anche in assenza di finanziamenti. La società civile può e deve offrire questo segnale. Noi partiamo proprio dai giovani, la parte più fragile ma anche la parte più sana e piena di energie della nostra città. Ora tocca alla società raccogliere l’invito al cambiamento aprendo spazi, accesso ai saperi e opportunità per questi giovani».132

Pertanto si tratta di un progetto di turismo partecipato che coinvolge ragazzi partenopei tra i 18 e i 35 anni dotati di buone capacità relazionali e della conoscenza di almeno una lingua straniera. Tale pratica di turismo partecipato consente l’incontro e lo scambio di esperienze tra i giovani impegnati nella campagna e i ragazzi in visita alla città, contattati prevalentemente presso i luoghi del turismo low cost: ostelli e bed&breakfast. «Non pensiamo a guide turistiche o a servizi informativi standardizzati ma ad autentici anfitrioni, conoscitori della città vera, che condivideranno con i propri coetanei una Napoli che cambia giorno per giorno, i suoi spazi assolati e la folla dei suoi locali, la bellezza dei suoi scorci e la suggestione dei suoi anfratti. Welcome Friends è il sogno delle ragazze e dei ragazzi napoletani di incidere sul destino

132http://www.corriereuniv.it/cms/2009/03/progetto-per-giovani-partenopei/

della vecchia Parthenope, dando una risposta concreta ed in prima persona alla crisi evidente della città, del suo senso civico, della sua stessa identità».133

Il progetto patrocinato dal Ministero per la Gioventù e dal Comune di Napoli, è partito con un primo gruppo pilota di 101 ragazzi con “Maggio dei Monumenti”.

PIACERE, MILANO

Il progetto: “Piacere, Milano” è un progetto ideato dall’agenzia di comunicazione Clinc e promosso da due cooperative sociali che si occupano dell’accoglienza e dell’inclusivisività: La Cordata e Spazio Aperto Servizi, insieme ad Altavia, agenzia internazionale di comunicazione. Si tratta di un progetto di turismo collaborativo nato in vista di Expo2015 come opportunità per investire sulle relazioni attraverso la partecipazione della comunità e che intende proseguire anche dopo l’esposizione universale, diventando un’iniziativa stabile di Milano e dei milanesi. In particolare Piacere, Milano è un progetto di turismo collaborativo, social eating e di narrazione partecipata che si integra all’offerta di ospitalità tradizionale, al fine di costruire una nuova idea di città, accogliente per Expo2015. In particolare l’iniziativa è stata articolata in vari appuntamenti in varie zone della città, tuttavia le tre azioni principali che chiamano i milanesi alla mobilitazione sono:

- Indovina chi viene a cena: gli aderenti all’iniziativa potranno aprire le porte della propria abitazione per ospitare a cena visitatori e turisti; la condivisione gratuita della tavola sarà un’occasione di scambio e convivialità ove sarà possibile narrare gli aneddoti che si intrecciano tra le strade della capitale della moda, fatti di storie vissute e legami sentimentali con i quartieri di provenienza;

- Milano siamo noi: durante tutta la durata dell’Esposizione universale la comunità poteva segnalare sulla piattaforma del progetto Piacere, Milano (www.piaceremilano.it) la loro disponibilità ad essere narratori

della città per un giorno, alla scoperta di vie e luoghi che solitamente sono poco frequentate dai flussi turistici ma non per questo prive di risorse o attrattive;

- Mappa social: si tratta della creazione di una mappa multimediale e geo-localizzata, tracciata, realizzata con il contributo diretto dei cittadini, al fine di realizzare una mappatura social delle storie e dei percorsi che resterà a disposizione di chiunque voglia conoscere l’anima autentica, inclusiva e ospitale di Milano. La mappa sarà la concretizzazione di un progetto da consegnare alla città al fine che venga sempre incrementata e migliorata.

In tal modo i cittadini diventano i protagonisti dell’iniziativa, dei veri e propri ambasciatori di una città sotto i riflettori mondiali. Tuttavia occorre sottolineare che il progetto Piacere, Milano non ha alcun risvolto commerciale, ogni invito a cena così come ogni itinerario guidato è a titolo puramente volontario e gratuito. Per poter partecipare all’iniziativa occorre accedere alla piattaforma iscrivendosi, raccontandosi e segnalando il giorno in cui ci si reca a Milano, così da poter essere contattati dai cittadini milanesi per un invito a cena o un itinerario inedito nella città; oppure è possibile inviare un poke ai milanesi che piacerebbe incontrare, così da poter essere contattati.

Il primo evento pubblico del progetto Piacere, Milano, inserito nel cartellone ufficiale di Expo in Città è stato fissato il 29 marzo 2015 ed è denominato “Tutta

mia la città” con la presenza di personaggi appartenenti al mondo, delle arti, della scienza e dello spettacolo milanese impegnati nel racconto del loro quartiere preferito, nel corso di una passeggiata in compagnia. Tra i nomi illustri da menzionare sono: l’architetto e scrittore Gianni Biondillo, l’architetto e collaboratore del gruppo musicale italiano degli Elio e le Storie Tese: Luca Mangoni, il regista, attore e sceneggiatore Maurizio Nichetti, l’attore e drammaturgo Renato Sarti, lo scrittore e inviato speciale di Repubblica Piero Colaprico e Alioscia Bisceglia.134

La comunicazione a sostegno del progetto è stata ideata e prodotta da Altavia ed è stata veicolata attraverso diversi mezzi di comunicazione: radio, web, social network, canali off-line come il coinvolgimento delle social street e delle realtà di quartiere. Inoltre il progetto Piacere, Milano prevede happening di iniziative per promuovere una narrazione capillare e partecipata, in collaborazione con le realtà di quartiere, le associazioni locali e le social street.

MIGRANTOUR

Torino, città nordoccidentale con una lunga storia di migrazione alle spalle, a differenza delle altre città europee, con l’avvento del nuovo secolo non aveva ancora valorizzato la ricchezza interculturale dei quartieri dove si era stratificata una forte presenza di cittadini di origine straniera. Pertanto nel 2010 nell’ambito del programma “Agro-biodiversità, culture e sviluppo locale”,

finanziato dal Fondo

Internazionale per lo Sviluppo Agricolo (IFAD), promosso da Oxfam Italia e Viaggi Solidali, insieme ad ACRA-CCS, è stato realizzato a Torino il primo corso per “accompagnatori di turismo responsabile” che ha consentito ad una ventina di cittadini di origine straniera

134http://www.ilgiorno.it/milano/cronaca/expo-turismo-ospitalita-1.770031

di guidare studenti, turisti e cittadini stessi a conoscere le proprie comunità di origine nei quartieri più multietnici della città (Porta Palazzo e San Salvario).135

L’iniziativa ha riscontrato molto interesse da parte del pubblico, del mondo accademico e dei mezzi di comunicazione, al punto che sono state fissate le basi per la realizzazione del progetto europeo Migrantour. «ACRA-CCS e Oxfam Italia hanno portato le loro conoscenze e competenze nell’ambito di progetti a favore dell’integrazione di cittadini di paesi terzi e della coesione sociale, nonché una forte attenzione nei confronti dei valori etici e delle buone pratiche a sostegno di una piena cittadinanza europea. Tutte e tre le realtà, socie tra l’altro dell’Associazione Italiana Turismo Responsabile (AITR), hanno quindi individuato una serie di partner in diversi paesi europei che avessero una riconosciuta esperienza nel campo della formazione interculturale, delle politiche e pratiche d’integrazione dei migranti, del turismo responsabile come fattore di sviluppo sostenibile del territorio. Si è così costituita, nel 2014, la rete “MigranTour: a European network of migrant driven intercultural routes to understand cultural diversity”, attiva in Italia a Torino con Viaggi Solidali, a Milano e Genova con ACRA-CCS, a Roma e Firenze con Oxfam Italia, in Francia a Marsiglia con l’associazione Marco Polo Échanger Autrement e a Parigi con il tour-operator Baština Voyages, in Spagna a Valencia con l’Asociació Perifèries del Mon e in Portogallo, a Lisbona, con l’Associação Renovar a Mouraria e l’ONG Instituto Marquês de Valle Flôr (IMVF). Un ulteriore, importante partenariato si è inoltre siglato con EARTH, European Alliance for Responsible Tourism and Hospitality, con sede a Bruxelles, in Belgio»;136 presto si aggiungeranno all’elenco anche Bologna, Napoli, Arezzo,

Varese e Lione.

A partire dal 2013 ogni città ha avuto circa un anno e mezzo per svolgere un intenso programma di attività e raggiungere determinati obiettivi. In primis è stata svolta una fase di studio per individuare il quadro storico delle migrazioni che hanno trasformato le città ed individuare i quartieri interessati, il tutto in

135http://www.oxfamitalia.org/la-rete-delle-citta-migrande/

136 Pubblicazione: Migrantour il mondo in Città. Passeggiate interculturali a

collaborazione con le associazioni del territorio e con gli enti locali. Successivamente è stato sviluppato un corso di formazione per le persone interessate a diventare accompagnatori interculturali, dotate di una buona conoscenza della lingua del paese di residenza, una forte curiosità per la storia del territorio e la volontà di voler condividere la propria esperienza di migrazione. A supporto degli accompagnatori interculturali sono intervenuti sociologi, antropologi, storici, per trasmettere conoscenze relative al rapporto tra territorio e migrazioni; gli esperti di comunicazione e le guide turistiche hanno insegnato le tecniche di accompagnamento, gestione del gruppo; mentre gli specialisti di ambiti diversi (dialogo interreligioso, cucine del mondo, patrimonio museale, ecc.) sono stati interpellati per poter approfondire le tematiche sulle quali sviluppare le passeggiate interculturali. È stata prevista anche una fase di ricerca sul campo e di costruzione partecipata degli itinerari, un ottimo momento di scambio, discussione e condivisione, che ha portato all’individuazione di diversi percorsi Migrantour nelle nove città aderenti al progetto. Successivamente gli itinerari identificati sono stati verificati attraverso passeggiate-pilota offerte gratuitamente a studenti, cittadini, turisti, insegnanti, istituzioni.

Tuttavia va precisato che gli accompagnatori interculturali non possono essere considerati guide turistiche in quanto non sono dotati dell’apposito patentino per poter essere guide, ma possono svolgere la loro attività di accompagnatore in base alle normative in vigore nell’ambito regionale, visto il carattere didattico-formativo dell’iniziativa. Inoltre tale iniziativa consente di sostenere il processo di integrazione tra le varie etnie e la popolazione locale, il dialogo e la comprensione reciproca, il superamento di stereotipi e pregiudizi, oltre a costituire un’opportunità di reddito complementare per gli accompagnatori interculturali coinvolti.

Attualmente sono attivi oltre venti itinerari interculturali, alcuni realizzati in modo tale da approfondire un determinato periodo storico o uno specifico flusso migratorio, altri su uno specifico tema.

In fondo gli itinerari di Migrantour sono «un tratto di cammino fatto seguendo le orme di chi è capace di prendere per mano le nostre paure e i nostri pregiudizi per trasformare le differenze in straordinaria ricchezza, moltiplicando le occasioni di incontro e dialogo. Tornare a casa con la consapevolezza di aver fatto un grande viaggio, senza aver mai lasciato la nostra città».137

Nel luglio del 2015 sono stati presentati, nel corso di un convegno a Bruxelles, i risultati dell’iniziativa: nelle nove città aderenti al progetto sono operativi 150 accompagnatori di etnie diverse su 22 itinerari, alcuni dei quali ancora in fase di sperimentazione e gratuiti; in un anno si sono registrati 2.500 partecipanti fra cittadini, studenti, turisti, residenti, gruppi e associazioni.138

TURISMO DI COMUNITÀ

CASI STUDIO PUNTI DI FORZA BENEFICI

COOPERATIVA VALLE DEI CAVALIERI E I BRIGANTI DI CERRETO  Tutela territorio;  Recupero attività dismesse;  Coinvolgimento della comunità locale;  Formazione del personale;

 Avvio attività turistiche e ristorative;

 Valorizzazione delle tradizioni.

 Rinascita del borgo;  Creazione di nuovi posti di

lavoro;

 Avviamento del turismo di comunità e scolastico;  Destagionalizzazione:  Rispetto delle esigenze

della comunità locale.

VAL DI RABBI

 Coinvolgimento della comunità locale;  Proposte turistiche

partecipate;

 Rispetto delle esigenze della comunità locale;  Avviamento turismo di

comunità;

137 Pubblicazione: Migrantour il mondo in Città. Passeggiate interculturali a

Firenze, Genova, Lisbona, Marsiglia, Parigi, Roma, Torino.

138http://www.vita.it/it/article/2015/07/15/migrantour-un-progetto-per- lintegrazione/135935/

 Creazione di network.  Creazione di nuovi posti di lavoro.

TURISMO PARTECIPATO

CASI STUDIO PUNTI DI FORZA BENEFICI

FIND YOUR ITALY

 Promuove località meno note;

 Contatto diretto

turista/territorio/comunità;  Rinascita delle tradizioni.  Sentirsi cittadino della

destinazione che si sta visitando;

 Destagionalizzazione;  Distribuzione dei flussi

turistici sull’intero territorio italiano;  Eliminazione luoghi comuni sull’Italia. WELCOME FRIENDS  Coinvolgimento della popolazione giovanile;  Riscoperta del territorio.

 Eliminazione degli stereotipi;

 Mostrare una nuova immagine di Napoli;

PIACERE, MILANO  Investire sulle relazioni;  Mostrare una Milano

diversa;

MIGRANTOUR

 Riscoperta di nuove realtà comunitarie all’interno della propria città;

 Integrazione multiculturale.

 Creazione di nuovi posti di lavoro;

 Aumento del reddito degli accompagnatori;

 Superamento stereotipi e pregiudizi.

3. TURISMO PARTECIPATO IN EUROPA: IL CASO DI