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DEFINIZIONE DI CAPITALE EUROPEA DELLA CULTURA E DEL PROCEDIMENTO D

CAPITOLO IV MATERA E IL TURISMO DI COMUNITÀ E PARTECIPATO:

1. DEFINIZIONE DI CAPITALE EUROPEA DELLA CULTURA E DEL PROCEDIMENTO D

Il programma Capitale Europea della Cultura o Europea Capital of Culture (ECoC) nel linguaggio inglese, inizialmente denominato “Città Europea della Cultura”, è una delle principali iniziative promosse dall’Unione Europea, nata nel 1983 dall’iniziativa dell’allora Ministro delle cultura greco: Melina Mercouri, al fine di:

- «Mettere in luce la ricchezza e la diversità delle culture in Europa;

- Celebrare le caratteristiche culturali condivise da tutti gli europei;

- Accrescere il senso di appartenenza dei cittadini europei a uno spazio culturale comune;

- Promuovere il contributo della cultura allo sviluppo delle città.

L'esperienza ha inoltre dimostrato che l'evento è un'eccellente opportunità per:

- Riqualificare le città;

- Potenziare il profilo internazionale delle città;

- Valorizzare l'immagine delle città agli occhi dei suoi abitanti;

- Ridare vitalità alla cultura di una città;

- Rilanciare il turismo».140

Dal 1985 al 2004 la designazione delle Capitali Europee della Cultura era un affare inter-governativo, ovvero era di competenza del Consiglio dei Ministri

140https://ec.europa.eu/programmes/creative-europe/actions/capitals- culture_it

della cultura raccolti nel Consiglio dell’Unione Europea, senza il coinvolgimento di eventuali esperti esterni e processi di valutazione e selezione formali. Pertanto le città che venivano nominate erano le capitali degli stati membri come Atene, Amsterdam, Berlino, oppure città d’arte come Firenze o centri metropolitani come Glasgow.

I primi cambiamenti avvengono nel 1999, a seguito della Decisione 1419/1999 del Parlamento Europeo e del Consiglio dell’Unione Europea che ha comportato l’individuazione di un nuovo processo di designazione delle “Capitali Europee della Cultura” per il periodo 2005-2019. In particolare ogni singolo Stato membro dell’Unione Europea è stato inserito all’interno di un elenco predisposto in ordine cronologico che prevede un sistema di rotazione nell’ospitare la Capitale Europea della Cultura, in modo tale che ogni singolo Stato avrà l’opportunità di ospitare, a turno, la Capitale ad intervalli regolari. Inoltre è stata istituita una giuria internazionale che si occupa della nomina della Capitale, in base al rispetto di specifici criteri, tra cui l’importanza della dimensione europea del programma, così come la partecipazione dei cittadini; ed è stato apportato anche un cambiamento nella denominazione del programma, passando da “Città Europea della Cultura” a “Capitale Europea della Cultura”, al fine di accentuare il prestigio internazionale e il valore strategico del programma.

Un ulteriore provvedimento viene introdotto nel 2005 con la Decisione 649/2005/EC, la quale riporta che dal 2009 la designazione di Capitale Europea della Cultura va alle città di due Stati membri (tre in casi eccezionali), al fine di consentire ai nuovi Stati aderenti all’Unione Europea entrati nel 2004, di prendere parte al programma.

Con la Decisione 1622/2006/CE si avvertono cambiamenti per gli anni 2007- 2019, in particolare la procedura di selezione dal 2013 prevede una competizione tra le città del paese ospitante, le proposte di candidatura delle singole città sono valutate da una giuria composto da 13 membri sulla base di specifici criteri e, ancora una volta, si tiene conto dei nuovi stati aderenti all’Unione Europea a partire dal 2006.

Il 29 gennaio 2014 viene predisposto un nuovo cambiamento per gli anni 2020- 2033. Sebbene la struttura generale dell’iniziativa rimane invariata rispetto alla Decisione 1622/2006/CE, tuttavia le città selezionate dal 2020 saranno direttamente designate dallo stato membro interessato, senza richiedere la conferma a livello europeo.141

«Il Parlamento europeo e il Consiglio hanno adottato nell'aprile 2014 un nuovo quadro normativo per l'iniziativa. Le nuove norme consentono a una città di un paese candidato o potenziale candidato all'adesione all'UE di detenere il titolo ogni tre anni a partire dal 2021. Queste città saranno selezionate attraverso un concorso generale, il che significa che città di paesi diversi possono competere tra loro. Nel dicembre 2014 la Commissione ha pubblicato un invito per le nomine del 2021. Le città che intendono partecipare in futuro devono attendere l'annuncio di un concorso nel proprio paese e successivamente compilare e presentare una proposta in risposta all’invito a presentare candidature pubblicato dall'autorità responsabile del concorso (in genere il ministero della Cultura)».142

Per quanto concerne le modalità di selezione delle città candidate, queste sono entrate in vigore per le Capitali Europee della Cultura in carica a partire dal 2013, con la Decisione 1622/2006/CE, e prevedono una procedura di selezione mista in quanto si svolge sia a livello nazionale che europeo e ha visto l’introduzione di una fase di monitoraggio. Inoltre, al fine di raggiungere un ampio bacino di pubblico, è stata data la possibilità alle città di associare le regioni circostanti.

Il programma deve avere la durata di un anno, «deve essere compatibile con le strategie e le politiche culturali dello Stato membro e deve presentare un

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nesso con i programmi delle altre città Capitali di quello stesso anno. In particolare, il programma proposto dalle città deve rispondere a due criteri:

- Dimensione Europea, ovvero:

o Promuovere la cooperazione in qualsiasi settore tra operatori culturali, artisti e città degli Stati membri interessati e di altri Stati membri;

o Valorizzare la ricchezza della diversità culturale in Europa; o Evidenziare gli aspetti comuni delle culture europee;

- Coinvolgimento dei cittadini, ovvero:

o Promuovere la partecipazione degli abitanti della città e del suo territorio con attività capaci di suscitare il loro interesse, e quello dei cittadini provenienti dall’estero;

o Essere sostenibile e costituire parte integrante dello sviluppo culturale e sociale a lungo termine della città.

Altri fattori sulla base dei quali viene valutata la candidatura sono: o La struttura di governance;

o La strategia di sostenibilità; o Il programma culturale;

o La strategia di comunicazione».143

Nello specifico il processo di designazione delle Capitali Europee della Cultura, può essere diviso in cinque fasi:

1. Presentazione della candidatura: sei anni prima dell’evento, lo Stato selezionato ad ospitare l’evento pubblica l’invito a presentare le candidature delle città. Entro dieci mesi dalla pubblicazione dell’invito le città interessate devono redigere una domanda di candidatura sulla base dei temi “città e cittadini” e “dimensione europea” da presentare all’ente preposto in ciascun Stato, nel caso italiano il MIBACT. Alla

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domanda dovrà essere allegato il programma che la città proponente intende attuare, le informazioni su come il progetto verrà gestito e il budget della manifestazione;

2. Preselezione: almeno cinque anni prima dell’anno in questione lo Stato interessato convoca una giuria al fine di valutare la candidatura di ciascuna città sulla base di un “Dossier di Candidatura”, un questionario standard nel quale ogni città candidata riporta le proprie intenzioni al fine di essere nominata Capitale Europea della Cultura. La giuria si compone di tredici membri di cui sei sono nominati dallo Stato in questione e sette dalle istituzioni europee. Esaminati i Dossier di Candidatura la giuria effettua una preselezione e redige una relazione attinente a tutte le città candidate e delle raccomandazioni alle città che sono state preselezionate. Successivamente la relazione viene consegnata alla Commissione e allo Stato membro, il quale approva formalmente le scelte compiute dalla giuria;

3. Selezione finale: le città che hanno superato la preselezione devono presentare al proprio Stato, che poi lo presenta alla Commissione, un programma più dettagliato della loro candidatura. Circa nove mesi dopo la fase di preselezione la giuria si riunisce per valutare i programmi delle città selezionate ed anche in questo caso viene stilata una nuova relazione ed una raccomandazione in cui viene indicata la città designata a Capitale Europea della Cultura. Ancora una volta i documenti vengono presentati alla Commissione e allo Stato membro; 4. Nomina: quattro anni prima dell’anno in questione, lo Stato membro

comunica al Parlamento, al Consiglio, alla Commissione Europea e al Comitato delle Regioni la città prescelta. Il Parlamento Europeo ha tre mesi per poter formulare un parere, successivamente, dopo aver valutato il parere del Parlamento e la raccomandazione della giuria, il Consiglio dei Ministri dell’Unione Europea designa ufficialmente la città; 5. Monitoraggio e premiazione: dopo la nomina viene individuato un gruppo di monitoraggio composto da sette esperti nominati dal Parlamento Europeo, dalla Commissione Europea e dal Comitato delle

regioni al fine di sovrintendere l’attuazione degli obiettivi e dei criteri prefissati e, inoltre, fungere da sostegno e da consulenza dal momento in cui la città è stata nominata, fino all’inizio della manifestazione. Il gruppo di monitoraggio viene convocato due volte dalla Commissione: la prima volta a due anni dall’inizio dell’evento e la seconda volta otto mesi prima dell’evento. Al termine di ogni riunione possono essere predisposti report intermedi ed eventuali raccomandazioni. Sarà solo in base alla relazione rilasciata al termine della seconda riunione, laddove siano stati soddisfatti i criteri del Programma e siano state attuate le raccomandazioni formulate dalla giuria e dal gruppo di monitoraggio, che la Commissione assegnerà il premio pecuniario “Melina Mercouri” del valore di € 1,5 milioni.144

Pertanto è possibile affermare che una città non viene designata Capitale Europea della Cultura unicamente per il proprio patrimonio culturale o per quello che è stato fatto nel corso degli anni, bensì per quello che propone di fare in vista dell’anno in questione e per gli anni successivi, in termini di programmazione degli eventi culturali che devono essere rivolti verso il futuro, il più possibile sostenibili, e non devono trascurare la storia di ciascuna città, perché essa è la base della propria identità. Ogni città dovrà favorire la creatività mediante l’accoglienza di artisti, siano essi locali che europei, deve essere attrattiva sia nei confronti della popolazione locale, nazionale ed europea, che dei turisti e deve essere il più possibile partecipativa cioè deve coinvolgere in modo attivo tutta la popolazione di ogni dimensione territoriale. In tal modo sarà possibile sviluppare e consolidare le attività culturali della città in questione.

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2. MATERA E LA CANDIDATURA A CAPITALE EUROPEA