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La svolta del Capuzolfall: prime analisi giurisprudenziali e dottrinali sul contratto con effetti protettivi nei confronti dei terzi.

Nel documento Attività negoziale e interesse del terzo (pagine 150-155)

IL CONTRATTO CON EFFETTI PROTTETTIVI VERSO I TERZI: INQUADRAMENTO DOGMATICO DELLA MATERIA

IL CONTRATTO CON EFFETTI PROTETTIVI NEI CONFRONTI DEI TERZI NELL’ESPERIENZA TEDESCA

1. Evoluzione giurisprudenziale della materia: dalla giurisprudenza dei primi del novecento sul contratto a favore di terzo al Capuzolfall.

1.2. La svolta del Capuzolfall: prime analisi giurisprudenziali e dottrinali sul contratto con effetti protettivi nei confronti dei terzi.

1.2. La svolta del Capuzolfall: prime analisi giurisprudenziali e dottrinali sul contratto con effetti protettivi nei confronti dei terzi.

A partire dagli anni cinquanta il Bundesgerichtshof ha ribadito l’indirizzo giurisprudenziale espresso dal Reichsgericht riconoscendo al terzo, danneggiato dall’esecuzione di un contratto tra altri stipulato, la titolarità di diritti di natura contrattuale.299

298 In senso critico, rispetto all’indirizzo giurisprudenziale dell’epoca, si rinviene in J. GERNHUBER,

Drittwirkungen im Schuldverhältnis kraft Leistungsnähe – Lehre von Der Vertragen mit Schutzwirkung fur Dritte, in Festscrift Nikisch, Tübingen, 1958, pp. 249 e seguenti.

L’Autore sottolinea come il codice civile tedesco non avesse tenuto conti, in maniera sufficiente, della

Sozialwirkung dei rapporti obbligatori i quali, nella loro realizzazione, coinvolgono una cerchia di

persone che lo subiscono in un’intensità decrescente dall’interno verso l’esterno. Si aggiunge che il legislatore tedesco non ha, quindi, guardato ai terzo convolti dall’obbligazione, ponendo la prassi di fronte a problemi che si risolvevano con difficoltà. A tal proposito, l’Autore parla di “ribellione del

senso di giustizia” che si fonda, però, su una “motivazione apparente”. Tale ribellione spiega anche

perché, nell’ambito dell’ordinamento tedesco, il contratto a favore di terzo avesse raggiunto un’importanza che, in realtà, non gli apparteneva. Con l’utilizzazione di questa tipologia contrattuale, la giurisprudenza “adempie all’esigenza di giustizia” servendosi, però, di un artifizio (Kunstgriff).

Per una visione più ampia del pensiero critico di Gernhuber, si veda G. VARANESE, Il contratto con

effetti protettivi per i terzi, cit., pp. 75 e seguenti.

299 Così, BGH, 11 aprile 1951, in BGHZ, 1, 1951, pp. 383 e ss.; BGH, 28 aprile 1952, in BGHZ, 1952, pp. 378 e ss.; BGH, 21 settembre 1955, in BGHZ, 1955, pp. 500 e ss., nelle quali si riconoscono le pretese al risarcimento del danno contrattuale del terzo applicando il § 328 del BGB.

Tra le varie sentenze che il Tribunale Federale ha emanato nella materia dell’efficacia protettiva del contratto verso i terzi, due appaiono, per ragioni diverse, estremamente significative.

La prima sentenza alla quale si deve fare riferimento è quella del cosiddetto

Dreschmaschinenfall.300 Nel caso di specie, il Bundesgerichtshof ha ammesso che, in

caso di vendita di un pezzo di un macchinario, al personale, adibito all’utilizzo del suddetto macchinario, fosse riconosciuto il diritto al risarcimento dei danni in base al contratto di compravendita. Anche in tal caso, il Tribunale Federale, conformandosi alla giurisprudenza precedente, fondava la pretesa del terzo (l’operaio che utilizzava il macchinario a cui era stato inserito il nuovo pezzo di ricambio) sul contratto a favore di terzo e sulla necessità di garantite, in questo modo, l’applicazione del § 278 del BGB e non l’esimente di cui al § 831 BGB.301

In sostanza la sentenza sul caso Dreschmaschinenfall non offriva alcun apporto innovativo alla ricostruzione giurisprudenziale già emersa nel corso degli anni precedenti. Nonostante ciò, essa è comunque importante in quanto, come già accennato nel capitolo precedente, offrì a K. Larenz lo spunto per rivalutare l’impostazione precedente e per mostrare le differenze, ontologicamente esistenti, fra contratto con effetti protettivi nei confronti dei terzi (cd. Vertrag mit Schutzwirkung

zugunsten bestimmter Dritter) e contratto a favore di terzo.302 Come abbiamo già detto,

300 BGH, 25 aprile 1956, in BGHZ, 1956, pp. 232 e seguenti.

301 Nel caso di specie, il Tribunale Federale negò il risarcimento a favore del danneggiato, in quanto, quest’ultimo non era destinato direttamente all’utilizzo della macchina pericolosa. Il bracciante, infatti, lavorava regolarmente in un deposito di carburante e, temporaneamente, per le vacanze prestava servizio nell’azienda agricola. Inoltre, l’operaio non era alle dirette dipendenze dell’imprenditore che aveva comprato il pezzo di ricambio, ma lavorava per un altro imprenditore agricolo proprietario dei terreni in cui si era verificato l’incidente in questione. Questi dati, quindi, escludevano la possibilità di estendere la tutela contrattuale nei confronti del danneggiato. A tal proposito, nella sentenza si riporta fedelmente il pensiero di W. WUSSON, Das Unfallhaftpflichtrecht, V ed., Berlino, 1954, pagina 239, il quale ritiene che sia necessario partire dal presupposto secondo cui i contraenti vogliono estendere la tutela contrattuale solamente a quelle persone per le quali una delle parti ha un interesse alla loro protezione.

302 In tal senso, si veda, la nota di Larenz alla sentenza in commento: K. LARENZ, Anmerkung a BGH, 25 aprile 1956, cit., pp. 1193 e seguenti. Si veda, anche, quanto già detto al paragrafo 3 del Capitolo 4

Larenz, commentando la sentenza di cui sopra, mette in luce l’equivoco di fondo compiuto dalla giurisprudenza del Reichsgericht e del Bundesgerichtshof che, per riconoscere obblighi di protezione a favore di determinati soggetti diversi dalle parti contrattuali, utilizza la figura del contratto a favore di terzo. Nello specifico, l’Autore sottolinea come quelle fattispecie che venivano fatte refluire nel contratto a favore di terzo, in realtà, avevano caratteristiche strutturali diverse da quest’ultimo e tali da configurare un istituto giuridico autonomo: il Vertrag mit Schutzwirkung zugunsten

bestimmter Dritter.

Dopo aver, per così dire, introdotto la nuova figura giuridica del contratto con effetti protettivi nei confronti dei terzi, Larenz ne individua le basi dogmatiche in un’immanente esigenza di giustizia contrattuale legata al concetto di buona fede (Vertragstreue), delimitando, in tal modo, la cerchia delle persone protette.303

Secondo l’Autore, in commento, dalla Vertragstreue deriva la conseguenza che una parte del contratto possa fare affidamento, sia sul fatto di ricevere l’adempimento della prestazione da parte dell’altro contraente, sia sul fatto che quest’ultimo la esegua con la dovuta diligenza in modo tale da non arrecargli alcun danno. Così, per quanto concerne gli effetti protettivi del contratto nei confronti dei terzi, in virtù della suddetta esigenza di giustizia contrattuale, fa sì che la parte possa fare affidamento, non solo sul fatto di non subire alcun danno dal comportamento diligente della controparte, ma, anche, sul fatto che la prestazione non rechi alcun danno a quelle persone (terzi) che, con la stessa, possano venire in contatto e, nei cui confronti, la parte medesima ha un obbligo di salvaguardia (in ragione, ad esempio, della norma di cui al § 618 BGB).304

Attraverso questo ragionamento, Larenz getta, anche, le basi per la successiva delimitazione della cerchia delle persone protette dal contratto. In particolare, si

di questo scritto.

303 Così. K. LARENZ, Anmerkung a BGH, 25 aprile 1956, cit., pagina 1193.

ritiene che la tutela contrattuale possa essere estesa solo a quelle persone per le quali la parte contrattuale risulta obbligata, giuridicamente o moralmente, alla protezione o alla salvaguardia in virtù di un rapporto di parentela o di lavoro. In altre parole, a partire dall’opera di Larenz si gettano le basi per la successiva elaborazione del criterio del Wohl und Wehe305 – secondo il quale la parte, in virtù di rapporti di

parentela o di servizio, è responsabile del bene e del male del terzo ed ha, quindi, un altrettanto meritevole interesse a che questi soggetti non subiscano alcun pregiudizio dall’esecuzione della prestazione – che tanto successo avrà, nella dottrina e nella giurisprudenza tedesche, quantomeno fino agli anni ottanta del secolo scorso.306

Le critiche307 mosse alla giurisprudenza, per così dire, tradizionale che utilizzava

il contratto a favore di terzo come strumento per estendere la tutela contrattuale al terzo, hanno portato alla svolta avvenuta con il Capuzolfall del 1959.308

Nel caso di specie, un’impresa metallurgica aveva acquistato un contenitore contenente antiruggine il quale era, successivamente, esploso provocando gravi ferite alla dipendente incaricata dell’utilizzo del medesimo contenitore. L’esplosione era avvenuta a causa del comportamento negligente della società fornitrice che non aveva informato adeguatamente l’impresa metallurgica circa la pericolosità del prodotto.

La sentenza in commento, pur non offrendo spunti interessanti per quanto concerne il tema della responsabilità del produttore,309 ha costituito un punto di

305 Per quanto concerne il criterio del Wohl und Wehe, si rinvia a quanto detto nel paragrafo 3 del Capitolo 4 di questo scritto, pp. 122 e seguenti.

306 In tal senso, K. LARENZ, Anmerkung a BGH, 25 aprile 1956, cit., pagina 1194; ID, Schuldrecht, III ed., Monaco, 1982, pagina 209, nel quale l’Autore sostiene che la formula del “favore del terzo” deve ritenersi comprensiva dell’estensione al terzo dei cd. obblighi di protezione. Per un’indicazione dettagliata dei criteri elaborati dalla dottrina tedesca al fine di delimitare l’area di protezione del contratto, si rinvia al paragrafo 3 del Capitolo 4 di questo scritto, pp. 121 e seguenti.

307 Si veda, a tal proposito, quanto detto prima da J. GERNHUBER, Drittwirkungen im

Schuldverhältnis kraft Leistungsnähe, cit., pp. 249 e ss., e successivamente da K. LARENZ, Lehrbuch des Schuldrechts, I, Allgemeiber Teil, cit., pp. 139 e ss.; ID, Anmerkung a BGH, 25 aprile 1956, cit., pp.

1193 e seguenti.

308 BGH, 15 maggio 1959, in BGHZ, 1959, pp. 345 e seguenti.

309 In materia di responsabilità del produttore, già il Reichsgericht, applicando i principi emersi nel campo della locazione, aveva concesso il risarcimento per i danni provocati dalla ingestione di acqua

svolta fondamentale nella ricostruzione dell’istituto giuridico del contratto con effetti protettivi nei confronti dei terzi.

Nel caso in esame, quindi, il Tribunale Federale, per la prima volta, si conforma integralmente alla ricostruzione offerta da Larenz in materia di obblighi di protezione e di diligenza nei confronti dei terzi, dando l’avvio alla trattazione giurisprudenziale del contratto con effetti protettivi nei confronti dei terzi come categoria autonoma rispetto al contratto a favore di terzo.310 In altri termini, nel Capuzolfall non si rinviene

alcun riferimento al contenuto del § 328 del BGB e si afferma, per la prima volta, che il debitore non è obbligato ad adempiere nei confronti del terzo il quale, non è titolare del diritto primario alla prestazione, ma solo a quello secondario del risarcimento dei danni subiti.

Pertanto, a partire dal Capuzolfall, la giurisprudenza, sulla scorta delle impostazioni proposte a livello dottrinale, non ha più proceduto all’applicazione dei § 328 e ss. del BGB, ma ha affermato che il terzo viene inserito nella sfera di protezione del contratto in base “al senso e allo scopo del contratto e ai principi di buona fede” con la conseguenza che il debitore è tenuto a porre in essere una condotta che tenga conto “dell’esigenza di protezione per le persone che possono essere danneggiate dalla

prestazione inesatta o da carenti misure di salvaguardia”.311

In conclusione, dall’analisi compiuta fino a questo momento emerge quale sia stata l’evoluzione giurisprudenziale del contratto con effetti protettivi nei confronti

contaminata estendendo la tutela del contratto di somministrazione – stipulato fra l’impresa fornitrice ed il proprietario di un immobile – anche al terzo danneggiato (si veda, RG, 26 novembre 1936, in JW, 1937, pp. 737 e ss.).

310 Per quanto concerne la distinzione fra contratto a favore di terzo e contratto con effetti protettivi nei confronti dei terzi, sono interessanti le parole di C. CASTRONOVO, Problema e sistema

nel danno da prodotti, Milano, 1979, pagina 230, pur dubitando del fatto che il Vertrag mit Schutzwirkung fur Dritte rappresenti un valido strumento per “dar forma alla responsabilità del produttore nei confronti del consumatore”, ritiene che, comunque, questo sia utile “perché rappresenta in termini generali una prima risposta allo stesso ordine di problemi al quale su deve dare una soluzione quando […] si voglia prendere atto che non tutti i terzi sono da mettere sullo stesso piano di irrelatività rispetto al contratto”.

dei terzi. In sostanza, la giurisprudenza del Reichsgericht e del Bundesgerichthof ha mutato gradualmente il proprio atteggiamento, inizialmente negativo, fino a riconoscere la piena tutela contrattuale del terzo.

L’orientamento espresso dal Capuzolfall è rimasto pressoché invariato fino alla fine degli anni sessanta quando, come vedremo nel paragrafo successivo, si è avuta un’inversione di tendenza.312

Nel documento Attività negoziale e interesse del terzo (pagine 150-155)

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