RIPIANIFICAZIONE 2019 - AREA MARGINALITA’ E INCLUSIONE SOCIALE
LE AZIONI DEL PIANO DI ZONA CHE SI INTENDONO MANTENERE SONO GESTITE DAI DIVERSI SOGGETTI PUBBLICI E DEL PRIVATO SOCIALE:
C. CARCERE ED ESECUZIONE PENALE ESTERNA
Dati generali, principali problematiche, progettualità e azioni anno 2019
La realtà del carcere a Padova continua ad essere destinataria di proposte e progetti espressi da numerosi soggetti che si occupano della formazione culturale, sociale, lavorativa dei detenuti.
Nel territorio sono presenti due carceri:
− la “Casa di Reclusione” dove si trovano detenuti con sentenza definitiva. Nel corso del 2017 vi sono stati in media 600 detenuti. La capienza è di 436 unità;
− la “Casa Circondariale” dove si trovano gli arrestati delle provincia di Padova in attesa di giudizio. Le presenze al circondariale nel 2016/2017 sono state circa 250, con picchi di 273 unità (capienza tollerabile 139 unità). Due gli elementi caratterizzanti alla Casa Circondariale: elevato turn-over della popolazione detenuta e altissima percentuale di ristretti stranieri (in media l’80% del totale al circondariale).
In entrambe le realtà carcerarie si registra nuovamente, dopo i provvedimenti deflattivi conseguenti alla cd. Sentenza “Torreggiani” della CEDU (Corte Europea Diritti dell’Uomo), un trend in aumento delle presenze di persone detenute, con aspetti di forte criticità peculiari della realtà locale.
Dove non è possibile parlare di reinserimento (i detenuti stranieri sono perlopiù privi di regolare permesso di soggiorno) bisogna comunque agire in termini di prevenzione della recidiva, fermo restando la necessità di impegnare risorse ed energie, prima delle dimissioni, nella ricerca di contesti sociali adeguati nonché la necessità di attuare scelte connesse alle politiche di controllo e sicurezza del territorio.
Nel territorio di Padova è presente l’Ufficio Locale Esecuzione Penale Esterna del Ministero di Giustizia competente per le province di Padova e Rovigo. L’ULEPE si occupa di percorsi di inclusione sociale rivolti a persone sottoposte a provvedimenti giudiziari da eseguire nel territorio in forma alternativa al carcere.
Dal 14 luglio 2015 il U.L.E.P.E. è collocato all’interno del nuovo Dipartimento autonomo per la Giustizia Minorile e di Comunità, come da D.P.C.M. 84. Grazie a questa nuova riorganizzazione vi è quindi un Dipartimento che si occupa di Probation giudiziale (misure e sanzioni di comunità per soggetti condannati) e processuale (misure e sanzioni di comunità per soggetti imputati minorenni e adulti).
L’Ufficio ha competenza anche per gli imputati a seguito dell’emanazione della legge 67/2014 “Messa alla prova per adulti”.
L’attuazione della legge 28 aprile 2014 n.67 che prevede “La sospensione del procedimento con messa alla prova” per reati di lieve entità sociale punibili con la reclusione fino a quattro anni, sola, congiunta o alternativa alla pena pecuniaria (sono esclusi i contravventori e delinquenti abituali, professionali e per tendenza), ha visto le istituzioni impegnate nel reperire le risorse adeguate a tale scopo. Le sanzioni di comunità infatti prevedono:
1. una maggior diffusione e consapevolezza nell’opinione pubblica, in quanto le pene non detentive tutelano la sicurezza delle comunità e riducono il rischio di recidiva;
2. la valutazione di un sistema di sanzioni correlate alle esigenze del territorio, quindi con il coinvolgimento di organismi privati, imprese e volontariato;
3. la valutazione di eventuali percorsi rieducativi, specifici e mirati da proporre alla persona sottoposta a sanzione;
4. la promozione di un’effettiva sinergia tra gli enti del territorio, terzo settore, associazioni di volontariato e imprese.
5. Le sanzioni di comunità richiedono all’imputato/indagato e/o condannato l’assunzione di specifici impegni l’esito positivo della prova comporta l’estinzione del reato.
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Il ULEPE ha rilevato che l’utenza sta subendo un cambiamento: ci sono molti soggetti tra i 19 e i 35 anni che, sottoposti alla misura della messa alla prova, non sembrano diventare consapevoli del reato commesso poiché possono risiedere nelle loro abitazioni e svolgere un lavoro socialmente utili senza essere processati.
Tale utenza presenta sempre più aspetti di multiproblematicità che necessitano di una presa in carico integrata da parte dei servizi interessati.
Risulta opportuno pertanto dare continuità alla collaborazione con gli Enti locali, in particolare il Comune così come è accaduto finora.
L'Ulepe di Padova e Rovigo mantiene una collaborazione attiva e proficua con gli enti del territorio di competenza e con le realtà del terzo settore e del volontariato.
I progetti attivi sul territorio sono:
- Progetto sperimentale di volontariato e utilità sociale "IL MIO SERVIZIO PER PADOVA" per prestazioni di attività volontarie e gratuite di soggetti ammessi a misure alternative alla detenzione. Tale progetto è stato attivato attraverso un Protocollo d’Intesa tra il Comune di Padova, l’Ufficio di Sorveglianza di Padova e l’Ufficio Locale Esecuzione Penale Esperna di Padova e Rovigo:
- Progetto "COMPETENZE DI CITTADINANZA" in collaborazione con Granello di Senape rivolto a soggetti in misura alternativa alla detenzione, affidati e detenuti domiciliari, il progetto è un piccolo laboratorio di discussione e apprendimento legato alle principali competenze di cittadinanza.
E' stato attivato dall'Ulepe di Padova un "TAVOLO TECNICO PERMANENTE POLITICHE DI SICUREZZA E GIUSTIZIA RIPARATIVA CONNESSIONI E PROSPETTIVE " al quale partecipano istituzioni, enti ,associazioni e che costituisce un'importante sede di confronto per la costruzione di una rete territoriale di giustizia riparativa in linea con le linee di indirizzo del Dipartimento di Giustizi Minorile e di Comunità e del documento annuale di Programmazione della Direzione Generale dell'Esecuzione Penale Esterna per gli Uffici di Esecuzione.
Detenuti presenti e capienza delle carceri in Veneto al 31.10.2010 (dati del Dipartimento Amministrazione Penitenziaria – elaborazione del Centro Studi di Ristretti Orizzonti)
Regione N. Istituti Capienza regolamentare Tot.
Detenutipresenti di cuiStranieri di cui donne di cui in Semilibertà di cui in Semilibertà stranieri
Veneto 10 1965 3325 1930 203 44 8
In linea con la normativa relativa alle funzioni dell’Ente Locale, in particolare con la Legge 328/2000, che prevede la programmazione e la realizzazione di un sistema integrato di servizi e interventi sociali, con Deliberazione del Commissario straordinario nella competenza del Consiglio Comunale del Comune di Padova n. 2017/0021 del 11/05/2017 è stato confermato tra gli organismi collegiali indispensabili il cd. “Tavolo Cittadino per il Carcere” con la finalità di coinvolgere enti e associazioni, individuati nel Progetto Carcere, per elaborare programmi d’intervento, sia all’interno degli Istituti di pena che all’esterno. Il Tavolo costituisce un osservatorio cittadino privilegiato in grado di riunire per un confronto gli Enti e gli operatori interessati.
Il “Progetto Carcere 2019” che coinvolge le Direzioni dei due istituti di pena, l’Ufficio Esecuzione Penale Esterna del Ministero di Giustizia e soggetti del Privato Sociale che operano nel territorio cittadino, intende promuovere iniziative ed attività finalizzate a far conoscere il carcere come istituzione attiva, ad avvicinare la popolazione detenuta alla comunità locale, in particolar modo ai giovani, a definire percorsi individuali di accompagnamento e sostegno in alternativa alla detenzione oltre che a favorire l’inserimento e l’autonomia dei singoli successivamente alla scarcerazione.
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Negli Istituti penitenziari è fondamentale individuare azioni finalizzate a migliorare la vita carceraria nonché implementare percorsi di formazione scolastica e lavorativa.
Obiettivo del Progetto è principalmente quello di sostenere il reinserimento socio-lavorativo della persona detenuta individuando percorsi rieducativi personalizzati e attraverso la crescita di una responsabilizzazione sociale: l’inserimento socio-lavorativo è fondamentale per la riappropriazione dell’autonomia personale e per l’incidenza nei processi di maturazione e di cambiamento dello stile di vita per chi è ancora in regime di detenzione in carcere.
Attraverso le diverse azioni che saranno implementate si intende anche agire per contrastare la recidiva delle persone detenute ammesse a misure alternative e dimesse per fine pena.
Si vuole inoltre contrastare l’isolamento del detenuto e della persona uscita dal circuito penale promuovendo e riattivando le sue risorse personali, familiari e amicali.
La carcerazione infatti per molti rappresenta l’interruzione e spesso la recisione di legami familiari e amicali, a ciò si aggiunge anche la perdita del lavoro e della possibilità di aggiornare le proprie competenze professionali.
Obbiettivi specifici del “Progetto Carcere 2019” sono:
• la realizzazione di azioni finalizzate alla prevenzione della devianza;
• la sensibilizzazione dei giovani sui temi della legalità e della trasgressione;
• l’attivazione di percorsi formativi e lavorativi all’interno del carcere;
• conoscere maggiormente le necessità delle persone detenute ed accompagnarle nella risoluzione delle difficoltà di adattamento attraverso la realizzazione di azioni di sostegno;
• facilitare gli Istituti di pena nelle funzioni di accoglienza e trattamento di detenuti stranieri;
• facilitare l’accesso alla rete dei servizi delle persone ammesse a misure alternative e dimesse per fine pena;
• l’attivazione di forme di sostegno all’incontro con i familiari dei detenuti;
• supportare i detenuti nel loro reinserimento sociale e lavorativo esterno al carcere;
• promuovere l’autonomia lavorativa e abitativa all’uscita dal circuito penale.
Il Settore Servizi Sociali del Comune di Padova cura in particolar modo il raggiungimento degli obiettivi specifici definiti attraverso la promozione di incontri periodici con i soggetti gestori delle azioni progettuali e con le Direzioni di entrambi gli Istituti di pena per la verifica in itinere delle attività ed in particolare dei risultati perseguiti e il numero di destinatari raggiunti/coinvolti.
In particolare, per l’anno 2019 si ritiene di implementare le azioni già attivate durante le scorse annualità con aspetti innovativi specifici nonché di attivare un laboratorio musicale ed un percorso per uomini maltrattanti all’interno della Casa di Reclusione.
Sono state individuate le seguenti azioni realizzate a favore dei detenuti presso la CASA DI RECLUSIONE:
1. Laboratorio Musicale
2. Servizio accoglienza residenziale 3. Percorso per Uomini Maltrattanti
4. Interventi per il miglioramento dell’accoglienza presso la Casa Piccola Passi
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6. Progetto Carcere e Scuola. Educazione alla legalità 7. Corso/laboratorio giardinaggio
8. Progetto archivi Comune di Padova finalizzato al reinserimento socio lavorativo di detenuti
Le azioni realizzate a favore dei detenuti di entrambi gli Istituti Penitenziari di Padova (CASA DI RECLUSIONE e CASA CIRCONDARIALE) sono:
1. Servizio educativo di accompagnamento all’autonomia 2. Servizio accoglienza residenziale
3. Mediazione linguistico - culturale
4. Sportello di segretariato sociale e ricerca lavoro in collegamento con il Centro per l’Impiego di Padova 5. Gestione servizi biblioteca multietnica e attività ricreative - Casa di Reclusione e presso Casa Circondariale
Il Laboratorio Musicale è rivolto a detenuti individuati di concerto con la Direzione Area Pedagogica della Casa di Reclusione e sarà un momento formativo, creativo e di socializzazione. I partecipanti al progetto potranno recuperare conoscenze precedentemente acquisite o intraprendere per la prima volta un nuovo percorso espressivo che permetterà loro d'incontrare la musica e i molteplici aspetti che la caratterizzano: non solo produzione di note e suono di strumenti ma educazione all'ascolto, disciplina, esercizio e pazienza, conoscenza, espressione di mondi e umanità differenti e al tempo stesso vicine, piacere di creare, condividere.
Il laboratorio si avvarrà di professionisti esperti che coordineranno il gruppo nelle diverse fasi del percorso: conoscenza dei componenti del gruppo, narrazione e conoscenza delle storie legate al folklore ed alla cultura musicale dei paesi di provenienza dei partecipanti, conoscenza teorica di base della strumentazione a disposizione per il laboratorio, cenni di teorica musicale e conoscenza del pentagramma, attività di ascolto e produzione musicale, messa in scena di una breve performance musicale ad cura dei partecipanti al laboratorio.
Il Percorso Uomini Maltrattanti è un’azione progettuale innovativa rivolta a persone detenute per reati legati al tema progettuale e/o per altra tipologia di reato.
Le persone che parteciperanno al percorso saranno scelte in collaborazione con l’Area Pedagogica dell’Istituto di pena mediante un ciclo di colloqui individuali, che avranno lo scopo di conoscere la specifica situazione del partecipante e di valutarne la motivazione, e sulla base del reato commesso. Nello svolgimento delle attività verranno presi in considerazione i fattori culturali, i problemi sia nella famiglia di origine sia, in alcuni casi, nei sistemi relazionali successivi dei singoli partecipanti, senza tralasciare eventuali altre problematiche legate ad esempio al consumo di alcol e sostanze. Il percorso progettuale intende inoltre prevenire forme di recidiva nei confronti delle donne vittime di violenza/maltrattamento, fornendo degli strumenti volti ad attivare un cambiamento nei comportamenti e nelle relazioni.
Obiettivi specifici saranno:
• stimolare e favorire la riflessione su comportamenti, sulla gestione della rabbia e dell’aggressività nei rapporti interpersonali e interfamiliari.
• incrementare l’assunzione di responsabilità rispetto ad agiti di maltrattamento;
• superamento di stereotipi culturali e di genere che sottostanno e alimentano la violenza fisica e/o psicologica.
PRIORITÀ 1
Miglioramento della vita carceraria e tutela della salute
All’interno degli Istituti Penitenziari diventa fondamentale individuare azioni ed interventi finalizzati al miglioramento della vita carceraria e alla tutela della salute.
Particolare attenzione va rivolta a soggetti tossicodipendenti, alcool dipendenti o con diagnosi di patologia psichiatrica.
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L’Azienda ex ULSS 16 ha dato attuazione alla Delibera della Regione Veneto che ha recepito il DPCM del 01/04/2008 e ha posto in essere tutti gli atti ed i provvedimenti necessari ad attuare il trasferimento al servizio sanitario nazionale delle funzioni sanitarie, rapporti di lavoro, risorse finanziarie, attrezzature e beni strumentali in materia di sanità penitenziaria. Viene evidenziata la necessità di creare occasioni di confronto per rendere più efficace la collaborazione tra Istituti Penitenziari e Servizi Sanitari al fine di migliorare le prestazioni rese e i tempi di risposta ai bisogni sanitari del detenuto. In particolare risulta urgente realizzare un Gabinetto dentistico presso la Casa Circondariale.
Politiche
1. Prevenire il disagio socio-sanitario derivante dalle problematiche di salute, mediante la collaborazione e l’integrazione tra servizi, dando in special modo continuità, nell'arco del quinquennio, ai seguenti interventi:
a) presenza in Istituto di un medico di guardia nelle 24 ore, di uno psichiatra nelle 4 ore giornaliere, del dirigente sanitario e di medici specialistici (dentista, chirurgo, oculista, ORL, dermatologo, ortopedico, infettivologo);
b) Distribuzione di beni di prima necessità quale vestiario e generi di pulizia;
2. Migliorare la qualità della vita della popolazione carceraria mediante attività ricreative, sportive, culturali di socializzazione e sostegno, profilando nuovi ambiti di intervento legati soprattutto al sostegno e all’accompagnamento del detenuto nella fase che precede la scarcerazione.
PRIORITÀ 2
Percorsi individualizzati volti al reinserimento sociale e lavorativo
Si evidenzia che la carcerazione per molti rappresenta l’interruzione e spesso la recisione di legami famigliari e amicali importanti; a ciò si aggiunge anche la perdita del lavoro e della possibilità di aggiornare le proprie competenze professionali.
Altro problema è rappresentato dalla disponibilità di alloggio, indispensabile per la persona dimessa dal carcere o in esecuzione esterna, affidata ai servizi sociali o in detenzione domiciliare.
Politiche
Garantire adeguata presa in carico da parte dei servizi sociali anche mediante il coinvolgimento dei Comuni di residenza diversi da Padova.
Favorire la partecipazione dei detenuti a corsi di istruzione relativamente alla scolarità obbligatoria, secondaria superiore, universitaria e ad altri interventi culturali quali condizioni primarie per il reinserimento sociali del condannato.
Fornire specifici strumenti di formazione e riqualificazione professionale per attivare un processo graduale di reinserimento lavorativo in particolare mediante la predisposizione di borse lavoro.
Individuazione di strutture di accoglienza oltre a quelle già esistenti (OASI, Asilo Notturno) per dimittendi privi di riferimenti famigliari nel territorio mediante la condivisione di risorse e di modalità operative concordate da parte della rete dei servizi territoriali.
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PRIORITÀ 3
Attività di prevenzione ed educazione alla legalità
Si ritiene fondamentale sensibilizzare la cittadinanza e in particolare gli studenti sui temi del carcere, del disagio sociale, della devianza al fine di prevenire comportamenti devianti fin dalla giovane età. L’attività svolta in questo ambito dall’Ufficio Esecuzione Penale Esterna è un’attività prevista dall’ordinamento penitenziario L. 354/75 s.m.i.
Politica
1. individuazione di percorsi e iniziative con la comunità locale al fine di analizzare i livelli di elaborazione e di consapevolezza in ordine ai temi della sicurezza sociale e della legalità promuovendo in particolare azioni nelle scuole nei contesti di aggregazione sociale come patronati, parrocchie e centri sportivi.
LE AZIONI DEL PIANO DI ZONA CHE SI INTENDONO MANTENERE SONO GESTITE DAI DIVERSI SOGGETTI PUBBLICI E DEL PRIVATO SOCIALE:
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interventi gestiti dal Comune di Padova e dalla cooperativa Coislha: progetto serra orto-florovivaistica;•
interventi gestiti dai Padri Mercedari presso la struttura O.A.S.I. anche in collaborazione con il Comune di Padova: accoglienza residenziale per detenuti in misura alternativa;•
interventi gestiti dalla Cooperativa AltraCittà in collaborazione con il Comune di Padova : Progetto archivio e restauro;•
interventi gestiti dalla cooperativa AltraCittà in collaborazione con il Comune di Padova: biblioteca presso casa di reclusione; biblioteca multietnica e attività ricreative presso casa circondariale;•
interventi gestiti dal Comune di Padova in collaborazione con la cooperativa Orizzonti: progetto di mediazione linguistico-culturale presso la Casa di Reclusione e la Casa Circondariale;•
interventi gestiti dall’associazione Granello di Senape in collaborazione con il Comune di Padova: supporto per l’inserimento lavorativo a seguito della scarcerazione; progetto “Carcere e Scuola. Educazione alla legalità”;•
interventi gestiti dalla cooperativa Giotto in collaborazione con il Comune di Padova: corso di giardinaggio presso la Casa di Reclusione;•
interventi gestiti dal Gruppo Operatori Volontari Carcerari in collaborazione con il Comune di Padova: interventi per il miglioramento dell’accoglienza presso la Casa Piccoli Passi: accoglienza per detenuti in permesso premio presso casetta piccoli passi;•
interventi gestiti dal Gruppo Operatori Volontari Carcerari in collaborazione con il Comune di Padova: assistenza ai detenuti con fornitura di beni materiali;•
interventi gestiti dalla Cooperativa Gruppo R in collaborazione con il Comune di Padova: percorso per uomini maltrattanti;•
interventi gestiti Da Coristi per Caso in collaborazione con il Comune di Padova: laboratorio musicale;•
interventi gestiti dalla AULSS 6 Euganea e dal Ministero della Giustizia: Progetto socio-assistenziale per internati in casa di lavoro presenti presso la casa di reclusione; sezione ICAT presso la casa circondariale;•
interventi gestiti dal U.E.P.E. di Padova: attività istituzionale di osservazione presso I.I.P.P. e sul territorio;•
interventi gestiti dalla Casa Circondariale di Padova: trattamenti, sicurezza e reinserimento;•
interventi gestiti dalla Casa di Reclusione di Padova: sicurezza, osservazione trattamento e reinserimento; corsi scolastici;•
interventi gestiti dall’associazione Nairi: rimettiamoci in gioco;•
interventi gestiti dalla cooperativa Altra Città: laboratorio di legatoria presso casa di reclusione;71
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interventi gestiti dall’ associazione Granello di Senape: “Progetto Communitas” servizio di consulenza giuridica, orientamento, informazione;•
interventi gestiti dalla cooperativa Nemesi: biortaggio presso la casa circondariale;•
interventi gestiti dalla cooperativa Nuovi Spazi: corso di musica “ I Viceversa” presso la casa circondariale;•
interventi gestiti dall’associazione Belteatro: attività teatrale presso la casa di reclusione.La Regione Veneto ha finanziato le seguenti attività a favore dei detenuti della Casa di Reclusione: