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SERVIZI ATTIVATI DA CARITAS DIOCESANA DI PADOVA:

Nel documento DELIBERAZIONE DEL DIRETTORE GENERALE (pagine 121-125)

RIPIANIFICAZIONE 2019 - AREA MARGINALITA’ E INCLUSIONE SOCIALE

SERVIZI ATTIVATI DA CARITAS DIOCESANA DI PADOVA:

• Centro di ascolto Vicariale e Diocesano

Il Centro di Ascolto si definisce come “un volto di Chiesa nella comunità in cui opera”, prediligendo la relazione e l’accompagnamento.

In diocesi si contano 32 sportelli di centro di ascolto vicariale in 30 vicariati.

Il dato complessivo degli accessi ai Centri di ascolto vicariali Caritas nel corso del 2018 segnala che si sono presentate meno persone rispetto all’anno precedente, con una flessione dell’8,5%.: 929 Italiani; 1310 Stranieri; per un totale di 2239 persone.

Il centro di ascolto diocesano si occupa prevalentemente di persone senza dimora. Al momento offre informazioni, orientamento e ascolto, gestisce la distribuzione mensile dei buoni pasto per italiani per poter accedere alle cucine Economiche popolari, il pagamento di farmaci, biglietti per mezzi di trasporto pubblici e collabora con il comune di Padova per l’anticipo di contributi economici per persone prese in carico dai Servizi Sociali.

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• Fondo straordinario di solidarietà:

Anche per il 2017-2018 è stata proposta ed attivata una nuova edizione del Fondo straordinario di solidarietà per il lavoro, con l’obiettivo di dare risposte concrete al problema della disoccupazione, favorendo processi di accompagnamento sociale di reinserimento nel mondo del lavoro. Il Fondo, avviato nel 2009, nasce dalla collaborazione tra enti ed istituzioni del territorio di Padova e Rovigo che, per la realizzazione del progetto, condividono non solo risorse economiche, ma anche competenze, servizi ed esperienze. I destinatari delle attività del Fondo sono persone disoccupate residenti o domiciliate nelle province di Padova e Rovigo o nelle aree degli enti partecipanti dell’intera Diocesi di Padova che si trovano in situazioni di disagio economico e sociale. A marzo del 2019 il Fondo, senza sostanziali modifiche alla sua consueta impostazione, è stato prorogato fino al 31 luglio con una dotazione economica aggiuntiva da parte di Cariparo di 1.500.000 euro, (chiamando anche gli altri partner del Fondo a contribuire) e tutto ciò fa presumere, nel breve, un incremento di presentazione dei progetti.

• Centro di ascolto sul disagio finanziario:

E’ un Servizio che la Caritas mette a disposizione delle persone e delle famiglie che vivono una situazione di difficoltà finanziaria (eccessivo indebitamento, difficoltà di rapporti con Finanziarie/Banche cui si sono rivolte in precedenza ottenendo credito, difficoltà di accesso a nuovi finanziamenti anche di piccolo importo destinati ad esigenze di primaria necessità).

Nel 2018 il centro di ascolto sul disagio finanziario ha affrontato 78 situazioni. Qui di seguito le risposte:

n. 6 hanno ottenuto il "Prestito della speranza" per un valore erogato di euro 18.750 (da notare che da luglio 2018 a livello nazionale tale prestito è stato sospeso);

n. 10 hanno ottenuto il prestito "Sostegno sociale" per un valore erogato di euro 25.900;

n. 9 hanno ottenuto aiuto tramite il centro di ascolto Caritas per un valore di euro 4.000.

La nazionalità delle persone che hanno usufruito di questo sevizio sono per il 84 % italiane e per il restante 16 % stranieri.

Il genere è dato da un 72% maschile e il 28% femminile, il range di età è quello tra i 41 e 50 anni.

Inoltre i volontari dello sportello Disagio finanziario, in virtù di una convenzione, operano anche come volontari della fondazione Tovini, una fondazione antiusura che lavora nel territorio Veneto.

Le risposte, spesso particolarmente difficili vissute da singole persone e/o famiglie che vengono a trovarsi in difficoltà economica a causa di disgrazie, malattie o per dissesti economici, si sono concretizzate con n. 15 colloqui, 5 dei quali si sono realizzati con dei prestiti per un valore complessivo di euro 57.000.

• Poliambulatotio CARITAS-CUAMM:

L’ambulatorio Caritas-Cuamm nasce da una collaborazione tra Comune di Padova, Caritas Diocesana e Cuamm finalizzata alla realizzazione di un servizio di prevenzione a rilevanza medico-infermieristica odontoiatrica a favore degli immigrati e cittadini in condizione di marginalità dimoranti nella città di Padova.

Per lo svolgimento delle prestazioni il Settore Servizi Sociali mette a disposizione i locali siti in via Duprè 26.

Le persone che hanno avuto accesso nell’anno 2018 sono state 515 (179 i minori) di cui :

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per nazionalità: 194 italiani (37,7%) e 321 stranieri (62,3%)

Le prestazioni erogate sono state complessivamente 1974 (con un significativo aumento del 22% rispetto al 2017) così suddivise:

1028 (52,1%) per interventi odontoiatrici;

459 (23,3%) per consulenze e segretariato;

306 (15,5%) per visite odontoiatriche;

103 ( 5,2%) per apparecchiature e materiale sanitario;

78 ( 4,0%) per prestazioni infermieristiche/igiene.

Grazie alla collaborazione con lo studio Mavidental che fornisce all’associazione Adam onlus protesi gratuite, sono state consegnate n. 17 protesi e n. 15 apparecchi per bambini. Con il 2019 si sono aperte altre convenzioni con due nuovi studi per cui sarà possibile fornire un numero maggiore di protesi gratuite.

Per quanto riguarda il servizio oculistico, il poliambulatorio, grazie al progetto “Ora ci vedo” e alla collaborazione con il consorzio Optopiù e Cbm Italia onlus, offre un servizio di ottica per adulti e uno di oculistica riservato ai minori di 14 anni. Nel 2018 sono state consegnate gratuitamente 86 paia di occhiali.

• Accoglienza persone senza dimora:

Il progetto “La strada verso casa” mirava a dare una casa alle persone senza dimora, declinando l'intuizione dell'Housing First e puntando in particolar modo sulla valorizzazione delle risorse della comunità cristiana nell’aiutare e sensibilizzare la comunità nel non percepire i senza dimora come lontani ed estranei ma ad intessere relazioni, aiutandola ad entrare in rapporto con gli ospiti, chiamarli per nome, e riconoscerli nel rapporto.

Il progetto, inoltre, puntava a valorizzare le risorse e capacità dei volontari affinché vivessero momenti di incontro e condivisione, affinché valorizzassero le risorse della vita di gruppo degli ospiti attraverso le pulizie della casa, l'imparare a farsi da mangiare, tenere puliti i propri vestiti e indumenti.

Il progetto in questi due anni ha visto attivare l’ospitalità per 26 uomini e 1 donna, tutti provenienti dalla strada e ha visto il coinvolgimento di 16 volontari direttamente e in prima persona impegnati nell’accoglienza. 14 ospiti sono tutt’ora accolti presso i 7 appartamenti (2 Gruppo R e 5 Caritas) e continuano con i loro percorsi di accompagnamento, mentre gli altri si sono resi autonomi (grazie all’arrivo della pensione per anzianità o di invalidità) o sono stati trasferiti presso altre strutture perché troppo anziani o vulnerabili.

IMPORTANTE NOVITA’ è che Caritas,” viste le nuove necessità della città, si è deciso di destinare 2 appartamenti (parrocchia del Carmine), per un totale di 10 posti, all’accoglienza di uomini stranieri che, usciti da CAS o SPRAR necessitino di un ulteriore periodo di accoglienza

• Progetto liberi di partire liberi di restare:

Grazie ad un finanziamento della CEI, la Caritas ha potuto finanziare 30 percorsi (corso e tirocinio) retribuito ad altrettanti uomini stranieri i condizione di marginalità.

Al momento sono stati portati a termine un corso di saldocarpenteria per 9 uomini (con tirocinio di 3 o 6 mesi in azienda, retribuito dal progetto); un corso di logistica e magazzino per 10 uomini (il tirocinio si sta svolgendo, per alcuni, in questi mesi) e in autunno partirà un nuovo corso (in valutazione).

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Lo strumento di governance degli interventi sociali e socio-sanitari rivolti alle persone senza dimora, tramite il quale il Settore Servizi Sociali del Comune di Padova si raccorda con gli Enti pubblici e privati che operano nella città di Padova, è costituito dal “Coordinamento Cittadino per i senza dimora” (istituito con deliberazione di G.C. n. 1749 del 10/4/1990).

PRIORITÀ 1

Tutela della salute e riduzione delle problematiche sanitarie correlate alla vita di strada

Le persone che vivono in stato di grave marginalità e senza dimora presentano situazioni sanitarie spesso compromesse sia per la provenienza da contesti di marginalità sia per la trascuratezza igienico-sanitaria; provengono inoltre da Paesi nei quali alcune malattie trasmissibili non sono state ancora del tutto debellate o i cui protocolli sanitari non sono comparabili con gli standards garantiti in Italia.

In particolare nella stagione invernale l’incolumità fisica di chi vive in strada è fortemente a rischio, così come l’aumento del disagio e le problematiche sociali e socio-sanitarie.

Le persone senza dimora manifestano inoltre un disagio esistenziale spesso accompagnato da disturbi psichiatrici il cui trattamento risulta indispensabile per la definizione di progetti individualizzati di presa in carico; nel contempo presentano difficoltà nell’accesso ai servizi di salute mentale, limitando la possibilità di proporre adeguati interventi terapeutico-riabilitativi.

Politiche

Prevenire il disagio socio-sanitario derivante dalle problematiche di salute, mediante la collaborazione e l’integrazione tra servizi.

Realizzare un sistema integrato di risorse rivolte all’ascolto, all’accoglienza e al monitoraggio del territorio nel periodo invernale, rafforzando il piano di interventi di accoglienza e attività di coordinamento con operatori e volontari.

PRIORITÀ 2

Aggancio con il target in strada e interventi di bassa soglia

Parte della popolazione dei senza dimora presente nel territorio non si rivolge ai servizi territoriali per diversi motivi: abbandono di programmi di presa in carico definiti con i servizi, rifiuto delle regole di convivenza richieste presso le strutture di accoglienza esistenti, condizioni di clandestinità, carcerazioni ecc.

Politiche

- Rafforzare gli interventi di riduzione del danno che mirino alla promozione della salute psico–fisica, al recupero dei mezzi di sostentamento, alla riattivazione della rete sociale esistente.

- Offrire adeguate informazioni di ambito socio-sanitario, legale e amministrativo consolidando e potenziando i servizi di ascolto, orientamento e counselling.

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PRIORITÀ 3

Percorsi individualizzati volti al reinserimento sociale e lavorativo

La persona senza dimora vive la presenza contemporanea di bisogni e problemi diversi e multidimensionali. Spesso tale disagio ha carattere di cronicità che implica una difficoltà nell’individuare risposte appropriate, per cui è necessario valutare il percorso di emarginazione di ogni singola persona e le risorse personali, creando specifiche modalità di intervento (percorsi di accompagnamento e affiancamento sociale, progetti di inserimento lavorativo) e contesti di intervento (centri diurni, sportelli tematici di orientamento, laboratori occupazionali, strutture di sgancio).

Politiche

- Supportare percorsi individuali monitorando e sostenendo l’autonomia delle persone all’interno di contesti protetti (es. i centri diurni).

- Promuovere percorsi di inserimento occupazionale e di accompagnamento all’autonomia mediante:

o attività produttive di assemblaggio, orto biologico, informatica di base integrate ad attività singole e di gruppo di sostegno psicologico;

o percorsi di orientamento al lavoro, accompagnamento e affiancamento sociale al fine di agevolare l’aggancio e i passaggi delle persone all’interno della rete dei servizi;

o avvio di inserimenti lavorativi presso cooperative sociali di tipo B tramite borse lavoro;

- Consolidare il sistema di accoglienza flessibile e articolato mediante strutture di I e II accoglienza o gruppi-appartamento al fine di offrire un contesto relazionale-affettivo idoneo a tutelare e a promuovere il benessere psicologico e fisico della persona e la sua autonomia.

- Avviare attività di presa in carico di servizio sociale.

Nel documento DELIBERAZIONE DEL DIRETTORE GENERALE (pagine 121-125)