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RELAZIONE VALUTATIVA ANNO 2018

Nel documento DELIBERAZIONE DEL DIRETTORE GENERALE (pagine 84-87)

L’attuazione della programmazione definita nel Piano per l’anno 20178 è stata monitorata periodicamente in occasione degli incontri del Tavolo tecnico di area. In tale analisi si è data particolare rilevanza alle azioni ritenute strategicamente prioritarie.

Grazie alla fattiva collaborazione dei servizi sociali comunali e dei servizi socio sanitari dell’Azienda ULSS 6 e delle realtà del terzo settore presenti al Tavolo, che ben si sono coordinati con gli operatori delle altre Istituzioni pubbliche, del privato sociale e del volontariato, è stato possibile svolgere una efficace verifica sulle azioni previste inizialmente.

Il lavoro di ascolto, confronto e sintesi ha impegnato tutti i referenti in uno sforzo comune per fare lucidamente sintesi su ciò che il territorio ha programmato e realizzato. Abbiamo potuto constatare quanto importante sia avere momenti comuni di approfondimento che, al di là di far conoscere le diverse realtà, criticità e risorse presenti, consentano di accrescere le motivazioni e ribadire con convinzione la centralità delle persone e della comunità in tutte le nostre azioni quotidiane.

Gli anziani e gli adulti fragili sono esposti più di altri alle difficoltà derivanti dalla diminuzione complessiva delle risorse economiche e da un modello di welfare da ridisegnare completamente per renderlo sostenibile.

Promuovere la domiciliarità non significa solo sostenere il diritto a permanere nel proprio contesto di vita ma è oramai una scelta quasi obbligata per chi programma e gestisce servizi sul territorio. A ciò si accompagna lo sforzo di coinvolgere tutti i protagonisti presenti (istituzioni pubbliche, privato sociale, volontariato, cooperazione, ecc.) in un lavoro di co-responsabilità nella gestione e ri-progettazione per un nuovo sistema di aiuto.

Tutti gli operatori e i servizi del territorio coinvolti nel lavoro quotidiano di assistenza, cura e prossimità hanno potuto mettere a punto e proporre azioni correttive e di potenziamento/innovazione delle dinamiche di intervento coinvolgendo in tale lavoro le associazioni e i gruppi più attivi nella comunità.

E’ con tale atteggiamento che si può costruire con efficacia un nuovo modello di welfare che possa raccogliere le sfide che abbiamo davanti e produca i cambiamenti positivi che la popolazione attende.

I dati demografici confermano il costante incremento della vita media della popolazione italiana e il suo progressivo invecchiamento, sottolineando così la centralità di strategie e politiche dimensionate sull’anziano e mirate alla promozione di un invecchiamento in buona salute.

La stima riferita alla popolazione della Regione Veneto (tab. 1) indica nel 2052 un possibile incremento della popolazione degli ultrasessantacinquenni pari al 31.8% della popolazione.

Questo implica non solo occuparsi di anziani e promuovere la loro qualità di vita ma anche garantire con una politica sociale ad ampio raggio, la loro tutela anche in situazioni di non autosufficienza all’interno di contesti residenziali e semiresidenziali.

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tab. 1

Il contesto demografico dei Distretti Padova Bacchiglione- Padova Terme Colli – Padova Piovese della ULSS 6 Euganea

Gli abitanti dei Distretti Padova Bacchiglione - Terme Colli – Piovese dell’ULSS 6 Euganea all’1.1.2018 sono 495.100 (Ufficio Statistica Comune di Padova), più di un quinto dei quali di età pari o superiore ai 65 anni. Il numero di questi ultimi è di 114.537 unità, pari al 23,14% della popolazione generale, con un rapporto donne e uomini di due a uno per gli ultra 80enni.

La valutazione dei cittadini fragili

L’accesso alla rete dei servizi avviene attraverso lo Sportello Integrato per l’utenza e il Punto Unico di Accoglienza per gli operatori dei servizi. Le funzioni dello Sportello Integrato operativo nel distretto sono quelle di:

• fornire informazioni, aggiornate in tempo reale e disponibili on line per l’utenza, relative alle diverse opportunità, risorse, prestazioni, agevolazioni, servizi del sistema della domiciliarità esistenti e accessibili nel territorio;

• raccogliere le domande di accesso a prestazioni e servizi e, se del caso, inoltrarle ai servizi competenti;

• effettuare una prima lettura dei bisogni, proponendo al cittadino le prestazioni e i servizi a lui accessibili in base alla tipologia di bisogno;

Stima popolazione Regione Veneto 2012-2052 (ISTAT)

0 1.000.000 2.000.000 3.000.000 4.000.000 5.000.000 6.000.000

2012 2022 2032 2042 2052

<65 >=65

20,3%

22,4% 26,6% 31,0% 31,8%

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• inviare a servizi e operatori specialistici le situazioni complesse e/o delicate, che possono necessitare di una successiva valutazione e presa in carico integrata.

Lo Sportello Integrato costituisce pertanto il primo servizio a disposizione dei cittadini, finalizzato a favorire pari opportunità di accesso alle informazioni e ai servizi da parte di quanti ne hanno bisogno/diritto, a ricondurre ad unità accessi e interventi parcellizzati che lo stesso cittadino effettua presso servizi ed enti diversi, a favorire l’interazione e l’integrazione tra servizi diversi e tra enti diversi, a semplificare le procedure burocratiche a carico del cittadino. Gli sportelli integrati si trovano presso ciascun Distretto.

Le funzioni del Punto Unico di Accoglienza del Distretto sono quelle di:

• accogliere le domande di valutazione di persone con problematiche di tipo sanitario o sociale o socio-sanitarie inviate dai Comuni dall’Ospedale o dallo sportello integrato o dai servizi territoriali di area psichiatrica, handicap o delle tossicodipendenze con la metodica delle priorità;

• mantenere i contatti con le varie figure professionali coinvolte nelle attività territoriali;

• svolgere funzione di “centrale telefonica” del Servizio Infermieristico di Assistenza Domiciliare;

• costituire un riferimento per la persona assistita per la sua famiglia e per gli operatori coinvolti nei percorsi assistenziali per tutta la durata dell’assistenza;

• garantire la fornitura dei farmaci soggetti a duplice via di distribuzione ai residenti del distretto e la fornitura di presidi a persone appartenenti a categorie speciali;

• attivare tutto il percorso della U.V.M.D.

L’integrazione delle varie figure professionali si concretizza poi nell’Unità di Valutazione Multi Dimensionale (U.V.M.D). che rappresenta la porta di accesso alla rete dei servizi e il luogo della massima integrazione degli stessi. L’U.V.M.D. diviene lo strumento di valutazione/risposta appropriata ai diritti/bisogni di salute della persona.

L’ U.V.M.D. persegue i seguenti obiettivi:

• definire un progetto individualizzato alla persona utilizzando le risorse della rete dei servizi territoriali;

• promuovere la realizzazione degli obiettivi del progetto concordato e condiviso da tutti i soggetti interessati e coinvolti;

• filtrare per gli accessi ai servizi stabilendone le priorità;

trovare la migliore soluzione assistenziale per i soggetti “fragili” valutati per l’attivazione di servizi residenziali (strutture residenziali protette con permanenza temporanea o definitiva, comunità terapeutiche psichiatriche o dell’area handicap ecc.), servizi semiresidenziali (centri diurni), servizi domiciliari (assistenza domiciliare integrata), servizi di appoggio alla domiciliarità (hospice, struttura intermedia, ingressi temporanei in residenza protetta);

L’attività delle UVMD viene in gran parte rivolta alle persone anziane, che rappresentano in media i destinatari di quasi il 75% delle stesse.

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Nel documento DELIBERAZIONE DEL DIRETTORE GENERALE (pagine 84-87)