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A “Casella” il vigneto si attesta all’8,2% con 154 tomoli su 1875, superando la media dei comuni montani, ove esso al tempo del catasto murattiano “è ripartito in minuscol

NOTE STORICHE E IL CATASTO MUR ATTI ANO DEL

82 A “Casella” il vigneto si attesta all’8,2% con 154 tomoli su 1875, superando la media dei comuni montani, ove esso al tempo del catasto murattiano “è ripartito in minuscol

fondi, con una superficie non eccessivamente elevata ... In queste zone il vigneto è coltivato basso ed è inserito in piccoli appezzamenti di seminativo alborato o, in alcuni casi, ‘maritato’ a ‘piccole e nuove ceppaie di castagne’. Per tali considerazioni e per dati relativi ai vigneti dei comuni vicini, cfr. G. CIRILLO, Viticoltura e piccola proprietà contadina nel Principato citra nell’età moderna, in L. Rossi (a cura di), Il vino nel Cilento dai Greci al D.O.C., Kronos - Collana di Studi sul Mezzogiorno, Centro di Promozione Culturale per il Cilento, Acciaroli 1994, pp. 118, 123, 125-126. Colture/estensione totale terreni; Vigneto: Tortorella 86/1727; Casaletto Spartano: 87/3557 (vigne ed altro:43,7; Morigerati: 129/1901; S. Marina: 175,1/386 (vigne ed altro: 30,1); Sapri: 46,1/1318,10 (vigne ed altro:

contrade domina l’incolto (n. 6 contrade e 54,6%) ( cerreto, incolto, macchioso) e il seminativo (n. 7 contrade e 34,5%), in armonia con un terreno prevalentemente accidentato.

La sezione B, detta Serre, comprende il settore orientale in cui si alterna la selva (Foresta) con la vegetazione di alta quota (Faghi, faggi), con i rilievi (M. Cozetta, Rupe, Teroni) , con i terreni pianeggianti (Chiaie), talora con vegetazione di tipo lacustre (Falascosa) o coltivati (Lanzalune) e l’insediamento rurale (Casaline), entro un’altimetria compresa tra i circa 350 e i circa 600 m. s. m. In questo caso 28 esempi di seminativo nelle contrade (60% nell’est.) predominano sui 13 di incolto (40% nell’est.), mentre 187 titoli di proprietà si inseriscono in 24 toponimi (rapporto di 7,8 ad 1 ); e non mancano due mulini.

La sezione C, intitolata Tirane del Giudice (IGM : “Tomi Iurici”) presenta 163 numeri di proprietà su 10 toponimi in un rapporto di 16,3 ad 1. Compare il castagneto, assente nelle due precedenti sezioni ma anche nella F e nella G ; e statisticamente nelle contrade si registra quasi una equivalenza tra gli esempi colturali del vigneto ( in n. 7 contrade e 31,5% nell’est.), del seminativo (n. 8 contrade e 53,7% nell’est.) e dell’incolto (n. 8 contrade e 14,8% nell’est.), entro un’altimetria oscillante tra i circa 250 e 650 m. s. m. Anche in questa sezione è annotato un mulino (Campo Palumbo).

La sezione D, detta “Valle oscura”, è ben più ampia con i suoi 500 titoli di proprietà inseriti in 21 toponimi in un rapporto di 23,8 ad 1. Essa occupa l’area centro-settentrionale, incuneandosi tra le sezioni B, C ed E. Nelle contrade si assiste anche in questa sezione ad una sostanziale parità statistica delle colture (23 ess. di vigneto (17,1 % nell’est.), 20 di seminativo (29,1 nell’est.) , 21 di incolto (53,8% nell’est.). Un molino è mosso dalle acque dello Sciarapoto. I toponimi si riferiscono a campi coltivati (Campi, Campo Forche, Starzia), a insediamenti (S. Caselle), a culti (S. Ebano, V. (S.) Biasi), a luoghi di produzione della calce (Carcarola), al regime idrografico (V. Sciarapoto), situati tra i circa 300 m.s.m., presso l’abitato di Caselle in Pittari, e i 696 del M. Ficarola.

La sezione E, detta Piretto (IGM: “Peraino”), situata a Nord/Nord-Ovest del centro abitato, presenta 339 titoli di proprietà distribuiti in 24 toponimi (rapporto di 14,1 ad 1 ). I tipi colturali registrano ora l’olivo in 7 contrade (2,9% nell’est.) di fronte alle 11 con vigneti (8,1% nell’est.), alle 21 con seminativo (25% nell’est.) ed alle 22 con incolto (64% nell’est.). Anche in questa sezione non mancano riferimenti al culto (Fantino, per S. Infantino), ai monaci italo-greci (Cammarosano, forse da camara, volta, cella) , a pellegrini (Pellegrini), a luoghi pianeggianti (Piano di Nico(la)), o vallivi (Valle Strazza per Valle strozza, stretta; Vallone Grande), o posti tra rilievi (Cagnoni per Cugnoni, da cunei), a rilievi (Tempitielli, Costa del Lauro), alla vegetazione (Bosco, C. del Lauro cit., Laureilo,

11,23; Torraca: 241,23/1135,10 (vigne ed altro: 84,09); Vibonati: 177,1/1967 (vigne ed altro : 2 6 4 ,2 ).

Caselle in Pittari: note storiche e il catasto murattiano del 1815

Noce d’Elia), alla natura rocciosa (Marmori, Pietra della Guardia), e quanto all’antropizzazione, a strutture di avvistamento o difensive (P. della Guardia cit.), 0 a vicende drammatiche (Martolomo per Mortolomo).

La sezione F occupa il settore Sud/Sud-Ovest del comune, con 272 titoli di proprietà diffusi tra 28 toponimi (rapporto di 9,7 ad 1). La coltura estensiva, cioè il seminativo, è la più attestata (24 contrade e il 27,4% dell’estensione) seguita a pari merito dal vigneto (n. 17 e il 6,6% dell’est.) e dall’incolto (n. 17 e con il 22% dell’est. ), mentre l’oliveto si attesta su 10 esempi (1,3% dell’est.). L’altimetria oscilla tra i circa 200 m. s. m. della loc. Caputo e i 612 m. s. m. del M. La Serra. I pochi terreni coltivabili sono ubicati nelle loc. Fiego (feudo), Cimino, Mituoio, Zerme e Santo Lia (Sant’Elia).

La sezione G, Sferracavallo, comprende l’area a Sud/Sud-Est tra i circa 160 e 1 689 m. del M. S. Michele. Solo 63 i titoli di proprietà di fronte a 9 toponimi in un rapporto di 7 ad 1. Le contrade qui comprendono soprattutto seminativo (n. 10), esteso per il 16,9% della superficie, e l’incolto (n. 7), in cui l’associazione di querceto, macchioso e incolto dà l’80%; poche le colture intensive (3,1%): i vigneti (n. 3) ed ancor più gli oliveti (n.2).

I toponimi registrati nel catasto provvisorio di Caselle, nel complesso si sono distinti in alcune principali categorie83: esse riguardano la posizione, il carattere

83 La suddivisione in categorie è stata suggerita dal saggio di G. RESCIGNO, Tópos & tópoi. Emergenze toponomastiche e paesaggio, ESI, Napoli 1998: V. AVERSANO, La toponomastica dell'Onciario e il geografo: spunti e indicazioni di ricerca, in Geographica Salernitana. Letture cronospaziali di un territorio provinciale, Elea Press, Salerno, 1987.

Toponimi: Acqua, G. B.PELLEGRINI, Toponomastica italiana, Milano 1994 (= Pellegrini), p. 462, indice; Bacuta, per Vaccuda, da vacca? O da bacca?; Balzo, altura, rupe scoscesa, dirupo, dal lat. balteum, come balza in Pellegrini, p. 170, M. ARENA, Territorio e termini geografici dialettali nella Basilicata, Roma 1977(= Arena) , p. 64; Campo, terreno coltivato, pianeggiante, suddiviso in appezzamenti; Arena, p. 70, Pellegrini, p. 172; Caravo, dal lt. tardo carabus, “barca di vimini foderata in pelle” ( G. DEVOTO - C. OLI, Vocabolario illustrato della lingua italiana. Selezione dal Reader’s Digest, Milano 1982 (= Devoto-Oli), voli. I-II: I, p. 453): caravella, quindi concavità; Caroselli, come caruselli, luoghi spogli di vegetazione; nap. Carusielli, “palle di creta” (Devoto-Oli, I, p. 465), da caruso, “calvo” (Ivi, p. 471); Caselle, Pellegrini, p. 213, come casedde, “piccola dimora rurale temporanea, monocellulare”: Arena, p. 75; Cerretielli, da cerrus, cerro (Pellegrini, p. 336; Chiaja, come Chiaj, piani , Pellegrini p. 253, e Piano, in Arena, p. 117, da chianare, lt. planare, spianare (Nigro, p. 121); Chiusa, “campo chiuso recintato, coltivato a vigneto o a oliveto”: Arena, p. 80, Pellegrini, p. 242; Coccia, dal lt. cochl a, con passaggio di -elea a -ccia (Devoto-Oli, I, p. 592): are. propr. guscio di crostaceo, donde protuberanza (rocciosa), e Nigro p. 131; Comicello, come Cometo, Cornale, bosco di cornioli, presenti tra i 200 e 1000 m. s. 1. m.: Arena, pp. 82-83, Pellegrini, pp. 95 e 427; Costa, ripido e scosceso versante montuoso, Arena, p. 83, Pellegrini, p. 178; Cognulo, per piccolo cugno, dal lt. cuneus, anfratto, dorsale montuosa posta tra due rilievi elevati (cugnulo in Nigro, p. 141 e cugno in Pellegrini, p. 180 ed

del luogo e l’esposizione: Chiaja, Cognuli, Cognulicchio, Cognoni (B, E), da cunei, versanti montani formanti un cuneo; Costa (A, B, IGM), pendio, Grotta, Grotticelle, Grotterelle (B, C, IGM), Manca (IGM), posto a Nord, Pedali (B. IGM), posti alla base dei rilievi; Piano (B, D, E, IGM), pianoro, anch’esso luogo pianeggiante; la natura del terreno: Petrezzole (B), Petriccioli (IGM) da petra, roccia, sasso; Oronimi : Balzo (A), Montagna (E), Monte (D) Monte + sostantivo o aggettivo (IGM), Rupe (IGM), Scala (sezz. B ed E), pendio, Serra (B e IGM), come una sega e, quindi, altura allungata; Tempa (A-E), Tempetielli (IGM), Tempone (IGM), rilievo arrotondato. Idronimi: Acqua (D, IGM), Fiumara (C, IGM), Fontana (B, IGM) , Pantano (D), Pisciolo (C), rigagnolo o ruscelletto; Valle (A,B,D, IGM), Vallone (IGM). Vegetazione: Bosco (E, IGM), Carabo (B, IGM?), Comicelli (B), Cerretiello (IGM), Faghi, faggi (IGM), Falascosa (IGM), Ficarola (D, IGM), Fico (IGM), Galdi (IGM), Lauriello, Lauro (E, IGM), Peraino , Perdio (IGM), Querce (B). Fauna e attività venatoria: Lupo (E), Orsivacca ?(IGM), Palumbo (C), Tavaniello per Tafaniello, luogo di tafani? (IGM); Agricoltura: Campo (B-D, IGM), Favecelle (D), Oliveto (E). Allevamento: Mandra (B). Sedi: a) fortificate medievali: Castello (A), Guardia, luogo di avvistamento; b) insediamento civile: Casalini (A, B, IGM), Caselle (IGM), Palazzo (A) Piazzile (A). Attività extragricole e artigianato: Fomara (E), Fornace (IGM), Molino (B). Comunicazioni e trasporti: Ponte (B), Vadinico per Varco

Arena, pp. 84-85). Cozzetta, da cozzo; Faghi, dal lt.fagus, genere di piante delle Fagacee (Devoto-Oli, I, p. 994), fagosa in Arena, p. 87, fagheto, in Pellegrini, p. 337 e fajo, in Nigro, p. 162; Favecella,, dal lat. faba, fava, donde anche favarella o faverella, fave macinate che si danno ai cavalli (Devoto-Oli, I, p. 1012); Fontana, sorgente irrigimentata, dal lt. fons, -tis, Pellegrini, indice, p. 496; Forche, da forca (furca) , biforcazione (Pellegrini, p. 183); lo stesso che forcone (Devoto-Oli, I, p. 1074); Foresta, dal lt. tardo forestis (silva), quasi “bosco esterno” (Devoto-Oli, I, p. 1075); Fornace, dal lt.fornax, -cis, “opera in muratura destinata alla cottura dei materiali da costruzione” (Devoto-Oli, I, p. 1079); Pantana e Pantane Ile, tratti di terreno ricoperti di fango e acqua stagnante, “da una base mediterranea *palta, fango” (Devoto-Oli, II, p. 382); Pedali, luogo posto alla base di rilievi, ad es. pede-scala, Pellegrini, p. 201, Arena, p. 115 con altro significato. Cfr. anche perale, in Nigro 1989, p. 301 ); Piano, area pianeggiante, altopiano, Arena, p. 117, Nigro 1989, p. 3; Piedi, cfr. pedali; Piscioli, come pisciarotta, medesima radice di piscicolo, piccolo corso d’acqua, in Arena, pp. 118-119 e in Nigro, p. 310; Petrezzole, Petricioli , come petroso, da petra, roccia: Arena, p. 117, Pitrara, in Pellegrini, p. 185, da petrarium, ‘massa di sassi’, cava di pietre , e pedrosa, ivi, p. 253; Piaggia, terreno in pendio, o campagna, dal lat. plaga, estensione, o dal gr. Plàgios (Devoto-Oli, II, p. 484), donde il nome del comune di Piaggine; Tassedo, per Tasseto, bosco di tassi (Devoto-Oli, II, p. 1278); Tempa, Tempone, rilievo dalla cima arrotondata, Arena, p. 132, temba, in Nigro, p. 464; valle, in Arena, pp. 137-138, vadda, in Nigro, p. 495; Vallone, corso d’acqua a carattere torrentizio, come prec., Arena, p. 138, vaddone, in Nigro, ibidem.; Vadinico, Varco, passaggio, sost. deverb. da varcare (Devoto-Oli, II, p. 1490); Votemare, come Vota: volta oltre che curva, atto dello svoltare (Nigro, p. 508).

Caselle in Pittari: note storiche e il catasto murattiano del 1815

(B). Feudalità e ceti benestanti (a); usi limitati e civici (b); a: nessuno b: Chiusa ( E), Difesa (B). Agionimi84 e luoghi o funzioni legati alla sfera ecclesiastico­ religiosa greca * o latina: S. Basile* (A), S. Giovanni (A, IGM), S. Michele* (IGM), S. Nicola* (C), S. Pietro (A, IGM), Santa Venera* (A), Sant’Elena* (D, IGM., Sant’Elieno), Sant’Antonio (A), Sant’Elia* (IGM), S. Onofrio* (D), cui dobbiamo aggiungere i santi venerati negli edifici religiosi.

Inoltre S. Abate (D), Santo Caselle (D); quanto ad insediamenti monastici: Cella (E, IGM); per l’organizzazione ecclesiastica, cfr. Chiesa85. Infine, toponimi da cognomi e nomi personali e collettivi (etnici) o da titoli generici: Colamotta (B), Leo (A) Todaro? (A).

84 Cfr. sui santi venerati a Caselle, gran parte dei quali appartengono al rito italo-greco, cfr. P. PIERRARD, Dizionario dei nomi e dei santi, Roma 1990, e A. C ATT ABI ANI, Santi d’Italia, Rizzoli, Milano 1993; e quanto al Cilento, le osservazioni in P. EBNER, op. cit., I, pp. 33-34.

85 II 25 settembre 1597 mons. Spinelli da Casaletto giunse a “Casella” distante 4 miglia.

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