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Perché nel cuore della Diocesi non mancasse il suo episcopio, Francesco Nicolai, seguendo gli illustri esempi della chiara memoria di Francesco Maria Brancaccio Vescovo

NE INTIMA DIOCESIS IN REGIONE PROPRIUM DEFICERET EPISCOPIUM , CLARAE MEMORIAE FRANCISCI MARIAE EPISCOPI CARDINALE BRANCATII,

1 Perché nel cuore della Diocesi non mancasse il suo episcopio, Francesco Nicolai, seguendo gli illustri esempi della chiara memoria di Francesco Maria Brancaccio Vescovo

Cardinale che in.Vallo di Diano ne eresse uno, notando la salubrità dell’ aria, in queste regioni ne comperò, ampliò ed adomò un altro per se e per i suoi successori nell’ anno settimo del suo pontificato e nel MDCCXI della salvezza

La cappella dei SS. Pietro e Paolo nel palazzo vescovile di Novi Velia

Santuario di Novi ( Fig 5), posta tra i due Santi: Pietro alla propria destra e Paolo alla propria sinistra, raffigurati con i rispettivi emblemi( la chiave per S.Pietro e la spada per S.Paolo).

F ig.l- Novi VeliafSA) -Ingressi Palazzo e attigua Cappella Vescoviledei SS Pietro e Paolo. Stemma e

iscrizione del Vescovo Nicolai.

A fianco: Fig. 2 Palazzo Vescovile di No\i(SA)-Stemma vescovile e tavola di iscrizione. Fig.3- Cappella sepolcrale Nicolai di Adelfia(BA)- Stemma Famiglia Nicolai

La raffigurazione, presumibilmente commissionata dalla Famiglia Coccelli, allude agli stretti rapporti, tra la Madonna del Santuario di Novi, la Chiesa di Roma, fondata dai SS. Pietro e Paolo e la Terra di Novi, dove insiste sia il Santuario che la Cappella.

Fig. 4 - Maiolica con Madonna al centro e SS Pietro e Paolo ai lati.

Fig. 5 - Antica Immagine Madonna Santuario di Novi.

Al tempo, il Santuario di Novi era retto dai Padri Celestini del Monastero di Santo Spirito di Sulmona, con la giurisdizione della Sede Apostolica, a cui veniva

corrisposto annualmente il cosiddetto Obolo di San Pietro.

La Cappella, di recente restaurata, si presenta all’ interno a pianta quadrata; è dotata di un unico altare e adomata di pregevoli stucchi di arte barocca.

Sulla parete soprastante l’altare, rivestita da stucchi barocchi, è posto un dipinto su tela (Fig. 6), in parte sbiadito per ingiuria del tempo, che raffigura la visita in carcere di S. Pietro (con la chiave in mano ) a S. Paolo(con la spada impugnata), prima del martirio, avvenutoper decapitazione a Roma il 29 giugno del 67 d.c.(?).

Fig. 6 Novi Velia - Cappella Vescovile - Visita di S.Pietro a S. Paolo in carcere.

La cappella dei SS. Pietro e Paolo nel palazzo vescovile di Novi Velia

La tela, nel quadrante inferioresinistro, riporta anche uno stemma (Fig. 7), composto da tre conchiglie, ripetute sui quattro lati della cornice di ottone,indicante il committente dell ‘ opera, certamente costituito dalla Famiglia dei Coccelli, proprietari del Palazzo con F annessacappella di SS. Pietro e Paolo, prima della trasformazione in sede vescovile.

Che lo stemma delle tre conchiglie appartenga alla Famiglia Coccelli,ci viene confermato dall’ austero stemma di marmo bianco (Fig.8) che sovrasta il portone ovest dell’ altro Palazzo Coccelli, contiguo alla Porta dei Lombardi e soprattutto dall’ emblema Famiglia Coccelli, riportato da A.Botti - Libro di memorie di

Filippo Maria de Licteriis. Storia di una famiglia borghese del Cilento dal XVI al XVIII secolo - Annali Storicidi Principato Citra IX, 1,2011 pp.48.

Fig. 7 -Tela di SS Pietro e Paolo Particolare Fig- 8 - Novi Velia -Palazzo Coccelli di

dello Stemma Porta dei Lombardi- Stemma gentilizio

Lo scudo dello stemma è partito in due e tagliato,a sinistra, in fasce, datato 1630, raffigurante tre conchiglie sul partito a sinistra e un’ aquila e un leone sull’ altro; lo stemma rappresenterebbe il Casato dei Coccelli (le tre conchiglie), imparentato con altro Casato,( V aquila e il leone), di cui non sono noti riferimenti.

Sulla parete sud della cappella, in una nicchia a forma di conchiglia, sovrastata da una testa d ’ angelo, è incastonato un lavabo in pietra lavorata con rubinetto in bronzo (Fig.9), utilizzato dai celebranti per il lavaggio delle mani.

Sulla parete ovest si ritrovano i resti di un’ acquasantiera con cornice, di cui rimane solo il lato superiore e sovrastante croce latina(F/g. 10).

Sul lato nord di Via Greci la parete, superiormente, è rivestita da una cornice centrale di stucchi barocchi e lateralmente da due nicchie a forma di conchiglia, destinate a contenere, verosimilmente,raffigurazioni religiose, attualmente vuote.

Sul lato superiore della cornice centrale è posto un medaglione (Fig. 12) contenente le tre conchiglie dello stemma Coccelli, di cui, una quasi cancellata dall’incuria del tempo.

Nel riportare le conchiglie sulle varie opere artistiche commissionate, i Coccelli, presumibilmente, intendevanotrasmettere con forza qualche messaggio significativo sulla loro identità familiare.

La cappella dei SS. Pietro e Paolo nel palazzo vescovile di Novi Velia

La conchiglia, nella simbologia araldica, è un simbolo arcaico tra i più ricchi di significato, evoca lo scrigno solido ed inviolabile in cui l'uomo intende custodire tutti i valori più preziosi e più sacri.

Nel Medioevo si afferma come simbolo del pellegrinaggio cristiano, con la particolare accezione di emblema del Cammino di Santiago di Compostella.

Tante famiglie d ’Europa, ispirandosi a questo viaggio estenuante e pericoloso, ma, al tempo stesso, interiormente rigenerativo, apponevano con orgoglio la conchiglia nel loro stemma, come testimonium dell’avvenuta estrema impresa devozionale fino al sepolcro dell’apostolo Giacomo, ai confini del mondo medievale.

Il messaggio è ancora attuale, come testimonia lo stemma del papa Benedetto XVI (Fig 11) , in cui nel punto più nobile dello scudo, vi è una grande conchiglia di oro, a duplice simbologia. Essa dapprima ha un significato teologico: vuole ricordare la leggenda attribuita a S. Agostino, il quale incontrando un giovinetto sulla spiaggia, che

con una conchiglia cercava di mettere tutta l'acqua del mare in una buca di sabbia, gli chiese cosa facesse. Quello gli spiegò il suo vano tentativo, ed Agostino capì il riferimento al suo inutile sforzo di tentare di far entrare l'infinità di Dio nella limitata mente umana.

F i g l i - Novi - Cappella vescovile - Medaglione con conchiglie

La leggenda ha un evidente simbolismo spirituale, per invitare a conoscere Dio, seppure nell'umiltà delle inadeguate capacità umane, attingendo alla inesauribilità dell'insegnamento teologico.

La conchiglia, inoltre è da secoli usata per rappresentare il pellegrino: il pellegrino in ogni parte del mondo.

La famiglia Coccelli, è vissuta a Novi fino al 1700; nella genealogia disponibile ritroviamo figure di medici, giuristi ed di ecclesiastici, Sono documentate ricche donazioni alla parrocchia e alla mensa vescovile.

La conchiglia nella propria arma familiare, sta a indicare una benemerenza acquisita in pellegrinaggio o in crociata dal momento che una conchiglia era l'emblema del pellegrinaggio a Santiago e la forte devozione per la fede cristiana.

Aniello Tesauro

VIETRI. DALLA GUERRA ALLA VIGILIA DELLA

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