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I CONTESTI EDIT

CA 23/ASC Via Roma, 16-

82. Cenino/Vicus Ceune

F. 121 IV; 1705727, 4784729; 257m slm; sabbia con argille e ciottoli; sommità collinare, borro Cenino; area boschiva; incolto

Cronologia: 715 – 1320 Notizie storiche

La prima menzione del vicus Cenneiani o Ceune proviene dall’inquisitio del 715, condotta dal notaio regio Gunteram, nel contesto della disputa tra le cattedre di Siena e di Arezzo per il possesso di alcuni edifici religiosi. Il vicus è forse da associare al trecentesco insediamento di Cinino, situato nel distretto di Chiusure e dove la tavola delle possessioni degli anni 1318- 1320 riporta l’esistenza di cinque case. Attualmente, solo il toponimo di un corso d’acqua presso il podere Gaggiadro (il borro Cenino) resta a probabile testimonianza dell’abitato

scomparso. Bibliografia

PASQUI 1899, n. 5, p. 46; PASSERI 1994, p. 11; SCHIAPARELLI 1929, n. 19; VIOLANTE 1982, pp. 1028-1029.

83. Cerreto

F. 121 IV; 1703259, 4790033, 283m slm; argille; versante collinare; borro di Rigoli; area edi- ficata; edificato

Cronologia: 1318 - età contemporanea Notizie storiche

La tavola delle possessioni degli anni 1318-1320, relativa alla curia di Rofeno, ricorda l’abi- tato di Cerreto composto da quattro case.

Bibliografia

PASSERI 1994, p. 33.

84. Certine

F. 121 IV; 1706101, 4797064; 315m slm; argille; sommità collinare; borro del Campitello; area edificata; edificato

Cronologia: 1081-età contemporanea Notizie storiche

Tra XI e XIII secolo, la località di Certina viene esclusivamente associata a beni agricoli donati al monastero di S. Salvatore a Fontebona (nel 1089) o posseduti dal monastero di S. Eugenio di Siena come leggiamo nei privilegi imperiali di Enrico IV e di Fererico I (anni 1081, 1185) e nelle bolle papali di Alessandro III e di Innocenzo III (anni 1176, 1207). Agli inizi del Trecento, invece, la tavola delle possessioni della curia di Monte Sante Marie attesta l’esistenza di un abitato di nove case in luogo detto Cerpena.

Bibliografia

CASANOVA 1927, n. 344; LAMI, I, pp. 522-524; MGH, VI, n. 333; MGH, X-IV, n. 914; PASSERI 1994, p. 23.

85. Chiuserra

F. 121 IV; 1707517, 4784620; 331m slm; argille; sommità collinare; borro del Segalino; area edificata; edificato

Cronologia: 1318 - età contemporanea Notizie storiche

Negli anni 1318-1320, la tavola delle possessioni della curia di Chiusure registra una singola casa nel luogo detto Coserra. In seguito, con il toponimo di Ferrale o Cosera, viene ricordato un podere, acquistato e accorpato dai monaci olivetani tra 1375 e 1385.

Bibliografia

PASSERI 1994, p. 11; PICCINNI 1982, pp. 19, 23-24.

86. Chiusure

F. 121 IV, 1707998, 4783577; 400m slm; argille; sommità collinare; borro Ponticelli, fosso della Borraia; area edificata; edificato

Cronologia: 1175 - età contemporanea Notizie storiche

Il castello di Kisure, dominio dei Cacciaconti di Asciano, viene ricordato per la prima volta dagli atti di sottomissione alla città di Siena degli anni 1175 e 1197. Al 1254 risale la spo-

radica notizia dellla demolizione delle sue mura, anche se, qualche anno dopo, nel 1265, Chiusure sarà elencato fra i castra ad frontieras. Nel 1289, cade nelle mani dei fuoriusciti ghibellini, ma viene riconquistato, dopo breve tempo, dall’esercito senese di fazione guel- fa. Lo stesso anno, l’ordine di distruggere il castello, probabilmente dettato dal sospetto di complicità tra gli abitanti ed i fuoriusciti, viene revocato a distanza di pochi giorni. Recenti ricerche condotte sulla tavola delle possessioni di Chiusure (e sulle tavolette preparatorie conservate) ha permesso di puntualizzare la situazione insediativa dell’epoca, correggendo alcune precedenti letture della tavola. Agli inizi del Trecento, infatti, risulta che a Chiusure esistesse una struttura fortificata oramai fatiscente o in fase di ricostruzione che veniva denominata indifferentemente come castrum o castellare. Il luogo è identificabile a sud dell’attuale abitato di Chiusure, nell’area identificata come “Castellaccio” dal catasto Leo- poldino e, ancora oggi, dalla popolazione locale. Al suo interno non erano presenti abitazio- ni ma soltanto casalini (strutture produttive o appezzamenti edificabili) con alcuni terreni lavorativi o sodi ed una cisterna. Esternamente la struttura era circondata da un tratto del fossato difensivo. Nelle vicinanze, la tavola riporta l’esistenza della località “borgo vecchio” anch’essa priva di abitazioni e costituita soltanto da appezzamenti di terreno. La popolazio- ne risiedeva, quindi, nel borgo di S. Angelo a Luco, in corrispondenza dell’attuale insedia- mento di Chiusure, caratterizzato dalla presenza di 38 case, del palazzo del comune locale e della chiesa di S. Leonardo. Il borgo, ricordato già in un documento del 1299, era la sede di un mercatale menzionato in varie transazioni avvenute tra 1318 e 1332. L’edificio religioso di S. Angelo in Luco, contrariamente a quanto asserito nell’indicizzazione del Passeri, era invece situato in un altro luogo poco distante, denominato all’epoca “Prato” e oggi identifi- cabile presso il podere Bellaria.

Il castello di Chiusure venne comunque ripristinato, plausibilmente nel corso del Trecento, ma rovinò a causa dell’instabilità del terreno già nel 1421. In quello stesso anno, quindi, gli abitanti del distretto chiesero di ricostruire la struttura presso la Fonte a Luco, mentre, nel 1423, ritennero più idoneo fortificare il poggio di S. Angelo a Luco, dove in data imprecisata era stata trasferita anche l’omonima chiesa. Il cantiere verrà inaugurato già l’anno seguente e sarà portato a termine entro la metà dello stesso secolo. Le ultime notizie in merito al precedente sito fortificato, invece, sono contenute nella lira senese del 1453, dove viene riportata la denuncia di Ser Deio di Salvestro di Duccino di Giovanni Duccii proprietario di un casalino ovvero piazzola nel castello vecchio di Chiusure.

Architettura CA 35/ASC

Classe edilizia originaria: struttura difensiva Classe edilizia attuale: edilizia residenziale CF 35.1

Condizioni: Buone

Stato di conservazione: Parziale Leggibilità: Parziale

Sul lato sud-est del circuito murario è ancora con- servato il fabbricato della cosiddetta porta roma- na. L’intero corpo ha subito vari restauri, come è ben visibile nel prospetto esterno all’abitato di Chiusure, a seguito di cedimenti strutturali di una certa rilevanza.

- Elementi architettonici (EA)

Porta di accesso al circuito difensivo con arco sesto leggermente ribassato ed estradosso delimitato da una fila di mattoni disposti per testa. Dimensioni mattoni rilevati nella parte inferiore dello stipite sinistro: lunghezza 28,5-29 cm, larghezza 13-14 cm, altezza 5,5-6 cm.

CF 35.2

Condizioni: Buone

Stato di conservazione: Parziale Leggibilità: Parziale

Tracce della cinta muraria quattrocentesca sono riconoscibili nei paramenti in mattoni con coro- namento a piramide rovesciata (alcuni proba- bilmente realizzati in occasione di restauri mo- derni) che si individuano nel prospetto nord-est dell’attuale casa di riposo, già casa canonica. Il coronamento sommitale del fabbricato sembra riconoscibile anche in un acquarello del XVIII secolo conservato nella vicina Abbazia di Mon- te Oliveto. Alla base della struttura in questio- ne, ma anche in quelle adiacenti, si registra la presenza di varie pietre squadrate (travertini, arenarie) con tracce di strumenti a lama piana (ascettino) e a punta (subbia, picconcello) forse

pertinenti ad una precedente struttura (plausibilmente ecclesiastica). Bibliografia

ASCHERI 1993, p. 135; BARLUCCHI 1997, pp. 94, 316-317; BARLUCCHI c.s.; CAMMAROSA- NO-PASSERI 2006, p. 169; CECCHINI 1931, nn.32, 63; GINATEMPO 1988, pp. 205, 602; LEC- CHINI-ROSSOLINI 1993, p. 67; PARDI 1925, p. 23; PASSERI 1994, p. 11; PASSERI 2002, pp. 124-125; PECCI 2010, p. 195; REDON 1982, pp. 17, 28, 179, pianta riassuntiva; REDON 1999, p. 290, pianta riassuntiva; REPETTI, I, voce Chiusure.

Fonti d’archivio

ASS, Catasto Generale Toscano, Asciano, sez. DD; ASS, Estimo, Tavola delle Possessioni, 18, 328.