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F. 121 IV; 1705726, 4790460; 240m slm; argille; versante collinare; borro di Segale, borro delle Coste, fiume Ombrone; seminativo; arato

Cronologia: 1278 – 1781 Notizie storiche

La chiesa, situata nel piviere di S. Giovanni in Vescona, compare inizialmente negli elenchi delle decime di XIII-XIV secolo per poi essere più volte ricordata nelle visite ecclesiastiche effettuate a partire dal 1561. A cause delle pessime condizioni in cui versava nel 1596, l’e- dificio religioso venne parzialmente ricostruito allo scadere dello stesso secolo. Le ultime attestazioni risalgono alla fine del Settecento, quando la fabbrica, oramai in fase di abban- dono, minacciava rovina tanto nel tetto che nelle pareti.

Bibliografia

BARLUCCHI 1997, 157; FALUSCHI, p. 58; GIUSTI-GUIDI 1942, p. 103; GUIDI 1932, p. 88; LAMI, III, pp. 1594-1603; PIERI-VOLPI 2008, p. 356; PIERI-VOLPI 2010, p. 246; PIERI-VOLPI 2011, II, p. 362; PIERI-VOLPI 2013, pp. 204-205, 455-456, 763; PIERI-VOLPI 2015, pp. 102, 326, 582. Fonti d’archivio

GHERARDINI, p. 87; MARCACCI, 29a, c. 15r.

116. Gaggiadro

F. 121 IV; 1705911, 4784679; 272m slm; sabbia con argille e ciottoli; sommità collinare; borro Cenino, fosso del Segalino; area edificata; edificato

Cronologia: 1318 - età contemporanea Notizie storiche

Negli anni 1318-1320, la tavola delle possessioni della curia di Chiusure registra tre case nella località di Caggiatro.

Bibliografia

PASSERI 1994, p. 11.

117. Gallico

F. 121 IV; 1713154, 4786838; 366m slm; argille; sommità collinare; borro Mabbione, torren- te Asso; area edificata; edificato

Cronologia: 1318 - età contemporanea Notizie storiche

La prime menzioni della località sono contenute all’interno dell’estimo degli inizi del Trecen- to, relativo alla comunità di Montecalvoli. In tale fonte emergono varie possessioni fondia- rie, riferibili esclusivamente a terreni lavorativi o vigneti, e associate ai toponimi di Gallico,

Plano Gallico e Costa Gallico. Tra i pro-

prietari dei fondi sono annoverati vari personaggi del luogo, nonché le vicine chiese di S. Giacomo e Cristoforo di Montecalvoli e S. Sano, quest’ultima situata nella valle del torrente Asso ed attualmente scomparsa. Solo a partire dal 1453 abbiamo la prima attestazio- ne scritta della fortezza di Ghaligho, appartenente ad esponenti della fami- glia Griffoli. In questa fase, e durante

tilizio diviene un importante caposaldo difensivo dell’area, tanto da giustificare i frequenti rimandi alla sua guarnigione ed ai lavori di fortificazione o restauro che intercettiamo nei documenti. Una delibera della Balia datata al 1485, inoltre, annovera Gallico tra le fortifica- zioni dei Nove, le cui difese, a cura dello stato senese, erano sostenute economicamente dai rispettivi proprietari. Una delle ultime attestazioni documentarie della fortezza è databile al 1554, in piena guerra di Siena, quando le autorità cittadine ne ordinano il recupero.

Architettura CA 50/ASC

Classe edilizia originaria: struttura difensiva Classe edilizia attuale: edilizia residenziale

Fortezza a pianta quadrangolare con corte interna, costituita da quattro torri angolari ed una d’ingresso. L’intera struttura è realizzata in mattoni con un basamento a scarpa in bozze lapidee lungo la maggior parte dei paramenti esterni.

CF 50.1

Condizioni: Buone

Stato di conservazione: Buono Leggibilità: Parziale

Torre a pianta quadrata e base a scarpa, situata nell’angolo di nord-o- vest. In alto, sotto alle merlature, è caratterizzata da un coronamento ad archetti poggianti su piramidi ro- vesciate.

CF 50.2

Condizioni: Buone

Stato di conservazione: Buono Leggibilità: Parziale

Torre a pianta rettangolare con portale di accesso. In alto, è dotata di un coronamento ad archetti impostati su mensole a piramidi rovesciate.

- Tecniche Murarie (TM) CH 1, tipo 3b

Campione rilevato presso il portale di accesso.

Composizione: arenarie

Posa in opera: materiale disposto su filari orizzontali e paralleli di altezza variabile

Lavorazione e finitura: bozze variamente squadrate; spianate sulle superfici a vista con

uno strumento a punta (subbia o picconcello)

Giunti e letti di posa: - Malta: -

- Elementi architettonici (EA) EA 1, tipo PP14

Portale ad arco a tutto sesto. CF 50.3

Condizioni: Buone

Stato di conservazione: Buono Leggibilità: Parziale

Gallico, planimetria e suddivisione in corpi di fabbrica principali

Torre a pianta quadrata e base a scarpa, individuabile nell’angolo orientale. In alto, sotto alle merlature, è dotata di un coronamento ad archetti sistemato su mensole a piramidi rovesciate.

CF 50.4

Condizioni: Buone

Stato di conservazione: Buono Leggibilità: Parziale

Torre a pianta quadrata e base a scarpa. In alto, sotto alle merlature, è visibile un corona- mento di archetti posizionati su mensole a piramidi rovesciate.

CF 50.5

Condizioni: Buone

Stato di conservazione: Buono Leggibilità: Parziale

Torre di grandi dimensioni, a pianta rettangolare e base a scarpa. In alto, è caratterizzata da un coronamento ad archetti sistemato su piramidi rovesciate.

CF 50.6

Condizioni: Buone

Stato di conservazione: Buono Leggibilità: Parziale

Corpo di fabbrica compreso tra CF 50.1 e CF 50.5. CF 50.7

Condizioni: Buone

Stato di conservazione: Buono Leggibilità: Parziale

Corpo di fabbrica compreso tra CF 50.1 e CF 50.2. CF 50.8

Condizioni: Buone

Stato di conservazione: Buono Leggibilità: Parziale

Cortina muraria compresa tra CF 50.2 e CF 50.3. CF 50.9

Condizioni: Buone

Stato di conservazione: Buono Leggibilità: Parziale

Corpo di fabbrica compreso tra CF 50.3 e CF 50.4. - Tecniche Murarie (TM)

CH 1, tipo 5a

Campione individuato sulla cortina esterna.

Composizione: mattoni

Posa in opera: mattoni disposti senza un ordine preciso per testa e per fascia, su filari

orizzontali e paralleli

Giunti e letti di posa: - Malta: -

CH 2, tipo 3c

Campione rilevato sul basamento a scarpa della cortina esterna. Composizione: calcari, arenarie

Posa in opera: materiale di dimensione variabile disposto su filari orizzontali e paralleli.

I paramenti sono interessati da vistosi interventi di restauro (tamponature di mattoni, zeppe di laterizi frammentari nei giunti e nei letti di posa)

Lavorazione e finitura: bozze sommariamente squadrate; spianate in superficie con uno

strumento a punta (subbia o picconcello)

Giunti e letti di posa: - Malta: -

CF 50.10

Condizioni: Buone

Stato di conservazione: Buono Leggibilità: Parziale

Corpo di fabbrica compreso tra CF 50.4 e CF 50.5. - Elementi architettonici (EA)

EA 1, tipo FM8

Serie di finestre ad arco ribassato con estradosso delimitato da una fila di mattoni dispo- sti per testa.

Bibliografia

CAMMAROSANO-PASSERI 2006, pp. 35, 169; GABBRIELLI 1995, p. 339; LECCHINI-ROSSO- LINI 1993, p. 336; LUCATTI 1993, p. 141; PASSERI 2002, pp. 148-149; PEROGALLI 1976, pp. 28-29.

Fonti d’archivio

ASS, Estimo, Tavola delle Possessioni, 63, cc. 305r, 326r, 338r, 353r, 358r, 363v, 372r, 374r, 385r, 411r, 414r, 419r.

118. Giomoli

F. 121 IV; 1706222, 4798191; 290m slm; sabbia con argille e ciottoli; sommità collinare; borro di Torre a Castello, borro di Montebaroni; area edificata; edificato

Cronologia: 1035 - età contemporanea Notizie storiche

Nel 1035 viene donata al monastero di S. Salvatore a Fontebona una possessione in voca-

bulo Iomuli, composta da una casa e da alcuni terreni lavorativi; ulteriori beni agricoli situati

in questa stessa località, invece, vengono concessi a livello dall’abate Guido in un successivo atto del 1101. A partire dal XIII secolo, il sito di Giomoli risulta annoverato tra le comunità del contado senese nei vari registri fiscali, ma già agli inizi del Trecento la tavola delle pos- sessioni lo inscrive nella curia di Torre a Castello, registrandovi un abitato di 14 case. Bibliografia

CASANOVA 1927, nn. 152, 558; PASSERI 1994, p. 43; REDON 1982, pp. 17, 179, pianta rias- suntiva; REDON 1999, p. 290, pianta riassuntiva; VENEROSI PESCIOLINI 1934, p. 165.

119. Giomoli - SS. Giacomo e Cristoforo

borro di Monte Baroni, borro di Torre a Castello; area edificata; edificato Cronologia: 1257 – 1780

Notizie storiche

Le prime notizie relative all’edificio religioso provengono dagli elenchi delle decime di XIII- XIV secolo. Successivamente, la chiesa di Giomoli viene ricordata nelle visite pastorali effet- tuate dal 1561 al 1780.

Bibliografia

GIUSTI-GUIDI 1942, p. 103; GUIDI 1932, p. 88; LAMI, III, pp. 1594-1603; PIERI-VOLPI 2006, p. 51; PIERI-VOLPI 2008, pp. 354, 439; PIERI-VOLPI 2013, pp. 217-218, 447-448; PIERI-VOLPI 2015, pp. 92, 314, 408, 585.

Fonti d’archivio

GHERARDINI, p. 56#; GUADAGNI, c. 446v; MARCACCI, 29a, c. 25v.

120. Gragli

F. 121 IV; 1704418, 4796941; 282m slm; argille; versante collinare; borro di S. Vito, borro di Carnesecca; area edificata; edificato

Cronologia: 1226 - età contemporanea Notizie storiche

La località di Gralli viene associata ad alcune terre donate al monastero di S. Salvatore a Fontebona nel 1226; agli inizi del Trecento, invece, la tavola delle possessioni della curia di Montecerconi registra a Gragli un abitato di quattro case.

Bibliografia

CASANOVA 1927, n. 118; CAMMAROSANO 1974, pp. 297-298; PASSERI 1994, p. 21.

121. Grania

F. 121 IV; 1700854, 4793370; 282m slm; argille; sommità collinare; borro di Vescona, fosso Val di Lama; area edificata; edificato

Cronologia: 1023 - età contemporanea Notizie storiche

La località di Grania è ricordata fin dall’XI secolo da alcune donazioni (anni 1023 e 1092) a favore del Monastero di S. Salvatore a Fontebona. Il castello, collocabile secondo il Merlotti e il Venerosi Pesciolini presso la vicina altura del Podere Casone, possiede, invece, un’unica attestazione rintracciabile all’interno della bolla di papa Clemente III del 1189. In seguito, la comunità rurale di Grania sarà ricordata dalle fonti amministrative del XIII secolo, nonché dalla tavola delle possessioni trecentesca e dalla lira del XV secolo.

Bibliografia

ASCHERI 1993, p. 139; CAMMAROSANO-PASSERI 2006, p. 170; CASANOVA 1927, nn. 3, 601; GINATEMPO 1988, p. 604; KEHR 1967, p. 206; MERLOTTI, pp. 212-213; PARDI 1925, p. 23; PASSERI 1994, p. 15; REDON 1982, pp. 17, 179, pianta riassuntiva; REDON 1999, p. 290, pianta riassuntiva; REPETTI, II, voce Grania; VENEROSI PESCIOLINI 1934, pp. 157-158, 165.

122. Grania - SS. Giacomo e Cristoforo

F. 121 IV; 1700835, 4793315; 282m slm; argille; sommità collinare; fosso Val di Lama, borro di Vescona; area edificata; edificato

Cronologia: 1302 – 1422 Notizie storiche

La chiesa, attualmente scomparsa, è ricordata a partire dalle decime degli anni 1302-1303 e da ulteriori documenti di poco posteriori (anni 1307 e 1317). Annoverata in un elenco

diocesano del 1409, la struttura religiosa sarà attestata con sicurezza fino al 1422. Bibliografia

GIUSTI-GUIDI 1942, p. 148; LUSINI 1901, pp. 263, 270; MERLOTTI, p. 215.

123. Gré

F. 121 IV; 1707343, 4782547; 296m slm; sabbia con argille e ciottoli; sommità collinare; torrente Serlate; area edificata; edificato

Cronologia: 715 - età contemporanea Notizie storiche

Forse associabile al vicus Grecena, attestato unicamente nel testimoniale dell’anno 715, questa località viene ricordata come sede di una comunità del contado senese a partire dal XIII secolo. Agli inizi del Trecento, la tavola delle possessioni registra nella villa di Gré, ora- mai incorporata nella curia di Chiusure, l’esistenza di dieci case.

L’attuale cartografia riporta i toponimi Fornacino di Gré e Casanuova di Gré. Bibliografia

PASQUI 1899, n. 5; PASSERI 1994, p. 11; REDON 1982, pp. 17, 179, pianta riassuntiva; RE- DON 1999, p. 290, pianta riassuntiva; REPETTI, II, voce Grecena; SCHIAPARELLI 1929, n. 19; VIOLANTE 1982, pp. 1028-1029.