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In un m om ento com e questo in cui il territorio si co n fig u ra sem pre più com e luogo di m obilitazione e di scontro p o litic o e sindacale per l'afferm azione dei di­ ritti princip ali della c o lle ttività , la questione della salva- guardia e della rivitalizzazione dei centri storici non può non svolgere un ruolo fondam entale all'Interno di un processo di pia nifica zio n e te rrito ria le che si ponga com e obiettivo il m ig lio ram en to generale della qualità della vita.

In questo senso la necessità d e ll’intervento nei cen­ tri s to ric i non è un problem a di cu ltura illum inata’ le­ gata solo al restauro di questo o quel singolo monu­ m ento o com plesso storico-am bientale, ma è soprat­ tu tto il problem a di utilizzare correttam ente, salvaguar­ dandolo, un enorm e p a trim o n io fisso sociale altrimenti condannato a ll’abbandono o alla distruzione per fini speculativi, e di garan tire nel contem po alle popolazio­ ni in esso insediato un adeguato livello di vita sociale.

Queste co nside razion i assum ono particolare signifi­ cato in un m om ento com e quello attuale in cui la crisi econom ica investe tu tti i paesi industrializzati; crisi econ om ica certam ente non superabile nel breve perio­ do e che postula la piena utilizzazione delle risorse esistenti. In questa logica diventa indispensabile riesa­ m inare le p rio rità di una coerente p olitica dell’abitazio­ ne a ffron tan d o in n a n zitu tto i problem i della riqualifica­ zione del p atrim o nio e dilizio esistente, da integrare con le necessarie attrezzature sociali. Il risanamento dei ce ntri s to ric i si co llo ca in questo ambito.

R isulta evidente che una p o litic a della casa legata alla riq u a lifica zio n e del p a trim o n io edilizio esistente e dei ce ntri sto rici, non può essere scissa da una p o liti­ ca di rie q u ilib rio te rrito riale .

Nella direzione del rie q u ilib rio territoriale si sono o rien ta ti i d ocum enti di program m azione e le proposte della Regione fin 'o g g i form ulate. In questo senso la scelta d ello sviluppo per d ire ttric i in alternativa allo svilu p p o polarizzato, già fatta p ro pria dal CIPE e da al­ tri o rg a n i di program m azione nazionali e regionali, ap­ pare un elem ento fondam entale per garantire l’uso e q u ilib ra to del te rrito rio in Cam pania. Oggi diventa ne­ cessario ed urgente, tuttavia, andare avanti nella preci­ sazione degli o b ie ttivi p ro gram m atici e degli strumenti o pe ra tivi.

Fin ora si è rite n u to da m olte parti che l’intervento tra e n te per la realizzazione delle d ire ttrici di sviluppo fosse c o s titu ito esclusivam ente d a ll’infrastruttura stra­ dale; strategia di interven to che è stata spesso utilizza­ ta a su p p o rto di p ro g ra m m i stradali ed autostradali di n o te vo le costo che non hanno determ inato i previsti e ffe tti tra e n ti su llo sviluppo.

Napoli - Il centro storico

In realtà le d ire ttric i di sviluppo si devono realizzare attraverso la m anovra co ordin ata di interventi e di strum enti m olteplici la cui a rtico la zion e si può svilup­ pare in tem pi anche abbastanza lunghi, ma i cui effetti si devono avvertire subito.

Oltre ad infra strutture di trasp orto o ccorro no infatti interventi di incentivazione per le localizzazioni indu­ striali, interventi d iretti a sostegno d e ll’attività agricola e per la difesa del suolo, interventi volti al m igliora­ mento della qualità urbana della stru ttu ra insediativa esistente ed a ll'innalzam ento del livello delle attrezza­ ture sociali.

In un q ua dro o rg a n ico di pianificazione regionale, parallelam ente al d eco llo delle aree interne attraverso le d ire ttric i di sviluppo, si deve procedere alla raziona­ lizzazione della fascia costiera.

L'avvio di questo processo di pianificazione regiona­ le dovrà basarsi necessariam ente sulla più intensa ed efficace partecipazione degli enti locali alla form azione ed alla gestione dei piani e dei program m i di interven­ to, in un quadro di precisazione dei rapporti tra Stato

e Regioni, e sul potenziam ento degli uffici com unali e

co n s o rtili, utilizzando precisi in d irizzi di pianificazione urbanistica.

Da queste scelte deriva la necessità di articolare il processo di p ianificazione, a ll’ interno di un 'quadro di riferim e nto re g io n a le ’ per aree sub-regionali da sotto­ porre a sing oli Piani T e rrito ria li di C oordinam ento, in m odo da consentire quella necessaria, effettiva, parte­ cipazione degli o rg an ism i e le ttivi e delle collettività in­ sediate alle scelte ed alle p ro po ste di intervento.

La questione del recupero dei ce ntri sto rici si c o n fi­ gura dunque, com e uno dei p un ti centrali di questo processo di p ia nifica zio n e.

In C am pania la c o n tra d d iz io n e fra aree fo rti’ ed aree 'm a rg in a li’ ha d iv e rs ific a to il processo di degrado dei

ce n tri sto rici. Da una parte infatti lo spostamento dei flussi di tra ffic o e di relazioni e le localizzazioni indu­ stria li verso le fasce costiere, d all'a ltra la voluta crisi d e ll’a ttiv ità agricola, hanno rotto il tradizionale e qu ili­ b rio inse dia tivo su cui si reggeva quel diffuso sistema di ce n tri s to ric i m in ori lun go le valli interne e le anti­ che vie di collegam ento.

L 'a b b a n d o n o del p a trim o n io econom ico costituito da q ue sti ce n tri da parte delle popolazioni insediate, co s titu is c e , unita m e nte a q ue llo dell'abbandono dell' a g ric o ltu ra e della m anutenzione del suolo, un altro e n o rm e co sto sociale che la c o lle ttiv ità paga allo sfrut­ ta m e n to c a p ita lis tic o del te rrito rio basato sullo squili­ b rio fra aree fo rti ed aree m arginali.

D ire tta m e nte c o m p le m e n ta re alla condizione dei cen­

tri sto rici delle aree interne è quella dei centri storici dell'area m etropolitana e delle aree di concentrazione pro du ttiva e dem ografica. Questi dai più grandi, come ad esem pio Napoli. Salerno, Caserta, ai m inori come Aversa, Capua ecc. hanno rappresentato e rappresen­ tano tu tto ra l’occasione per grosse operazioni specula­ tive che si basano da una parte su un voluto degrado che m ira a lucrare sulla rendita di posizione delle aree centrali e d all'a ltra sulla so stituzio ne edilizia, sociale e funzionale.

A questi vanno a gg iu n ti quei ce ntri m inori costieri com e ad esem pio quelli, della Penisola Sorrentina, del C ilento e delle Isole, caratterizzati oltre che da feno­ meni di aggrado am bientale, d all'a pp ro priazio ne priva­ tistica delle risorse paesistiche e tu ris tic h e che si ma-

Napoli - Chiesa di San Paolo Maggiore

nifesta nella d iffu s io n e ind iscrim in ata del fenomeno delle seconde case.

Q uanto al recupero dei ce ntri s to ric i delle zone in­ terne, la premessa essenziale per una loro rivitalizza- zione è l'attuazione, com e abbiam o visto, di una p o liti­ ca di rie q u ilib rio te rrito ria le che restituisca un ruolo e con om ico e p ro d u ttiv o a queste aree. L ’intervento specifico, che deve essere gestito, probabilm ente in m odo co nso rtile , dai C om uni, va principalm ente rivolto al m ig lio ram en to delle co n d izio n i igieniche e statiche del p a trim o n io e dilizio esistente ed alla dotazione di quei servizi in fra s tru ttu ra li e di quelle attrezzature so­ ciali, necessarie a garan tire adeguati livelli di abitabi­ lità e di vita associata.

Per i centri sto rici delle aree di forte concentrazione che risu ltan o già c o lp iti da fenom eni speculativi e ver­ so i quali converge un interesse sempre maggiore da parte delle grosse im m o bilia ri e del potere aziendale sia p u b b lico che privato, (vedi convenzione Italstat per il ce ntro s to rico di Palermo) l’intervento del restauro e della riq u a lifica zio n e del tessuto edilizio urbano, va unito a quello volto a garantire, anche attraverso un uso co ra gg ioso delle leggi 167 e 865 nel centro stori­ co, la perm anenza degli attuali abitanti ed in partico- lar m odo dei ceti meno abbienti.

In tal m odo si riescono a creare anche le premesse per la riorganizzazione di quel com plesso tessuto pro­ d uttivo d e ll’a rtig ia n ato presente in queste aree ed a contrastare decisam ente i disegni di terziarizzazione della città (Esperienze in questo senso sono in corso a Bologna, Ravenna, Taranto, ecc.).

Il c o n tro llo e la partecipazione delle collettività inse­ diate ad operazioni di questo tip o può essere garantito solo dalla gestione diretta d e ll’intervento da parte de­ gli organism i elettivi.

In questo m odo la vertenza per l’affermazione del di­ ritto ad u n a 'm ig lio re co nd izio ne di vita nel centro sto­ rico diviene la premessa per una vertenza rivolta alla riq ua lificazion e delle aree periferiche e dei quartieri di edilizia popolare già realizzati e per un diverso uso della città.

Per le zone di interesse tu ristico , la politica di inter­ vento nei Centri Storici costituisce un elemento di estrema im portanza p ro prio per creare le premesse per un diverso tipo di offerta turistica, fondata su di un e qu ilibra to uso delle risorse e su di una loro uti­ lizzazione econom ica com patibile con la tutela e del patrim o nio storico am bientale e paesìstico.

In questo quadro la Regione può e deve svolgere un ruolo fondam entale sia attraverso l’avvio e la gestione del processo di pianificazione te rrito riale secondo le li­

nee precedentem ente accennate, ed in questo senso assume particolare im portanza il ruolo d e ll’istituendo U fficio di Piano, sia, attraverso la form azione di Uffici te cnici di assistenza per i C om uni, che attraverso I’ emanazione di provvedim enti am m inistrativi, legislativi e finanziari, com e ad esem pio l’Istituzione di fondi dì garanzia per gli interventi di restauro e la m anutenzio­ ne degli edifici.

In questo m odo l'Is titu to Regionale unitamente agli altri enti locali opportunam ente consorziati possono diventare i p rotagonisti della gestione dem ocratica del te rrito rio e di una p o litica di interventi che assicuri il prevalere d e ll’interesse co lle ttivo su quello privato ed aziendale.

Silvio Pavia

• Une politique du logement liée à la requalification du patrimoine immobilier spécialement, dans les centres historiques. ne peut ètre isolée du problème du réequilibre terrìtorial.

A cause de ce choix. que la Region Campanie a adopté, nait la nécéssité de consentir à ce que les organismes électifs et les collec- tivltés élues participent à chaque proposition d'intervention, pour une administration démocratique du territoire qui puisse assurer la priorité de linterèt collectif sur celui prive et commercial. Dans cette perspective la récupération des centres historiques s'impose comme le moment quahfiant de ce processus de planification.

• Home politics, tied to thè requalification of building property and. specially, to thè historical centers, can't be divided from thè probiem of territorial reequilibrium. From this stand, which thè Re­ gion of Campania has taken, thè need is derived to consent to thè participation of thè elective organisms and thè settled communities to every proposition of intervention, for a democratic management of thè territory that insures thè predominance of collective interest over private and business interests. The récupération of historical centers. in this light, is imposed as thè qualifying moment in thè process of planning.

• Eine an die Wiederqualifikation des Vermoegens der Bautae- tigkeit. hauptsaechlich in den geschichtlichen Zentren. gebundene Baupolitik, kann nicht von dem Probiem des wieder herzustellenden territorialen Gleichgewichtes gespalten werden.

Aus dieser Wahl, welche das Land Kampanien sich eigen gemacht hat. ergibt sich die Notwendigkeit die Teilnahme der gewaehlten Orga- msmen und der Gesamtheit zuzugeben, sich fuer jeden Vorschlag ei- nes Einschreitens fuer eine demokratische Fuehrung des Landes ein- zusetzen. die das Ueberwiegen des oeffentlichen Interessen vor dem Privaten und dem Geschaeftlichen versichert

Die Wiedereroberung der geschichtlichen Zentren in dieser Hinsi- cht. erlegt diesen Moment als qualifizierenden Prozess der Baupla- nung auf.