Capri - Villa Jovis
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Con o ltre un m ilio n e di v is ita to ri o gni anno, gli scavi di Pom pei sono uno dei m a g g io ri centri archeologici del m ondo. Per l’a n tic h ità classica il Museo Nazionale di N apoli co n te n d e il p rim a to a q uello di Atene e al B ritish di Londra. I te m p li di Paestum sono i più inte gri di tu tta la M agna G recia. Anche a Paestum è l’uni ca ra cco lta esistente di p ittu ra greca. L ’anfiteatro di Pozzuoli è il terzo d 'Ita lia, dop o il Colosseo e l’Arena di Verona. T estim o nian ze delle civiltà greca, etrusca, italica sono d a p p e rtu tto in C am pania, dai m onti che la c h iu d o n o com e in una c o rn ic e alle pianure, alle isole.
Una grossa carta da giocare, questa, sul tavolo della co nco rren za tu ris tic a internazionale, un atout da ag giu ng ere ai m olti a ltri in un m om ento decisamente fa vorevole: strati so cia li sem pre più vasti si sentono at tra tti verso le cose del passato. Un fenom eno che sta interessando gli s tu d io si e che trova la sua giustifica zione in una crisi di id e n tità della società attuale e nel la rice rca di una d im en sion e che sta per sfuggirci. C on dizion e tip ic a delle epoche di trapasso e ricorren te, sia pure con diversi atte gg ia m en ti dello spirito.
Nella seconda m età del XVIII secolo fu proprio la scoperta di E rcolano e di Pom pei destinata ad essere occasione e sim b o lo della nascita del neoclassicismo. L'E u rop a del secolo dei lum i volgeva le spalle al ba rocco per reinventarsi la religio ne d e ll’arm onia e della sta bilità delle form e. W inckelm ann, som m o sacerdote di quel credo, incideva tra le scu lture delle raccolte b orbo nich e le tavole della nuova legge. Goethe si la
sciava incantare dalla ventenne Emma Lyon (non an cora m oglie di Lord H am ilton, non ancora intim a della regina, non ancora am ante del grande Nelson) che, som m ariam ente rico pe rta d ’un peplo greco, mimava atteggiam enti statuari. Gli o g g e tti di scavo, furtivam en te rico p ia ti in un prim o esem pio di spionaggio... ind u striale, davano il là alla m oda, a ll’arredam ento, alle arti applicate.
Diverse oggi, a nostro parere, le ragioni del fenom e no, diverse le sue p ro p o rz io n i e non soltanto per l’ele vazione m edia del livello cu ltu ra le e per lo sviluppo dei mezzi di co m u n ic a z io n e : Il rito rn o al passato che in altre epoche ebbe una spinta nel bisogno di razio nalità, oggi si fonda su m otivi esistenziali, sulla neces sità di trovare c o n tin u ità in un discorso che sembra sul p un to di spezzarsi. Si cerca la conferm a che attra verso i m illenni l’anim o um ano non è m utato nelle sue aspirazioni essenziali, sperando che i sem plici appaga menti d ’un tem po siano anco ra o tte n ib ili.
Q uesto atte gg ia m en to nuovo fu in tu ito e poetica- mente a n ticip a to da Am edeo M aiuri, il grande archeo logo che resse la S o printen de nza alle A n tichità della C am pania per quasi un q ua ra nten nio , dal 1924 al 1961. Alla rim e d ita zio n e della sua opera di scavatore, di stu dio so, ma s o p ra ttu tto di o rig in a le interprete d e ll’ a n tic h ità è o ccasion e la recente p ubblicazione dì un b ellissim o libro, la b io g ra fia scritta da Giuseppe M aggi
Paestum - Visione fantastica di uno dei templi Cuma - La grotta della Sibilla
per l’e dito re M arotta. Il volum e è o ltre che una sagace rico struzio ne p sic o lo g ic a d e ll’uom o, una attenta e pre ziosa guida attraverso la vastissim a b ib lio g ra fia e i p rin cip a li eventi d e ll’a rc h e o lo g ia cam pana del secondo quarto del secolo. Ma di pagina in pagina viene anche fu ori quella che fu forse la m ag gio re scoperta di M aiu- ri: l’aver individuato, in istin tiva p olem ica con una co n cezione m agniloquente del passato, la quotidiana um anità degli a ntich i, che g lie li faceva sentire vicini e vivi.
Forse per questo M aiuri pre dilige va lo scavo delle abitazioni, tra tabernae e o ffic in e , n e ll’intricata to p o grafia di Pompei. Com e q ua n d o alla ricerca di una ve rità m inuta e rivelatrice, scavando la Casa dei quattro stili (una abitazione di ric c h i a cqu istata da borghesuc- ci che vi si erano installati tim id a m e n te ) sente a li tarvi la presenza d eg li a b ita n ti: « A h la c a s a ! Se I’ erano com prata da poco, d o p o averla adocchiata, spiata, frug ata al di fu o ri là nel v ic o le tto dopo la tin to ria: una casettuccia s ig n o rile del buon tem po antico ri masta deserta d a ll’anno del te rre m o to , con il portale alto, le q u a ttro co lo n n e di buon tu fo di Nocera intorno a ll’im p lu vio d e ll’atrio, le m ura un p o ’ scolorite, dipinte ancora alla m aniera vetusta del te m p o di Siila e di Ce sare. Ci stavano da poco, avevano solo rim odernato, se con do la m oda del tem po, le p ittu re della stanzada letto e del c u b ic o lo d iu rn o ; il resto l'avevano lasciato stare s tin to e s c o lo rito com 'era, ed erano riu sciti a d i fendersi dalle o ffe rte del m aestro p ittore che, dopo aver rid ip in to la ricca casa di P u b lio C ornelio Tegete,
Pompei - Porta Nocera
era venuto a vantare la sua arte e a o ffrire i suoi ser vigi ».
Per M aiuri il sentim ento e ro ico del m ondo classico non doveva c o s titu ire un diafram m a tra noi e il passa to. A poco a poco aveva com preso come la cultura ac cadem ica non può c o s titu ire per lo studioso d ell'a nti chità che io strum ento per la com prensione d ell'anti co. Ma il m om ento essenziale di questa com unione doveva essere trovato altrove, in un senso profondo e vero di um anità che con il passare degli anni gli sem brava di possedere sem pre più interam ente. Per que
sto rag giu ng im e nto qualcosa della vecchia sovrastrut tura andava abbandonato, d is tru tto : perfino il senso sacrale che per secoli si era accom pagnato al culto d e ll’antichità. Dinanzi ai m ausolei, ai colom bari e agli ipogei che fia nch eg gia no la Via Campana, l'arteria che da Pozzuoli convogliava verso Capua il traffico com m erciale tra il M editerraneo e Roma, non ascolta le vo ci e roiche dei trapassati non si indigna per le m ano m issioni. Osserva il cim ite ro trasform a to in abitazioni, masserie, cisterne, stalle, cantine e scrive: « La casa si sposa al sepolcro, razionalm ente e naturalm ente, e in nessun a ltro luogo, com e su questa terra feconda e
A sinistra (dall'alto): Ercolano, il decum ano m as simo; peristilio della Casa del Colonnato tuscani- co; Pompei, Casa della Venere
A destra: il suggestivo interno della Casa del Bel cortile
travagliata, la vita appare una c o n tin u ità della m orte». Qui è chiaro che il d isco rso si allarga a tu tta la terra campana, così p ro fon d am en te da lui conosciuta e amata, e a noi sem bra di sco rg ervi l’assorbim ento di quella naturale e d isin volta capacità, che è p ropria dei napoletani, di essere nel te m p o e fu o ri del tem po, di avere un d ia log o co nfid en zia le con il passato, di vivere facendosene p ortatori, in una parola: avendo allo stes so tem po la coscienza del co n tin g e n te e dell'eternità.
Questa rivelazione lo aveva g u id a to nel suo lavoro. « Le case scoperchiate, senza tetto, perdono ogni ca rattere di umana personalità — scrive dopo aver osser vato d a ll’alto il re tico la to dei m uri appena liberati dalla loro m orsa di m ateriale e ru ttiv o — si ammassano, si addensano per u n 'in fin ita distesa cinerea interro tta solo dalle rughe pro fon d e delle strade: sem brano di lassù, co n tro luce, un'im m ensa marea in d u rita di flu tti im pie trati co n tro quegli a rg in i erbosi ». E così concepì il re stauro com e un rip ris tin o in toto dei luoghi dissepolti, in m aniera che dopo lo scavo la casa riprendesse il suo aspetto e l’in tim ità che la co ltre eruttiva aveva conservato per due m illenni. « Innanzi al cancello c h iu so della Casa degli am anti ho sorpreso, sulla gronda del p o rtich e tto , un gran c in g u e tta re am oroso e pette g olo di due passeri; son passato g u a rd in g o e alla lesta innanzi a due o tre b o tte g u cce deserte, come se gli avventori le avessero lasciate or ora e il bottegaio, do po essersi attardato un poco al rezzo del marciapiede, se ne fosse salito alla stanzuccia del piano superiore per rifo c illa rs i con una b rodosa zuppa di fave... ».
Forte della sua c o c c iu ta g g in e di cio c ia ro — era nato a Veroli — Am edeo M aiuri rip erco rse quasi q uotidiana mente e per quasi q u a ra n t’anni le strade del suo dom i nio a rch eo log ico , che a llo ra si estendeva a tutta la re gione, alla ricerca di una verità tra passato e presente che a poco a poco gli si chiarì non avere soltanto una co nn ota zion e ellenica: e così non si lim itò a cercare le testim onianze della g re cità a C um a o a Velia, o quelle della la tin ità a Pom pei, a E rcolano, a Capri, a Baia, a Pozzuoli, o degli e tru schi a Capua e a Nola, ma si ine rp icò sui m onti per ritro vare tracce di quegli oppida s a nn itici dai quali erano d ila ga ti, dop o la battaglia na vale del 474 a.C. nelle a c q u e .d i Cuma, uom ini solidi e audaci che avrebbero c o s titu ito il vero e proprio tegu m ento delle genti cam pane. Con una chiarezza per i tem pi insolita, e di c u i sono te stim o nia nza i suoi pro gram m i di lavoro fin d a ll'in iz io , egli vide i due volti del-
la C am pania, q u e llo g reco e q ue llo italico, e sostenne la necessità di in d a g in i s tra tig ra fic h e per far luce nella p re isto ria d ella regione.
Q uanto questa sua lunga, ininterrottam ente entusia stica e per la verità fo rtu n a ta a ttività di scavatore, di s tu dio so e di s c ritto re sia stata determ inante per la sorte del nostro tu ris m o è in u tile aggiungere. Ci è sem brato q u in d i doveroso rico rda re Amedeo Maiuri, in occasion e della p u b b lica zio n e della sua biografia, in una rivista attenta ai p ro ble m i della cultura e del tu ri smo, per dire quale sia il d eb ito di Napoli e di tutta la C am pania nei suoi c o n fro n ti.
La sua opera e il suo esem pio possono e debbono essere fru ttife ri. Per un rila n c io del turism o campano il d isco rso a rc h e o lo g ic o va ripreso in un momento, co me l’attuale, p articola rm en te favorevole. Problema di mezzi, di uom ini, ma s o p ra ttu tto di volontà politica. Come al tem po di M aiuri, sia ancora possibile annun ciare restauri, sistem azioni, creazioni di parchi archeo log ici in Cam pania. E, fa tto questo, seguano le notizie di nuovi scavi e di nuove scoperte: una propaganda tu ris tic a che non ha prezzo e che non costa nulla.
A rturo Fratta
• Le patrimoine archéologique est une des choses que la Campa nie offre aux touristes avec plus de générosité. A l'occasion de la publication d'une précieuse biographie de Amedeo Maiuri, Arturo Fratta parcourt les étapes de la grande oeuvre archéologique en Campanie faite par l'illustre savant; et en mème temps il souligne le nouveau mode de voir les choses du passé que Maiuri, bien qu ii soit né en Ciociaria, avait assimilé de la familiarité que les napoli- tains ont avec les choses de l'antichité. L'oeuvre et l'exemple de Maiuri doivent ètre productifs pour la relance archéologique en Campanie.
• Its archeological fortune is one of Campania's most important gifts to thè tourist. In occasion of thè publication of a precious bio- graphy of Amedeo Maiuri, Arturo Fratta reinspects thè stages of thè important archeological work in Campania by thè illustrious scholar; and simultaneously underlines Maiuri's new way of seeing thè things gone by. Even though born in thè province of Rome, he assimilated thè confidential world in which thè Neapolitans live whith times long past. Maiuri's work and example must be fructiferous for thè archeo logical recurrence in Campania.
• Die archaeologischen Gueter sind eine der groessten touristischen Angebote Kampaniens. Bei der Gelegenheit der Herausgabe einer wertvollen Biographie von Amedeo Maiuri, geht Arturo Fratta die Ab- schnitte der grossen archaeologischen Arbeìt in Kampanien des be- ruehmten Gelehrten zurueck. Gleichzitig unterstreicht er die neue Art die Dinge der Vergangenheit zu sehen, welche Maiuri, obwohi er von Geburt aus Bewohner des roemìschen Landes ist, durch die Vertraulichkeit mit dem Antiken zu leben, die den Neapolitanern ei- gen ist, angenommen hatte.
Das Werk und das Beispiel von Maiuri muss fuer den archaeologi schen Wiederaufschwung Kampaniens fruchtbar sein.