• Non ci sono risultati.

La rinascita del Borgo Scacciavent

Nei C apitoli di Don Felipe de Haja, diciannovesimo Abate d e ll’Abbazia benedettina di Cava de’ Tirreni dal 1316 al 1331, si legge del tra ffico della m olitura e dei « m ercatores et viatores venientes ad terram Cavae » e si dice di loro che possono «vendere victualia et mer- ces ».

Sessantadue anni dopo, nei C apitoli dell'Abate Li- gorio, si fa riferim ento ad una pertinenza del Monaste­ ro benedettino, detto il « com m ercio » (in loco ubi dici- tu r lo com ertio). E poiché con l'Abate Ligorio siamo già al 1384, epoca in cui il « Borgo degli Scazzaventu- li » è già notevolm ente sviluppato nella valle, cui fanno co ro na innum erevoli e ubertose colline, dove si anni­ dano i più antichi casali, viene spontaneo definire quel « B o rg o » , ancora oggi chiam ato « la piazza» dai più vecchi fra gli abitanti dei villaggi collinari, il punto di riferim e nto , di convegno, di incontro, il mercato, in­ somm a, del vasto e popolato te rrito rio cavese.

Q uesto prim o pream bolo storico è oltrem odo ne­ cessario per focalizzare con immediatezza l’importanza e la fu nzio ne svolta nel corso dei secoli dall’embrione u rb a n istico d e ll’antica e nobile « C ittà de La Cava». Il B o rgo Scacciaventi è una strada tanto breve quanto to rtu o sa ed asim m etrica, che va da piazza dei Comizii a piazza San Francesco. Non più di seicento metri, p ercorsi da una doppia curva ad esse, incredibilmente a rm oniosa e di m irabile fa ttu ra architettonica. La stra­ da è fia nch eg gia ta da una doppia fila di portici, ses­ sa n to tto per parte per l’esattezza, dei quali, sorpren­ dentem ente, non ve n ’è uno sim ile a ll’altro per forma geom etrica. Questo rilievo, che pure ha un fondam en­ to pre ciso e funzionale, fu evidenziato da un pregevole ed a ccu ra to studio, co m p iu to da alcuni ricercatori del­ la F acoltà di A rch ite ttu ra d e llU n iv e rs ità di Napoli.

L'a sim m etria è facilm ente spiegabile se si tiene co n to degli scopi che fu ro n o tenuti costantemente presenti al m om ento della loro costruzione. Tali fini non fu ro n o im p ron tati ad esigenze meramente esteti­ che, quanto, piuttosto, a scopi p ratici e funzionali, mi­ rando ciascun m ercante, che colà aveva la propria bottega, a crearsi un p o rtica to capace di difendere e pro teg g ere le m ercanzie dalle intem perie atmosferiche. Né a ltre tta n to occasionale fu la planim etria disegnata in q u e ll’epoca, giacché si ha m otivo di ritenere che la accentuata to rtu o s ità del B o rgo fu dettata dalla neces­ sità di difendersi dagli im petuosi spifferi dei venti di tram ontana, particola rm en te viole nti e continui nel fo n d o della g ola m itiliana.

Di qui la d efin izio ne « B orgo Scacciaventi », certa­ m ente più a tte n d ib ile d e ll’altra versione, secondo la quale l'e tim o del B orgo sarebbe derivato dall'analogo

nome di una fam iglia, fra le più in vista e potenti di quel tempo.

Pur con le dovute p ro p o rzio n i, dettate dal buon senso e da un giusto rispetto della storia, il Borgo Scacciaventi rappresentò per Cava ciò che il Foro fu per la città di Roma: e m porio di m erci, stipate nei ca­ paci fo nd ach i di notte e bellam ente esposte sotto le ampie ed ariose volute dei p o rtic i di giorno, sede natu­ rale della borsa delle m erci, di com pravendite, di con­ trattazioni, di affari. Vi si dava appuntam ento una con­ siderevole fo lla di gente indaffarata e di forestieri pro­ venienti dalle più im p orta nti città d e ll’Italia e d e ll’Euro­ pa. Infatti, dai p ro to c o lli dei num erosi notai, che in quel posto di scam bio e relazioni com m erciali eserci­ tarono proficuam ente la loro professione, si apprende tutta una serie di notizie preziose, capaci di offrirci un

am pio quadro della dim ensione e dell'im portanza di Cava negli anni a cavallo fra il 1400 ed il 1600. Si cita ­ no i nom i di alcuni negozianti di Perpignano, di Bene­ detto Strozzi in persona, di un tal R aim ondo de Pare­ to, m ercante o rig in a rio della Catalona, di m ercanti ve­ neziani e veronesi, dei Peruzzi, dei R iccardi, dei Pan-

d o lfin i di Firenze e di ta nti a ltri ancora che

freq ue n taro no il B orgo S cacciaventi di Cava per fin i di scam bio e co n tra tta zio n i co m m erciali.

Successivam ente il B o rgo S cacciaventi conobbe alterne vicende storiche, risch ia n d o spesso di finire nella polvere per i p ro po siti di rinnovam ento u rb an isti­ co, com e nel caso di G io a cch in o M urat, il quale nel 1812, di passaggio per Cava, e co s tre tto a rallentare la sua m arcia a causa di un intasam ento verificatosi pro­ prio nel cuore del Borgo, ne propose a ll’istante e spa­ valdam ente l’allargam ento a cannonate.

In seguito l'in c u ria degli u om in i ed una sorta di fa­ ta lis tic a desuetudine p ro straron o il B orgo Scacciaventi sino a rid u rlo allo stato di a bb andono e di quasi totale isolam ento. Ne derivò un lento, ma costante spopola­ m ento sia della popolazione abitante, sia dei com m er­ cia n ti e degli a rtig ia n i, i quali, a giusta ragione, in per­ fe tto o ssequio alla legge e con om ica della dom anda e della relativa offerta, m ig ra ro n o verso altri e più vitali lu o g h i d ella stessa Cava, rendendo ancora più eviden­ te e d ra m m a tic o il p re occu pa nte fenom eno dello spo­ p o la m e n to del c e n tro s to ric o di Cava.

Negli ultim i e più recenti anni, per fo rtu n a e grazie particola rm en te alla felice in tu izio n e d e ll’Azienda di S o gg iorno e Turism o cavese, il B o rgo Scacciaventi è stato riscoperto. I c itta d in i di Cava, im provvisam ente, si sono resi co n to di possedere un autentico tesoro di arte, di sto ria e di a rc h ite ttu ra ed hanno ripreso a fre­ quentare i c a ra tte ristici ed a n tich issim i p ortici del B or­ go S cacciaventi. Cosa mai ha rich iam ato e ridestato I' attenzione dei cavesi, fin o al p un to di convogliarne fit­ te sch ie re verso il B o rgo più a ntico di tu tta la città? Il segreto è com e il classico uovo di P ulcinella. Il Borgo si è ria n im a to m ercé le nuove botteghe degli artigiani di Cava che hanno rip e rco rso a ritro so la vecchia stra­ da d e ll’esodo, e ffe ttu a to a m alin cu o re lungo l’arco di m olti decenni.

C eram isti d e ll’a ntica scuola di Vetere, artisti del fer­ ro b a ttu to e m odellato, sellai e lavoratori del pellame e del cu oio, abili in ta g lia to ri del legno, scalpellini e ce­ se lla to ri di pietre dure e preziose, ciab attini, ramai, an­ tiq u a ri, vetrai ed a ltri ed a ltri a ncora a rtigiani industri ed abili, vanto e g lo ria di un passato epico di Cava hanno ria pe rto gli a n tic h i fo n d a c h i, scacciate le ultim e fu lig g in i, ria ttin te le pareti e le volte, rifatte le ca ra tte ri­ stiche insegne pensili, risp o lve ra to il mai sopito senso del co m m e rcio . Ed ecco rifio rire la vita e scorrere la linfa vitale degli scam bi co m m e rc ia li. Preludio in d i­ spensabile per la c o m p le ta e to ta le rinascita del centro s to ric o di Cava de' Tirreni.

Taverna Scacciaventi

Infatti, l'in izia tiva d e ll’Azienda di Soggiorno e Turi­ smo di Cava non si esaurisce nella riscoperta dell’arti- gianato cavese al Borgo Scacciaventi, muovendo, anzi, le mosse da q u e ll'a b b riv io verso una globale rivitaliz- zazione del centro sto rico citta din o. E ciò in perfetta sin cro n ia con la m ozione conclusiva del secondo sim­ posio, organizzato dal C onsiglio d ’Europa a Bologna dal 22 al 26 O ttobre 1974, nel quadro delle iniziative per « l'A nno europeo del p atrim o nio architettonico 1975 ».

A B o log na è stato riconferm ato e ribadito il principio già afferm ato nel gennaio del 1974 ad Edimburgo, se­ condo il quale « gli Europei hanno il dovere, sia dal punto di vista sociale che econom ico, di salvaguardare il loro p atrim o nio a rch itetton ico, bene insostituibile che va rapidam ente scom parendo. « La vita sociale e co m u nita ria appare m eglio salvaguardata negli edifici restaurati che nelle nuove costruzioni; inoltre, — pro­ segue la m ozione — i costi e le incidenze sociali del restauro, c o n fro n ta ti con quelli delle nuove costruzio­ ni, potreb b ero co stitu ire ulteriore argom ento in favore del restauro ».

E questa è la scelta, quantunque più propriamente p o litic a che non tu ristica e proporzionale, che gli ope­ ratori tu ris tic i cavesi hanno e ffettuato grazie alla risco­ perta ed al rila n cio del B orgo Scacciaventi, centro sto­ rico di Cava dove è ancora possibile percepire l'eco di un d ialogo, tu tto ra in corso, sia pure in forma di lieve b isb iglio, fra l’uom o ed il suo habitat naturale. Ma, perché un centro sto rico sia vivo e pulsante e non si lim iti ad essere solo un futile e decadente monile da rispolverare e m ettere a ll'o c c h ie llo nelle grandi occa­ sioni, è necessario il recupero e la conservazione delle varie co m p on en ti sociali, residenti o meno che siano in loco, in funzione di una giusta ed equilibrata ripartizio­ ne delle attività fra il medesim o centro storico e le altre zone della città.

S olo realizzando un siffa tto rie q u ilib rio sociale e com m erciale di tu tta la città di Cava de' Tirreni potrà dirsi co m p iu ta l'opera intrapresa con coraggio pari al­ la dedizione, con perseveranza e assoluta serietà d ’in­ tenti da alcuni esponenti della « nouvelle vague » della vita p o litic a ed am m inistrativa di Cava. Una classe di giovani, entrati n ell'agone p o litic o con chiari intenti di servire la co m u nità e di m ig lio rarne le condizioni ed il livello di sviluppo sociale, econ om ico e commerciale. Non si potrebbe spiegare diversam ente l'accanim ento quasi m orboso, oserei dire, con il quale le sorti del B orgo Scacciaventi vengono am orevolm ente seguite in d isp re g io delle sparute ed orm ai pressocché am m utoli­ te cassandre.

E' un fatto, intanto, che sotto i p ortici del Borgo Scacciaventi scom paiono ogni g io rn o di più i negozi chiusi, mentre fio risco n o le iniziative e le idee di rin no ­ vamento degli a rtigiani e degli abitanti del luogo, lan­ ciati, orm ai, in una sana e producente gara di emula­ zione, tesa a sviluppare ed a m igliorare le condizioni di vita del « loro » Borgo Scacciaventi.

Nel frattem po, amanti fu rtivi non trovano più angoli bui e pilastri com piacenti. I ragazzi non possono più sfruttare gli archi dei p o rtic i abbandonati per i loro consueti giochi col pallone. La vecchietta, incartape- corita ed avvizzita dalla so litu din e dei lunghi anni, dal canto suo, ha ritrovato la sua austera fierezza ed ha ri­ preso a dim enare il suo uncinetto.

Raffaele Senatore

• Borgo Scacciaventi est la plus ancienne trace de vie commerciale qui existe à Cava De Tirreni en province de Salerno. On a raison de croire qu ii sest developpé en fonction des rapports dechange et de commerce que les Bénédictions de l'Abbaye du Corpo de Cavaétablirent au XVeme siede avec les plus importants centres d Italie. d'Europe et d'Outre-mer. Son nom lui vient de sa tortueuse planimétrie réalisée de propos afin de chasser les violents vents du Nord. La rue est bordée d arcades au-dessous desquelles souvrent des boutiques dartisans (cé- ramique. ferforgé. boissculpté, cuir, cuivre, verre).

• Borgo Scacciaventi is thè oldest existing trace of commercial in- duction in Cava de' Tirreni, in thè province of Salerno. One has reason to believe that it was developed to function in thè relationship of trade and commerce that thè Benedictines in thè abbey of Corpo di Cava traced back to thè XV century with thè most important centers in Italy. In Europe and overseas. The name is derived tram thè tortuous blueprint realized in art form to dispel thè vehement winds at sunset. The Street is lined with porticos under which stand artisans shops (ceramics, wrought iron. carved wood. leather. copper and glass).

9 Die Vorstadt Scacciaventi ist die aelteste Spur einer kommerziellen Niederlassung. bestehend in Cava dei Tirreni in der Provinz Salerno. Man hat Anlass zu glauben. dass sie sich mit der Taetigkeit der Austausch— und Handeisbeziehungen entwickelt hat, welche die Benediktiner der Abtei des Korps von Caca im 15. Jahrhundert mit den wichtigsten Mittelpunkten Italiens. Europas und der Uebersee verflechten Der Name kommt von der gewundenen Planimetrie, kunstvoll verwirklicht um die heftigen Nordwmde zu veqagen. Die Strasse ist mit Bogengaengen fiankiert, wo sich Handwerkerlaeden (Keramik. Schmiedeeisen. Holzschnitzereien. Leder. Kupfer und Glas) befinden