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PERCHÉ CERRETO ALPI PUÒ ESSERE UN LUOGO DI APPETIBILITÀ TURISTICA?

LA COOPERATIVA “I BRINGATI DEL CERRETO”

2. PERCHÉ CERRETO ALPI PUÒ ESSERE UN LUOGO DI APPETIBILITÀ TURISTICA?

Il paese di Cerreto Alpi si trova nel cuore del Parco Regionale del Gigante, che oggi, come già accennato in precedenza, rientra interamente nel territorio del Parco nazionale dell’Appennino Tosco- Emiliano.

Per creare un sistema turistico all’interno di un determinato territorio si richiede la presenza di uno o più siti d’interesse all’interno della zona che, attraverso una politica di valorizzazione, permettano all’area di acquisire appetibilità per cluster di possibili visitatori . Non siti, ma 34 anche, produzioni tipiche del luogo che, attraverso una giusta politica di promozione e la creazione di percorsi idonei, possono rappresentare una forte elemento di richiamo.

Nell’area di Cerretto Alpi possiamo individuare numerosi siti di tipo naturalistico e storico-architettonico, ma anche prodotti alimentari tipici di non minor importanza, tra tutti il Parmigiano Reggiano; compito dei cooperatori dalla nascita dei “Bringati” ad oggi è stato quello di riscoprirli, recuperarli e valorizzarli senza intaccarne l’essenza.

Dal punto di vista naturalistico si possono trovare siti d’altissimo interesse come le sorgenti del fiume Secchia: luogo unico dove, un circo glaciale del quaternario, che sembra quasi creare un anfiteatro di roccia con la sua prateria dalla quale nasce il fiume Secchia.

Lozato-Giotar J., Progettazione e gestione dei sistemi turistici. Territori, sistemi di produzione e 34

La “zona umida” dei Laghi Cerratani, d’altissimo pregio naturalistico grazie alle sue peculiarità faunistiche e botaniche. Gli “schiocchi”, ripide pareti arenacee incise da una profonda dall’erosione, di grande impatto emozionale, osservabili dalle strette valli del Riarbero e del Secchia. Inoltre nelle vicinanze possiamo citare altri siti d’interesse naturalistico come: l’orto botanico di Frignoli e la pietra di 35 Bismantova . 36

Dal punto di vista storico il paese è, con certezza, tra i più tipici ed interessanti borghi d’antica origine del Cerretano. Degni di nota sia la chiesa parrocchiale compare sin dal XII sec. ed il mulino, alimentato dalle acque del Secchia, citato fin dal 1458 ed oggi recuperato e nuovamente funzionate. Ma non tralasciamo la seicentesca taverna sul cui paramento si osserva un concio con incisa la dicitura: “Gonfio v’aspetto e non però satollo, sazio vi rendo ma poi ben affamato”, filastrocca che fa riferimento all’Oste nell’attesa dei suoi client con la “borsa piena di quattrini” per saziarli lasciandoli affamati di denari. Le numerose e piccole corti selciate, con annesse logge, che danno movimento agli edifici, cui si accede attraversando sottopassi ad arco abbassato. Inoltre abili artisti, probabilmente di origine toscana, vi hanno raffigurato le immagini di santi, accanto alla sigla familiare ed il millesimo. Dalle abitazioni che si affacciano lungo le vie, invece, spiccano numerosi portali con arco a tutto sesto, sormontati da cuspidi incise del secolo XVIII-XIX e finestre riquadrate in arenaria finemente zigrinata. Mentre nella valle del Riarbero emergono i resti L’orto botanico di Frignoli si trova nel comune di Fivizzano, provincia di Massa Carrara, in località 35

Frignoli di Sassalbo. Gestito dal Gruppo di Lavoro per gli Orti Botanici e i Giardini Storici della Società Botanica Italiana, l’Orto è inserito all’interno del Centro per la Conservazione e la Divulgazione della Biodiversità “I Frignoli”, creato utilizzando un ex vivaio del Corpo Forestale dello Stato istituito nel 1932. Il Centro, oltre all’attività di ricerca e conservazione, propone visite guidate e attività di didattica naturalistica (turismo scolastico).

Con la denominazione La Pietra di Bismantova si identifica quel massiccio roccioso che, con il suo 36

inconfondibile profilo a forma di nave, contraddistingue il paesaggio dell’Appennino Emiliano. Con una lunghezza di 1km, una larghezza di 240 m e un’altezza di 300m, sull’altopiano alla base, è un gigantesco esempio di erosione residuale.

dell’antica “ferriera” costruita dai Romani per fondere il ferro proveniente dall’Isola d’Elba.

Di interesse e di richiamo turistico, come già detto in precedenza, sono anche i prodotti della cultura gastronomica cerretana, alcuni conosciuti solo nelle aree limitrofe ma altri di fama ben più internazionale.

Iniziamo dal prodotto tipico più famoso: il Parmigiano-Reggiano, prodotto di Denominazione d’Origine Protetta. Nel paese, infatti, è presente un’azienda agricola a conduzione famigliare che, come da tradizione, pascola le proprie mucche allo stato brado, producendo latte d’altissima qualità che conferisce al caseificio sociale di Garfagnolo, dal quale si ricava uno dei formaggi italiani più conosciuti al mondo. Passiamo poi per la farina “Rossa” ricavata dalle castagne raccolte ed essiccate localmente, nei tradizionali “metati” è, senz’altro un prodotto tipico locale; basti pensare che agli inizi del secolo il mulino ne macinava 1000 ql. l’anno. Da questo prodotto si ottengono molte ricette come la polenta rossa (dolce) che si accompagna a contorni saporiti quali la saracca o la pancetta fritta. Le frittelle dolci che si gustano con la ricotta prodotta localmente, o il castagnaccio, tipico dolce locale.

Sempre legato alla tradizione pastorale, il pecorino; tipico formaggio ricavato dal latte di pecora, ancora oggi preparato come una volta, che bene si accompagna con gli “staree”, altro piatto storico del paese.

Ingrediente d’onore è Il fungo, soprattutto il porcino e gli ovuli, che si possono facilmente raccogliere nel territorio, col quale si ricavano moltissime ricette e al quale è stato dedicato il “Mondiale del Fungo”, per i fungaioli esperti e no.

Per quello che riguarda la possibilità di turismo basato su pesca sportiva, troviamo le uscite guidate dedicate alla pesca delle trote, che popolano i fiumi, i torrenti e i laghi della zona, organizzata in collaborazione con I Giardini dell’Acqua-Troticultura Alta Val Secchia. Mentre dalle visite guidate con esperti U.R.C.A. si possono scoprire le numerose specie di animali selvatici che vivono, in condizioni di completa libertà, nei boschi limitrofi: cinghiali, caprioli, cervi, mufloni, lupi, aquile.

Non mancano nemmeno le produzioni artigianali. Possiamo citare “i picciarin dal Crè” (scultori di pietra di Cerreto) molto famosi e apprezzati un tempo e ancora molto ricercati. Oggigiorno possiamo contare solo una cava di queste pietre, purtroppo non più in funzione, però alcuni di questi artisti, nonostante l’età, sono ancora attivi e più che disposti ad insegnare questo antico mestiere. Ed anche il carbonaio, una specializzazione dei boscaioli, che consisteva nel ricavare un ottimo carbone attraverso un antico sistema di “cottura” del legno di faggio, ancora oggi pratica presente nel territorio.