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LA COOPERATIVA “I BRINGATI DEL CERRETO”

3. IL TURISMO DI COMUNITÀ A CERRETO ALPI.

Come già introdotto nel primo capitolo, la Cooperativa “I Briganti del Cerreto” è stata tra le promotrici del progetto che mira alla creazione di un turismo detto di comunità. L’obiettivo è la creazione di un sistema organizzato e sostenibile di fruizione turistica, che possa offrire al turista utente un coinvolgimento attivo, con la comunità ospitante, e che possa dare anche riscontri socio-economici a contrasto del declino che su questo fronte si registra in molti contesti dell’alta montagna reggiana.

Il progetto è teso creare un sistema, con azioni ed attività “a regime”, che possa conciliare, valorizzandole, le valenze naturalistiche e le attività economiche e preservando per generazioni future l’ambiente naturale ma attivando possibilità di sostegno economico.

Le attività di valorizzazione del territorio, in ottica di sistema turistico, che nel paragrafo antecedente abbiamo affrontato, sono state nel tempo affiancate da altre attività e progettualità volta a perseguire i valori del Turismo di Comunità.

Andiamo quindi a vedere quali progetti sono stati messi in atto, o che attendono di essere completati:

Progetto “Rifugio dei Briganti”. Al momento è stato realizzato il primo step per la creazione di un’area polifunzionale (di tipo sportivo-ricreativo-turistica) a Cerreto Alpi . Il progetto, presentato alla Provincia di Reggio Emilia, con finanziamento parziale, e ha permesso la costruzione di una struttura in legno nell’area impianti sportivi di Cerreto Alpi. La struttura, come si è detto, è una struttura che raccoglierà in se più tipologie di

funzioni: Punto Tappa della Ciclopista e Ippovia del Parco, punto ristoro, negozio di prodotti tipici, corner per il servizio di noleggio mountain-bike, un corner per il servizio informazione e la prenotazione di escursioni guidate a piedi, in mountain-bike, a cavallo nel territorio del Parco.

Nello spazio adiacente troviamo anche un’area pic-nic e la piazzola dedicata al camping.

Alla prima struttura si pensa di affiancare, come previsto dal secondo stralcio del progetto stesso, una struttura adibita al ricovero e al maneggio dei cavalli.

Rilancio della filiera della castagna. Recupero e manutenzione straordinaria del castagneto da frutto. La Cooperativa ha stipulato dei contratti di locazione gratuita, della durata decennale, con i proprietari dei terreni adibiti a castagneto ma ormai in stato di abbandono. L’intenzione è stata quella di recuperare i terreni e adibirli nuovamente alla produzione di castagne da essiccare per produrre farina rossa, ma anche in visione di un utilizzo turistico-didattico. I castagneti divengono quindi siti d’interesse dove, tramite visite guidate, il turista, non solo scopre come si cura e gestisce un castagneto, ma ha la possibilità di vivere l’esperienza della raccolta delle castagna e di altri frutti del sottobosco, come il fungo.

Legati alla filiera della castagne abbiamo anche i progetti di recupero di alcuni “metati”, edifici storici adibiti all’essicazione delle castagne ottenuta con il riscaldamento tramite il fuoco a legna.; ma soprattutto il recupero della piena funzionalità dell’antico mulino di Cerreto Alpi, dove oggi si può assistere alla macina le castagne secche e alla produzione della farina “rossa”.

Implementare la cultura della patata. Storico prodotto del territorio, il progetto è stato lanciato nel 2011 attraverso il recupero degli antichi “patatai”. Attraverso la rivalutazione di questa coltura, ad oggi la Cooperativa è in grado di produrre circa 40-50Q all’anno, quantità che gli associati intendono aumentare.

La creazione di una “vetrina”, o vera e propria madia, delle produzioni locali. Questa sorta di museo della memoria storica trova la sua ubicazione all’interno di un fabbricato rurale sito nel centro storico di Cerreto Alpi. La struttura andrebbe a comporsi con: un essiccatoio (metato) per castagne, una corte lastricata in arenaria, una stalla con fienile.


Il progetto è in via di attuazione, per l’edificio, infatti, è già stato quale stipulato un contratto di comodato d’uso gratuito con i proprietari; mentre a breve partirà la ristrutturazione sia strutturale che funzionale che permetterà di recuperare la piena funzionalità dell’essiccatoio, e di ricavare un piccolo museo. Inoltre è manifesta anche l’intenzione di creare uno spazio da adibire come “info-point” del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano.

Riqualificazione delle aree contigue all’antico Mulino sul Secchia. La progettualità creata in questo ambito mira alla creazione di un’idonea area ricreativa-turistica con aree pic-nic, di un sentiero d’educazione ambientale e di un laghetto per la pesca sportivo idoneo a tutte le età. Il raggiungimento dello scopo sarà ottenuto soprattutto mediante la ristrutturazione della gora d’adduzione idrica a polle d’acqua ed in particolare con la rimessa in sicurezza del percorso della gora di scarico. Questa

ristrutturazione permetterebbe anche di rimettere in funzione le macine, oggi presenti solo a scopo dimostrativo, per la produzione della farina di castagne e aggiungere così l’ultimo step del “ ciclo della castagna”

Centro culturale-didattico. Creazione di una struttura che possa ospitare al proprio interno i lavori artistici, di personaggi famosi, legati al borgo, quali: Silvio D’Arzo, Cesare Zavattini, Joe Sentieri, Giovanni Lindo Ferretti. Ma che, nello stesso tempo, permetta di dare spazio ad artisti di “strada” o di “Borgata”, con la possibilità di ospitare manifestazioni, mostre, simposi, esposizioni.

Progetto di valorizzazione turistica-ricreativa e qualificazione della fruizione nell’area del lago Pranda: “Parco tematico dei laghi cerretani”. Il progetto prevedeva, in prima istanza, la riqualificazione del sentiero vicinale dei “Groppi di Cerreto” con la conseguente sistemazione e ripristino del sentiero sugli Schiocchi del Secchia, in lato destro orografico, per la creazione di un circuito ad anello. Nasce così un percorso che, partendo dal Mulino sul Secchia, percorre l’Orrido a mezza costa, raggiunge l’ingresso nord (verso valle) del canyon, risale attraverso i “metati” ed i castagneti secolari, per raggiungere la quasi sommità dell’Orrido in sponda sinistra e terminare nel Borgo antico di Cerreto Alpi.

Ideazione del Progetto “Turismo di Comunità Family”. Un soggiorno dedicato alle famiglie e con la creazione di attività che permettano il coinvolgimento di tutti i componenti, indipendentemente dall’età. Tra I punti del progetto troviamo la

ristrutturazione di abitazioni non più in uso e la conseguente creazione di un albergo diffuso. L’inclusione di un albergo diffuso vuole prevenire la creazione di un “villaggio turistico” ovvero lo spopolamento causato dall’affitto di abitazioni private ad uso turistico.

Grazie al Turismo di Comunità e alla creazione di altre realtà simili a “I Briganti”, come la Cooperativa “Valle dei Cavalieri” di Ramiseto, è nato il progetto Parco dell’Appennino Turismo. Promosso dal Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano, finanziato dal CCIAA di Reggio Emilia, e sviluppato con il supporto di Confcooperative, Lega della Cooperativee del Centro Sportivo Italiano; questo progetto ha l’obbiettivo di creare reti per lo sviluppo di azioni comuni e sinergiche di promo-commercializzazione turistica. Tra le prime iniziative svolte al suo interno troviamo la creazione di pacchetti turisti, scaricabili sul sito ufficiale dell’Ente Parco, che vadano a coinvolgere tutta la parte reggiana del Parco. (vedi esempi figura n°1)

Figura 1 – Esempio di pacchetto turistico creato per il progetto Parco Appennino Turismo. (Estrapolato dalla presentazione di Renato Farina, responsabile progetti e relazioni esterne della “Cooperativa I Briganti”, in occasione dell’Alta Scuola di Turismo Ambientale 2013)