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Il Cloud: una soluzione ai costi fiss

ALTERNATIVE PER L’ACCESSO AL CREDITO

5.4 Il Cloud: una soluzione ai costi fiss

Oggigiorno circa due miliardi di persone non hanno accesso a servizi finanziari tradizionali, ma nel mondo economicamente sviluppato avere un conto corrente è ritenuto indispensabile, è infatti necessario per condurre numerose attività quotidiane. Come spiegato nei capitoli precedenti, il mondo si sta muovendo nella direzione di colmare il gap tra i paesi in via di sviluppo e quelli industrializzati, sebbene la strada da percorrere sia ancora molto lunga.

A livello mondiale, il 59% degli adulti che non dispone di un account bancario ne individua la ragione nel costo del servizio. Un’altra importante barriera che ostacola l’assunzione di un conto corrente è la distanza fisica dagli istituti di credito356

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E’ importante che ogni individuo abbia accesso ad un proprio account bancario, non è sufficiente che ne sia presente uno per famiglia. In tal caso infatti sarebbero prevalentemente gli uomini ad usufruire di servizi finanziari e le donne si vedrebbero precluse numerose opportunità. E’ stato menzionato il ruolo che le donne hanno rivestito nelle economie sottosviluppate: le differenze di genere non hanno risvolti positivi sulla società, mentre la microfinanza ha dimostrato come la figura femminile sia fondamentale per un suo miglioramento.

L’inclusione finanziaria ad un livello di massima efficienza ed efficacia permetterebbe di raggiungere possibilità che difficilmente altri interventi di cooperazione

354 World bank; le nazioni ad alto reddito dell’OECD hanno il 94% della popolazione di età superiore ai

15 anni con un Bank Account. World Bank: www.datatopics.worldbank.org

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Human Development Reports: numero medio di anni frequentazione scolastica per nazione: tra i 15 e i 20 nel Mondo sviluppato, tra i 4.1 e gli 11.1 in quello in via di sviluppo. UNDP: www.hdr.undp.org

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128 internazionale potrebbero creare. Gli sforzi profusi dalla comunità internazionale357 per includere finanziariamente ogni adulto del pianeta, sono un investimento diretto a migliorare la società mondiale nel suo complesso. E’ importante sottolineare gli effetti che l’accesso a servizi di risparmio e pagamento può avere sul reddito, sulla produttività, sull’alimentazione e sulla salute delle persone. Poter risparmiare, mettendo i propri soldi in un conto corrente, ha la funzione di assicurare ad una famiglia di non dover cadere in povertà in un periodo di difficoltà economica, permette ad un’impresa di programmare gli acquisti, contribuisce in sostanza a rendere più stabile la vita delle persone.

Grazie ad internet e agli smartphone la possibilità di accesso ai servizi finanziari è divenuta allo stesso tempo più rapida e sicura. È proprio internet che deve aiutare coloro che sono privi dell’accesso agli istituti di credito nel processo di inclusione finanziaria. Coloro che vivono in zone rurali, lontani dalle città, hanno adesso la possibilità di sfruttare le stesse opportunità di coloro che abitano in aree maggiormente abitate e quindi servite in modo migliore.

È necessario notare che internet ha cambiato e sta cambiando non solo il modo di mettere le persone in relazione tra loro, ma anche per quanto riguarda le possibilità economiche delle imprese indipendentemente dal settore di appartenenza. Per quanto riguarda quello bancario, non è più indispensabile recarsi in banca per compiere la maggioranza delle operazione finanziarie, è sufficiente una connessione internet358. Nelle aree del mondo definite in via di sviluppo, le istituzioni di microfinanza sono sorte al fine di sopperire alla mancanza dei servizi finanziari, spesso però non sono riuscite a mantenere in attivo il bilancio delle loro attività. È successo che gli operatori di microcredito a causa degli elevati costi fissi quali i computer, l’amministrazione, i salari e i software bancari, sono impossibilitati a fornire un’ampia gamma di servizi ai propri clienti perché il loro prezzo sarebbe troppo elevato. Inoltre, sempre per motivi economici, le istituzioni di microfinanza sono costrette ad alzare il livello dei tassi di interesse rendendo inutile l’idea stessa per la quale sono state costituite: aiutare chi ne ha bisogno a reperire credito. Un innalzamento degli interessi ha invece la funzione opposta, carica l’individuo di un debito359

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357 La World bank ha fissato l’obiettivo di raggiungere universalmente l’accesso a servizi finanziari entro

il 2020 www.worldbank.org

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World Bank: www.worldbank.org

359

129 Allo scopo di servire le regioni in difficoltà economica, le istituzioni di microfinanza devono confrontarsi quotidianamente con la presenza di limitati mezzi finanziari, con il costo per raggiungere fisicamente le persone escluse, con sfide amministrative e con le inefficienze delle infrastrutture360.

- Per quanto riguarda i limitati mezzi finanziari, le istituzioni di microfinanza non possiedono le risorse economiche per acquistare i software o gestionali utili a migliorare le loro prestazioni, ma soprattutto non hanno la possibilità per aprire un numero elevato di sedi.

- Il problema dell’esclusione finanziaria risiede principalmente nel fatto che le persone povere risiedono in zone rurali, queste spesso non hanno vie di comunicazione rapide, perciò non è economicamente conveniente raggiungerle. Come spiegato nel punto precedente, creare degli istituti in tali zone non è possibile per mancanza di risorse, ma anche nel caso fossero disponibili, il costo-opportunità rappresentato da numero di persone - ritorno economico è troppo elevato. L’unica soluzione è raggiungere tali luoghi attraverso internet. - Il concetto di sfide amministrative prende in considerazione le difficoltà che gli

istituti incontrano nell’identificare i clienti della banca. Infatti spesso non hanno dei documenti ufficiali e ciò rende più articolata l’erogazione di servizi finanziari.

- Il piano strategico e di marketing delle organizzazioni di microfinanza nei paesi in via di sviluppo differisce notevolmente da quello delle banche tradizionali. Proprio a causa della condizione economica in cui i clienti risiedono, le normali politiche relazionali banca-clientela non funzionano. La relazione che viene instaurata tra la banca e la sua clientela è fondata prima di tutto sull’accessibilità ed il prezzo.

La soluzione alla maggioranza dei problemi che le istituzioni di microfinanza sono costrette ad affrontare quotidianamente è individuabile in internet.

360

Temenos Group (2016) A scalable, world-class solution bringing ultimate efficiency to MicroBanking and financial inclusion in emerging markets in MicroBankingSuite ebrochure

130 Microsoft361 e Temenos362 hanno intrapreso una collaborazione che permette attraverso l’inserimento dei software bancari delle istituzioni di microfinanza nel cloud di microsoft di ridurre i costi fissi e perciò di abbattere il prezzo dei prestiti del 90%363. Il Cloud è definito come l’abilità e la capacità di sfruttare un insieme di risorse a seconda della necessità. Si tratta cioè di utilizzare le stesse applicazioni e servizi di cui tradizionalmente si avvalgono le imprese bancarie, per esempio servers, computers o hard disks, ma con la capacità di allargare o restringere tali risorse a seconda del bisogno364.

Parlare di Cloud significa mettere a disposizione l’innovazione tecnologica (IT) al servizio della persona: l’idea è di gestire le risorse necessarie a svolgere un attività tramite la tecnologia, indipendentemente dalla presenza fisica di tali risorse.

Il Cloud concede alle imprese finanziarie l’opportunità di eliminare parte dei loro costi fissi rendendole più flessibili e snelle nella loro operatività. Ciò avviene perché l’innovazione tecnologica (IT) permette di rispondere alle specifiche richieste dell’operatore senza passare dagli hardware della sede centrale. Eliminando i software e gli hardware fisici, diminuiscono i costi fissi dell’organizzazione, ciò permette a coloro che gestiscono l’istituzione di microfinanza di concentrarsi sul funzionamento del rapporto tra tali risorse e i risultati conseguibili, così che il processo sia portato avanti esclusivamente a livello di IT365.

La partnership tra Temenos e Microsoft nasce nel 2011 quando le due aziende hanno iniziato a lavorare insieme con lo scopo di inserire elementi importanti dell’agire bancario (core banking) nel Cloud di Microsoft attraverso Microsoft Azure. Quest’ultima è una piattaforma di Cloud a cui con il passare del tempo sono stati attribuiti un numero crescente di servizi che contribuiscono a facilitare le operazioni che i clienti possono eseguire. Chi opera attraverso il Cloud può muoversi più velocemente tra le operazioni effettuabili, archiviare, memorizzare ed elaborare informazioni

361 Microsoft: è un’azienda tecnologica basata sullo sviluppo e l’implementazione di software per i

computer e per il web. Il sistema operativo di microsoft è il più usato al mondo, i suoi prodotti sono leader del proprio settore sin dalla creazione dell’azienda nel 1975 grazie al proprio CEO Bill Gates.

www.businessdictionary.com

362 Temenos Group: è un’azienda fornitrice di software leader del settore con sede a Ginevra. Collabora

con banche e altre istituzioni finanziare al fine di trasformare e facilitare il loro modo di operare rimanendo competitive nel tempo.Temenos: www.temenos.com

363

Microsoft Cloud : www.cloud.microsoft.com

364

Microsoft Technet: Cloud how it works www.blogs.technet.microsoft.com

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131 sfruttando risorse software ed hardware che non sono presenti nel luogo in cui avviene l’operazione stessa366

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La volontà della partnership è di concedere la possibilità alle istituzioni finanziarie di operare con costi più bassi e maggiore flessibilità, così che possano offrire servizi finanziari alle comunità che vivono in zone rurali e che risultano perciò escluse finanziariamente367.

Il percorso da seguire per raggiungere tale risultato è abbattere i costi di intermediazione eliminando parte o la totalità dei costi fissi relativi all’IT delle organizzazioni di microfinanza. Allo scopo è necessario fornire alle istituzioni coinvolte le infrastrutture necessarie ad operare efficientemente ed in modo trasparente, ciò permetterebbe alle istituzioni di microfinanza di rendere disponibili i servizi finanziari a coloro che sono ritenuti “imbancabili”. Le infrastrutture in questione sono relative soprattutto ai mezzi di telecomunicazione, questi devono essere in grado di creare una connessione internet stabile e sicura così da permettere l’effettivo utilizzo del cloud.

Attraverso i migliori e innovativi mezzi tecnologici è possibile collegare in modo sicuro e rapido anche le regioni più remote del mondo alle banche, infatti il cloud può svolgere tale ruolo attraverso una semplice connessione internet e un device adatto (Tablet). Per mezzo del Web è possibile creare e accedere ai bank accounts: le istituzioni di microfinanza possono perciò modificare il modo in cui operano sfruttando i nuovi canali di trasmissione dati e di consegna attraverso l’utilizzo degli smartphone. Le capacità dei telefoni odierni devono essere sfruttate dalle banche per creare innovativi servizi che rispondano alle necessità dei clienti. Le istituzioni di microfinanza devono essere un valore aggiunto all’attività svolta dal loro cliente, devono cioè riuscire a configurarsi come un elemento che faciliti le sue operazioni368.

L’abolizione delle tradizionali vie di comunicazione permette dal lato delle organizzazioni finanziarie di risparmiare sulle infrastrutture fisiche, da quello della clientela di dover pagare prezzi relativi alle transazioni economiche o ai tassi di interesse più bassi.

Un esempio utile a chiarire la capacità del Cloud di andare oltre i servizi finanziari tradizionali è quello di Thin Thin Kine, proprietaria di un’impresa che produce ombrelli in Myanmar. Non esistono sportelli bancomat dove Kine vive e dunque non c’è alcuna 366 Informart: www.infomart.it 367 Temenos: www.temenos.com 368

132 possibilità di accedere ai servizi finanziari né per lei né per la sua impresa. Per coloro che vivono in un Paese in via di sviluppo, le banche sono accessibili esclusivamente se fisicamente vicine. Abitare in un paese ad un’ora di distanza da una città è già una condizione sufficiente per risultare estranei ai servizi finanziari. In Myanmar, così come in molte altre nazioni in via di sviluppo, il 70% degli adulti non ha accesso al credito, a depositi bancari o ad altri servizi bancari come quelli di riscossione e pagamento. Il Myanmar è uno dei paesi in cui il microcredito può svolgere un ruolo di primo piano nello sviluppo economico, infatti prestiti di poche centinaia di dollari possono fare una grossa differenza nella vita di molte famiglie.

Il problema di questi paesi non è la domanda di credito, chiunque vorrebbe accedere a servizi bancari, le difficoltà risiedono dal lato dell’offerta. Le istituzioni di microfinanza non hanno infatti le capacità finanziarie per investire in infrastrutture e hardware necessari allo svolgimento dell’attività su un territorio vasto. È in questo contesto che il cloud e il lavoro svolto da Temenos e Microsoft si dimostra vincente, Kine infatti ha avuto la possibilità di ricevere un prestito grazie ad un’organizzazione (Fullerton Myanmar369) che ha adottato la strategia proposta dalla partnership. Tale modo di operare prevede di far viaggiare gli operatori delle istituzioni finanziarie nelle zone non servite, così da essere presenti anche nelle aree remote dove vivono e lavorano potenziali clienti. Una volta raggiunti tali luoghi, gli operatori possono condurre attraverso un tablet o uno smartphone delle sicure transazioni e portare i servizi finanziari dove non sono attualmente presenti370.

Dare alle persone accesso al credito e ad un account che permetta loro di risparmiare è positivo per l’economia di un Paese. Il risparmio permette di effettuare spese nel futuro, incrementa il potere di acquisto, aumenta la possibilità di investimenti e quindi di nuovi businesses. L’inclusione finanziaria è un’opportunità per uscire da una condizione di povertà, l’obiettivo ultimo è infatti migliorare la vita delle persone e più in generale la società grazie al contributo del credito.

369

Bloomberg: Fullerton Finance Company Limited fornisce prestiti a gruppi di massimo cinque persone e individuali. L’organizzazione ha l’intenzione di aiutare i propri clienti attraverso soluzioni finanziarie che permettano loro di intraprendere attività economiche sia in zone rurali che urbane

www.bloomberg.com

370

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CONCLUSIONE

Negli ultimi venti anni il Microcredito è stato più volte elevato a strumento per uno sviluppo economico di successo. È stato promesso che la novità potesse creare un sistema finanziario più inclusivo, che potesse aumentare sia l’efficienza che la professionalità del settore creditizio permettendo a quest’ultimo di ascoltare persone fino a quel momento ignorate. In seguito all’impatto che il Microcredito ha mostrato in Bangladesh grazie alla guida di Mohammed Yunus, la comunità internazionale e nello specifico le Nazioni Unite hanno indicato lo strumento come strada diretta verso l’eliminazione della povertà. Le potenzialità elencate spaziavano dall’indipendenza dei poveri all’emancipazione della donna, dall’istruzione per i bambini al miglioramento delle abitudini alimentari. L’analisi svolta ha consentito di rilevare come come sin dal primo Microcredit Summit del 1997, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite abbia rilasciato numerose risoluzioni in favore dell’argomento, alcune delle più importanti quali la 53/198 e la 58/221 suggerivano che il Microcredito fosse capace di generare l’autoimpiego nelle persone, incoraggiavano perciò i Governi ad adottare politiche che ne supportassero l’evoluzione attraverso la creazione di Comitati nazionali.

Nel 2006 è stato anche riconosciuto il Nobel per la pace all’ideatore dei piccoli prestiti Mohammed Yunus, per avere reso possibile uno sviluppo economico dal basso in regioni del mondo estremamente povere, abituate fino a quel momento all’attesa di contributi o donazioni da parte di Nazioni economicamente più mature.

In un contesto dove la pratica del microcredito veniva promossa in lungo e in largo da importanti istituzioni finanziarie, anche in Europa ne è stata abbracciata l’idea e si è pensato di poter traslare con i dovuti accorgimenti il microcredito ad un sistema economico più sviluppato.

Al riguardo sono stato esaminate le Comunicazioni attraverso cui le Istituzioni Europee, prima fra tutte la Commissione, hanno confermato quanto precedentemente sostenuto dalle Nazioni Unite in merito al Microcredito. Sebbene in Europa il Microcredito venga nominato per la prima volta nella Comunicazione del ‘98 “Microfinanziamenti e Riduzione della povertà” spiegandone l’idea di mezzo utile alla lotta alla povertà nei paesi in via di sviluppo, il suo completo ingresso nella scena europea si è avuto quando

134 il continente si è trovato ad affrontare la crisi finanziaria. Nel 2007 infatti, attraverso un’altra Comunicazione della Commissione Europea “Iniziativa europea per lo sviluppo del microcredito a sostegno della crescita e dell’occupazione”, si è riposta nel microcredito la speranza di limitare l’impatto del credit crunch, cercando soprattutto di garantire a coloro che fossero ritenuti inadeguati a ricevere un prestito dal canale bancario tradizionale di avere una strada perseguibile in un periodo di difficoltà. L’unica Nazione europea che in quel momento aveva un valido sistema di microcrediti era la Francia, il resto d’Europa ha iniziato a considerare la possibilità concretamente solamente quando le istituzioni hanno fatto notare come piccoli prestiti potessero contribuire alla sicurezza e alla stabilità di un sistema economico europeo composto per il 91% da microimprese.

L’interesse nell’utilizzo dello strumento finanziario in Europa sorge in un momento di necessità: infatti l’Europa tra il 2008 e il 2014 ha visto aumentare di 6 milioni coloro considerati a rischio indigenza passando da 116 a 122 milioni pari al 24,4% della popolazione UE a 28 Stati. Data la percentuale di lavoratori autonomi presente in Europa, la Commissione ha sollecitato gli Stati Membri a disporre di una legislazione in materia di Microcredito che incentivasse la creazione di lavoro e di imprese, irrobustisse il mercato del lavoro e permettesse di bilanciare il crollo dei finanziamenti da parte delle banche. Oltre a promuovere un mercato dei prestiti inferiori a 25.000 euro sia per la creazione di imprese che per il sostegno a famiglie in difficoltà, la Commissione si è mossa anche per creare un sistema che aiutasse gli operatori di Microcredito a formare una rete. Per avere successo in ogni mercato è necessario instaurare una valida relazione tra imprese che permetta la condivisione di buone pratiche, ciò deve essere rivolto allo sviluppo di nuove competenze così come alla raccolta ed utilizzo di informazioni. Il risultato di tale rete è stato il Codice di Buona Condotta per l’erogazione di Microcredito che dal 2011 ha fissato regole comuni utili al settore.

All’interno della cornice di indicazioni e regole in cui gli Stati Membri devono muoversi per regolamentare e promuovere lo strumento finanziario, le istituzioni europee hanno disposto un insieme di politiche per favorire la crescita del mercato in questione: i fondi strutturali e d'investimento europei ne sono un esempio. Tra questi ultimi, quello di sviluppo regionale e quello sociale sono impegnati rispettivamente a perseguire una crescita economica equilibrata nelle diverse regioni dell’Unione e ad investire in progetti per aumentare l’occupazione su tutto il territorio europeo.

135 I programmi di Microcredito attivati tra il 2007 e il 2013 dalla Commissione Europea con il contributo del Fondo d’Investimento Europeo incaricato della loro gestione, sono Jasmine, Jeremie e Progress Microfinance. Oggi tali programmi sono stati rinnovati e sono entrati a far parte e del programma EaSI (European Programme for Employment and Social Innovation) e della piattaforma fi-Compass che svolge servizi di consulenza sugli strumenti finanziari che l’Unione Europea mette a disposizione delle imprese.

Guidati dalla spinta della Commissione Europea, alcuni Stati Membri hanno imboccato la strada del sostegno finanziario al settore così da aprire le porte del mercato creditizio allo strumento; in Italia si è giunti perfino alla sua regolamentazione. Sul finire del primo decennio del 2000, il Microcredito aveva ormai raggiunto la fama di mezzo atto a favorire la crescita ed incentivare l’inclusione sociale, anche se è bene sottolineare come il contesto e i risultati raggiunti in Europa siano diversi da quanto avvenuto in Bangladesh o in altre Nazioni in via di Sviluppo. Nelle aree del mondo economicamente arretrate la maggior parte della popolazione vive in condizioni di estrema povertà, nei paesi finanziariamente maturi al contrario, la quantità di persone che vivono sotto la soglia di povertà è chiaramente minore.

Confrontando le differenze di applicazione del Microcredito tra il contesto europeo e quello di un Paese in via di sviluppo si è notato che la possibilità di accesso ai servizi finanziari è una delle principali ragioni alla base della sua diversa implementazione. In Europa si è esclusi finanziariamente quando non si possiedono i requisiti per accedere ad un servizio, nei Paesi OECD ritenuti ad alto reddito infatti la popolazione avente un account bancario è pari al 94%, mentre nell’Africa sub-Shariana la percentuale scende al 35%. Un’altra differenza è la minor domanda di microcredito presente nei Paesi