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ALTERNATIVE PER L’ACCESSO AL CREDITO

5.2 Il Peer to Peer lending

Il peer-to-peer lending (P2P) può essere definito come un sistema di microprestito online tra privati che consente la disintermediazione nel processo di erogazione del credito332. Grazie al peer to peer lending qualunque individuo può effettuare un prestito all’interno di una piattaforma online a soggetti che ne necessitano per fini personali o di business. In questo contesto, il creditore diventa perciò investitore, mentre coloro che

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Forbes: www.forbes.com

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Filotto U. (2016), Il mercato del peer-to-peer lending nel mondo e le prospettive per l’Italia, Peer-to- peer lending practices and players: the case of Italy, Bancaria Editrice, Roma

119 ricevono il prestito si assumono l’obbligo di ripagare il capitale più gli interessi nei tempi e nelle modalità stabilite dall’accordo.

I partecipanti all’operazione raramente rappresentano investitori professionali, nessuna delle parti coinvolte collabora infatti con un intermediario finanziario, ma piuttosto vi è l’utilizzo di una piattaforma online che gestisce l’incontro tra la domanda e l’offerta. Il termine disintermediazione permette di sottolineare la mancanza della figura che solitamente riveste il ruolo di intermediario all’interno delle operazioni tradizionali. In questo contesto, è il gestore della piattaforma che opera il matching tra creditori e debitori. L’incontro tra il desiderio di prestare e di ricevere credito avviene sia per il creditore che per il debitore a condizioni vantaggiose, chi presta denaro e chi lo riceve percepisce o paga una quota di interessi possibilmente più favorevole rispetto a quella proposta dai finanziatori tradizionali. L’abbattimento dei costi di struttura e di intermediazione è reso possibile dal fatto che le parti si incontrano su portali on line caratterizzati da servizi automatizzati e perciò senza importanti costi fissi333.

Il modello del peer to peer lending può essere fatto risalire alla nascita di due società di gestione delle piattaforme P2P: Zopa334, situata nello United Kingdom e attiva dal 2005, e Prosper335 che invece è stata costituita nel 2006 negli Stati Uniti. Entrambe le piattaforme sono amministrate con lo scopo di facilitare l’incontro tra investitori e chi invece necessita di credito. Ad oggi Prosper ha mosso un totale di 6 miliardi di dollari, riuscendo a coinvolgere sul sito oltre 2 milioni di membri. Per quanto riguarda Zopa invece il il numero di investitori è pari a 53.000, mentre i debitori risultano più del doppio. Il valore dei prestiti raggiunto nel periodo di attività ammonta a 1.4 miliardi di sterline336. Tali cifre dimostrano come il P2P sia un mercato fortemente utilizzato e a cui non può essere data importanza marginale, deve essere piuttosto inserito nelle possibili alternative che le persone hanno a disposizione sia per investire i propri risparmi che per ricevere prestiti.

In Europa, a partire dal 2005, l’interesse per il P2P lending è cresciuto notevolmente. Essendo Zopa una compagnia UK la parte maggiore del mercato del social lending europeo si è sviluppato nel paese anglosassone, l’84% della quota appartiene infatti ad

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K. De Buysere, O. Gajda, R. Kleverlaan, D. Marom., (2012), A Framework for European Crowdfunding, The FundRaising School, K. De Buysere, O. Gajda, R. Kleverlaan, D. Marom 334

www.zopa.com/

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www.prosper.com/

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European Credit Research Institute (2016), The Business Models and Economics of Peer-to-Peer Lending, MP. Parboteeah

120 esso. Anche in Francia, Germania e nei paesi nordici la crescita del settore è stata importante, molte Start ups hanno infatti avuto modo di intraprendere il percorso che le porterà ad emergere e ad affermarsi tra gli operatori di credito337. La velocità con la quale in pochi anni il P2P si è fatto strada nel settore dei prestiti, ha creato proiezioni secondo le quali queste start ups possano creare una forma di concorrenza piuttosto forte nei confronti dei tradizionali istituti bancari.

Alistair Milne and Paul Parboteeah nella ricerca “The Business Model and Economics of Peer to Peer Lending” pubblicata nel maggio 2016 grazie all’Istituto Europeo di Ricerca del Credito, hanno sostenuto che esistono diverse ragioni per aspettarsi una continuità nello sviluppo del P2P: lo sfruttamento di nuove tecnologie come internet permette di mettere in collegamento soggetti anche molto distanti tra loro, rendendo in molti casi superfluo il ruolo degli intermediari.

Le piattaforme online offrono quattro principali vantaggi338:

1) L’offerta di tassi di investimento più alti rispetto a quelli dei depositi bancari orienta i risparmiatori verso il P2P. Allo stesso tempo coloro che hanno necessità di credito vedono di buon occhio le piattaforme perché meno costose grazie all’assenza di costi fissi.

2) Permette l’accesso al credito a molte categorie di soggetti che altrimenti non riuscirebbero a disporne attraverso i canali tradizionali.

3) Il P2P lending ha un impatto maggiore sulla società perché ruota quasi esclusivamente intorno a soggetti privati.

4) L’innovazione tecnica migliora la qualità e i servizi a disposizione sia dei creditori che dei debitori.

Il secondo e il terzo punto della precedente lista hanno una forte parentela con il microcredito: lo scopo dello strumento finanziario è di rendere bancabili le persone che i classici istituti di credito ritengono “imbancabili”. In quest’ottica il peer to peer lending prende il nome di Social Lending, che concede non solo il credito agli individui svantaggiati, ma anche un’opportunità per uscire da una situazione di difficoltà.

Come affermato nel punto 1), i risparmiatori sono attratti dai più alti tassi di interesse che le piattaforme concedono rispetto a quelli dei depositi bancari o delle obbligazioni, ciò avviene perché coloro che prendono in prestito il denaro sono spesso soggetti con

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Fintech: www.fintechnews.ch

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European Credit Research Institute (2016), The Business Models and Economics of Peer-to-Peer Lending, MP. Parboteeah

121 difficoltà economiche. Inoltre difficilmente esistono garanzie di fronte alla concessione dei prestiti, ma ciò che rende le piattaforme funzionanti è la possibilità di diversificare il prestito in più finanziamenti. Gli investitori di RateSetter339 non hanno mai perso una Sterlina a fronte delle 1.682.328.241 prestate, tale dato irrobostuisce la fiducia che i clienti della piattaforma ripongono in essa.

La forza del P2P lending è dovuta anche al periodo in cui questa ha iniziato a manifestarsi, la crisi finanziaria globale ha infatti condotto i tradizionali canali di accesso al credito a restringersi e ad essere restii ad investire. Il Social Lending è riuscito a strappare in questo modo una quota di mercato alle banche e ad allargare le possibilità di finanziamento. Sia persone fisiche che piccole imprese, trovandosi senza risorse o garanzie adatte ai requisiti per il credito richiesti dalle banche, hanno trovato nelle piattaforme online un’opportunità. Il peer to peer permette di trovare un’alternativa alle banche.

Le piattaforme online sono perciò un mezzo che può risultare utile soprattutto per le medie, piccole e micro imprese che hanno difficoltà a portare avanti le proprie attività a causa di ristrettezze economiche spesso dovute alla mancanza di finanziamenti e non alle proprie incapacità340.

Oltre a ciò si rende indispensabile fare una distinzione tra modelli di social lending commerciali orientati ciò al profitto e quelli invece che sono prevalentemente rivolti a contribuire allo sviluppo di attività imprenditoriali per i paesi in via di sviluppo o più generalmente alle persone che vivono in condizioni di disagio.

Esistono infatti delle piattaforme no-profit che utilizzano il web per consentire ai risparmiatori di sostenere la creazione di imprese nelle nazioni in ritardo di sviluppo. A livello internazionale, due dei maggiori operatori non-profit sono Kiva341 e Babyloan342. Queste due piattaforme hanno l’obiettivo di trasformare le donazioni individuali in prestiti, permettendo a chi possiede dei risparmi di finanziare specifici progetti così da creare un legame tra prestatore e richiedente.

Su questo genere di piattaforme non è previsto alcun interesse o remunerazione finanziaria per coloro che decidono di effettuare il prestito, esiste però l’opportunità di ricevere informazioni riguardanti chi riceve il credito. Sono infatti disponibili i dati

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Ratesetter: /www.ratesetter.com/

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Research Economist (2015), Peer-to-Peer Lending: A Financing Alternative for Small Businesses, Office of Advocacy, Segal M.

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Kiva: https://www.kiva.org/

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122 relativi al Paese di provenienza della persona interessata e gli obiettivi e il settore del progetto che porta avanti.

A differenza delle piattaforme online che offrono prestiti nei paesi sviluppati, quelle che hanno esclusivamente uno scopo benefico a sostegno delle economie in via di sviluppo si servono anche della presenza di un quarto attore. Si tratta di un’istituzione di microfinanza presente sul territorio nel quale confluiscono i prestiti. L’organizzazione in questione ha il compito di selezionare i potenziali clienti e fornire loro assistenza per tutta la durata del credito.

Prendendo in considerazione la piattaforma Babyloan è possibile individuare il processo che il finanziatore segue per prestare il capitale e averlo indietro dopo un breve periodo di tempo343:

- Il finanziatore può scegliere il progetto che intende supportare, il 100% della cifra che viene rilasciata viene allocata nelle mani del microimprenditore determinato.

- I microimprenditori che sono scelti, solitamente non hanno accesso ai sistemi bancari tradizionali, quindi il finanziatore ne ricopre il ruolo. In quanto banca, attraverso il finanziamento viene data l’opportunità all’attività di reperire i mezzi necessari all’avvio e allo sviluppo del progetto.

- Dopo un mese dall’erogazione del primo prestito, il capitale torna nelle mani del finanziatore che può reinvestire nuovamente la somma così da riuscire, con l’investimento iniziale, a concedere più prestiti.

- Il risultato più importante che il finanziamento raggiunge non è la creazione e il proseguimento di un’attività specifica, quanto piuttosto il fatto che l’economia di un luogo inizia a ruotare, contribuendo a migliorarlo attraverso la determinazione di esternalità positive. Inoltre, nei paesi in via di sviluppo generalmente un microimprenditore riesce a sostenere una famiglia di quattro persone. Un sistema come quello di Babyloan permette quindi di contribuire alla sopravvivenza e successivamente al raggiungimento dell’indipendenza di un numero cospicuo di individui.

Infine, il fenomeno dei prestiti P2P è innovativo perché utilizza i due trend più recenti dell’industria finanziaria: l’abolizione dell’intermediazione bancaria e lo sfruttamento della tecnologia e di internet.

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123 Il social lending, anche se è ancora un fenomeno di piccole dimensioni, ha la possibilità di affermarsi come un canale di credito alternativo che, più che sostituirsi a quello degli istituti di microcredito, può affiancarlo e fargli concorrenza, contribuendo a migliorare l’offerta di servizi per famiglie ed imprese. Considerando ancora Babyloan, il totale dei prestiti effettuati dal 2008 ad oggi ammonta a 9 milioni di euro. Se da un lato è una cifra molto inferiore rispetto a quella mossa dalle piattaforme P2P a fini di lucro, dall’altro bisogna considerare che il capitale erogato nel no-profit ha sì minori dimensioni, ma impatto più elevato.