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IL MICROCREDITO NELLE PRINCIPALI NAZIONI EUROPEE

L’inclusione finanziaria è un asset importante per il benessere e lo sviluppo economico di una Nazione. Rendere più facile l’accesso ai servizi finanziari per le famiglie e le imprese, permette un aumento negli investimenti, nella crescita economica e una diminuzione della povertà. L’accesso ai servizi finanziari deve essere considerato un bisogno base. L’inclusione finanziaria può essere definita uno stato economico grazie al quale gli individui e le aziende possono procurarsi il credito non tanto attraverso il rispetto di requisiti imposti dalle banche, quanto piuttosto grazie alle motivazioni che li hanno spinti a domandare il prestito266. Al contrario, l’esclusione finanziaria si manifesta ogni volta esistano ostacoli per accedere al credito267.

Oggigiorno i servizi finanziari sono considerati parte della quotidianità, un soggetto è perciò escluso finanziariamente nel momento in cui per mancanza di requisiti, per fallimenti di mercato, per mancanza di informazione, per il costo delle operazioni o a causa di una discriminazione non può usufruirne268.

Nei Paesi in via di sviluppo il microcredito costituisce una risposta all’esclusione finanziaria che caratterizza gran parte della popolazione: nell’Africa Sub-Sahariana le persone di età superiore a 15 anni aventi un account bancario sono al massimo il 35% del totale, nei Paesi OECD269 ritenuti ad alto reddito invece la percentuale raggiunge il 94%270.

La differenza nella possibilità di accesso ai servizi finanziari è una delle principali ragioni che distingue l’implementazione della microfinanza nei Paesi sottosviluppati da quelli industrializzati. Nelle Nazioni in ritardo di sviluppo, il microcredito si propone di includere finanziariamente la popolazione; in Europa la priorità non riguarda solo le inefficienze finanziarie ma anche la correzione di quelle del mercato del lavoro. Il 72% delle istituzioni di microfinanza europee dichiara che la loro volontà è la creazione di

266 Amidžić G., Massara A., Mialou A. (2014), Assessing Countries’ Financial Inclusion Standing—A New Composite Index, working Paper, International Monetary Fund

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Commissione Europea 2008

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International Monetary Fund (2014), Assessing Countries’ Financial Inclusion Standing—A New Composite Index, working Paper, Amidžić G., Massara A., Mialou A.

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Organization for Economic Co-operation and Develompment: www.oecd.org

270 World bank; le nazioni ad alto reddito dell’OECD hanno il 94% della popolazione di età superiore ai

98 occupazione. Lo scopo è concedere agli immigrati, alle donne, ai disoccupati e alle persone con disabilità, un reddito che permetta loro di essere parte integrante della società271.

Un’altra sostanziale differenza tra il sud del mondo e i Paesi sviluppati è la domanda di microcredito. Gli istituti di microfinanza che operano in ambienti poveri hanno un numero di clienti superiore a quello degli operatori europei perché sono proprio tali organizzazioni a combattere l’esclusione finanziaria e rappresentano spesso l’unica soluzione al problema. In Europa invece esistono canali di credito concorrenziali, in questo modo la microfinanza deve competere con altri strumenti o politiche sociali. Oltre a ciò, nei paesi sviluppati le operazioni non sono legate esclusivamente ai servizi di credito, ma queste devono essere accompagnate da attività ausiliarie. Per esempio, la legislazione italiana al primo comma lettera c) dell’art. 111 del TUB, ha indicato che per essere ritenuta attività di microcredito, sia doveroso affiancare al prestito ulteriori servizi272.

L’interesse ultimo della microfinanza è diminuire il numero di persone che vivono in condizione di povertà nel mondo. Per raggiungere tale scopo è necessario combattere l’esclusione finanziaria, è indispensabile quindi offrire servizi finanziari alle persone che non ne dispongono. La microfinanza però non deve essere fraintesa con la donazione, per continuare a percorrere questa strada è necessario che il microcredito sia finanziariamente sostenibile273. Le istituzioni di microfinanza europee non operano in un contesto favorevole, un sondaggio dell’European Microfinance Network indica che il 78% degli istituti microfinanziari ha erogato in media solamente 20 microcrediti nel 2011274. Raggiungere la sostenibilità finanziaria è particolarmente arduo nonostante gli operatori si relazionino con una clientela diversa da quella delle banche commerciali. Quest’ultime sono infatti riluttanti a concedere prestiti a soggetti che non possono fornire garanzie o un reddito stabile, mentre chi opera nel microcredito sostiene

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Balkenhol and Guézennec C.,(2015) Microcredit in France: What impact does it have on employment?, International Labour Office, Working Paper No. 65, Switzerland

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Cap 3 della presente tesi; art.111 TUB e Decreto MEF n. 176 del 17/10/2014

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Brana S. e Jegourel Y. (2011), Breadth and depth of french microfinance outreach : an evaluation, LAREFI Université Montesquieu-Bordeaux IV

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European Microfinance Network EMN (2014), Overview of the Microcredit Sector in the European Union 2012-2013,

99 precisamente tali individui. E’ perciò più frequente nei Paesi industrializzati che in quelli in via di sviluppo che lo Stato o altre organizzazioni finanzino il settore275.

Nonostante nei Paesi in via di sviluppo Sud-Americani, Africani e del Sud-Est Asiatico siano stato dimostrati ottimi risultati, esistano molti studi che ne supportano l’utilità e ne sia stata promossa l’adozione da istituzioni nazionali e sovranazionali, ad oggi non è possibile indicare un sistema microcredito a livello europeo. In Europa la microfinanza non ha ancora una legislazione comune, quella italiana è una delle più dettagliate, pur essendo ancora poco utilizzata e di recente introduzione.

Lo strumento è ritenuto capace di migliorare le condizioni del mercato del lavoro e dell’imprenditoria, per quanto riguarda il suo utilizzo però, non è tuttora possibile né rappresentarne un framework unico né individuarne i risultati raggiunti in ambito sociale. Le difficoltà sono dovute alla diversità delle operazioni messe in atto dagli istituti di microfinanza. Indipendentemente dalla nazionalità infatti, l’attività svolta dalle organizzazioni non segue le stesse regole.

Inoltre, la combinazione della microfinanza con le politiche di inclusione sociale condotte dall’Unione rende ancora più articolato il limite tra operazioni di microcredito e semplici contributi europei. Come notato nei capitoli precedenti, i fondi strutturali hanno lo scopo di investire nell’Unione per migliorarne l’economia; parte dei finanziamenti sono gestiti direttamente dalle istituzioni di microfinanza, ma in molti altri casi l’intervento è regionale o statale.

E’ importante capire come la microfinanza contribuisca allo sviluppo economico e alle politiche di integrazione sociale in Europa. Il presente capitolo è destinato ad analizzare le caratteristiche e le modalità di intervento del microcredito nelle economie europee più importanti: Germania e Francia.

275Balkenhol and Guézennec (2015) Microcredit in France: What impact does it have on employment?, International Labour Office, C.,Working Paper No. 65, Switzerland

100 4.1 Germania

La nozione Economia del Mercato Sociale si riferisce al concetto economico che è stato definito dopo la seconda guerra mondiale nella Germania occidentale. Il fine era individuare un sistema di politiche in grado di far coesistere nell’economia post bellica l’uomo e il libero mercato. Il termine è stato introdotto nel 1946 e si è imposto come terza via tra il capitalismo, guidato dalle leggi pro concorrenza degli Stati Uniti, e il socialismo, in cui lo Stato era considerato oppressore della libertà individuale276.

Seguendo il principio dell’Economia di Mercato Sociale, il governo tedesco mira a fornire a tutti i cittadini le stesse opportunità attraverso la libertà, la legge, la stabilità politica, la forza economica e la giustizia. All’interno di una politica economica che punta al singolo individuo, non c’è spazio per l’esclusione finanziaria, indipendentemente dal fatto che questa riguardi una persona o un’impresa277

.

Grazie al forte interesse mostrato dalla comunità internazionale per il Microcredito, negli anni ‘90 alcune iniziative avevano dato il via all’esperienza tedesca (su tutte Goldrausch Frauennetzwerk278). In seguito, a partire dal 2000, un numero sempre maggiore di organizzazioni a sostegno della creazione e dello sviluppo di piccole imprese, notarono come molti dei propri clienti avessero difficoltà ad accedere al credito, soprattutto nel caso in cui quest’ultimi fossero disoccupati. Siccome intraprendere un’attività senza capitale è un’operazione impossibile oggi come allora, tali organizzazioni decisero di sviluppare un reparto di microcredito. Insieme alla consulenza, il microcredito divenne un supporto costante per la microimprenditoria. Non considerare i piccoli imprenditori significherebbe distruggere un’intera nazione. Come nel resto d’Europa infatti, anche in Germania le medie piccole e micro imprese

276

Eisel S. (2012) Between ideologies: the social market economy

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Asian Development bank Institute (2015), Financial Inclusion, Regulation and Education in Germany, Neuberger, (ADBI)

278 Goldrausch Frauennetzwerk (Goldrush Women’s Network) is a small non-governmental association

that has provided microloans to women living in the Berlin area since 1982.

Its objective is to help business women in Berlin to set up and invest in their own businesses by making interest-free microloans. In recent years preference has been given to women aged over 45 and with a migrant background. All beneficiaries run one-person enterprises, most of them of the service sector, such as cosmetics, restaurants, biologists, retail shops, bakeries and childcare services.

The association also grant-aids activities relevant to women’s rights and also networks with other microcredit initiatives, policy experts, researchers, start-up initiatives and financial institutions in order to increase the women presence in the business world.

Between 1982 and 2007 Goldrausch distributed some €850,000 to more than 450 business women and projects in Berlin. These loans and grants were funded entirely from the contributions and donations of its members. More recently it has started a partnership with GLS Bank to administer loans part-funded by the ESF as part of the national Mikrofinanzfonds Deutschland scheme. Between September 2010 and 2013, Goldrausch allocated 70 loans totalling €240,000. Its default rate is a remarkably low 1.3%. European Institute for gender inequality; Goldrausch Germany 1982-2015

101 risultano essere l’ossatura dell’economia rappresentando il 99% delle imprese presenti sul suolo tedesco279.

In quel periodo organizzazioni quali Enigma, Verbund Enterprise, Exzet e Kiz crearono il primo programma di microcredito insieme ad alcune banche, istituzioni pubbliche ( una su tutte l’agenzia federale per l’impiego), fondazioni e Fondi europei.

Tra il 2000 e il 2004, tale partnership venne inserita nel contesto dell’European Social Fund EQUAL280 Programme che mirava sia a sostenere lo sviluppo dell’imprenditoria sia a sopperire alle inefficienze del mercato del lavoro causate da situazioni di discriminazione e di svantaggio281. In tale contesto l’interesse del pubblico tedesco per la microfinanza crebbe notevolmente e nel 2004 venne creato il network di microfinanza Deutsches Mikrofinanz Institut (DMI), corrispettivo del Comitato Nazionale Italiano per il Microcredito.

La prima attività dell’associazione fu testare lo strumento finanziario: l’obiettivo era individuare un modo per implementare la microfinanza e allo stesso tempo determinarne i prodotti. Attraverso la partecipazione di dieci organizzazioni, aiutate nello sviluppo dei prodotti-servizi e nella loro applicazione da altre trenta, la Germania attribuì all’esperienza un risultato positivo per tutti gli attori coinvolti.

Sempre nel 2004, grazie all’impegno della banca etico-ecologica GLS e altri 80 soggetti privati, fu fondato il primo fondo (Mikrofinanzfonds Deutschland) per i microprestiti che aveva una disponibilità di 500.000 euro.

Nel 2006, il Ministero del lavoro e degli affari sociali, il Ministero dell’economia e della tecnologia e la banca federale per lo sviluppo (KfW282) hanno concordato di unirsi al fondo investendo 2 milioni di euro.

In seguito i due Ministeri decisero di continuare il processo di rafforzamento del settore e nel 2010 furono stanziati in un nuovo fondo di garanzia (Mikrokreditfonds

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KfW Bankengruppe (2015), Profile the SME Sector in Germany

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This is a legacy website from the 2000-2008 EQUAL Initiative. The EQUAL Community Initiative was financed by the European Social Fund (ESF) and co-funded by the EU Member States within the 2000-2006 programming period. The initiative focused on supporting innovative, transnational projects aimed at tackling discrimination and disadvantage in the labour market. These projects were created to generate and test new ideas with the aim of finding new ways of fighting all forms of discrimination and inequality within and beyond the labour market.

European Commission EQUAL : www.ec.europa.eu/employment_social

281

Pes N. Porretta P. 2016) Microfinance, Eu Structural Funds and Capacity Building for managing Authorities, A Comparative Analysis of European Convergence Regions Palgrave Macmillan, p. 111,

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KfW Development Bank has been helping the German Federal Government to achieve its goals in development policy and international development cooperation for more than 50 years.

102 Deutschland) 100 milioni di euro. Il 60% del capitale ha origine europea, deriva infatti dal Fondo Sociale Europeo, la restante parte è un contributo proveniente dal governo tedesco. L’obiettivo del finanziamento era il consolidamento dell’offerta di microcredito su tutto il territorio nazionale, così da raggiungere entro il 2015 la cifra di 15.000 microprestiti erogati.

Il fondo ha avuto un impatto estremamente positivo sul settore del microcredito tedesco: tra il 2010 e il 2013 le istituzioni di microfinanza hanno sostenuto più di 16.500 microimprenditori difendendo dalla crisi economica lo scheletro dell’economia nazionale283.

Inoltre, nei primi due anni di operatività del nuovo fondo per il microcredito, dal 2010 al 2012, il network del DMI ha instaurato uno scambio di informazioni con altri istituti di microfinanza europei che ha dato vita ad un’esperienza utile alla formazione del Know-How in materia di microcredito. Il risultato dell’analisi condotta dall’European Microfinance Network insieme ai paesi dell’Unione ha portato alla costituzione del Codice Europeo di Buona Condotta del Microcredito che è stato discusso nel secondo capitolo.

La lezione imparata a livello europeo, ha permesso la promozione di incontri e conferenze che indicassero le migliori pratiche in materia di microcredito a oltre 100 professionisti che rappresentavano 40 differenti istituzioni di microfinanza, così come a esponenti del settore bancario e della politica.

In Germania i microprestiti sono forniti da tre categorie di istituti: le promotional banks, i centri per il lavoro che operano esclusivamente con individui privi di un’occupazione per un lungo periodo, e dalle istituzioni di microfinanza284.

Per quanto riguarda le prime, queste hanno il compito di perseguire obiettivi economici e sociopolitici che permettano di sostenere le piccole medie imprese, l’agricoltura, le infrastrutture e lo sviluppo urbano. Le promotional banks sono prevalentemente statali, ne esistono due che hanno origine federale (la banca per lo sviluppo KfW e la Landwirtschaftliche Rentenbank) e altre diciassette che invece operano a livello regionale.

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Pes N. e Porretta P. (2016) Microfinance, Eu Structural Funds and Capacity Building for managing Authorities, A Comparative Analysis of European Convergence Regions Palgrave Macmillan,

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Asian Development bank Institute (2015), Financial Inclusion, Regulation and Education in Germany, Neuberger, (ADBI)

103 Il sistema mira a rispondere ai fallimenti di mercato attraverso l’erogazione di credito in favore di imprese, soprattutto PMI e Start-ups. Il credito può essere sottoforma di debito, di prestito mezzanino285 e anche di equity.

Le promotional banks sono istituzioni soggette alla legge bancaria tedesca. In quanto banche pubbliche, la legge impone loro di erogare la maggior parte dei propri prestiti in favore di istituzioni bancarie che si relazionano con le imprese. In tal modo l’attività delle banche promozionali rimane al di fuori del mercato non interrompendo la libera concorrenza. E’ importante far notare come tale modo di agire rispecchi il concetto di Economia di Mercato Sociale, il settore pubblico affianca il privato per aiutare i cittadini, ma non interviene direttamente influenzando il mercato. Le promotional bank possono infatti investire in modo diretto in un’organizzazione solo nel momento in cui la parte privata del capitale rimane superiore a quella pubblica286.

Per quanto riguarda le istituzioni di microfinanza, il loro obiettivo è raggiungere quegli imprenditori che non sono ritenuti bancabili. Gli operatori di microcredito tedeschi lavorano al fine di aiutare quei soggetti che non riescono a reperire credito, ma hanno la volontà di aprire un’attività o di investire nella propria per svilupparla ulteriormente. Come precedentemente spiegato, nel 2010 è stato creato un secondo fondo di garanzia per il microcredito che ha preso il nome di Mikrokreditfonds Deutschland. Lo scopo era quello di facilitare l’accesso ad un credito di valore massimo 20.000 euro287 per le start- ups, per i disoccupati e per coloro che avevano avviato una propria attività auto- determinandosi un impiego.

Tale fondo è entrato a far parte dell’operatività delle istituzioni di microfinanza, il sistema tedesco è basato su quattro principali figure288:

285

Il prestito mezzanino è definibile come capitale intermedio, si pone infatti in una posizione intermedia tra il finanziamento classico a titolo di debito ed il capitale di rischio. In generale è possibile identificare due componenti distinte all’interno di un finanziamento mezzanino:

1- il debito subordinato, che generalmente ha la forma di un vero e proprio prestito; 2- l’equity kicker, che rappresenta, invece, la parte avente natura di capitale di rischio. L.B. Counsalting S.R.L: www.lbconsultingsrl.it

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Asian Development bank Institute (2015), Financial Inclusion, Regulation and Education in Germany, Neuberger, (ADBI)

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La commissione Europea ha stabilito che il valore massimo assumibile dal microcredito è pari a 25.000 euro;

Commissione Europea (2006) Attuare il programma comunitario di Lisbona: Finanziare la crescita delle PMI – Promuovere il valore aggiunto europeo, COM(2005)488, Bruxelles; Descritta nel Capitolo 2 del presente testo

288

Pes N. e Porretta P. (2016) Microfinance, Eu Structural Funds and Capacity Building for managing Authorities, A Comparative Analysis of European Convergence Regions Palgrave Macmillan,

104 - Le istituzioni di microfinanza: sostengono il cliente durante tutto il percorso del credito, dall’inizio della relazione con la banca fino al completo rimborso del microprestito. Gli amministratori di tali istituzioni sono i responsabili per il monitoraggio del prestito e per l’assunzione di gran parte del rischio che scatursice dall’erogazione. Inoltre, al fine di poter svolgere l’attività è necessaria sia una certificazione rilasciata dal DMI sia l’obbligo della copertura del 20% di ogni default.

- Banche: secondo quanto stabilito dalla legge bancaria tedesca, una banca che coopera nel settore del microcredito rilascia il credito basandosi sulla raccomandazione dell’istituzione di microfinanza, grazie alla copertura del fondo di garanzia la banca non sostiene alcun rischio di credito.

- Fondo di garanzia: copre totalmente il prestito erogato dalla banca al fine di salvaguardare la stabilità della banca stessa.

- Supervisore: un’organizzazione che svolge il ruolo di supervisore, assicurando la qualità delle operazioni di microcredito attraverso la consulenza, la certificazione e una valutazione rispetto al mercato dell’istituzione di microfinanza incaricata.

Fino al 2014, il corrispettivo che le istituzioni di microfinanza ricevevano per tale assunzione di responsabilità era diviso in due distinte forme di remunerazione: un ammontare annuale pari al 10% dei prestiti rimborsati meno le perdite subite e una percentuale per ogni prestito erogato289. Successivamente la legge è stata modificata, oggi la percentuale sul singolo prestito è stata abolita, mentre la remunerazione annuale è stata innalzata al 18%290.

L’abolizione del contributo sul singolo prestito obbliga le istituzioni di microfinanza a concentrarsi sulla qualità del debitore, infatti solamente se i microcrediti saranno rimborsati le organizzazioni riceveranno una ricompensa. Quest’ultima è l’unico mezzo per sostenere i costi dell’attività, è perciò necessaria a rendere sostenibili nel lungo periodo gli operatori di settore.

Nel 2013 un buon numero di istituzioni di microfinanza si trovarono costrette ad affrontare difficili situazioni finanziarie, alcune furono costrette a dichiarare default. Se

289 Pes N. e Porretta P. (2016) Microfinance, Eu Structural Funds and Capacity Building for managing Authorities, A Comparative Analysis of European Convergence Regions Palgrave Macmillan,

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Asian Development bank Institute (2015), Financial Inclusion, Regulation and Education in Germany, Neuberger, (ADBI)

105 si paragonano le condizioni dei prestiti ottenibili grazie alle istituzioni di microfinanza con quelle delle promotional bank, è facile comprendere il motivo per cui il sistema microcredito tedesco dopo un’iniziale impennata è andato crollando.

Per quanto riguarda le prime, nel 2013 il prestito medio ammontava a 5700 euro e il tempo previsto per il rimborso variava da pochi mesi fino a tre anni. La quota massima raggiungibile per un prestito è di 20.000 euro e i tassi di interessi applicati sono dell’8.9%.

Le Promotional banks invece hanno una percentuale applicata al credito che varia tra il 3% e il 7%, l’ammontare medio si attesta sui 18.000 euro considerando che la cifra massima ottenibile è 25.000 euro. Il periodo di rimborso del credito è fino a 10 anni, ma spesso ne vengono concessi due aggiuntivi291.

Nonostante l’obiettivo di 15.000 microprestiti fissato nel 2010 sia stato facilmente raggiunto nel 2013, da quel momento in poi l’attività degli operatori di microcredito ha