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Programmi Europei di Microfinanza

IL CONCETTO DI MICROCREDITO IN EUROPA

2.5 Programmi Europei di Microfinanza

Fino al periodo antecedente la crisi economica, in Europa si era registrato un aumento dell’occupazione. Nel periodo 2007/2008 erano stati infatti registrati 6 milioni di occupati in più rispetto al periodo precedente, in seguito però l’Europa ha avuto difficoltà a procedere con il suo passo e al contrario, ha iniziato a fare marcia indietro. Due anni più tardi, rispettivamente nel 2009 e nel 20010, il numero di disoccupati è aumentato di 2.5 milioni e 3 milioni.

In quel periodo, la Bank for international settlements ha notato una drastica riduzione del tasso di rilascio dei prestiti, segnalando punte record. Tale blocco del credito non ha fatto altro che provocare ulteriori effetti negativi sull’economia, sia imprese che famiglie infatti si sono trovate ad avere difficoltà finanziarie a livello quotidiano149. Come riportato precedentemente, le micro e piccole imprese formano lo scheletro dell’economia europea. Se si considerano le start up che sono create ogni anno, quasi il 99% di esse appartiene alla categoria delle micro o piccole imprese, ma ciò che ha maggiore rilevanza a livello economico è il fatto che oltre un terzo di queste attività sia portato avanti da soggetti altrimenti disoccupati.

L’autoimpiego permette di superare lo scoglio del mercato del lavoro che per molti risulta insormontabile, lavorare per se stessi significa raggiungere una fonte di reddito grazie all’impiego delle proprie competenze e risorse. Allo stesso tempo però, sono proprio queste realtà ad avere sofferto e a soffrire maggiormente per il blocco del credito. Chiunque inizi un’attività ha bisogno di prestiti e spesso, se non sostenuto dal

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Parlamento Europeo: www.europarl.europa.eu

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European Union; European Investment Bank: www.europa.eu/european-union

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55 sistema economico, può avere difficoltà nel creare la stabilità necessaria per dare continuità alla propria impresa.

Nel 2009 la Commissione europea ha elaborato un documento di accompagnamento alla decisione disposta dal Parlamento europeo e dal Consiglio che prevede la creazione di una struttura di microfinanza che promuova l’occupazione e l’inclusione sociale. Il testo spiega che la creazione di lavoro potenziale attraverso l’utilizzo di microcrediti è di 1.2 lavori per ogni PMI assistita nel percorso di maturità economica150. Sostenere la microfinanza nella sua affermazione in Europa porterebbe perciò a risultati molto positivi.

Anche la Commissione nel 2007, attraverso la più volte richiamata Comunicazione “Un’iniziativa europea per lo sviluppo del microcredito per favorire la crescita e l’occupazione”, aveva riconosciuto la carenza di intermediari, così come di capitale e di un ambiente capace di sbloccare la capacità del microcredito in Europa.

Le stime dell’Eurostat nei primi anni di crisi sostenevano che la domanda potenziale di microcredito in Europa avrebbe potuto creare 700.000 nuovi prestiti, per un valore di 6.296 milioni nel breve periodo. Domanda che non era assolutamente soddisfatta151. L’European Microfinance Network152

nel 2008 ha rilasciato un dei suoi primi studi sul settore riscontrando che, come nei paesi in via di sviluppo, la microfinanza è indirizzata verso gli individui esclusi finanziariamente, così come le donne, i disoccupati, le minoranze etniche e gli immigrati. Se paragonato alla percentuale di microprestiti concessi alle donne nel terzo mondo (88%), quella europea risulta inferiore (44%). Il sondaggio spiega come vi siano delle sovrapposizioni tra le categorie di clienti, ma, oltre alle donne, il credito valga il 12% per i migranti, il 12% per i giovani e solamente il 2% e l’1% rispettivamente per le minoranze etniche e le persone affette da disabilità. Favorire l’accesso al credito a queste categorie di soggetti, conduce a sollevare da una situazione di indigenza le fasce di popolazione più disagiate153.

150 Parlamento Europeo e Consiglio dell’Unione Europea (2009), Decision establishing a European Microfinance Facility for Employment and Social Inclusion, Progress Microfinance Facility, Commission staff working document, Appendice 3

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Commissione Europea (2007), Iniziativa europea per lo sviluppo del microcredito a sostegno della crescita e dell’occupazione, Comunicazione, Bruxelles

152 L’European Micorinance Network è un’organizzazione nata nel 2003 grazie alla volontà di alcune tra

le più importanti istituzioni di microcredito europee, che promuove la microfinanza nell’Unione Europea sostenendo la lotta all’esclusione sociale e finanziaria. European Microfinance Network: www.european- microfinance.org

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European Microfinance Network (2008), Overview of the Microcredit sector in the European Union 2006-2007 EMN, Bruxelles

56 Il problema creato dalla crisi o più in generale dalla situazione finanziaria in cui è precipitata l’Europa sul finire del primo decennio del XXI secolo, ha portato l’Unione ha dare sempre più importanza allo strumento finanziario e conseguentemente sono state create alcune politiche e programmi allo scopo di rafforzarne le capacità.

Jeremie, Jasmine e Progress Microfinance Facility, attualmente riuniti sotto la piattaforma Fi-compass ed il Programma EaSi, sono i mezzi attraverso cui l’Europa ha sfruttato le opportunità create dalla microfinanza per inseguire gli obiettivi di inclusione finanziaria, occupazione e crescita economica determinati dalla Comunicazione del 2007.

2.5.1 Jeremie

I Fondi Strutturali e d’Investimento forniscono capitale non solo a programmi nazionali e regionali degli Stati europei, ad attività che utilizzano strumenti diversi dal microcredito, ma anche a politiche europee che lo comprendono.

L’iniziativa JEREMIE (Joint European Resources for Micro to Medium Enterprises), attraverso il contributo del Fondo Sociale Europeo e del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale permette di rilanciare l’economia concedendo prestiti e sfruttando altri strumenti finanziari aventi il medesimo scopo. Il suo target principale è il sostegno e lo sviluppo delle micro, piccole e medie imprese154.Come sottolineato più volte, anche in questo caso la volontà dell’Europa è di aiutare la parte più importante dell’economia: le PMI. La Commissione e gli Stati membri sono infatti consapevoli del ruolo che tali imprese giocano nel sistema economico e ciò, già nel periodo precedente alla crisi, era stato dichiarato nella Comunicazione “Financing SME Growth - Adding European Value”. La crescita e l’occupazione dipendono principalmente dal benessere delle piccole imprese, aiutare le microimprese ad avere un’attività solida significa perciò aiutare i cittadini europei155.

L’iniziativa JEREMIE condotta tra il 2007 e il 2014 ha sfruttato la combinazione dei finanziamenti del FESR e del FSE all’interno del concetto di Holding Fund. In sostanza il programma è coordinato dal Fondo d’investimento Europeo che valuta le specifiche necessità del mercato e, una volta identificati i possibili problemi che ne causano i

154 Parlamento Europeo e Consiglio dell’Unione Europea (2009), Decision establishing a European Microfinance Facility for Employment and Social Inclusion, Progress Microfinance Facility, Commission staff working document, Appendice 3

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Commissione Europea (2006), Implementing the Community Lisbon Programme: Financing SME Growth – Adding European Value, COM(2005)488, Bruxelles

57 fallimenti, opera al fine di trovare una soluzione proponendo una serie di strumenti finanziari.

JEREMIE abilita gli Stati membri ad agevolare lo sviluppo della figura dei business angels, facilita i trasferimenti di capitale per università e centri di ricerca e migliora inoltre la disponibilità di microcredito per quelle imprese che non riescono ad accedervi. È importante sottolineare che negli anni precedenti a JEREMIE, l’utilizzo dei fondi strutturali era molto scarso, la mancanza di conoscenza o esperienza del settore creava molte difficoltà a chiunque ne volesse sfruttare una parte. La Commissione ha perciò pensato alla creazione del Fondo proprio allo scopo di ovviare al problema. In realtà il fondo JEREMIE non è unico, ma ne sono stati implementati molti all’interno di numerosi Stati membri o persino regioni156. In questo modo, anche grazie alle competenze del Fondo di Investimento Europeo, ogni fondo ha la possibilità di determinare con più attenzione i bisogni delle imprese e sviluppare strumenti finanziari che si adattino nel miglior modo alle loro necessità. L’iniziativa ha funzionato efficacemente, l’impatto dei fondi strutturali è cresciuto grazie ad un buon effetto leva provocato sia dagli investimenti del settore pubblico che privato.

Avendo la possibilità di adattarsi, i fondi Jeremie prevedono strumenti di vario genere: sono presenti quelli di capitale, che contribuiscono dunque ad aumentare l’equity di un’impresa, gli ibridi e anche strumenti di garanzia157

.

Alla Fine del 2015, il Fondo di Investimento Europeo gestiva 13 fondi Jeremie per un totale di circa 1.1 miliardi di euro. Grazie alla dislocamento dei fondi sul territorio europeo, sono stati coinvolti oltre 50 intermediari finanziari per un numero di transazioni pari a 84158.

2.5.2 Jasmine

Sempre nel 2007 e sempre considerando i dati Eurostat che dimostravano come l’offerta di microcredito fosse insufficiente159, la Commissione ha ritenuto che non fossero presenti sufficienti intermediari di microfinanza specializzati. Ancora una volta è necessario ricordare quanto stabilito dalla Comunicazione del 2007, infatti per favorire

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Jeremie Sicilia e Campania ne sono esempi

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European Investment Fund EIF (2009), Executive Summaries of Evaluations Studies on SME Access to Finance in EU Member States/Regions, JOINT EUROPEAN RESOURCES FOR MICRO TO MEDIUM ENTERPRISES (JEREMIE)

158 JEREMIE - Joint European Resources for Micro to Medium Enterprises: www.eif.org 159

Commissione Europea (2007), Iniziativa europea per lo sviluppo del microcredito a sostegno della crescita e dell’occupazione, Comunicazione, Bruxelles

58 lo sviluppo del microcredito erano stati determinati quattro punti cardine che dovevano essere affrontati160:

1) Migliorare l’ambiente giuridico e istituzionale negli Stati membri;

2) Cambiare il clima in modo che risulti ancor più favorevole all’imprenditorialità; 3) Promuovere la diffusione delle migliori pratiche, compresa la formazione; 4) Mettere maggiore capitale a disposizione degli istituti di microcredito;

Se i primi due elementi spettavano agli Stati membri, nel primo era previsto che ogni Paese predisponesse un insieme di misure necessarie a favorire lo sviluppo del microcredito mentre nel secondo si insisteva sull’importanza di aiutare le imprese, i successivi due erano materiale di cui l’Unione stessa doveva occuparsi.

Per tali due obiettivi è stato pensato un programma parallelo a JEREMIE: JASMINE (Joint Action to Support Microfinance Institutions). Il piano prevedeva un organismo stabilito grazie al contributo della Commissione e al Gruppo Banca Europea per gli Investimenti che fornisse supporto tecnico e finanziamenti alle istituzione di microfinanza non bancarie presenti nell’Unione Europea.

L’obiettivo di JASMINE è aiutare gli operatori di microfinanza che non abbiano forma giuridica bancaria a raggiungere buoni livelli di attività così da diventare convincenti istituzioni nel settore del microcredito e più in generale in quello del credito161.

Nel lungo termine, la volontà del progetto è stata sia cercare di migliorare la situazione nel settore del microcredito sia sviluppare un ambiente finanziario in cui le banche e gli enti non bancari erogatori di credito potessero creare delle partnership per risolvere problematiche relative alla microfinanza. Infatti, il collegamento tra i due differenti tipi di istituto potrebbe permettere loro di completarsi vicendevolmente, affrontando in modo più efficiente ed efficace temi altrimenti complessi dal punto di vista finanziario. Il programma JASMINE è stato gestito nel periodo compreso tra il 2009 e il 2013, fornendo assistenza tecnica agli operatori di microfinanza e rendendoli autonomi. Ha inoltre messo a disposizione di tali operatori risorse della Gruppo BEI, soddisfando dunque i due punti della Comunicazione del 2007.

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Commissione Europea (2007), Iniziativa europea per lo sviluppo del microcredito a sostegno della crescita e dell’occupazione, Comunicazione, Bruxelles

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European Union Regional Policy (2010), Micro-credit providers with Jasmine, JOINT ACTION TO SUPPORT MICRO-FINANCE INSTITUTIONS IN EUROPE (JASMINE)

59 Entrando nel dettaglio dell’assistenza tecnica, si tratta di una valutazione sulle istituzioni di microfinanza resa da agenzie di rating specializzate a cui seguiva un insieme di consigli da implementare nelle aree in cui gli operatori fossero stati ritenuti impreparati. Ciò ha permesso agli istituti di adottare migliori livelli di governance e conseguentemente procedure affidabili che rendevano l’attività sicura. Le istituzioni di microfinanza sono state anche affiancate in un processo di formazione che le ha viste migliorare nella loro capacità di determinare il piano strategico e nel sistema di informazione162.

Nel 2013, il programma Jasmine è stato inglobato nella programmazione della Politica di Coesione 2014-2020 sia dal Programma EaSI (Eu programme for Employment and Social Innovation), sia dalla piattaforma fi-Compass, che utilizza i fondi strutturali europei per finanziarie le attività utili al raggiungimento degli obiettivi di Europa 2020163.

2.5.3 Progress Microfinance

Con l’obiettivo di affrontare nel migliore dei modi possibile la crisi che il sistema economico europeo stava affrontando, nel 2009 la Commissione ha disposto la creazione dello strumento Progress di microfinanza. Entrato in vigore l’8 aprile 2010, è stato previsto che lo strumento fosse finanziato dal programma PROGRESS164 e sono stati destinati a tale proposito 100 milioni di euro nel triennio 2010-2013165.

L’obiettivo di Progress microfinance è duplice: da un lato si propone di rendere i microfinanziamenti più velocemente disponibile a coloro che hanno intenzione di intraprendere o sviluppare un’attività autonoma, dall’altro migliora l’accesso al microcredito riducendo il rischio a carico degli operatori.

In questo modo le istituzioni di microfinanza riescono a raggiungere una fascia di persone che altrimenti non beneficerebbe dei finanziamenti per mancanza di garanzie o per gli alti interessi richiesti. Questi ultimi infatti, se dovessero riflettere il rischio reale

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European Union Regional Policy (2010), Micro-credit providers with Jasmine, JOINT ACTION TO SUPPORT MICRO-FINANCE INSTITUTIONS IN EUROPE (JASMINE)

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JASMINE Joint Action to Support Microfinance Institutions: www.eif.org

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Programma PROGRESS (2007-2013) Il programma PROGRESS è uno strumento finanziario che sostiene lo sviluppo e il coordinamento delle politiche dell'UE nei seguenti settori: occupazione, integrazione, protezione sociale, condizioni di lavoro, lotta alle discriminazioni, parità uomo-donna. www.ec.europa.eu/social

165 Parlamento Europeo e Consiglio dell’Unione Europea (2009), Decision establishing a European Microfinance Facility for Employment and Social Inclusion, art 3, Progress Microfinance Facility, Commission staff working document

60 delle operazioni di microcredito, avrebbero un tasso di interesse molto superiore ai tradizionali prestiti bancari.

I soggetti beneficiari di Progress Microfinance sono persone che vivono in condizioni precarie: coloro che hanno perso l’occupazione, quelli che hanno difficoltà ad inserirsi nel mercato del lavoro per mancanza di competenze o formazione, soggetti a rischio di esclusione sociale che hanno difficoltà ad accedere ai normali canali bancari. Anche le imprese hanno la possibilità di avvalersi dello strumento, specialmente quelle micro inserite nel settore dell’economia sociale. Tali imprese hanno infatti l’abitudine di impiegare individui che rientrano nella fascia di popolazione con difficoltà sia finanziarie che sociali, in questo modo si forma un circolo virtuoso che porta al miglioramento generale del sistema economico166.

Allo scopo di aiutare sia le imprese che le persone, l’articolo 4 della decisione n.283 del 2010 del Parlamento Europeo e del Consiglio ha previsto quattro tipi di strumenti finanziari da mettere a disposizione di organismi pubblici e privati che operano a livello nazionale, regionale ma anche locale, fornendo prodotti di microcredito.

Gli strumenti in dote a Progress microfinance sono: garanzie, strumenti di condivisione del rischio, strumenti rappresentativi di capitale e titoli di debito. Per rendere esecutivi tali strumenti sono stati elaborati uno strumento di garanzia e un veicolo di investimento strutturato sotto forma di fonds commun de placement, cioè un fondo d’investimento specializzato che offre gli strumenti di debito, di partecipazione di capitale e di condivisione del rischio167.

E’ importante sottolineare che il meccanismo ha funzionato da stimolo, permettendo di raggiungere finanziamenti alle imprese per una cifra ben superiore ai 100 milioni predisposti dall’UE. Infatti attraverso i finanziamenti di altri investitori, una su tutti la BEI, la natura rotativa dei fondi, che permette di utilizzarli più di una volta, e l’effetto leva degli strumenti, le medio, piccole e microimprese hanno ricevuto 350 milioni di prestiti168.

Per quanto riguarda il funzionamento della Garanzia, lo sportello che se ne occupa è stato istituito nel luglio del 2010 e aveva a disposizione un quarto dei 100 milioni previsti dall’Unione. Lo strumento è gestito dal Fondo Europeo per gli Investimenti e

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Commissione Europea (2010), Attuazione dello strumento europeo Progress di microfinanza, Relazione, Bruxelles

167Commissione Europea (2010), Attuazione dello strumento europeo Progress di microfinanza,

Relazione, Bruxelles

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61 proprio sul sito internet del Fondo gli intermediari possono compilare la domanda per richiedere la garanzia. Una volta che sono state approvate le domande dal CdA del FEI e dalla Commissione, il Fondo procede a erogare o le garanzie dirette per gli operatori di microcredito o le controgaranzie alle istituzioni che emettono le garanzie in favore dei portafogli di microprestiti per le istituzione di microfinanza. In entrambi casi la garanzia massima è del 75% del microcredito sottostante, l’intermediario si fa perciò carico di almeno il 20% del rischio d’insolvenza del debitore.

Gli intermediari che accedono alla garanzia, la quale dura al massimo tre anni, non devono sostenere alcun costo a meno che non raggiungano il 90% del volume di microcrediti emessi concordato. Tale vincolo costituisce un incentivo a raggiungere i beneficiari finali delle istituzioni di microfinanza e quindi ad avere un miglior risultato complessivo sul sistema economico e sociale169.

2.5.4 EaSI

Il programma Progress Microfinance ha continuato a contribuire alla Politica di Coesione europea nel settore del microcredito fino al 2016, è stato previsto infatti che a partire da quell’anno il programma fosse incorporato nel piano per l’occupazione e l’inclusione sociale chiamato EaSI. Quest’ultima proposta ha ricevuto per il periodo 2014-2020 fondi per 919.469.000 euro i quali sono stati suddivisi per finanziare i tre pilastri dai quali EaSI è costituita170.

Il programma Employment and Social Innovation (EaSI) è uno strumento finanziario europeo pensato per promuovere un livello di occupazione stabile e elevato, garantire una protezione sociale adeguata, combattere l’esclusione sociale e la povertà così come migliorare le condizioni lavorative dei cittadini europei.

EaSi è gestito direttamente dalla Commissione Europea e si compone di tre diversi pilastri i cui obiettivi erano stati perseguiti nel periodo 2007-2013 da tre differenti strumenti: PROGRESS, EURES e PROGRESS MICROFINANCE.

1) Il pilastro PROGRESS ha a disposizione il 61% del budget totale del programma e ha la funzione di aiutare l’Unione e i suoi Paesi a migliorare l’occupazione, prestando

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Commissione Europea (2010), Attuazione dello strumento europeo Progress di microfinanza, Relazione, Bruxelles

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62 attenzione particolarmente ai giovani, puntare a ridurre l’esclusione sociale e la povertà, e cerca di migliorare le condizioni dei lavoratori171.

Inoltre, parte del primo pilastro è anche l’Assistenza Tecnica. Mentre il terzo si occupa di replicare l’operatività di Progress Microfinance, il primo pilastro si basa sull’esperienza di JASMINE, perciò vi è la volontà di assistere gli operatori di microcredito attraverso la formazione e l’utilizzo di strumenti di business specifici. Come spiegato in precedenza, nel nuovo periodo di applicazione il programma JASMINE è sottoposto al controllo sia di EaSI che della Piattaforma fi-Compass172, per mezzo della loro gestione esegue tre principali compiti173:

- Provvede alla valutazione o al rating delle selezionate istituzioni di microfinanza europee, le accompagna lungo percorsi di formazione personalizzati determinati grazie alle valutazioni effettuate e migliora la qualità dei loro processi interni. - Si assicura che alcuni servizi di mercato siano pubblicamente disponibili, quali

workshops e seminari sulla microfinanza e un centro informazioni sulla situazione del settore in Europa. Ciò al fine di diffondere e promuovere le best practices, in questo modo pubblicizza il lavoro della microfinanza

- Si pone come interlocutore degli enti nei riguardi del Codice Europeo di Buona Condotta per il microcredito, infatti la sua implementazione è divenuta elemento cruciale per il riconoscimento del valore del singolo operatore. Il riconoscimento gli permette di attrarre capitali sia pubblici che privati e di poter allargare così la propria attività.

2) Il secondo pilastro è chiamato EURES e dispone del 18% del budget totale. EURES è un network che fornisce informazioni sulla mobilità dei lavori all’interno dell’Unione. L’obiettivo del pilastro è rafforzare tale network trasformandolo in una sorta di guida sia per chi cerchi dipendenti sia per coloro che invece cercano un lavoro.

Ogni cittadino o imprenditore che abbia difficoltà rispettivamente ad inserirsi nel mondo del lavoro o a trovare un impiegato, ha adesso a disposizione della ricerca uno strumento che gli permette di muoversi in tutta Europa174.

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PROGRESS Axis of EaSi: www.ec.europa.eu/social

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FI-COMPASS is a unique platform for advisory services on financial instruments under the European Structural and Investment funds (ESIF) and microfinance under the Programme for Employment and Social Innovation (EaSI):www.fi-compass.eu

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Fi-COMPASS: www.fi-compass.eu/easi

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63 3) Il terzo pilastro riguarda la microfinanza e l’imprenditorialità sociale, il