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A. Trasferimenti per il

7. Combattere il lavoro sommerso

La lotta al lavoro sommerso richiede una vasta gamma d’interventi che vanno dal rafforzamento dei sistemi d’ispezione ad una migliore organizzazione per inserire gli immigrati nel mondo del lavoro dell'economia formale (ad esempio attraverso la formazione).

Si delinea di conseguenza un chiaro orientamento dell’Italia verso determinate aree di criticità, specifici target e soprattutto innovando ed elevando la qualificazione degli interventi in direzione dell’attivazione del singolo, di aumento della consapevolezza delle proprie scelte formative e professionali e soprattutto di potenziamento delle competenze. Sono importanti gli interventi e le infrastrutture in materia di politiche attive e di attivazione e inoltre target specifici tra i giovani, gli

32 inattivi, le donne e i lavoratori anziani, i disoccupati di lungo periodo. Rispetto a questi target sono delineati, nella proposta di regolamento comunitario del FSE del 2011, indicatori di risultato anche a 6 mesi dall’intervento finanziato dal FSE. Di seguito una lista di indicatori individuati:

Indicatori comuni di realizzazione e di risultato per quanto riguarda gli investimenti dell'FSE

(1) Indicatori comuni di realizzazione concernenti i partecipanti

Per partecipanti si intende le persone che beneficiano direttamente di un investimento dell'FSE, che possono essere identificate, alle quali è possibile chiedere le loro caratteristiche e per le quali sono previste spese specifiche. Gli altri beneficiari non dovrebbero essere considerati come partecipanti.

 i disoccupati, compresi i disoccupati di lunga durata*

 i disoccupati di lungo periodo*

 le persone inattive*

 le persone inattive che non seguono un corso di insegnamento o una formazione*

 i lavoratori, compresi i lavoratori autonomi*

 le persone di età inferiore a 25 anni*

 le persone di età superiore a 54 anni*

 i titolari di un diploma di istruzione primaria (ISCED 1) o di istruzione secondaria inferiore (ISCED 2)*

 i titolari di un diploma di insegnamento secondario superiore (ISCED 3) o di un diploma di istruzione post secondaria (ISCED 4)*

 i titolari di un diploma di istruzione terziaria (ISCED da 5 a 8)*

 i migranti, le persone di origine straniera, le minoranze (comprese le comunità emarginate come i Rom)**

 le persone con disabilità**

 le altre persone svantaggiate**

Il numero totale dei partecipanti è calcolato automaticamente sulla base degli indicatori di realizzazione.

Tali dati sui partecipanti ad un'operazione sostenuta dall'FSE devono essere comunicati nelle relazioni annuali di attuazione come previsto dall'articolo 44, paragrafi 1 e 2, e 101, paragrafo 1, del regolamento (UE) n. […]. Tutti i dati devono essere suddivisi per genere.

(2) Indicatori comuni di realizzazione per gli enti

 numero di progetti attuati completamente o parzialmente dalle parti sociali o da organizzazioni non governative

 numero di progetti destinati alle pubbliche amministrazioni o ai servizi pubblici

 numero di micro, piccole e medie imprese finanziate

Questi dati devono essere comunicati nelle relazioni annuali di attuazione come previsto dall'articolo 44, paragrafi 1 e 2, e 101, paragrafo 1, del regolamento (UE) n. […].

(3) Indicatori comuni di risultato concernenti i partecipanti

 partecipanti inattivi che iniziano a cercare lavoro alla fine della loro partecipazione all'intervento

 partecipanti che intraprendono studi/corsi di formazione alla fine della loro partecipazione all'intervento

 partecipanti che ottengono una qualifica alla fine della loro partecipazione all'intervento

33 Questi dati devono essere comunicati nella relazione annuale di attuazione come previsto dall'articolo 44, paragrafi 1 e 2, e 101, paragrafo 1, del regolamento (UE) n. […]. Tutti i dati devono essere suddivisi per sesso.

(4) Indicatori comuni di risultato di lungo termine concernenti i partecipanti

 partecipanti che hanno un lavoro 6 mesi dopo la fine della loro partecipazione all'intervento

 partecipanti che esercitano un'attività autonoma 6 mesi dopo la fine della loro partecipazione all'intervento

 partecipanti che godono di una migliore situazione sul mercato del lavoro 6 mesi dopo la fine della loro partecipazione all'intervento.

Questi dati devono essere comunicati nelle relazioni annuali di attuazione come previsto dall'articolo 44, paragrafo 4, del regolamento (UE) n. […]. Essi devono essere raccolti sulla base di un campione rappresentativo di partecipanti nell'ambito di ciascun asse prioritario. La validità interna del campione è garantita in modo tale che i dati possano essere generalizzati a livello di asse prioritario. Tutti i dati devono essere suddivisi per genere.

Tali indicatori sono l’esito del processo di apprendimento che le istituzioni europee e gli stati membri hanno messo in atto con Lisbona 2010 in riferimento anche al sistema di controllo e valutazione degli obiettivi da perseguire. Infatti, nel 2008, è stato costruito ed è stato dato avvio ad un sistema di misurazione degli indicatori chiamato Lisbon Assessment Framework (LAF)20.

Il LAF aiuta a valutare il progresso effettuato dagli Stati Membri su base annua nell'implementare le riforme nell'ambito della Strategia di Lisbona, consente di individuare le priorità di politica economica e le aree di policy critiche sulle quali intervenire per migliorare la posizione di ciascun Paese. Attraverso il LAF si confronta sistematicamente la performance degli Stati Membri in termini di PIL pro-capite (espresso in parità di poteri di acquisto)21 in venti aree di politica economica che

hanno un impatto sulla crescita secondo la letteratura economica, misurandone sia il livello (level) che la variazione (change) rispetto alla media UE22. Nella tabella 2.3 si riportano i valori relativi agli

indicatori di policy e di performance nelle politiche attive del lavoro.

20

Il LAF è stato presentato nel settembre 2008 in occasione di una conferenza su "Strengthening delivery of Lisbon

Reforms", organizzata congiuntamente dal Ministero dell'Economia e delle Finanze, dalla Commissione Europea e dal

Comitato di Politica Economica. Si tratta di una metodologia trasparente costruita in seno al Lisbon Methodology

Working Group (LIME) che fu costituito su sollecitazione del Comitato di Politica Economica in virtù delle debolezze

dimostrate da parte degli Stati Membri nel perseguire le riforme (strutturali) dichiarate nella Strategia di Lisbona. Per cui diventò prioritario individuare un metodo mirato per migliorare il monitoraggio delle azioni e dei risultati.

21

L'analisi statistica viene effettuata su 12 componenti del PIL: 3 di carattere demografico, 6 sull'utilizzazione del lavoro, 3 sulla produttività. Si misura sia il livello che la variazione (nell'arco di un quinquennio) rispetto al benchmark di riferimento.

34 Tabella 2.3 Indicatori di policy e di performance sull’area delle politiche attive del lavoro in Italia

Aree di Policy– Politiche attive del lavoro benchmark EU15

Level Change

Active labour market policy area -3.5030 2.0465

Numero di partecipanti nelle misure di LMP in rapporto al numero di persone che cercano lavoro*

-8.0211 -5.3584 Spesa in misure attive LMP per persona che cerca lavoro * -6.2389 6.1559

Spesa in misure passive LMP come % del PIL 1.1064 -8.2777

Spesa in misure passive LMP per persona che cerca lavoro23 6.0245 -10.7471

Spesa nei Servizi per l’Impiego per persona che cerca lavoro -11.7407

Proporzione di disoccupati in istruzione e formazione -5.4691 -3.5975

% disoccupati di lunga durata * -1.8125 14.2265

% disoccupazione giovanile * 3.4423 -3.3732

% di occupati con bassi livelli di skills * -8.4255 4.7162

Attivazione regolare in formazione24 * 0.0375 -4.0880

Proporzione di inattivi in istruzione e formazione -4.7860 -10.7463 Fonte: Lisbon Assessment Framework elaborazione del 26 dicembre 2012

Punteggio = [(Indicatore - media dell'UE-15) / deviazione standard] * 10. Un punteggio di -10 implica l'indicatore è pari a 1 deviazione standard al di sotto della media UE-15.

Qualsiasi punteggio inferiore - 4 è a priori ritenuto rappresentativo di sottoperformance (-);

Qualsiasi punteggio tra +3 e -3 è a priori considerato per rappresentare una performance neutro (=); Qualsiasi punteggio superiore a 4 è a priori considerato rappresentativo di prestazioni positive (+).

Questo sistema di misurazione è stato dettagliato per quanto concerne la metodologia applicata e la lettura degli output dal Lisbon Methodology Working Group (LIME) nell’Occasional Papers No 41 (Commissione Europea, 2008). In questo caso, per quanto concerne l’indicatore aggregato per le politiche attive del lavoro, l’Italia manifesta valori negativi considerati al limite (level - 3.5030) rispetto alla media UE, ma parallelamente negli ultimi anni si sono delineati dei cambiamenti positivi (change 2.0465). In questi casi, e comunque per la programmazione in genere, è consigliabile leggere i valori dei singoli indicatori che compongono quello aggregato. Quasi tutti coprono un decennio dal 1999/2000 fino al 2009/2010, eccetto per i servizi per l’impiego (2004-2007). E’ possibile trovare la presenza di valori decisamente negativi, per quanto concerne il numero di partecipanti alle misure LMP in rapporto a coloro che cercano lavoro, anche in relazione ai cambiamenti che si sono delineati in questi ultimi anni. Ciò può essere determinato soprattutto dal forte allargamento del denominatore cioè del numero dei disoccupati non coinvolti negli interventi. Ciò trova coerenza con una spesa nei Servizi per l’Impiego e nelle misure attive in rapporto alle persone che cercano lavoro sotto la media UE di -11.7407 e -6.2389 punti rispettivamente. Invece la spesa per le misure passive mostra livelli decisamente sopra la media UE se rapportati alle persone che cercano lavoro. In conclusione questi sistemi di misurazione danno conto di uno spostamento delle politiche del lavoro in direzione di misure di attivazione ancora decisamente insufficienti anche in ragione di una crisi economica contro la quale non sono stati implementati dispositivi all’altezza di fronteggiarla, nonostante le recenti evidenze empiriche a livello europeo in favore delle politiche attive del lavoro che sottolineano i servizi per il lavoro e le misure formative tra i dispostivi più efficaci, soprattutto se misurati nel

23 Spese per misure passive LMP divisa per il numero di persone che vogliono lavorare. Le spese passive riguardano

le categorie LMP 8 e 9 (ad esempio, misure di sostegno, che si riferiscono ad interventi di assistenza finanziaria, direttamente o indirettamente, a persone fisiche per ragioni di mercato del lavoro o indennizzi per compensare lo svantaggio determinato da circostanze specifiche del mercato del lavoro).

24 Numero di partecipanti alla formazione diviso per il numero di persone vogliono lavorare. È anche utile per

valutare il peso dei misure passive. Potrebbe indicare un cattivo uso delle risorse, che potrebbero essere meglio assegnate per promuovere l'occupabilità degli inattivi e dei disoccupati. In alcuni casi, elevato livello di misure passive potrebbe generare disincentivi al lavoro, soprattutto in assenza di condizioni di ammissibilità.

35 medio e lungo termine25 (Commissione Europea, 2012b). Il legislatore italiano in questi ultimi

anni sembra avere maggiore attenzione al riordino dei servizi per il lavoro e della formazione. Pur in direzione dell’inserimento lavorativo e non alla partecipazione sociale, comunque ci sono elementi in favore dell’attivazione delle persone ma questi elementi risultano ancora legati al modello di welfare originario. Nei prossimi due capitoli ci soffermiano ad analizzare i servizi per il lavoro e formativi nel nostro Paese e attraverso l’esame degli obiettivi, delle finalità, dell’ingegneria sociale e del design degli interventi di politica di attiva.

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25 In sintesi nel report della Commissione Europea l’efficacia viene ricondotta sostanzialmente alla probabilità di

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37

Capitolo III

Contesti territoriali, capacitazioni istituzionali e individuali: