• Non ci sono risultati.

gli ammortizzatori sociali in deroga nei territori regional

E. Oltre la formazione

Le disomogeneità riscontrate nell’erogazione della formazione hanno avuto un riscontro anche rispetto agli altri servizi. Le testimonianze, oltre a riguardare – come osservato - il processo di orientamento ai corsi, si sono soffermate anche sulla relazione iniziale tra CpI e lavoratore. Il primo contatto è avvenuto per alcuni attraverso il telefono, altri sono stati avvertiti direttamente dall’impresa sulla base del verbale di accordo sindacale sull’erogazione della cassa integrazione in deroga. Il tempo trascorso tra il primo colloquio di orientamento/informazione finalizzato alla scelta del corso e l’inizio dell’erogazione della formazione stessa si è rivelato estremamente variabile e oscillante tra un minimo di qualche giorno ad un massimo di 6 mesi. Diverse le cause: difficoltà oggettiva a far coincidere i tempi di avvio dei corsi con le esigenze dei singoli, la necessità di inserire i partecipanti in attività già avviate.

Anche il primo colloquio di orientamento e di scelta del percorso formativo sembra avere assunto modalità diverse. In alcuni casi si è svolto un colloquio di gruppo (4-5 persone), in altri è stato di tipo individuale. Entrambe le modalità sono comunque previste dalla Regione:

Rocco “con il modello che mi ha dato l’azienda sono venuto qua, mi hanno poi fissato un appuntamento e stavo da solo e mi hanno subito detto che dovevo fare il corso che ho fatto. Mi hanno dato il numero verde del (nome società

103

formazione) e mi sono messo in contatto con loro e mi hanno fissato l’appuntamento dove mi hanno già presentato il

corso. Loro già sanno che avevo scelto quel corso, vengono avvertiti prima”.

Domenico  “Io sono venuto qui, ho fatto un colloquio generale, con altri, mi hanno esposto quello che era il nostro percorso. Abbiamo compilato un questionario, poi individualmente siamo andati dal nostro tutor e individualmente abbiamo scelto il corso. Mi hanno rilasciato un foglio per mandarmi al centro di formazione. Ho preso l’appuntamento e ho parlato con il referente del corso. Mi ha spiegato che era già avviato e che però mi inseriva.. nel foglio che mi hanno dato, anche la seconda volta che dovevo sceglier il corso successivo, c’è scritto che la mancata partecipazione al corso preclude la possibilità dei versamenti previdenziali, non il contributo della cassa integrazione”.

Sergio  “Per me è lo stesso, ho fatto un colloquio con una persona e abbiamo scelto più o meno insieme il corso, mi hanno dato il foglio.. più o meno nel senso che ti propongono in base a quello che hai fatto fino a quel momento una serie di corsi e poi tu scegli”.

Pierluigi “sono stato contattato telefonicamente da qua e mi è stato chiesto perché non frequentavo il corso. … a noi non è arrivata l’informativa in azienda. Ecco perché sono stato chiamato dopo sei mesi di cassa integrazione. Poi sono venuto qui e ho fatto un colloquio, ho definito il corso in quel colloquio.. alla fine dopo appena dieci giorni che era iniziato il corso è finita la cassa integrazione. Era possibile finirlo e l’ho fatto”.

Beppe “Appena mi hanno dato il foglio, sono arrivato qua, ho fatto un’ora di colloquio e già la signora mi aveva proposto 3-4 cose, il corso da giardiniere, da falegname. Dopo la scelta l’ente di formazione mi ha chiamato una settimana prima che iniziassero i corsi”.

Ambra  “In una settimana ho avuto il colloquio iniziale e la seconda volta che sono stata qua ho deciso l’ente di formazione e il corso che dovevo fare e sono andata per fare il colloquio e stabilito un calendario.. hanno rispettato i tempi” Mimmo “Sono venuto qui, ho fatto un colloquio con una persona e lo scopo era di aiutarmi a trovare un posto. Ho scelto carpenteria. Mi hanno dato un numero verde, ho chiamato e fatto un colloquio a marzo, mi hanno detto che a metà aprile cominciava il corso da 220 ore. Queste ore però non bastano..”

Emanuela “Sono venuta qui per la prima volta a dicembre per la firma. Poi la seconda volta mi hanno dato la lista dei corsi, li ho guardati. Scelto il corso mi hanno dato il numero verde e da metà gennaio del primo contatto, l’ente di formazione mi hanno chiamato a metà marzo e il corso è iniziato a fine maggio.”

Nessuno dei partecipanti ha citato, anche su diretta sollecitazione, l’erogazione di servizi legati all’incontro domanda-offerta di lavoro, volti a rafforzare ulteriormente l’integrazione tra politiche attive e passive:

Ambra “Avevo chiesto se c’erano delle segnalazioni, magari anche come stage..”. Domenico”Nel corso che faccio c’è la docente di marketing che dà dei suggerimenti..”.

Per la maggior parte delle persone partecipanti al focus group appare parziale una reale riflessione sul proprio bagaglio di esperienze professionali e su quanto queste siano adatte ad affrontare il mercato del lavoro in cambiamento. La prevalenza di risposte difensive, del tipo “ho scelto questo perché per ora ho fatto sempre questo” può testimoniare anche della difficoltà nel rimettersi in gioco, di scommettere su aspirazioni sopite che possono condurre in territori professionali distanti dal proprio consueto.

Davide”Ho scelto quel corso perché siamo partiti da che cosa facevo e ho sempre fatto, .. anche perché buttare via tanti anni anche se il settore è un po’ in crisi.. forse più furba la scelta altro tipo di settore”.

Beppe ” Per me è stato mirato il corso, anche perché sono 20 anni che faccio il litografo… diciamo che mi specializzo ora più sulla stampa in digitale.. il fotoshop mi piace ma non so fino a che punto”

Emanuela ”Sapevo che avrei dovuto scegliere qualcosa di diverso.. però adesso.. mi sono detta che mi interessava qualcosa coerente con la mia attuale professione di insegnamento.. per cui loro mi hanno seguito in questo… perché farsi violenza e fare qualcosa di totalmente diverso?. Non si impara un mestiere con 40- 200 ore”.

Ambra “Tutto sommato scegliere un corso sulla parte finanziaria mi sembrava un modo coerente per rimanere in ambito impiegatizio, utile per me”.

Domenico  “Ho fatto una scelta concordata con l’operatore del centro per l’impiego per completare un pò quello che era il percorso della mia professionalità. Certo la logistica non era nella mia vita la massima aspirazione, mi ci sono trovato e l’ho fatto”.

104

Eccezioni sono state situazioni come:

Pierluigi  “Ho scelto addetto alla ristorazione perché l’ho sempre voluto fare.. è sempre stato un mio pallino aprire un

ristorante.. L’ho scelto per quello”.

Mimmo “Io ho cambiato la mia scelta, faccio pizzeria per il secondo corso… perché vedo che le pizzerie sono sempre piene”.

Rocco“Io sinceramente ero intenzionato a fare un corso per il supporto agli anziani e perchè penso che c’è ne sia bisogno.. ma non c’è stato niente da fare, non c’era in quel momento ”.

Un ultima parte del focus group ha riguardato il modo in cui i partecipanti stanno spontaneamente attivandosi nella ricerca di un posto di lavoro. Emergono metodologie tradizionali: invio di curricula orientati a determinati annunci economici. Naturalmente è anche emersa la “segnalazione” informale e il mix tra il passa-parola e l’auto-promozione. La difficoltà di trovare il lavoro è, poi, spesso acuita dalla qualità del lavoro che viene offerta, spesso retribuito in modo insoddisfacente e che comporterebbe oneri e costi da non renderlo comunque conveniente.

4.8 Il punto di vista di alcuni lavoratori in Provincia di Genova A. Informazioni generali e di contesto

L’intervista si è tenuta il pomeriggio di lunedì 13 dicembre 2010, presso una sala messa a disposizione dall’Amministrazione provinciale, in una zona centrale di Genova, e ha avuto una durata di più di 2 ore e mezza. L’intervista ha avuto un andamento sereno e informale, vi è stato un confronto aperto sui temi proposti, senza timori di valutazioni sull’operato o nel merito delle considerazioni fatte a titolo personale. Ha partecipato un numero elevato di lavoratori: 14 persone di cui 9 maschi e 5 femmine. 6 persone con un’età superiore ai 45 anni e tra questi vi sono due 55enni e un 59enne. Quindi la coorte intermedia, in un’età compresa tra i 40 e i 43 anni, conta 5 persone. Solo 3 lavoratori/rici sono nella corte di età 30-36 anni. Per quanto concerne i livelli di scolarizzazione degli intervistati: 4 laureati, 6 diplomati e 3 con licenza media di cui un extracomunitario. Un albanese probabilmente con qualifica professionale di meccanico. Di seguito nella tabella si sintetizza per ciascuno dei partecipanti la situazione professionale lavorativa rilevata all’inizio del focus group. Ognuno di loro è segnalato con un nome di fantasia diverso da quello di battesimo, affinché sia rispettato l’anonimato.

Nome di

fantasia

M/F Età Situazione e ultimo lavoro svolto Titolo di studio 1. Anna F 35 In CIGS dal 1 luglio 2009 e rinnovata più

volte fino a dicembre 2010. Grafica – impaginatrice in una casa editrice di 7 dipendenti (impresa a conduzione familiare). Dal 2002 contratti Co.co.co/TD e dal 2007 TI. Madre di 2 bambini piccoli

Laurea in

architettura/disegno industriale

2. Ambra F 42 Interrotto CIG in deroga a settembre perché trovato un lavoro a tempo determinato. Era addetta uff. stampa-editoria in una azienda da 10 anni di cui 5 anni a TI.

Laurea in lingue

3. Domenico M 43 Appena iniziato 2° tranche CIG in deroga e sostituisce la moglie nei lavori domestici. Dipendente a TI come disegnatore in un’azienda di servizi di programmazione di

105

impianti industriali di Genova - 10 dipendenti 4. Pierluigi M 30 Terza fase di CIG in deroga. Sostegno

domestico ai genitori e assistenza alla nonna malata

Licenza media. Lasciato scuola superiore dopo 2 anni

5. Alessandra F 46 CIGO per 8 mesi, work experience per 2 mesi rinnovati per altri 4 mesi. Addetta alle vendite in una azienda di abbigliamento dal 2007. Separata con 1 figlia di 15 anni.

Diploma di segretaria d'azienda.

6. Maurizio M 55 6 mesi di CIGO e da gennaio 2011 entra in mobilità. Dipendente dal 1978 (TI) era direttore tecnico-operativo in una compagnia di navigazione che solo a Genova aveva 280 dipendenti (settore marittimo). Da solo con 2 figli.

maturità scientifica

7. Monica F 40 CIGS in deroga e lavora come Impiegata (back office) e accoglienza pubblico (front office - sportello) per Tributi Italia S.p.a. società di gestione dei tributi, multe e ICI per i Comuni.

Diploma in

ragioneria

8. Mimmo M 41 Prima in CIG ora in mobilità da 2 anni. Operaio specializzato a TI (dal 2000) in una azienda chimica industriale (100 dipendenti).

Licenza media

9. David M 41 In CIG in deroga per secondo semestre (edilizia) e sposato con 2 figli, una femmina di 15 anni e 1 maschio di 9 anni.

Scuola per meccanici generici in Albania 10. Rocco M 36 In CIG in deroga per secondo semestre

(edilizia). Ha lavorato per 7 anni come manovale poi passato a muratore di III livello in una ditta di costruzioni di 11/12 dipendenti di cui la metà in CIG.

licenza media in Marocco

11. Beppe M 48 In CIG da 1 anno e richiesti altri 6 mesi. Sposato con 2 bambini. Faceva il pittore in un’azienda dello shipping (settore marittimo). Alterna lavori domestici

Laurea architettura

12. Lorenzo M 47 Al terzo semestre di CIG in deroga. Perito di auto nuove e usate e dipendente a TI da 17 anni. Sposato con 2 figli.

perito elettrotecnico ed impiantistica civile-industriale 13. Nicolò M 59 6° mese di CIG in deroga. Lavorava in

un’azienda genovese di progetti su internet. Quadro da 8 anni a tempo indeterminato

Laurea matematica

14. Emanuela F 55 CIG in deroga da 18 mesi circa. Dal 2007 lavorava come grafica pubblicitaria (dipendente a TI) in un agenzia di pubblicità. Ha una figlia di 19 anni

maturità scientifica e master in counselling