gli ammortizzatori sociali in deroga nei territori regional
B. Percezione della propria condizione e della cris
Si ricorda che sono stati invitati a partecipare lavoratori e lavoratrici percettori di ammortizzatori sociali in deroga e allo stesso tempo dovevano essere fruitori di percorsi formativi. Si tratta di persone che per la maggiore percepiscono un ammortizzatore sociale da un anno e più, alcuni di loro da sei mesi. Una sola lavoratrice (Ambra 42 anni) ha trovato un altro lavoro a tempo determinato, interrompendo così la cassa integrazione. Si rileva una forte preoccupazione per la propria condizione professionale, per la
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difficoltà di riconvertirsi o rientrare nel proprio ambito professionale e lavorativo. Questa preoccupazione sembra legata soprattutto all’età avanzata, alla durata dell’ammortizzatore sociale, alla presenza e quindi al numero di famigliari che dipendono dalla situazione economica degli intervistati.
Beppe: sono in cassa integrazione ormai da 1 anno … sono sposato ho 2 bambini e … alterno lavori domestici
in cerca di qualcos’altro … nel frattempo vista la situazione che non si sta sbloccando e ci sta l’età di 48 anni, sono preoccupato perché non è facile trovare un lavoro ex nuovo, visto il mio di pittore è un lavoro un po’ di nicchia quindi dovrei cambiare completamente genere.
Emanuela: ho 55 anni sono in cassa integrazione in deroga (18 mesi circa) … lavoro in un agenzia di
pubblicità, speravo di rientrare ma mi sembra che le possibilità siano praticamene nulle. Per il momento sono molto preoccupata, ho una figlia di 19 anni che studia quindi a 55 anni faccio fatica a pensare come rientrare a lavoro.
Maurizio: …. è 1 anno e mezzo che sono in questa situazione qua e vista l’età 55 anni è molto difficile da
riciclarsi oggi ... Io sono andato da Palermo a Bolzano, ho girato mezza Italia ho speso molti soldi tra treni etc però alla fine si c’è professionalità però poi gioco forza è l’età che conta.
Ai partecipanti abbiamo chiesto di scegliere un cartoncino colorato, associando il colore del cartoncino alla motivazione per cui hanno aderito al focus group55. Quindi nell’esplicitare il rapporto
colore/motivazione traspare complessivamente un atteggiamento positivo nei confronti dell’incontro. Alcuni lo leggono come un semplice incontro in cui si ha l’occasione di scambiare opinioni e idee con altri lavoratori o meglio per ritornare informazioni su come stanno trascorrendo questo periodo in cui percepiscono degli ammortizzatori sociali e fanno formazione.
Marco: Io arancione solo perché mi ha sempre ispirato fin da bambino in senso di positività e per adesso la vedo
una cosa positiva
Emanuela: Io ho scelto il lillà ma in realtà volevo un colore neutro sono venuta ma non avevo nessuna
aspettativa, non sapevo cosa sarebbe successo quindi questo era il colore più neutro
David: … Per me è un colloquio per confrontarmi con altra gente.
Molti intervistati, pur manifestando prospettive cariche di incertezza, delineano orizzonti di speranza, anche se smorzati da un realismo socio-anagrafico (età, condizione familiare) e da una situazione economica territoriale precaria piuttosto generalizzata. Si raccolgono segnali di speranza anche grazie ai corsi di formazione a cui si è stati invitati a partecipare. Quindi l’ottimismo espresso dalle persone viene alimentato dall’esterno, cioè sembra eterodiretto. Oppure costituisce una strategia individuale per sostenere una situazione personale e professionale piuttosto complessa e critica così come l’esplicita Maurizio: dipendente a tempo indeterminato dal 1978, ricopriva una figura professionale apicale quale direttore tecnico-operativo in una compagnia di navigazione che solo a Genova aveva 280 dipendenti, una situazione familiare particolare (famiglia monogenitoriale con 2 figli). Oppure si tratta di un modo di essere (Lorenzo) che nonostante le avversità affrontate durante il proprio percorso professionale – come vedremo in seguito – sembra preludere ad una chiarezza di intenti ma soprattutto alla volontà di determinare il proprio percorso.
Maurizio: Il verde appunto è un discorso di speranza io è 1 anno e mezzo che sono in questa situazione qua e
vista l’età 55 anni è molto difficile da riciclarsi oggi ... Io sono andato da Palermo a Bolzano, ho girato mezza Italia ho speso molti soldi tra treni etc però alla fine si c’è professionalità però poi gioco forza è l’età che conta. Si cerca di andare avanti con ottimismo perché aiuta a muoversi in questa situazione qui anche se mi rendo conto che non è facile.
55 La scelta tra i cartoncini colorati è stata l’occasione per riscaldare il clima relazionale e favorire un dialogo collaborativo, in
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Lorenzo: Il giallo perché mi reputo una persona solare in maniera positiva nonostante tutta la sfiga che c’è stata
nel susseguirsi delle cose, devo dire che il primo mese l’ho patito di brutto nel senso che dopo 27 anni che lavori ci rimani male, ho iniziato praticamente da bambino, in questa azienda …
L’ottimismo manifestato da Maurizio, come atteggiamento e strategia individuale, sembra diverso dalla speranza di Mimmo, Domenico e Alessandra per i quali sembra in parte eterodiretta, alimentata anche dalle proposte formative offerte dal Servizio per l’Impiego. Cioè l’invito da parte del servizio pubblico a partecipare a tali iniziative sembra recapitare un messaggio di speranza, legate ad altre opportunità, alla possibilità di trovare altre soluzioni. Per alcuni di loro la possibilità di “reinventarsi” non è poi così distante dai loro orizzonti, anzi, come vedremo più avanti, se strutturate meglio queste iniziative di politica attiva potrebbero sortire risultati migliori. Per Beppe la presenza della moglie che lavora, quindi di un altro reddito, aumenta la speranza.
Mimmo: Verde, speranza ottimismo, oggi sono molto più ottimista di quello che ero 1 anno e mezzo fa quando
sono entrato in cassa integrazione perché dopo 10 anni di chimica industriale, sinceramente mi sentivo un po’ perduto nel senso che trovare lavoro in quel settore è difficilissimo e uno si sente un po’ mancare la terra sotto i piedi anche perché le speranze di rientrare erano poche e quindi era difficile a 40 anni, poi ho sempre avuto l’idea di provare a riqualificarmi però non è neanche semplice quello, fortuna ha voluto che nel periodo che sono entrato in cassa integrazione mi è stato segnalato su mia richiesta dalla provincia un corso regionale a numero chiuso per operatore socio-sanitario.
Domenico: Io ho scelto il verde, non è proprio verde speranza però…, perché comunque il fatto di poter fare corsi
per poter rientrare nel lavoro, mi ha dato un po’ la speranza di poter reimpastarmi in questo marasma e quindi sono venuto qua con la speranza di poter scambiare qualche confronto per comprendere.
Alessandra: Io un po’ come il signore ho scelto il verde associato alla speranza, nel senso di sperare in un futuro
perché come la signora non è che si prospetta un futuro tanto bello, siamo abbastanza preoccupati anche se però si spera anche adattandosi a lavori anche diversi come diceva lui meno male che ci sono questi corsi che un po’ di aiuto te lo danno
Beppe: Io non ho scelto in pratica ho preso quello che mi ha ispirato, visto che sono l’unico che ha preso azzurro
forse perché ho pensato acqua il mare vengo dallo shipping e spero forse che riparta perché non vedo altre alternative se non quella nel senso che io cambiare completamente settore ho provato ho chiesto in giro ma le opportunità sono poche perché giustamente i giovani sono preferiti, quindi azzurro forse perché speriamo che il mare riprenda… se posso dire grazie agli ammortizzatori, rispetto allo stipendio la differenza è notevole però non ho voluto prenderla subito alla disperata, anche parlando con mia moglie che per fortuna lavora l’ho presa come un’occasione per cambiare pagina, per iniziare …
Rocco invece esplicita “stanchezza” e carica negativamente la sua condizione di extracomunitario quasi a sperare che le circostanze lo costringano a ritornare nel suo paese. La nazionalità diversa costituisce un problema.
Rocco: Sono marocchino non parlo bene italiano giallo così ma spero mi diano il rosso così ritorno al mio paese
perché così sono stanco, c’è il problema che sono marocchino
L’impatto della crisi è fortemente differenziato sugli intervistati: i più anziani si leggono a professionalità bloccate, pur tuttavia anche loro nutrono speranza. Diversi vorrebbero cogliere l’occasione per poter cambiare completamente lavoro. Ritornano in mente desideri cullati per lungo tempo ma mai realmente percorsi. Si sentono fortemente limitati dalla concorrenza dei giovani.
Beppe: …. la mia ditta ha deciso di non aspettare Fincantieri sta cercando di cambiare completamente obiettivo e
quindi sta facendo quello che avrei dovuto fare cioè iniziare da capo a studiare nuovi programmi nuovi lavori con alta probabilità di andare in India piuttosto che in Turchia dove andiamo a prendere nuovo lavoro però non stiamo guadagnando però è un po’ un punto interrogativo quindi l’idea di poter cambiare e iniziare da zero l’ho avuta eccome però si scontra con la realtà.
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Anna: Io sono abbastanza giovane rispetto alla media quindi più che altro la mia esperienza è stata all’interno
di questa casa editrice dove ho lavorato 8 anni, l’unica cosa è che ho partorito 2 figli sotto la scrivania con contratti co.co.co., co.co.pro., a progetto 6 mesi, a progetto 1 anno, a TD 6 mesi, a T. D. 1 anno, a T.D part- time e poi alla fine 1 anno e 1/2 prima di mettermi in cassa integrazione mi hanno assunto, … perché a me piace il mio lavoro e con difficoltà andrei a fare un altro lavoro
Maurizio: per cui il problema qual è il mio è un settore molto specifico tecnico e operativo applicarlo al di fuori è
molto difficile perché io sono stato in un’altra azienda però mi hanno detto ok però qui essendo un altro settore quello alimentare è totalmente diverso per cui vedo molto difficile riciclarsi in un altro settore, … il problema poi è anche un discorso di età, io mi sono anche proposto dicendo arriviamo a un certo punto che io finisco l’iter lavorativo ho dato la massima disponibilità però stringono i denti, poi le facciamo sapere, ho dato la mia disponibilità in tutta Italia però purtroppo mi rendo conto che l’età ti penalizza, ….. Io ho 2 handicap, primo mancandomi 5-6 anni alla pensione mi fanno il computo sugli ultimi anni del contributivo, seconda cosa sono da solo con 2 figli e a questo punto devo giocare fino in fondo, non posso abbassare la guardia uno va fa un colloquio si rende conto che è andato bene perché vedi il tuo interlocutore compiacente di tutte le domande a cui rispondi, vedi che il tuo curriculum gli aggrada dici stavolta è andata e invece dove è andata? A casa un’altra