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Il commercio estero delle province

Nel documento Volume Rapporto 2002 (.pdf 2.0mb) (pagine 141-149)

5. GLI SCAMBI CON L’ESTERO

5.4. Il commercio estero delle province

Nel 2002 il commercio agroalimentare delle singole province dell’Emi-lia-Romagna ha mostrato andamenti fortemente differenziati, anche come inevitabile conseguenza delle diverse specializzazioni territoriali (tab. 5.5). Il commento degli scambi con l’estero delle singole province dell’Emilia-Romagna, viene quest’anno integrato anche con le informazioni relative alla posizione che la singola provincia occupa, in ambito nazionale, nelle impor-tazioni e nelle esporimpor-tazioni di ciascun aggregato di prodotti considerato in quest’analisi. A tale fine nella tabella 5.6 sono riportate le posizioni che le diverse province hanno occupato in tale classifica, nel 1999 e nel 2002. Co-me si evince facilCo-mente, le province dell’Emilia-Romagna compaiono nelle prime 10 posizioni molto di frequente, sia dal lato delle importazioni che, soprattutto, dal lato delle esportazioni.

Come già anticipato, il saldo regionale per l’insieme dei prodotti agroa-limentari è stato negativo per 661 milioni di euro, a fronte di un deficit di so-li 527 miso-lioni di euro dell’anno precedente (e 585 miso-lioni del 2000). Tale forte deficit è dovuto in misura pressoché analoga ai prodotti del settore primario (302 milioni) e a quelli dell’industria alimentare (359 milioni) an-che se è assai diverso il peso sull’interscambio an-che è pari a 1.538 milioni di euro nel primo caso, e a ben 4.851 milioni di euro nel secondo; il saldo nor-malizzato, quindi, risulta pari a -19,6 per i prodotti agricoli e a -7,4 per quelli dell’industria alimentare, segno di una situazione strutturale molto diversa tra i due grandi comparti. D’altro canto, come già accennato, le tendenze del deficit nei due casi sono state molto diverse nel corso dell’ultimo anno: men-tre il deficit è quasi triplicato in valore assoluto nel caso delle produzioni a-gricole, passando dai 112 milioni di euro del 2001 ai 302 del 2002, nel caso dell’industria alimentare si segnala una riduzione dello stesso da

Tab. 5.5 - Scambi di prodotti agro-alimentari nelle province dell’Emilia-Romagna nel 2000-2002 (milioni di euro a prezzi correnti)

2000 2001 2002 Var. % 2002/01

Import Export Saldo Import Export Saldo Import Export Saldo Import Export S.N.

Settore primario

Bologna 170 77 -94 158 70 -88 175 75 -100 10,7 6,8 -1,5

Ferrara 52 99 47 76 100 24 92 107 15 20,0 6,6 -5,9

Forlì 87 214 127 74 214 141 90 202 112 21,6 -5,8 -10,3

Modena 90 50 -40 74 42 -32 71 53 -18 -3,7 27,5 13,4

Parma 130 21 -108 90 21 -69 102 24 -79 13,9 13,4 -0,1

Piacenza 30 3 -27 26 3 -23 25 5 -21 -3,9 41,5 8,8

Ravenna 247 116 -131 143 121 -22 291 136 -155 104,1 12,7 -28,0

Reggio Emilia 55 10 -45 38 7 -31 47 9 -38 24,4 40,6 3,3

Rimini 23 6 -17 19 6 -12 27 7 -19 43,9 12,5 -8,9

Emilia-Romagna 883 596 -288 697 585 -112 920 618 -302 31,9 5,7 -10,8 Industria alimentare

Bologna 245 199 -47 212 167 -44 256 216 -40 20,9 29,2 3,3

Ferrara 48 88 39 69 87 18 94 100 6 36,6 14,8 -8,7

Forlì 232 130 -102 223 116 -107 254 136 -118 13,9 17,7 1,5

Modena 655 431 -224 663 358 -305 698 448 -250 5,3 25,1 8,0

Parma 344 581 237 328 581 253 380 698 318 15,9 20,2 1,6

Piacenza 154 109 -45 149 105 -43 172 105 -67 16,0 -0,5 -7,3

Ravenna 271 183 -88 245 145 -100 347 207 -140 41,7 42,3 0,2

Reggio Emilia 281 277 -5 262 237 -25 304 286 -18 15,9 20,6 2,0

Rimini 109 46 -63 105 43 -62 99 49 -50 -5,5 13,9 8,0

Emilia-Romagna 2.340 2.043 -297 2.256 1.841 -415 2.605 2.246 -359 15,5 22,0 2,7 Totale agroalimentare

Bologna 416 275 -140 370 238 -132 431 291 -140 16,6 22,5 2,4

Ferrara 100 186 86 145 188 42 186 207 21 27,9 10,4 -7,3

Forlì 319 344 25 297 330 33 344 338 -6 15,8 2,5 -6,1

Modena 745 481 -264 737 400 -337 769 501 -268 4,4 25,3 8,6

Parma 474 603 129 418 602 184 483 722 239 15,5 19,9 1,8

Piacenza 184 112 -71 175 109 -66 197 109 -88 13,0 0,8 -5,4

Ravenna 518 298 -220 388 266 -121 639 343 -295 64,7 28,9 -11,5 Reggio Emilia 336 286 -50 300 244 -56 351 295 -56 17,0 21,2 1,7

Rimini 132 52 -79 123 50 -74 126 57 -69 1,9 13,7 4,6

Emilia-Romagna 3.224 2.639 -585 2.953 2.426 -527 3.525 2.864 -661 19,4 18,1 -0,5

Tab. 5.6 - Posizioni occupate dalle province dell’Emilia-Romagna nella graduatoria delle 103 province italiane classificate per ordine d’importanza in valore negli scambi con l’estero di prodotti agricoli e alimentari

BO FE FO MO PC PR RA RE RN

1999 2002 1999 2002 1999 2002 1999 2002 1999 2002 1999 2002 1999 2002 1999 2002 1999 2002 IMPORT

Prodotti dell’agricoltura e dell’orticoltura 12 12 52 21 21 22 26 31 70 61 19 19 5 5 39 52 57 60 Animali vivi e prodotti di origine animale 29 27 30 40 40 43 19 22 45 57 53 48 52 30 23 26 92 94 Prodotti della silvicoltura, tronchi tagliati 22 12 70 66 47 51 39 46 34 29 72 65 63 59 30 25 42 64 Pesci ed altri prodotti della pesca 30 25 17 22 18 21 60 56 87 93 31 34 54 49 40 46 14 15 Settore primario 16 15 48 30 29 31 30 35 62 66 28 27 8 8 40 45 60 62 Carne e prodotti a base di carne 27 23 83 87 24 29 2 1 17 25 7 10 52 48 10 9 45 34 Pesci trasformati e conservati e prod. a base di pesce 33 31 76 78 7 4 30 19 10 8 18 11 50 43 27 21 8 12 Preparati e conserve di frutta e di verdura 20 16 18 18 17 17 11 12 34 26 8 7 3 4 30 34 49 40 Oli grassi vegetali e animali 50 33 80 11 14 15 42 37 56 41 18 21 3 2 38 34 63 68 Prodotti lattiero-caseari e gelati 22 22 83 80 52 56 15 11 45 32 10 7 78 67 12 10 86 79 Prodotti della macinazione,amidi e fecole 31 26 47 49 33 58 29 28 80 56 13 23 5 5 26 18 62 64 Alimenti per animali 23 25 90 74 22 21 18 12 32 23 26 24 11 60 10 10 88 83 Altri prodotti alimentari 8 6 41 31 43 37 16 15 54 53 12 10 35 36 9 12 73 59

Bevande 4 4 92 91 19 17 24 27 52 49 22 21 17 28 25 16 38 44

Totale industria alimentare 23 22 75 45 26 23 3 3 34 32 11 10 13 14 17 18 39 43 Totale agroalimentare 30 31 75 53 40 39 12 14 52 51 29 28 21 21 32 32 58 64 Totale generale 8 7 67 70 52 49 17 18 58 58 24 20 31 31 30 28 82 81 EXPORT

Prodotti dell’agricoltura e dell’orticoltura 12 18 11 12 2 5 21 21 75 66 39 37 10 8 82 84 63 69 Animali vivi e prodotti di origine animale 23 5 76 74 5 8 9 30 22 58 13 61 16 10 1 1 90 47 Prodotti della silvicoltura, tronchi tagliati 23 24 43 34 37 46 70 74 82 71 74 33 52 56 25 58 14 10 Pesci ed altri prodotti della pesca 28 35 3 3 14 9 75 62 66 78 63 44 39 40 74 85 18 16 Settore primario 12 18 11 11 2 5 22 21 75 74 41 40 10 9 57 55 60 65 Carne e prodotti a base di carne 17 17 32 36 8 5 1 1 9 23 2 3 26 26 6 8 48 42 Pesci trasformati e conservati e prod. a base di pesce 44 56 7 6 28 30 29 39 49 42 15 10 40 41 52 49 9 5 Preparati e conserve di frutta e di verdura 11 9 8 8 27 22 9 16 6 7 3 2 7 6 19 33 30 35 Oli grassi vegetali e animali 37 41 99 39 20 13 41 35 66 66 31 22 11 8 52 65 95 76 Prodotti lattiero-caseari e gelati 30 28 45 48 47 64 17 15 18 16 8 10 74 59 3 2 83 68 Prodotti della macinazione,amidi e fecole 47 43 31 25 14 38 33 28 44 36 21 18 19 16 58 67 40 33 Alimenti per animali 19 17 54 34 10 13 13 18 38 26 29 22 24 11 6 8 50 16 Altri prodotti alimentari 8 10 57 36 47 50 13 8 60 54 3 3 30 34 17 24 41 52

Bevande 17 19 79 83 33 44 19 20 82 85 53 26 12 17 15 18 59 69

Totale industria alimentare 17 20 45 41 34 33 9 6 31 40 5 5 18 21 13 15 64 61 Totale agroalimentare 16 20 25 29 11 17 9 9 45 53 5 5 14 15 18 18 70 70

415 a 359 milioni di euro.

Con riferimento al totale dei prodotti agroalimentari, le province di Ra-venna e di Modena presentano i deficit di gran lunga più rilevanti pari, ri-spettivamente, a 295 e a 268 milioni di euro. Altre 5 province presentano una situazione di deficit commerciale per l’insieme dei prodotti agroalimen-tari: anzitutto Bologna, negativa per ben 140 milioni, Piacenza per 88 milio-ni, Rimini per 69 miliomilio-ni, Reggio Emilia per 56 miliomilio-ni, e infine Forlì passa-ta da un saldo positivo per 33 milioni nel 2001 ad uno negativo per 6 milioni di euro nel 2002. La provincia di Parma, invece, si conferma come quella che presenta il migliore risultato con un saldo positivo per ben 239 milioni di euro, in forte aumento rispetto ai 184 milioni dell’anno prima. La provincia di Ferrara, infine, mantiene un saldo positivo anche se dimezzato rispetto all’anno precedente, essendo passato da 42 a 21 milioni di euro.

Scendendo ad un livello di dettaglio leggermente superiore, si può me-glio valutare la diversa importanza delle produzioni del settore primario e di quelle dell’industria alimentare nelle diverse province, nonché le diverse di-namiche dei dati relativi al 2002 rispetto a quelli dell’anno precedente.

La provincia di Bologna evidenzia un saldo commerciale negativo sia per i prodotti del settore primario che per quelli dell’industria alimentare, anche se con valori molto diversi tra loro e con andamenti divergenti nell’ultimo anno. La dimensione dei flussi segnala, per i prodotti dell’industria alimenta-re, un’importanza assai maggiore rispetto a quelli dell’agricoltura, come pu-re una evoluzione più favopu-revole nel corso del 2002; in questo caso le espor-tazioni e le imporespor-tazioni di prodotti dell’industria alimentare sono aumentate sull’anno prima rispettivamente del 29,2% e del 20,9%; il saldo è quindi passato da -44 a -40 milioni di euro. D’altro canto, sia le importazioni che le esportazioni di prodotti del settore primario sono aumentate, rispettivamente, ad un tasso del 10,7% e del 6,8%, comportando un significativo peggiora-mento del saldo passato da -88 a -100 milioni di euro. La provincia occupa un ruolo di rilevo negli scambi commerciali a livello nazionale: sia per le importazioni che per le esportazioni essa occupa, infatti, il 7° posto tra le 103 province italiane per dimensione dei flussi in valore. In ambito agroali-mentare la provincia è importante soprattutto per le importazioni di bevande, per le quali occupa la 4° posizione sia nel 1999 che nel 2002, mentre con ri-ferimento al grande aggregato residuale “altri prodotti alimentari” la sua po-sizione era l’ottava nel 1999, sia dal lato delle importazioni che delle espor-tazioni, ed è rispettivamente la 6° e la 10° nel 2002. Di particolare interesse, invece, il ruolo svolto dalla provincia per le esportazioni di “animali vivi e prodotti di origine animale” (5° posizione nel 2002 in forte ascesa rispetto alla 23° del 1999) e di “preparati e conserve di frutta e di verdura”, dove

oc-cupa la nona posizione, pure in miglioramento rispetto all’undicesima del 1999.

Nel caso della provincia di Ferrara, invece, gli scambi con l’estero di prodotti del settore primario sono assai più simili a quelli dell’industria ali-mentare, ma in questo caso la dinamica nel 2002 rispetto al 2001 è stata ne-gativa per entrambi gli aggregati di prodotti. Per quelli agricoli, infatti, men-tre le importazioni sono aumentate del 20%, le esportazioni sono cresciute solo del 6,6%, portando così ad una contrazione del saldo, che resta comun-que positivo, da 24 a 15 milioni di euro. Per i prodotti dell’industria alimen-tare le esportazioni sono aumentate del 14,8% ma le importazioni hanno su-bito un aumento ancor più rilevante, pari al 36,6%: si ha così una diminu-zione del saldo, che resta comunque sempre positivo, da 18 a soli 6 milioni di euro. Nonostante questi trend negativi rispetto all’anno precedente, la provincia resta pur sempre seconda solo a Parma, in regione, in termini di positività del saldo per i prodotti agroalimentari.

Con riferimento all’importanza relativa della provincia, si nota il suo ruo-lo nell’ambito delle esportazioni di “pesce e altri prodotti della pesca”, per le quali Ferrara occupa stabilmente il terzo posto, nonché per il “pesce trasfor-mato e conservato” per il quale è passata dal 7° al 6° posto tra il 1999 ed il 2002. E’ evidente, in questo senso, il ruolo giocato dalle attività che ruotano attorno alle valli di Comacchio e del delta del Po. La provincia assume un ruolo importante anche per quanto concerne, in particolare, l’esportazione di preparati e conserve di frutta e verdura per la quale occupa stabilmente l’ottava posizione.

Anche la provincia di Forlì mostra risultati in leggero peggioramento ri-spetto al 2001, ma con un dato strutturale degli scambi peculiare: il saldo per i prodotti del settore primario, infatti, anche se in diminuzione rispetto ai 141 milioni di euro del 2001, nell’anno successivo resta fortemente positivo, at-testandosi a 112 milioni di euro, mentre quello dei prodotti dell’industria a-limentare, pure in ulteriore peggioramento rispetto ai -107 milioni di euro del 2001, nel 2002 si è attestato sui -118 milioni di euro. Per la combinazio-ne delle due diverse, e in qualche misura opposte situazioni, il saldo agroa-limentare è passato da positivo (33 milioni) a negativo (-6 milioni). Dal lato delle importazioni la provincia assume un ruolo importante soprattutto per il

“pesce trasformato e conservato” per il quale nel corso degli ultimi tre anni è passata dalla settima alla quarta posizione. Dal lato delle esportazioni, inve-ce, la provincia entra tra le prime 10 in ben 4 casi: “prodotti dell’agricoltura e dell’orticoltura” (dal 2° posto del 1999 al 5° posto del 2002), “animali vivi e prodotti di origine animale” (dal 5° all’8° posto), “pesci e altri prodotti del-la pesca” (dal 14° al 9° posto) e, infine, “carne e prodotti a base di carne”

(dall’8° al 5° posto). Se si considera l’insieme dei prodotti del settore prima-rio, infine, la provincia risulta quinta per le esportazioni nel 2002, in leggero peggioramento rispetto alla seconda posizione occupata tre anni prima.

La provincia di Modena, al contrario, presenta scambi relativamente assai più limitati per i prodotti agricoli, che peraltro presentano un saldo in miglio-ramento rispetto all’anno precedente (da -32 a -18 milioni di euro), mentre per i prodotti dell’industria alimentare gli scambi risultano assai più intensi ed il saldo finale presenta un non trascurabile miglioramento: si passa dai -305 milioni di euro del 2001 ai -250 milioni di euro dell’anno successivo, grazie ad un aumento delle esportazioni del 25,1% contro un incremento del-le importazioni del 5,3%. Dal lato deldel-le importazioni nel 2002 la provincia si colloca al primo posto (era al 2° nel 1999) per la “carne e i prodotti a base di carne”. La situazione peraltro si ripete anche con riferimento alle esportazio-ni per la stessa tipologia di prodotto, veramente centrale nel sistema agroa-limentare provinciale. Modena, inoltre, occupa l’ottava posizione anche per le esportazioni di “altri prodotti alimentari”, una voce assai composita ma importante dal punto di vista del valore complessivo.

Per la provincia di Parma la situazione è per certi versi opposta rispetto a quella di Modena: infatti, il suo saldo per i prodotti dell’industria alimentare risulta fortemente positivo ed in ulteriore forte aumento nel corso del 2002, essendo passato da 253 a 318 milioni di euro. Le esportazioni, infatti, sono aumentate, rispetto all’anno precedente, di oltre il 20%, mentre le importa-zioni hanno mostrato un incremento pari al 15,9%. Il saldo è poi leggermente peggiorato nel caso dei prodotti del settore primario, scendendo da 69 a -79 milioni di euro, a seguito di tassi di crescita delle importazioni legger-mente superiori a quelli delle esportazioni (13,9% contro il 13,4%). La leadership della provincia in ambito regionale emerge anche dall’analisi del-le posizioni occupate nella graduatoria deldel-le province sia dal lato deldel-le im-portazioni che delle esim-portazioni. Con riferimento alle imim-portazioni e in par-ticolare alla situazione del 2002, la provincia è al 7° posto per i “preparati e le conserve di frutta e verdura” e per i “prodotti lattiero-caseari ed i gelati”, al 10° per “carne e prodotti a base di carne”, e per gli “altri prodotti alimen-tari”. Dal lato delle esportazioni, invece, essa si colloca al 2° posto per “pre-parati e conserve di frutta e ortaggi”, al 3° per “carne e prodotti a base di carne” e per “altri prodotti alimentari” (che includono la pasta), al 10° posto per “pesci trasformati e conservati”, e “prodotti lattiero-caseari e gelati”.

Nell’insieme, la provincia di Parma è stabilmente al 5° posto tra tutte le pro-vince italiane per esportazione di prodotti agroalimentari e, in particolare, dei prodotti dell’industria alimentare.

La provincia di Piacenza presenta scambi con l’estero assai modesti per

quanto riguarda i prodotti del settore primario: nel 2002 le importazioni sono ammontate a 25 milioni di euro soltanto, in leggera diminuzione rispetto al 2001 (-3,9%), mentre le esportazioni, pur aumentate molto in termini per-centuali, sono rimaste a livelli quasi trascurabili: solo 5 milioni di euro nell’intero 2002. Per i prodotti dell’industria alimentare, invece, i flussi risultano più importanti, ma anche in questo caso nel corso del 2002 si deve registrare un peggioramento della bilancia commerciale dovuto ad un au-mento delle importazioni del 16% e ad una contemporanea sostanziale sta-gnazione delle esportazioni (-0,5%). Complessivamente, quindi, il saldo provinciale peggiora passando dai -66 ai -88 milioni di euro. La provincia entra tra le prime 10 per importanza dei flussi solo per le importazioni di

“pesci trasformati e conservati” (ottava posizione nel 2002, decima tre anni prima), e per le esportazioni di “preparati e conserve di frutta e di verdura”

per le quali nel 2002 perde una posizione rispetto al 1999, passando dalla se-sta alla settima.

Nel corso del 2002, la provincia di Ravenna ha peggiorato in misura non trascurabile il suo saldo commerciale agroalimentare sia nel suo insieme, che in entrambe le sue componenti, prodotti agricoli e dell’industria alimen-tare. Le importazioni di prodotti del settore primario, infatti, sono più che raddoppiate, in valore, rispetto ad un anno prima, passando da 143 a 291 mi-lioni di euro. Il modesto aumento delle esportazioni, passate da 121 a 136 milioni di euro non è quindi bastato a contenere l’aumento del deficit com-merciale, che ha così raggiunto i 155 milioni di euro. Hanno presentato un andamento sfavorevole anche gli scambi di prodotti dell’industria alimenta-re: in questo caso il saldo è passato da -100 a -140 milioni di euro; il forte aumento degli scambi, infatti, si è verificato sia per le importazioni che per le esportazioni in misura percentualmente simile (+41,7% e + 42,3% rispet-tivamente), ma ha interessato valori iniziali già molto distanti e sfavorevoli.

Ravenna ricopre, come noto, un ruolo di assoluto rilievo soprattutto per gli scambi di prodotti del settore primario, e principalmente dal lato delle im-portazioni: essa è stabilmente al 5° posto tra tutte le province del paese, per le importazioni di “prodotti dell’agricoltura e dell’orticoltura” (principal-mente cereali), ma occupa anche la seconda posizione per “oli e grassi vege-tali e animali”, la quarta per le “conserve vegevege-tali” e la quinta per i “prodotti della macinazione, amidi e fecole”. La specializzazione della provincia nella lavorazione dei cereali e dei semi oleosi, come nelle produzioni di prodotti ortofrutticoli, emerge anche dal lato delle esportazioni: Ravenna si colloca all’ottavo posto per i “prodotti dell’agricoltura e dell’orticoltura” (riesporta-zione), al 10° per gli “animali vivi e i prodotti di origine animale”, al 6° per i

“preparati e le conserve di frutta e verdura” e all’8° per gli “oli e grassi

vege-tali e animali”.

Anche la provincia di Reggio Emilia presenta scambi di prodotti alimen-tari assai più importanti rispetto a quelli di prodotti agricoli, per la verità as-sai limitati. In questo caso nel corso del 2002 si sono registrati andamenti diversi nei due grandi comparti: mentre la situazione è leggermente peggio-rata per i prodotti agricoli, per quelli dell’industria alimentare si segnala un leggero miglioramento, che permette alla provincia di concludere l’anno con un saldo complessivo per i prodotti agroalimentari negativo per 56 milioni di euro, ma immutato nella sua entità rispetto all’anno precedente. Più in parti-colare, il saldo per i prodotti agricoli è passato da -31 a -38 milioni di euro, mentre per i prodotti dell’industria il saldo, sempre negativo, si è ridotto da -25 a -18 milioni di euro. La provincia, in particolare, si colloca al 9° posto per le importazioni di “carne e prodotti a base di carne”, e al 10° per “pro-dotti lattiero-caseari” e “alimenti per animali”. Dal lato delle esportazioni, invece, è al primo posto per gli “animali vivi” e per i “prodotti di origine a-nimale”, al 2° per “prodotti lattiero-caseari e gelati”, all’8° per “carne e dotti a base di carne” e per “alimenti per animali”. La centralità che le pro-duzioni zootecniche assumono in questo territorio si manifesta in modo piut-tosto chiaro.

Anche la provincia di Rimini, infine, presenta un leggero peggioramento del saldo commerciale per i prodotti agricoli (passato da -12 a -19 milioni di euro) ed un pure modesto miglioramento del saldo, pur sempre negativo, per quelli dell’industria alimentare (da -62 a -50 milioni di euro). Se gli scambi di prodotti agricoli, tuttavia, restano quasi trascurabili, nonostante il signifi-cativo aumento percentuale dei flussi (+44% le importazioni e + 12,5% le esportazioni rispetto al 2001), fermandosi a 27 e a 7 milioni di euro rispetti-vamente per importazioni ed esportazioni, più importanti risultano quelli di prodotti alimentari, nonostante una leggera diminuzione delle importazioni (-5,5%), compensata da un aumento delle esportazioni (+14%): nel 2002 le importazioni sono state pari a 99 milioni di euro contro i 49 milioni delle e-sportazioni. Nel 2002 la provincia appare nei primi posti nella classifica del-le province per gli scambi con l’estero solo per del-le esportazioni di “pesci tra-sformati e conservati” per i quali occupa la quinta posizione, in forte miglio-ramento rispetto alla nona posizione occupata solo 3 anni prima.

6. LA DISTRIBUZIONE ALIMENTARE AL

Nel documento Volume Rapporto 2002 (.pdf 2.0mb) (pagine 141-149)