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La situazione regionale

Nel documento Volume Rapporto 2002 (.pdf 2.0mb) (pagine 160-170)

6. LA DISTRIBUZIONE ALIMENTARE AL DETTAGLIO

6.2. La situazione regionale

Anche in questa edizione del rapporto, i dati relativi alla rete distributiva alimentare dell’Emilia Romagna sono stati analizzati sulla base dei dati Nielsen, aggiornati a luglio 2002. Dal punto di vista distributivo, l’Emilia Romagna rappresenta sicuramente una delle regioni più avanzate d’Italia, come si evince dai dati relativi alla densità dei punti vendita moderni (tab.

6.3): la superficie di supermercati e ipermercati (151 mq ogni 1.000 abitanti nel 2002) supera infatti la soglia convenzionale che sancisce la saturazione del mercato (pari a 150 mq); se poi si tiene conto anche di superette e discount, la densità distributiva raggiunge addirittura i 200 mq ogni 1.000 abitanti, un dato che, considerando che il territorio regionale ha una porzione consistente di zone collinari e montane, avvicina l’Emilia Romagna alle aree europee più densamente popolate.

A questo risultato si è giunti, nel 2002, attraverso una crescita consistente della superficie moderna, che ha interessato tutte le province, con la sola ec-cezione di Parma, a dimostrazione di come, nonostante la fase di blocco del-le autorizzazioni del-legata alla riforma del commercio, l’attività di apertura, ampliamento e riqualificazione dei punti vendita sia comunque proseguita con notevole intensità.

Confrontando però questi dati con quelli della tabella 6.1, risulta evidente come la media emiliano-romagnola sia più bassa di quella del Nord-Est, che, comprendendo tutte le tipologie, arriva addirittura a superare i 220 mq ogni 1.000 abitanti. E’ però interessante notare come, per la specifica tipologia degli ipermercati, la densità media emiliano-romagnola sia significativamen-te superiore (55 mq ogni 1.000 abitanti contro 46). Questo dato, che si ripesignificativamen-te ormai da qualche anno, testimonia come il modello di sviluppo della

distri-Tab. 6.3 - Superficie ogni 1.000 abitanti dei punti vendita della distribuzione moderna in Emilia-Romagna, per provincia e per tipologia distributiva (mq)

Superette Supermercati Ipermercati Discount Totale Super+Iper Totale

2002 2001 1990 2002 2001 1990 2002 2001 1990 2002 2001 1990 2002 2001 1990 2002 2001 1990

Piacenza 41 41 30 126 115 37 13 0 0 16 18 0 140 115 37 197 174 67 Parma 27 29 30 82 83 40 45 45 11 11 10 0 127 128 51 165 167 81 Reggio E. 23 23 40 123 114 57 31 30 0 32 33 0 154 143 57 209 199 97 Modena 24 28 37 97 94 41 83 78 12 22 23 0 179 172 52 225 223 89 Bologna 18 16 20 67 62 39 82 75 10 16 16 0 149 137 49 182 169 68 Ferrara 31 29 39 112 109 85 78 78 0 42 35 0 190 187 85 263 251 124 Ravenna 16 17 42 112 101 52 40 40 0 39 39 0 153 141 52 208 196 95 Forlì-Cesena 29 28 48 109 98 74 37 37 7 25 23 0 146 135 81 201 186 129

Rimini 30 26 0 86 78 0 9 9 0 25 29 0 95 88 0 149 142 0

Totale 24 25 31 96 90 47 55 52 6 24 24 0 151 142 53 200 190 84 Fonte: Nostre elaborazioni su dati Nielsen.

buzione moderna abbia ormai imboccato decisamente la strada delle grandi superfici, nonostante la vecchia programmazione regionale avesse privile-giato per lungo tempo lo sviluppo dei supermercati. Negli ultimi anni, grazie anche agli spazi che si sono aperti nella normativa, le imprese leader della distribuzione regionale hanno investito massicciamente sui punti vendita su-periori a 2.500 mq, anche per rispondere ad esigenze precise dei consumato-ri, e i centri commerciali sono ormai diventati parte integrante del paesaggio dei capoluoghi di provincia e dei centri medio-piccoli della pianura.

6.2.1. L’articolazione territoriale del sistema distributivo

Se si prende in considerazione l’evoluzione complessiva delle diverse formule distributive (tab. 6.4), risulta evidente come il 4,9% di crescita della superficie moderna in Emilia-Romagna, un dato leggermente superiore alla media nazionale, si debba essenzialmente allo sviluppo dei supermercati (+6,8% con ben 26 nuovi esercizi) e degli ipermercati (+6,1%, con 3 nuove aperture), mentre le variazioni registrate sia dai discount che dalle superette sono state molto contenute. Questi dati evidenziano chiaramente come, in una fase di inevitabile assestamento della rete distributiva regionale, imposto da un livello di saturazione ormai molto forte, seppure non omogeneo tra le diverse provincie, la tendenza degli operatori sia stata quella di puntare sulle superfici medio-grandi. Come è stato menzionato in precedenza, è ormai as-sodato che i supermercati stiano vivendo una fase di rivitalizzazione e stiano gradualmente sostituendo le superette nelle funzioni di esercizi di vicinato, intesi come punti vendita moderni che investono massicciamente nei prodot-ti freschi e di alta qualità. E’ quindi naturale che le nuove aperture si siano concentrate in questo segmento, dove è più facile ottenere le autorizzazioni e dove è relativamente più rapido giungere alla conclusione dell’iter che porta all’apertura effettiva del punto vendita.

Dopo anni di calo, è interessante notare la seppur debole ripresa dei discount, che, con un saldo netto tra aperture e chiusure di 3 esercizi, tentano di tornare a catturare quel segmento di consumatori attenti al prezzo che, in una fase di crisi, diventa inevitabilmente più consistente. Il mercato ha però ormai definito in modo inequivocabile il ruolo di questi punti vendita, che non possono e non devono diventare “generalisti”, garantendo la presenza nel proprio assortimento di tutte le referenze, inclusi i prodotti freschi, ma devono invece svolgere una funzione complementare rispetto agli altri eser-cizi commerciali.

La crescita significativa degli ipermercati si deve invece all’apertura di

Tab. 6.4 - Numero e superficie dei punti vendita della distribuzione moderna in Emilia-Romagna, per provincia e per tipologia distributiva (2002)

Superette Supermercati Ipermercati Discount Totale

Pv Sup. Var.% Pv Sup. Var.% Pv Sup. Var.% Pv Sup. Var.% Pv Sup. Var.%

n. mq 02/01 n. mq 02/01 n. mq 02/01 n. mq 02/01 n. mq 02/01

Piacenza 39 10.852 -0,3 46 33.750 9,9 1 3.600 n.c. 8 4.290 -10,8 94 52.492 13,1 Parma 39 10.825 -6,5 46 32.940 -0,5 5 17.860 -0,6 12 4.545 12,6 102 66.170 -0,7 Reggio Emilia 38 10.295 -2,3 72 56.153 8,2 3 14.150 4,8 38 14.575 -2,3 151 95.173 4,7 Modena 57 15.493 -12,6 79 61.067 2,7 10 52.300 5,7 32 13.792 -6,2 178 142.652 0,9 Bologna 55 16.161 6,5 83 61.880 8,3 13 75.147 8,2 33 14.395 -0,1 184 167.583 7,3 Ferrara 39 10.613 5,3 48 38.934 2,4 5 27.100 0,0 27 14.640 21,1 119 91.287 4,6 Ravenna 22 5.480 -6,0 52 39.615 11,7 2 14.165 0,0 25 13.840 0,7 101 73.100 5,7 Forlì-Cesena 37 10.369 2,1 52 38.871 11,6 1 13.300 0,0 18 9.050 12,7 108 71.590 8,0 Rimini 31 8.119 14,3 36 23.500 9,1 1 2.520 0,0 12 6.870 -13,8 80 41.009 4,8

Totale 357 98.207 -0,9 514 386.710 6,8 41 220.142 6,1 205 95.997 1,4 1.117 801.056 4,9 Fonte: Nostre elaborazioni su dati Nielsen.

tre nuovi punti vendita, un piccolo centro commerciale in provincia di Pia-cenza e due nuovi superstore, nelle province di Modena e Bologna. Nessuna di queste strutture supera i 5.000 mq di superficie, per cui rientrano nella ca-tegoria degli ipermercati solo dal punto di vista statistico, in quanto la soglia dimensionale dei 2.500 mq è ormai notoriamente inadeguata. Semmai, è in-teressante notare come, negli ultimi tre-quattro anni, almeno una decina di nuove aperture di esercizi superiori a 2.500 mq siano stati dei superstore, una tipologia relativamente nuova, che si caratterizza per affiancare alcuni reparti molto specializzati dotati di una ampia gamma di prodotti (elettronica di consumo, cosmetica, editoria, …) al tradizionale settore grocery. In un cer-to senso, quindi, anche nella crescita delle grandi strutture l’Emilia-Romagna tende a mantenere dimensioni piuttosto ridotte, più adeguate all’estensione delle aree servite e meglio inserite nel contesto urbanistico, cercando invece di conquistare i consumatori attraverso l’innovazione delle formule distribu-tive.

Il 2002 segna per la provincia di Piacenza l’anno dell’esordio nella cate-goria degli ipermercati, anche se l’apertura del centro commerciale ad inse-gna Bennet non può essere certamente considerato un elemento di svolta per la distribuzione locale, sia per le dimensioni piuttosto contenute, sia per la sua collocazione geografica, lontana dal capoluogo e orientata a servire un bacino che sconfina nella vicina provincia di Cremona. Il cambio di ammini-strazione del capoluogo sembra invece aver sbloccato il lunghissimo iter amministrativo che dovrebbe dare il via libera alla costruzione del primo I-percoop, che si affiancherebbe al punto vendita Auchan-Rinascente presente nella provincia di Lodi, ma a un solo chilometro dalla città. La carenza di grandi superfici sta probabilmente alla base della forte crescita dei super-mercati, che continua da diversi anni: il tasso di sviluppo di questi esercizi (+9,9% nel 2002) è infatti tra i più alti della regione, tanto da garantire alla provincia di Piacenza il record regionale di densità dei supermercati (ben 126 mq ogni 1.000 abitanti), che va ad aggiungersi a quello ormai storico delle superette (41 mq ogni 1.000 abitanti). La crescita dei supermercati è avvenuta essenzialmente attraverso operazioni di ampliamento e/o riqualifi-cazione di punti vendita esistenti (tab. 6.5), unite ad un paio di nuove apertu-re da parte di aziende della DO (Mdo e Sigma).

Come è stato menzionato in precedenza, la provincia di Parma è l’unica in regione a registrare una stasi sostanziale nella crescita della distribuzione moderna. Questa stabilità è però il risultato di una dinamica differenziata per i diversi formati: al calo sensibile delle superette (-6,5% con un calo di 3 unità) hanno fatto riscontro le operazioni di ristrutturazione della rete dei su-permercati (con diversi ampliamenti bilanciati da altrettante chiusure) e una

Tab. 6.5 - Numero e superficie dei punti vendita della distribuzione alimentare moderna in Emilia-Romagna, per catena e per provincia (2002)

Piacenza Parma Reggio E. Modena Bologna Ferrara Ravenna Forlì-Cesena Rimini sup var.% sup var.% sup var.% sup var.% sup var.% sup var.% sup var.% sup var.% sup var.%

mq 02/01 mq 02/01 mq 02/01 mq 02/01 mq 02/01 mq 02/01 mq 02/01 mq 02/01 mq 02/01

Italia

distribuzio-ne 11.387 2,2 26.885 -0,5 45.530 -0,9 85.827 0,4 98.551 8,7 40.165 1,4 46.460 6,1 24.680 5,6 20.599 -1,1 - Coop 9.557 2,6 13.590 -0,4 27.370 -1,9 56.312 -1,1 71.867 10,1 35.710 0,5 26.160 0,7 8.820 8,0 6.715 -2,2 - Conad 1.830 0,0 13.295 -0,6 18.160 0,6 29.515 3,3 26.684 5,1 4.455 9,3 20.300 14,2 15.860 4,3 13.884 -0,6

Sirio 14.290 3,1 11.430 -10,9 36.583 6,5 10.810 -1,3 14.560 9,3 4.000 10,7 11.630 0,4 5.440 -10,8 4.835 -10,2 - Sigma 11.080 15,5 7.350 -14,5 36.233 6,6 10.810 -1,3 12.660 4,0 3.600 5,9 6.830 3,0 5.440 -10,8 4.320 -15,4 - Crai 3.210 -24,8 4.080 -3,5 350 0,0 0 n.c. 1.150 0,0 0 -100,0 4.800 -3,0 0 n.c. 515 83,9

- Pick-up 0 n.c. 0 n.c. 0 n.c. 0 n.c. 750 n.c. 400 n.c. 0 n.c. 0 n.c. 0 n.c.

Eds Italia 3.310 0,0 8.555 0,0 2.925 303,4 17.042 21,4 14.310 8,7 9.830 58,8 4.700 -2,1 16.635 24,5 9.505 35,5 - Selex 0 n.c. 1.895 0,0 725 0,0 12.042 33,2 6.810 20,3 9.830 58,8 4.700 -2,1 16.635 24,5 9.505 35,5 - Esselunga 1.000 0,0 6.660 0,0 2.200 n.c. 5.000 0,0 7.500 0,0 0 n.c. 0 n.c. 0 n.c. 0 n.c.

- Agorà 2.310 0,0 0 n.c. 0 n.c. 0 n.c. 0 n.c. 0 n.c. 0 n.c. 0 n.c. 0 n.c.

Mecades 4.470 1,2 3.805 34,2 5.170 -5,7 15.068 -10,9 11.697 -8,3 16.330 -7,6 2.800 21,7 2.670 25,9 2.740 9,6 - Sintesi/Despar 300 -21,1 1.050 0,0 4.370 -12,6 4.765 -27,5 5.282 4,4 9.900 -2,0 200 -50,0 0 n.c. 440 120,0 - Interdis 870 0,0 270 0,0 0 n.c. 3.243 3,2 400 0,0 2.125 -38,0 2.600 36,8 1.690 0,0 0 n.c.

- Sisa 0 n.c. 0 n.c. 450 n.c. 355 n.c. 4.290 -17,8 2.175 11,0 0 n.c. 0 n.c. 2.300 0,0 - Mdo 3.300 4,3 2.485 64,0 350 -27,1 6.705 -6,8 1.725 -16,9 2.130 -2,3 0 n.c. 980 127,9 0 n.c.

Tab. 6.5 - Continua

Piacenza Parma Reggio E. Modena Bologna Ferrara Ravenna Forlì-Cesena Rimini sup var.% sup var.% sup var.% sup var.% sup var.% sup var.% sup var.% sup var.% sup var.%

mq 02/01 mq 02/01 mq 02/01 mq 02/01 mq 02/01 mq 02/01 mq 02/01 mq 02/01 mq 02/01

Interme-dia/Rinascente 9.970 56,5 7.465 -1,3 0 -100,0 9.355 0,0 9.900 0,0 9.598 7,8 525 0,0 7.205 0,0 1.180 0,0 - Pam 800 0,0 4.565 -2,1 0 -100,0 8.315 0,0 8.700 0,0 2.455 6,0 525 0,0 400 0,0 0 n.c.

- Lombardini 480 0,0 0 n.c. 0 n.c. 1.040 0,0 1.200 0,0 1.585 0,0 0 n.c. 0 n.c. 0 n.c.

- Bennet 3.600 n.c. 0 n.c. 0 n.c. 0 n.c. 0 n.c. 3.500 0,0 0 n.c. 0 n.c. 0 n.c.

- Rinascente/

Au-chan 5.090 0,0 2.900 0,0 0 n.c. 0 n.c. 0 n.c. 2.058 37,2 0 n.c. 6.805 0,0 1.180 0,0

Gruppo

Carre-four 4.415 18,8 2.530 8,6 0 n.c. 1.500 9,5 14.790 15,6 0 n.c. 0 n.c. 13.300 0,0 0 n.c.

- Carrefour 1.815 0,0 425 88,9 0 n.c. 0 n.c. 14.790 15,6 0 n.c. 0 n.c. 0 n.c. 0 n.c.

- Finiper 400 0,0 2.105 0,0 0 n.c. 1.500 9,5 0 n.c. 0 n.c. 0 n.c. 13.300 0,0 0 n.c.

- Il gigante 2.200 46,7 0 n.c. 0 n.c. 0 n.c. 0 n.c. 0 n.c. 0 n.c. 0 n.c. 0 n.c.

Lidl 2.480 -4,6 1.200 0,0 1.685 0,0 1.750 -16,7 3.000 0,0 3.170 23,3 2.350 0,0 1.400 133,3 1.050 0,0

Standa-Rewe 500 0,0 2.310 28,3 1.350 8,0 600 -7,7 400 0,0 6.899 0,0 4.000 10,3 0 n.c. 1.100 32,5

Fonte: Nostre elaborazioni su dati Nielsen.

ripresa dei discount, una tipologia di cui la rete locale è particolarmente sguarnita (soltanto 11 mq ogni 1.000 abitanti nel 2002). Anche in provincia di Parma, le nuove aperture si devono ad imprese della DO, in particolare a Mdo, che nell’ultimo anno ha svolto un ruolo molto attivo nelle province oc-cidentali, nonché al gruppo Standa-Rewe, che è stato protagonista dell’apertura dei nuovi discount.

La dinamica delle tipologie distributive in provincia di Reggio Emilia as-somiglia abbastanza a quella descritta per la provincia di Piacenza. Anche in quest’area, la crescita della superficie moderna si è concentrata nel segmento più affollato, quello dei supermercati, con ben 3 nuove aperture e una densi-tà che ha superato i 120 mq ogni 1.000 abitanti. A questo vanno aggiunte le operazioni di ampliamento operate sui 3 ipermercati da tempo presenti nella zona. In calo invece sia la presenza delle superette che quella dei discount, in un area dove soprattutto la seconda tipologia è molto diffusa. Tra le imprese protagoniste delle nuove aperture, si segnalano sia Sigma, sia, soprattutto, l’esordio di Esselunga, che, con un punto vendita di oltre 2.000 mq, è riusci-ta finalmente ad insediarsi in quello che storicamente è un vero e proprio

“feudo” dei due giganti della cooperazione, Coop e Conad.

La rete distributiva della provincia di Modena si caratterizza da sempre per una diffusione molto massiccia e capillare degli ipermercati, sia nel ca-poluogo che nei centri della provincia. Ad una rete già molto ricca, nel 2002 si è andato ad aggiungere il superstore aperto da Selex, che ha consentito alla provincia di raggiungere il record regionale di densità delle grandi strutture (addirittura 83 mq ogni 1.000 abitanti). A questo evento particolarmente si-gnificativo, vanno ad affiancarsi le due nuove aperture di supermercati, da parte di Sisa e di Conad, che con il nuovo supermercato rafforza la sua leadership provinciale, da sempre condivisa con Coop.

Anche in provincia di Bologna, il 2002 si è caratterizzato innanzitutto per l’apertura del nuovo superstore ad opera del leader Coop, che su questa tipo-logia intende puntare con decisione nei prossimi anni; accanto ad esso, sono cresciuti in misura significativa anche i supermercati, la cui densità è deci-samente più bassa della media regionale (67 mq ogni 1.000 abitanti contro 96). In questo segmento le nuove aperture si devono sia a Coop sia ad alcune realtà della DO (Selex e Sigma), che, in alcuni casi, hanno in realtà provve-duto ad ampliare e riqualificare esercizi già esistenti. Grazie all’attivismo mostrato nel 2002, Coop ha quindi rafforzato la sua leadership nella rete di-stributiva del capoluogo di regione.

La provincia di Ferrara detiene ormai da alcuni anni il primato regionale di densità distributiva (263 mq ogni 1.000 abitanti nel 2002), un dato che de-riva anche dalla geografia della provincia, tutta collocata in pianura. Questo

primato si è ulteriormente rafforzato nel 2002, grazie soprattutto alla crescita della rete degli esercizi di dimensioni medio-piccole, che registra 2 nuove aperture tra i supermercati, 2 tra le superette e addirittura 5 tra i discount. In quest’ultimo segmento, la provincia di Ferrara raggiunge la massima densità in regione, con ben 42 mq ogni 1.000 abitanti. Le nuove aperture si devono a Conad, ad alcune aziende della DO (Sigma e Selex), ma anche a Rinascente e Lidl, che, pur in un mercato dominato dalle due centrali cooperative, raf-forzano la posizione della GD.

La rete distributiva della provincia di Ravenna, invece, in analogia con quanto accaduto nelle province occidentali, è cresciuta quasi esclusivamente nel segmento dei supermercati, dove pure la dotazione complessiva era già superiore alla media regionale (112 mq ogni 1.000 abitanti nel 2002). Prota-goniste delle 4 nuove aperture sono state Interdis e Conad, che rafforza così il suo presidio in provincia e si avvicina al primato di Coop.

Lo stesso modello di sviluppo sembra essersi verificato anche nella pro-vincia di Forlì, dove, in una rete distributiva abbastanza equilibrata in termi-ni di presenza delle diverse tipologie, la crescita si è concentrata nel segmen-to dei supermercati (+11,6%) e dei discount (+12,7%). Le nuove aperture sono state appannaggio sia del leader storico Conad che di Coop, che in quest’area ha sempre avuto un ruolo più marginale, mentre i nuovi discount sono stati aperti da Mdo e Lidl.

Infine, in provincia di Rimini, in assoluto l’area dove la distribuzione moderna è meno diffusa (soltanto 149 mq ogni 1.000 abitanti, molto al di sotto della media regionale), la crescita ha continuato ad interessare i punti vendita medio-piccoli che caratterizzano la riviera romagnola: la superficie delle superette è cresciuta del 14%, quella dei supermercati del 9%. Le nuo-ve aperture si devono esclusivamente ad aziende della DO, in particolare Se-lex, Crai e Despar.

6.2.2. Le maggiori imprese operanti in regione

Il quadro competitivo della distribuzione emiliano-romagnola nel 2002 riflette il trend generale che ha caratterizzato tutto il mercato italiano: nessun ingresso di nuove imprese e una sostanziale stasi negli accordi di collabora-zione sul territorio (tab. 6.6). Questa situacollabora-zione non può che favorire il con-solidamento della leadership dei due giganti della cooperazione, Coop e Co-nad, che rappresentano da soli quasi il 50% della superficie moderna regio-nale. La crescita di Coop è avvenuta sia nel segmento dei supermercati che in quello delle grandi superfici, grazie a un mix di nuove aperture e di ampliamenti, nonché al varo dei nuovi superstore. Per Conad, invece, in

Tab. 6.6 - Numero e superficie dei punti vendita della distribuzione alimentare moderna in Emilia-Romagna, per catena e per ti-pologia distributiva (2002)

Superette Supermercati Ipermercati Discount Totale

Pv Sup. Var.% Pv Sup. Var.% Pv Sup. Var.% Pv Sup. Var.% Pv Sup. Var.%

n. mq 02/01 n. mq 02/01 n. mq 02/01 n. mq 02/01 n. mq 02/01

Italia distribuzione 125 36.184 0,2 268 209.643 4,3 26 145.682 2,6 20 8.575 -2,9 439 400.084 3,2

- Coop 41 12.032 -3,2 110 109.352 3,5 22 126.712 2,4 18 8.005 1,8 191 256.101 2,6

- Conad 84 24.152 2,0 158 100.291 5,2 4 18.970 3,8 2 570 -41,2 248 143.983 4,2

Sirio 108 27.905 -5,3 80 49.803 7,1 2 7.950 8,9 73 27.920 -2,8 263 113.578 1,4

- Sigma 79 20.650 -10,2 66 41.803 11,4 2 7.950 8,9 73 27.920 -2,8 220 98.323 1,9

- Crai 27 6.855 5,9 13 7.250 -19,2 0 0 n.c. 0 0 n.c. 40 14.105 -8,7

- Pick-up 2 400 n.c. 1 750 n.c. 0 0 n.c. 0 0 n.c. 3 1.150 n.c.

Esd Italia 31 8.170 37,9 53 43.790 26,2 6 20.460 15,9 24 14.392 11,8 114 86.812 22,0

- Selex 31 8.170 37,9 47 36.780 23,1 1 2.800 n.c. 24 14.392 11,8 103 62.142 27,6

- Esselunga 0 0 n.c. 3 4.700 88,0 5 17.660 0,0 0 0 n.c. 8 22.360 10,9

- Agorà 0 0 n.c. 3 2.310 0,0 0 0 n.c. 0 0 n.c. 3 2.310 0,0

Mecades 69 19.075 -7,3 51 31.335 -1,6 0 0 n.c. 27 14.340 -1,4 147 64.750 -3,3

- Sintesi/Despar 33 8.942 -23,6 23 15.485 8,6 0 0 n.c. 4 1.880 -32,6 60 26.307 -8,5

- Interdis 1 368 37,8 1 420 -75,6 0 0 n.c. 20 10.410 7,2 22 11.198 -4,3

- Sisa 5 1.440 25,2 12 8.130 -2,4 0 0 n.c. 0 0 n.c. 17 9.570 0,9

- Mdo 30 8.325 11,8 15 7.300 -3,2 0 0 n.c. 3 2.050 0,0 48 17.675 3,7

Intermedia/Rinascente 8 2.393 14,8 31 25.605 -3,1 5 18.750 23,0 18 8.450 0,0 62 55.198 5,7

- Pam 1 350 -41,7 7 7.490 -9,8 3 11.650 -0,9 14 6.270 0,0 25 25.760 -4,3

- Lombardini 1 285 0,0 4 1.840 0,0 0 0 n.c. 4 2.180 0,0 9 4.305 0,0

- Bennet 0 0 n.c. 0 0 n.c. 2 7.100 102,9 0 0 n.c. 2 7.100 102,9

- Rinascente/Auchan 6 1.758 46,5 20 16.275 0,0 0 0 n.c. 0 0 n.c. 26 18.033 3,2

Gruppo Carrefour 2 425 88,9 9 7.885 18,5 2 27.300 7,9 2 925 -30,2 15 36.535 9,0

- Carrefour 2 425 88,9 3 2.605 0,0 1 14.000 16,7 0 0 n.c. 6 17.030 14,8

- Finiper 0 0 n.c. 5 3.080 20,8 1 13.300 0,0 2 925 -30,2 8 17.305 0,8

- Il gigante 0 0 n.c. 1 2.200 46,7 0 0 n.c. 0 0 n.c. 1 2.200 46,7

Lidl 0 0 n.c. 0 0 n.c. 0 0 n.c. 33 18.085 5,4 33 18.085 5,4

Standa-Rewe 0 0 n.c. 15 13.949 5,2 0 0 n.c. 7 3.210 18,9 22 17.159 7,6

attesa che il programma concordato con Leclerc per lo sviluppo degli iper-mercati entri nella fase operativa, la crescita ha interessato essenzialmente il core business dei supermercati.

L’impresa che è cresciuta di più è stata però Selex, grazie a un mix di nuove aperture e di acquisizioni di punti vendita esistenti: l’apertura di un nuovo superstore ha fatto entrare questa impresa della DO anche nel seg-mento delle grandi superfici, ma il grosso della rete continua ad essere rap-presentato dai supermercati e dai discount, entrambi cresciuti in modo rile-vante. Selex è l’unica impresa della DO che è cresciuta in misura significati-va, mentre tra le altre prevalgono nettamente i segni negativi o al massimo una stabilità delle posizioni acquisite in passato.

La crescita di Selex è significativa anche perché si accompagna al nuovo balzo in avanti dell’alleato Esselunga, impresa con la quale partecipa alla centrale Esd Italia. L’impresa lombarda prosegue infatti nel suo piano di co-prire con i propri supermercati e/o superstore tutti i capoluoghi della regione:

dopo l’ingresso a Reggio Emilia, tutta l’area emiliana è ormai presidiata e rimangono soltanto le province romagnole, che saranno probabilmente og-getto di attenzione nei prossimi anni.

E’ancora invece molto limitata la presenza sul territorio di quello che tut-ti considerano come il concorrente potenzialmente più aggressivo per le cen-trali cooperative, il gruppo Carrefour: la crescita delle superficie del gruppo si deve infatti essenzialmente ad un operazione di ammodernamento dello storico ipermercato che il gruppo possiede nell’area bolognese, ma non si sono registrate altre iniziative di rilievo. In vista però di una stagione in cui l’applicazione della riforma del commercio dovrebbe consentire una mag-giore aggressività a questi gruppi particolarmente solidi sul piano finanzia-rio, sarà interessante verificare se anche in un territorio saturo come l’Emilia-Romagna Carrefour troverà spazi di crescita significativi.

6.3. Un bilancio dell’applicazione della riforma del commercio

Nel documento Volume Rapporto 2002 (.pdf 2.0mb) (pagine 160-170)