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Lo scenario nazionale

Nel documento Volume Rapporto 2002 (.pdf 2.0mb) (pagine 47-63)

2. LE POLITICHE PER IL SETTORE AGRO-ALIMENTARE

2.2. Lo scenario nazionale

L’andamento della produzione agricola italiana nel 2002, secondo le sti-me dell’ISTAT, per il terzo anno consecutivo ha subito una riduzione pari a circa l’1,6% attestandosi sui 41.281 milioni di euro (a prezzi costanti, base 1995)3. La produzione agricola a valori correnti (prezzi di base) è invece so-stanzialmente stabile rispetto al 2001, con 44.212 milioni di euro (+0,1%).

L’aumento medio dei prezzi, pari a circa l’1,7% nel 2002 è quindi stato più contenuto rispetto al 4% del 2001 (tabb. 2.11 e 2.12).

La produzione delle coltivazioni erbacee è aumentata del 4,6%, quasi completamente dovuta all’aumento dei prezzi (+4,3%), con una situazione piuttosto differenziata tra le diverse colture (tab. 2.12). La produzione di frumento è aumentata solo dello 0,8% in valore, ma in termini quantitativi l’aumento è stato di quasi il 16%, per cui si è registrata una notevole dimi-nuzione dei prezzi. Al contrario, gli “altri cereali” hanno fatto registrare un notevole aumento produttivo pari all’11%. Gli ortaggi hanno avuto nel com-plesso una performance piuttosto positiva (+8,3%), con variazioni fortissime all’interno del comparto. Infatti per il secondo anno consecutivo è in forte calo la quantità prodotta di pomodori (-13%), fatto che si trasmette immediatamente all’industria che ne ha trasformato il 20% in meno. E’

aumentata notevolmente la produzione di patate (+20%) dovuta sostanzialmente all’aumento dei prezzi visto che le quantità aumentano solo dello 0,3%. Le coltivazioni arboree nel 2002 hanno avuto le maggiori difficoltà ri-spetto al 2001 soprattutto i prodotti vitivinicoli (-8,2%), con un calo quanti-tativo del 14%. I prodotti dell’olivicoltura hanno registrato una riduzione del

3. Il dato per il 2001 è stato leggermente rivalutato dall’Istat passando da 41.595 a 41.934 milioni di euro.

Tab. 2.11 - Produzione e valore aggiunto del settore agricolo italiano (anni 2000-2002)

Valori a prezzi correnti (milioni di euro)

Valori a prezzi costanti (milioni di euro, base 1995)

2000 2001 2002 2000 2001 2002

Produzione ai prezzi di

mercato 42.631 44.173 44.212 42.133 41.934 41.281

Consumi intermedi 14.557 14.220 14.871 13.458 13.423 13.492 Valore aggiunto ai prezzi

di mercato 28.442 29.390 29.286 28.675 28.511 27.789 Fonte: Istat, L’agricoltura nel 2001 e stime per il 2002.

5,4%, e in termini quantitativi di quasi il 6%, con un andamento opposto a quello verificatosi nell’annata agraria precedente.

La produzione frutticola invece ha fatto registrare nel 2002 un aumento della produzione, per il secondo anno consecutivo, e in particolare del 3% in termini di valore, anche se vi sono forti variazioni tra le quantità dei diversi prodotti con variazioni negative degli agrumi.

Tab. 2.12 - Produzione ai prezzi di base dell’agricoltura, silvicoltura e pesca 2000-2002 (milioni di euro correnti)

Produzione Variazioni %

2000 2001 2002 2001/00 2002/01 Produzione dell’agricoltura e

zoo-tecnia ai p.d.b. 42.630,4 44.173,4 44.212,3 3,6 0,1 Prodotti delle coltivazioni erbacee 14.557,2 14.219,6 14.871,0 -2,3 4,6

- frumento 1.899,7 2.000,9 2.016,3 5,3 0,8 Prodotti delle coltivazioni legnose 9.974,1 10.603,9 10.379,6 6,3 -2,1 - prodotti vitivinicoli 3.535,5 3.733,7 3.429,2 5,6 -8,2

Fonte: Istat (stime per il 2002).

La produzione zootecnica ha registrato nel 2002 un calo consistente del 2,9% (in termini di valore) dovuto in particolare alle carni che sono diminui-te del 5,7%, mentre il valore della produzione di latdiminui-te è aumentato del 2,8%.

Infine, occorre sottolineare che i servizi annessi all’agricoltura continua-no ad aumentare con un valore che arriva quasi a 2.450 milioni di euro nel 2002, con un aumento del 4% rispetto all’anno precedente.

L’intervento pubblico in agricoltura ha visto nel 2002 una profonda ri-strutturazione dell’Agea (Agenzia per le erogazioni in agricoltura). I risultati della nuova gestione evidenziano come nel 2002 l’Agea abbia erogato 6.107 milioni di euro di aiuti contro i 5.969 dell’anno precedente (tab. 2.13).

Si è registrato un netto miglioramento anche dei tempi di pagamento che hanno consentito agli agricoltori di fruire più tempestivamente delle necessa-rie risorse finanzianecessa-rie. Infatti, la riorganizzazione interna dell’Agenzia ha ri-guardato principalmente il rafforzamento dell’Organismo pagatore, mentre è stata accelerata la fase di decentramento su base regionale, con il riconosci-mento di nuovi organismi pagatori regionali.

Inoltre, è stato adottato il principio di sussidiarietà orizzontale che preve-de come interfaccia preve-dell’Agea i Centri di assistenza agricola (Caa) con i qua-li sono già state definite le convenzioni operative. Un’altra innovazione ri-guarda l’ingresso di Agea, insieme ad Ismea, in Agripart (la società di servi-zi finanservi-ziari per la filiera agroalimentare partecipata da Meliorbanca) che consentirà un rafforzamento dei servizi alle imprese con l’obiettivo di mette-re a disposizione delle aziende del settomette-re agricolo tutti i servizi di investment banking, nonché di gestione patrimoniale e previdenziali perso-nalizzati.

Tab. 2.13 - Pagamenti erogati dall’Agea per i principali settori d’intervento 2000-2002 (milioni di euro correnti)

Settore Esercizio

Aiuti al settore seminativi 1.731 1.963 2.139

Aiuti al settore olivicolo 701 845 719

Premi alla zootecnia-Pac bovini e BSE 171 320 399

Premi alla zootecnia-Pac ovicaprini 170 144 89

Aiuti allo sviluppo rurale 1.502 1.272 1.044

Aiuti all’ortofrutta 420 351 446

Aiuti al settore vitivinicolo 289 385 380

Premi per il tabacco 359 341 335

Ammasso privato formaggi 79 59 64

Altri aiuti 280 288 312

Totale 5.703 5.969 6.107 Fonte: Agrisole 14-20 marzo 2003.

La ripartizione dei pagamenti erogati dall’Agea nel 2002 per grandi set-tori di intervento evidenzia la grande importanza degli aiuti ai seminativi con oltre 2.134 milioni di euro (35% del totale pagamenti effettuati in Italia). Se-guono per importanza gli aiuti per lo sviluppo rurale con 1.004 milioni di eu-ro (16%), gli aiuti al settore olivicolo con 719 milioni di eueu-ro (12%) e l’ortofrutta con 446 milioni di euro (7%).

L’evoluzione temporale degli aiuti dal 2000 al 2002 ha visto l’aumento di quelli destinati ai seminativi, mentre si sono ridotti fortemente quelli de-stinati allo sviluppo rurale, che avevano raggiunto un massimo di oltre 1.500 milioni di euro nel 2000.

Dopo un lungo iter parlamentare, partito con la Finanziaria 2002, è stata data la delega al Governo per la predisposizione dei decreti legislativi di at-tuazione della riforma dell’agricoltura tracciata nel 2001 con l’approvazione della Legge d’orientamento. L’opposizione delle Regioni aveva frenato l’iter della delega, ma ancora più necessaria risulta adesso una stretta collabora-zione tra il Ministero e le Regioni stesse per scrivere i decreti legislativi. In-fatti, sono 35 i capitoli della delega che spaziano in tutta la materia agricola con provvedimenti che dovranno portare alla modernizzazione del settore.

Un capitolo importante riguarda la tracciabilità (di cui parleremo in seguito), ma si punta anche a rafforzare l’impresa agricola facendo leva su fisco, pre-videnza e forme societarie. Vediamo brevemente su cosa verteranno i prin-cipali provvedimenti.

Saranno sostenuti interventi per promuovere sviluppare e ammodernare le filiere agroalimentari gestite direttamente dagli imprenditori agricoli. Si normalizzerà la normativa tributaria e previdenziale alla nuova figura dell’imprenditore agricolo (DL 228/2001) e alle attività connesse equiparate a quelle agricole. Saranno riviste le regole introdotte dal decreto legislativo 228 per favorire lo sviluppo di forme societarie in agricoltura. Saranno age-volate la costituzione e il funzionamento efficiente delle organizzazioni dei produttori. Sarà riscritta la normativa per sostenere lo sviluppo dell’occu-pazione agricola e l’insediamento e la permanenza dei giovani (ne parleremo successivamente in questo paragrafo). Sarà regolamentata l’attività dei con-toterzisti per armonizzarle con le nuove regole (introdotte con il DL 228/

2001). Sarà riscritta la disciplina sulle produzioni biologiche soprattutto per quanto riguarda il capitolo dei controlli e delle sanzioni.

L’argomento centrale della delega è quello della tracciabilità ed era già presente, con alcuni elementi propositivi, nella legge d’orientamento per l’agricoltura italiana (LN n. 57/2001) approvata nel 2001. Tutta la diatriba successiva si è concentrata sull’obbligatorietà o meno dell’indicazione in eti-chetta dell’origine della materia prima. Con la delega al Governo si profila la

possibilità di un doppio livello: quello della tracciabilità obbligatoria previ-sta anche dal reg.(CE) n.178/2002, finalizzata a garantire la sicurezza ali-mentare e quella della tracciabilità-qualità (compresa l’origine della materia prima) basata su accordi volontari di filiera. In questo senso va la norma re-lativa al “Sistema di rintracciabilità nelle aziende agroalimentari: Principi e requisiti per l’attuazione” (Uni 1020:2002) approvata nel 2002. I contenuti di questa norma costituiscono i capisaldi metodologici per la realizzazione, la documentazione e il controllo di un sistema di rintracciabilità aziendale che comprenda l’individuazione dei materiali, dei relativi fornitori e dei flus-si o percorflus-si aziendali dei materiali stesflus-si in ogni lotto di prodotto.

Nel corso del 2002 numerose sono state le misure adottate per sanare si-tuazioni debitorie e comunque irrisolte da tempo, come le multe sulle quote latte e quelle dei vigneti abusivi. Il Governo italiano ha approvato un disegno di legge che propone la rateizzazione delle multe relative alle quote latte, che ammontano a 648 milioni di euro per il periodo che va dal 1995/96 al 2000/01, escludendo invece la campagna 2001/02. Questa proposta di rateiz-zazione delle multe nel lungo periodo trova forti ostacoli da parte della Commissione.

E’ stata spostata dal 30 novembre 2002 al 31 marzo 2003 la possibilità di attivare le procedure di regolarizzazione dei vigneti abusivi. Tramite questa sanatoria dovrebbero essere regolarizzati circa 100.000 ettari di vigneti im-piantati prima del 1998.

Abbiamo già evidenziato nello scenario comunitario l’emanazione di un nuovo regolamento (reg.(CE) n.445/2002) che detta definitivamente le rego-le di applicazione per l’attuazione della politica di sviluppo rurarego-le e che va proprio nella direzione di favorire la diversificazione e la multifunzionalità in agricoltura. Infatti due sono le novità che incideranno in modo rilevante sulla futura gestione della politica di sviluppo rurale in Italia: la misura rela-tiva all’insediamento dei giovani e il sostegno agli investimenti. La misura relativa all’insediamento dei giovani prevede che la decisione di concedere il sostegno deve essere adottata entro dodici mesi dal momento dell’insedia-mento come definito dalle disposizioni in vigore nei diversi Stati membri.

Inoltre, le Autorità regionali che gestiscono PSR e POR possono concedere un sostegno agli investimenti il cui costo sia inferiore a 25.000 euro alle a-ziende agricole situate nelle zone rurali in cui i problemi strutturali inerenti la dimensione economica estremamente ridotta delle stesse rendono partico-larmente difficile il rispetto delle condizioni di accesso alla misura “investi-menti nelle aziende agricole”.

In relazione al sostegno dell’imprenditorialità giovanile sono stati final-mente sbloccati gli incentivi previsti dal decreto legislativo 185/2000 e

quindi Sviluppo Italia potrà attivare il pacchetto di risorse di 85 milioni di euro stanziati dal Cipe l’estate scorsa. Il pacchetto di aiuti risulta ora in linea con i regimi di aiuto UE, infatti, i problemi erano nati proprio nell’aver fissa-to dei massimali diversi da quelli inseriti nei PRS e nei POR (mentre ora so-no stati riallineati) e di aver inserito tra le spese agevolate quelle di gestione (che sono state cancellate). I beneficiari delle agevolazioni sono i singoli a-gricoltori (con un’età compresa tra i 18 e i 35 anni), le piccole e medie im-prese che esercitano attività legate alla produzione, trasformazione e com-mercializzazione dei prodotti agricoli e le cooperative sociali di produzione di beni del settore. I contributi saranno sia a fondo perduto che nella forma di mutui agevolati. Inoltre, verrà dato il 50% delle agevolazioni nelle zone svantaggiate, il 40% nelle altre, e dovranno essere finalizzate al migliora-mento dei redditi agricoli, delle condizioni di lavoro e della produzione. Il progetto dei singoli agricoltori o delle aziende dovrà attestare la redditività dell’investimento.

La finanziaria 2003 ha stanziato oltre 1.380 milioni di euro di cui 517 de-stinati al pagamento delle multe per le quote latte e 85 milioni di euro in più della precedente finanziaria per finanziare l’Agea, le caratteristiche e le di-verse novità saranno descritte in dettaglio nel paragrafo 2.2.1.

Un’osservazione merita anche la recente pubblicazione della relazione fi-nanziaria della Commissione europea sulle spese FEOGA-Garanzia relativa al 2001, che ha evidenziato come la spesa in Italia cresca complessivamente rispetto al 2000 principalmente nei settori delle carni bovine, vitivinicolo in quello dell’olio d’oliva e dei seminativi. Interessante invece sottolineare il da-to dello sviluppo rurale che cala di quasi il 13% rispetda-to al 2000 e che per questo fa cedere il primo posto come maggior beneficiaria alla Germania.

Anche nel 2002, come abbiamo evidenziato in precedenza, è continuata la riduzione dei pagamenti effettuati per lo sviluppo rurale. A livello comu-nitario lo sviluppo rurale assorbe il 10,4% delle spese FEOGA-Garanzia. Il nostro Paese ha speso per i PSR 660 milioni di euro nel 2001 pari al 15,1%

della spesa UE-15 (tab. 2.14).

Va inoltre segnalato con qualche preoccupazione che nel 2001 dei 660 milioni di euro dei PSR il 45% è servito per finanziare le vecchie misure a-groambientali, lasciando poche risorse alla multifunzionalità e agli investi-menti.

2.2.1. I finanziamenti all’agricoltura

La finanziaria 2003 (Legge n. 289 del 27 dicembre 2002), ha stanziato per il settore agricolo oltre 1.380 milioni di euro di cui 517 milioni per le

re-golazioni debitorie nei confronti dell’UE, con particolare riferimento al pa-gamento delle multe per quote latte.

Al netto di queste regolazioni debitorie, per il settore agricolo risultano stanziati per il 2003 poco più di 866 milioni di euro, con una riduzione del 14% rispetto al 2002.

Analizzando la tabella dei finanziamenti e delle dotazioni, appare eviden-te che il Governo, a partire da quest’anno, ha deciso di cominciare a saldare il debito con l’UE, soprattutto in merito alle quote latte, stanziando 1.550 milioni di euro per i prossimi tre anni (tab. 2.15).

Per quanto riguarda le leggi pluriennali di spesa, i maggiori tagli sono in-dividuati negli interventi a favore del Fondo di Solidarietà Nazionale. A tale voce, infatti, quest’anno sono attribuiti 200 milioni di euro: 100 per i contri-buti relativi al pagamento di premi assicurativi e 100 a favore degli stati ca-lamitosi. Nell’anno precedente i suddetti importi erano notevolmente supe-riori.

In merito agli aiuti al settore bieticolo saccarifero, quest’anno, il Ministro delle Politiche Agricole Alemanno, ha deciso di stanziare 10 milioni di euro, come previsto dall’art. 69; 5.165 milioni di euro saranno recuperati dallo stanziamento della Legge Finanziaria 2001 in materia di incentivi all’acquisto di macchine agricole e 4.835 milioni di euro deriveranno dalle risorse stanzia-te nei DL n. 227 e 228 del 15 Maggio 2001 a favore dell’Orientamento e mo-Tab. 2.14 - Spese FEOGA relative all’Italia suddivise per settori e confronto con l’UE-15 (milioni di euro)

Settori Italia UE 15

2001 % su tot comparto

2001 % su tot comparto

Seminativi 1919,6 11 17466,2 41,5

Zucchero 143 9,6 1497,1 3,6

Olio d’oliva 848,3 33,6 2523,8 6,0

Foraggi essiccati 48,3 12,9 374,8 0,9

Ortofrutticoli 348,2 22,3 1558,0 3,7

Vitivinicolo 379,7 31,7 1196,7 2,8

Tabacco 338,8 34,8 973,4 2,3

Lattiero-caseari 91,6 4,8 1906,6 4,5

Carni bovine 296,5 4,9 6054,0 14,4

Carni ovicaprine 143,2 9,9 1447,3 3,4

Carni suine 7,7 5,6 137,1 0,3

Promozione 1,4 2,9 48,9 0,1

Sviluppo rurale 660,0 15,1 4363,2 10,4

Totale FEOGA-Garanzia 5.347,9 12,71 17.466,2 42,5 Fonte: Commissione europea: Relazione Finanziaria 2001.

Tab. 2.15 - Finanziamenti e dotazioni per l’agricoltura 2002-2003 (000 euro) Tabella A (Fondo speciale parte corrente)

di cui regolazione debitoria 517.000 517.000 517.000

Totale 1.368 517.058 519.911 519.911

Tabella B (Accantonamento in conto capitale)

di cui limite di impegno per mutui 5.058 5.058 5.058

Totale 56.475 7.388 7.388 7.388

Tabella C (Stanziamenti autorizzati in relazione a disposizioni di legge)

Aiuti settore zucchero (Legge 19/82) 25.162 10.000 0 0

Agea - DL 165/1999 162.034 193.108 125.425 125.425

Enti diversi 5.860 5.653 5.641 5.641

Terzo piano pesca L. 267/1991 22.646 22.402 22.358 22.358

Enti di ricerca 20.129 19.415 19.377 19.377

Incendi boschivi 10.329 10.329 10.329

Totale 235.831 260.907 183.130 183.130

Tabella D (Rifinanziamento norme a sostegno dell’economia)

Fondo di solidarietà nazionale 41.317 100.000 100.000 100.000 Nuovo fondo per la montagna L. 97/ 1994 9.296 - - -

Interventi nazionali L. 499/99 103.291 - - -

Rottamazione macchine agricole L. 388/2000 15.494 - - -

Totale* 169.398 100.000 100.000 100.000

Tabella F (Leggi pluriennali di spesa)

Intese istituzionali di programma 13.893 - - -

Opere di bonifica e irrigue 5.165 5.165 5.165 5.165

Nuove disposizioni per le zone di montagna (Ministero dell’Economia e delle Finanze)**

58.360 61.646 61.481 20.000

Proprietà coltivatrice L. 817/1971 15.495 5.165 - -

Consorzi di difesa L.185/92° 103.291 100.000 100.000 100.000 Fondo di solidarietà nazionale 185.924 100.000

Agrumi (crisi di mercato) 5.165 - - -

Fondo applicativo decreto Tagliacosti 173/98 2.120 - - - Programmi interregionali – art. 2 L. 499/99 52.214 - - - Attività di competenza Mipaf - art.4 L 499/99 191.089 232.276 103.291 -

Incendi boschivi - 25.823 25.823 -

Risorse idriche – bonifica idraulica 5.165

Rottamazione l. 388/2000 art. 145 20.658 5.165 - -

Subsistenza di Ravenna 6.197 - - -

Pesca L. 297/1991 art. 1 19.671 15.495 10.329 -

Patrimonio idrico nazionale

(Ministero dell’Economia e delle Finanze)

23.757 23.757 23.757 23.757

L122/2001 25.823 18.323 - -

Totale 735.018 598.308 268.365 148.922

Totale generale 1.028.692 1.383.661 795.664 859.351

* Non conteggiati nel totale generale perché inseriti anche nella tabella F.

** Non considerati nel totale perché non direttamente a favore dell’agricoltura.

Fonte: Nostre elaborazioni dalla Legge 27 dicembre 2002, n. 289.

dernizzazione del settore agricolo e forestale.

In tabella, inoltre, sono inseriti i fondi destinati alla montagna, ma non sono conteggiati nel totale in quanto non riguardano interventi esclusiva-mente a favore dell’agricoltura.

Le novità maggiori, nella Finanziaria 2003, riguardano il fisco, con parti-colare riferimento al credito d’imposta per gli investimenti, definito nell’art.

69 della legge Finanziaria. In tale ambito sono modificati alcuni articoli del-la cosiddetta “Tremonti agricodel-la” prevista dall’art. 11, del DL 8 Luglio 2002 n.138 convertito con modificazioni nella legge 8 Agosto 2002 n.178. Le im-prese che potranno disporre del credito sono le sole imim-prese impegnate nella coltivazione del fondo, nella silvicoltura, nell’allevamento di animali e nell’attività connessa con inclusione delle cooperative agricole. Sono invece escluse le imprese che commercializzano e trasformano prodotti agricoli.

Sono comunque valide le domande ritenute ammissibili e non più solo le a-ziende che hanno presentato domanda in merito ai Piani di Sviluppo Rurale (PSR) e Programmi Operativi Regionali (POR), ma tutte le aziende agricole beneficiarie di qualsiasi aiuto previsto dalla Comunità. Per quanto riguarda le aziende per cui non sono state istruite le domande da parte delle regioni, potranno rivolgersi direttamente al Ministero delle Politiche Agricole che si esprimerà entro quarantacinque giorni dal ricevimento. Infine, il credito d’imposta concesso avrà validità annuale grazie ad un elenco stilato in ordi-ne cronologico dall’Agenzia delle Entrate. In questo caso un’azienda che a-vrà ricevuto risposta negativa potrà presentare la domanda solo dopo un an-no. Un vincolo relativo all’accesso dei fondi, è dato dal fatto che il Ministero delle Politiche Agricole dovrà emanare prima un decreto in cui saranno de-finiti i fondi a favore del Mezzogiorno.

Sempre in materia fiscale è importante sottolineare la proroga concessa al regime speciale IVA per i produttori agricoli, al congelamento dell’aliquota IRAP al 1,9% per l’anno 2002 e confermata al 3,75% per il 2003. Fino al 31 dicembre 2003 vige una detrazione IRPEF per gli interventi di manutenzio-ne e salvaguardia dei boschi come pure l’esenziomanutenzio-ne dell’accisa da gasolio u-tilizzato per le coltivazioni in serra. Inoltre, è concessa fino al 30 giugno 2003 la presentazione delle domande di riconoscimento o concessione dell’acqua pubblica e per le denunce dei pozzi. Nello stesso articolo, è previ-sta anche la partenza del progetto triennale sperimentale in cui si cercheran-no di incentivare le fonti energetiche a basso impatto ambientale come il bioetanolo.

Prosegue il bonus fiscale per le assunzioni previste nell’art. 63 della legge finanziaria, prorogato al 31 dicembre 2006. La disciplina originaria di tale provvedimento è inserita nell’art.7 della legge 388/2000. In seguito sono state

apportate modifiche prima dal DL n.209/2002 e successivamente da questa legge finanziaria. Le novità riguardano la distinzione dei datori di lavoro in due gruppi. Nel primo sono inseriti i datori di lavoro con incremento occupa-zionale (al 7 luglio 2002), per i quali è previsto il bonus nella misura origina-ria per i lavoratori che rientrano nell’incremento. Inoltre, per le nuove assun-zioni effettuate dal 1 gennaio 2003 al 31 marzo 2004, in cui si apporta un ul-teriore incremento occupazionale rispetto a quello registrato in data 7 luglio 2002, il datore di lavoro potrà disporre per ciascun nuovo assunto del credito d’imposta previsto nelle nuove misure. Nel secondo caso, in cui i datori di la-voro non avevano effettuato alcun incremento occupazionale in data 7 luglio, sarà previsto un bonus solo per i nuovi assunti a partire da gennaio 2003 a patto che determinino, anche in questo caso, un incremento occupazionale.

Nell’art. 45 viene concesso ai coltivatori diretti e agli artigiani, in via spe-rimentale, il lavoro di collaboratori occasionali di parenti fino al secondo grado di parentela, anche se studente, per un periodo complessivo di 90 giorni, per la raccolta dei prodotti agricoli. A seguito di tale assunzione non è previsto alcun versamento contributivo anche se comunque permane l’obbligo d’iscrizione all’assicurazione contro gli infortuni e le malattie pro-fessionali. In tal senso verrà pubblicato un apposito decreto del Ministro del lavoro, entro marzo 2003, in cui saranno indicate le modalità per poter di-sporre di tale manodopera indicando le cause di forza maggiore che induco-no il coltivatore a richiedere la collaborazione.

Un importante incentivo al settore è dato dalla disponibilità di finanzia-menti per i contratti di filiera, atti a favorire l’integrazione del sistema agro-alimentare e a rafforzare i distretti.

Anche quest’anno, sono stati stanziati gli stessi importi per le emergenze zootecniche, previsti dalla precedente finanziaria.

Nell’art. 69, relativo alle misure in materia agricola, è inoltre inserita la concessione da parte della Cassa depositi e prestiti all’Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare (Ismea) mutui ventennali per incentivi allo svi-luppo della proprietà coltivatrice, per una spesa di 2 milioni di euro. Al comma 8, invece, si destinano 30 milioni di euro per l’anno 2003 all’Agen-zia per le erogazioni in agricoltura (Agea) in materia del reg. (CEE) n.

729/70 e reg. (CEE) n. 1663/95.

Nello stesso ambito viene introdotta una modifica alla legge 185/92 per la determinazione dell’accesso alle misure agevolate in caso di calamità na-turale. La modifica impone che venga concesso un intervento solo in caso di danno complessivo pari al 35% del valore dell’intera produzione aziendale comprensiva quindi anche del valore della produzione zootecnica che prece-dentemente era esclusa. In questo caso quindi le aziende miste, che spesso

utilizzano parte della produzione vegetale per l’alimentazione degli animali, difficilmente potranno dichiarare di aver perso il 35% della produzione a se-guito di calamità naturale in quanto la produzione vendibile zootecnica inci-de pesantemente sul reddito complessivo.

Nell’art. 80, è prevista la sospensione fino al 30 giugno 2003 dei debiti dovuti dalle imprese agricole nei comuni della Sicilia colpiti dal sisma del

Nell’art. 80, è prevista la sospensione fino al 30 giugno 2003 dei debiti dovuti dalle imprese agricole nei comuni della Sicilia colpiti dal sisma del

Nel documento Volume Rapporto 2002 (.pdf 2.0mb) (pagine 47-63)