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Composti formati da due sostantivi: caposquadriglia

Capitolo 4. La composizione nominale in italiano

4.2. Proprietà sintattiche

4.6.1. Composti formati da due sostantivi: caposquadriglia

In italiano le formazioni composte da due sostantivi possono essere esocentriche o endocentriche, con testa a destra o a sinistra. I composti del tipo N+N con testa a sinistra sono molto produttivi nell’italiano di oggi; le formazioni con testa a destra sono invece da ricondurre alla fase latina o a influenze allogene. I composti con due sostantivi possono essere rappresentati così.

[A]N [B]N  [[A]N R [B]N]N

[capo]N [squadriglia]N → [[capo]N R[squadriglia]N]N

L’esempio caposquadriglia presenta la testa a sinistra: semanticamente il

caposquadriglia ‘è un capo’, più precisamente il capo della squadriglia; formalmente il

composto è un sostantivo maschile perché eredita le caratteristiche grammaticali della testa capo. Le formazioni con testa a sinistra sono oggi molto produttive, basti pensare a composti come lista nozze, pacco-bomba, ufficio informazioni. Dal punto di vista formale, nei composti endogeni con testa a sinistra il composto eredita il genere dal primo

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costituente: giornale radio è infatti maschile, perché giornale è un sostantivo maschile10; nella maggior parte dei casi il primo costituente trasmette anche il numero del sostantivo composto (i capistazione, le conferenze stampa). Il genere e il numero del secondo costituente non hanno ripercussioni sul composto, si veda ad esempio agenzia viaggi, che è femminile, a prescindere dal fatto che viaggi sia maschile e plurale. Il membro di sinistra determina le proprietà grammaticali dell’intero composto; questo vale nei composti italiani endocentrici con testa a sinistra, dove cioè il primo costituente risponde al test ‘è un’ (Schwarze 1995: 608). Le marche del plurale interessano nella maggior parte dei casi il costituente testa (i capiclasse, le parole chiave, le donne-cannone), o entrambi i costituenti (i capi operai). Non è escluso ma è raro il plurale del costituente che non è testa, soprattutto se il composto è già stratificato nel lessico (i cavolfiori). Se il referente è femminile il composto resta solitamente invariato al plurale (la capolista, le capolista, Jacobini 2011: 251). La composizione tra due sostantivi con testa a sinistra è tipica dell’italiano e molto produttiva; anche elementi allogeni possono essere impiegati in formazioni italiane con testa a sinistra, come nelle formazioni area-wellness,

centro-beauty, ristorante-gourmet, sala-fitness, vasca-whirlpool11.

4.6.1.1. Composti N+N con testa a destra: autoradio

[A]N [B]N  [[A]N R [B]N]N

[auto]N [radio]N → [[auto]N R[radio]N]N

Qui sopra si può vedere un composto con testa a destra: un’autoradio ‘è una radio’ che si distingue dalle altre radio perché si usa in auto. Come già detto, questi composti con testa a destra non sono tipici delle lingue romanze, ma sono tuttavia presenti; questa caratteristica li rende strutturalmente simili ai composti tedeschi, si confrontino per esempio autostrada e Autobahn, ferrovia e Eisenbahn, manoscritto e Handschrift (Schwarze 1995: 607ss). I prestiti e i calchi lessicali dalle lingue straniere (come ad esempio scuolabus dall’inglese, borgomastro dal tedesco) si sommano ai composti con

10 Un’eccezione è finesettimana, che è maschile nonostante il sostantivo di testa sia femminile; si tratta di un calco dall’inglese week-end, ed ha ereditato il genere maschile che tendono ad assumere le parole neutre dell’inglese quando vengono adottate nell’italiano (Grossmann Rainer 2005: 40).

11 Gli esempi provengono da un sito che pubblicizza hotel in Alto Adige; è facile trovare queste formazioni miste nella pubblicità e nel turismo.

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testa a destra di origine latina; inoltre il modello N+N con testa a destra si dimostra attivo anche oggi, come mostrano i numerosi occasionalismi che vengono coniati soprattutto in ambito pubblicitario: Auchan-mania, fienoterapia (Grossmann Rainer 2004: 43). Si può quindi dire che la composizione con testa a destra è un fenomeno tutt’altro che marginale in italiano12.

4.6.1.2. Relazioni sintattiche e semantiche tra i costituenti N+N: donna-cannone

Jacobini (2011: 251) riporta la divisione proposta da Scalise e Bisetto (2009, capitolo 2.4.): in un primo gruppo si trovano i composti subordinativi, dove il costituente-testa viene completato dall’altro costituente, che costituisce quindi il complemento della testa, come in capostazione, carro bestiame: il capostazione è un ‘capo’, di che cosa? ‘della stazione’; il carro bestiame è un ‘carro’, per trasportare che cosa? ‘il bestiame’. Il secondo gruppo comprende i composti attributivi-appositivi, quelli cioè in cui il secondo costituente fa da attributo o apposizione al costituente di testa, come in pesce-gatto,

insetto-stecco, donna-cannone. Questi composti non sono copulativi: la testa semantica è

sempre uno dei due costituenti (infatti ‘è una donna o un cannone?’), ed il rapporto tra i costituenti li rende simili ai composti formati da nome e aggettivo, perché uno dei due costituenti si comporta come un aggettivo qualificativo nei confronti dell’altro: si guardino anche gli esempi cartamoneta, famiglia-tipo, scolaro modello (Serianni 2006: 666). Sono formazioni molto produttive ed evocative, tanto che il costituente-attributo può giungere a formare serie di parole: si pensi a parola chiave, dove il costituente chiave ha assunto il significato di ‘determinante, essenziale’, e può formare altre espressioni come ruolo chiave e personaggio chiave. Anche in italiano esistono quindi costituenti predisposti alla Reihenbildung, anche se in misura molto minore che in tedesco.

Dal punto di vista semantico questo modello compositivo esprime per lo più un rapporto di specificazione: così caposquadriglia è il ‘capo della squadriglia’,

centrocampo designa ‘il centro del campo’, listino prezzi indica ‘il listino dei prezzi’. I

composti nominali N+N dell’italiano mostrano quindi minori possibilità semantiche dei composti tedeschi; in quest’ultimi tra i costituenti può sussistere qualsiasi tipo di rapporto semantico (si ripensi a Fischfrau, l’esempio di Heringer 1994). Nondimeno, esistono

12 Questo si scontra con quanto viene solitamente detto a scuola, cioè che la composizione italiana mostra l’ordine dei costituenti invertiti rispetto al tedesco. Se ne parlerà nel capitolo 6.

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anche in italiano composti nominali N+N in cui la relazione semantica si bassa su associazioni che sono difficili da parafrasare, si pensi a ragazza squillo; così come i costituenti possono avere valenza metaforica o metonimica: il capoufficio non comanda l’ufficio, ma il personale che ci lavora. Come in tedesco, ci sono nomi che vengono accostati ad un nome-testa per determinarlo in senso accrescitivo o intensificarne il significato: si pensi a freddo cane, caldo boia, paura bestia (simili a Hundekälte,

Bullenhitze e Höllenangst del tedesco). Per quanto riguarda i composti sintetici, cioè

quelle formazioni in cui il primo costituente completa la struttura argomentale del secondo costituente deverbale (come in Romanleser, punto 3.7.1.1.), esistono poche formazioni strutturalmente equivalenti: si tratta di parole che finiscono in –vendolo, come

fruttivendolo, pescivendolo, straccivendolo13; è un gruppo chiuso, non più produttivo (Grossmann Rainer 2004: 43).

In linea di principio la formazione di composti determinativi sarebbe piuttosto libera, purché tra i costituenti possa sussistere un rapporto di determinazione, ma l’italiano preferisce altre modalità di formazione di parole e di denominazione dei concetti. (Grossmann Rainer 2005: 38-40). A tal proposito, una differenza sostanziale tra italiano e tedesco è che i sintagmi nominali italiani non possono essere sostituiti a piacere da formazioni composte: tazza di caffè, * tazza-caffè, facoltà di lettere, *facoltà-lettere (Schwarze 1995: 608). Non si può dire cosa regoli la formazione di composti in italiano, e scoprirlo non è negli interessi di questa tesi, ma un primo passo per imparare ad usare in modo fruttuoso i composti tedeschi è riconoscere che in tedesco i nomi composti del tipo N+N possono esprimere moltissimi concetti in modo puntuale ed compatto, mentre i composti italiani dello stesso tipo hanno un uso relativamente limitato.

4.6.1.3. I composti copulativi: bar-pasticceria

I composti copulativi italiani sono strutturalmente molto simili a quelli tedeschi; esistono formazioni endocentriche in cui entrambi i costituenti fungono da testa, come in

studente-lavoratore, compravendita, cassapanca, e composti esocentrici in cui nessuno

dei costituenti può rappresentare il composto per intero, come si può vedere in formazioni come cartongesso, calzamaglia, Emilia-Romagna e centro-destra. (Grossmann e Rainer

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2005: 3714). Il genere di questo tipo di composti in italiano prende sempre il genere dal costituente di sinistra, cioè la testa (potenziale o effettiva) del composto: si dice infatti un

bar pasticceria, una pizzeria-ristorante. Quando i costituenti hanno lo stesso genere,

entrambi i costituenti formano il plurale: le calzemaglie, le cassepanche; se i composti hanno genere diverso, solo il primo costituente volge al plurale, mentre il secondo resta invariabile: le pizzerie-ristorante (Grossmann Rainer 2005: 38).

Anche in italiano esiste una zona grigia tra i composti determinativi e i composti copulativi; ad esempio, i composti come nave-cisterna, vengono normalmente visti come coordinativi, ma il test ‘è un’ rivela che il primo elemento è solitamente più adatto del secondo a designare l’intero: è una nave o una cisterna? Innanzitutto è una nave, che è dotata di cisterna. Inoltre molti composti copulativi semanticamente e formalmente paralleli a quelli tedeschi presentano l’inversione dei costituenti nelle due lingue:

caffelatte, Milchkaffee; gonna-pantalone, Hosenrock; divano-letto, Bettsofa. Questo

significa che nei composti che vengono normalmente considerati come copulativi l’ordine dei costituenti non è arbitrario e formalmente lessicalizzato, come alcuni autori indicano (Fleischer Barz 2012: 150, Donalies 2007: 62), ma è anche semanticamente rilevante. Questo darebbe ragione a Breindl-Thurmair (1992), dove si sostiene che i composti copulativi siano in realtà composti determinativi che permettono anche l’interpretazione copulativa (capitolo 3.7.1.3.). Si tratta comunque di una scala che porta dalla determinazione alla coordinazione dei costituenti; mentre in studente-lavoratore il referente è innanzitutto uno studente, che poi è anche un lavoratore, in Emilia-Romagna per esempio si può ragionevolmente dire che l’ordine dei costituenti è solo una questione di convenzione, e quindi si è nell’ambito della vera e propria composizione copulativa. In generale, e anche in questi problemi di classificazione, la composizione copulativa italiana e quella tedesca sono molto simili per proprietà formali e semantiche.