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Capitolo 4. La composizione nominale in italiano

4.1. Proprietà morfologiche

L’italiano forma regolarmente composti con testa a sinistra. Il primo costituente indica infatti il referente dell’intero composto, perciò risponde al test ‘è un’: il

capostazione è un ‘capo’, il pescecane è un ‘pesce’, il buono pasto è un ‘buono’. Dalla

testa del composto deriva anche la categoria lessicale e il genere della formazione, infatti

capostazione è un sostantivo maschile perché capo è un sostantivo maschile. Questo vale

solo per i composti endocentrici: non si applica ai composti esocentrici, dove nessuno dei costituenti funge da testa. Ad esempio il composto possessivo pellerossa non risponde al test ‘è un’: *‘è un pelle’, *‘è un rossa’; inoltre i costituenti sono un sostantivo femminile (pelle) e un aggettivo femminile (rossa), quindi né il genere né la categoria lessicale dei costituenti giustifica il fatto che ne risulti un sostantivo maschile. (Jacobini 2011: 250).

3 Non c’è unanimità tra gli studiosi: non sono d’accordo Serianni (2006: 663s), secondo cui ferro da stiro è un composto per la non-interrompibilità sintattica, Lo Duca-Solarino (2004: 233), che considera queste formazioni ‘composti giustapposti’, e Dardano (1978: 144).

4 La mancanza di un criterio ortografico sfuma il confine tra composti ed espressioni polirematiche (cioé sintagmi fissi), soprattutto nei composti N+A come anima gemella, dove è difficile dire se la formazione sia sintattica o morfologica (Grossmann Rainer 2004: 35).

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Emerge quindi già una differenza rispetto ai nomi composti tedeschi: in tedesco il composto eredita sempre le caratteristiche categoriali dalla testa formale, anche se esocentrico (das Rotkehlchen, der Langbein); in italiano invece il genere del composto esocentrico può essere basato anche sull’entità implicita a cui è riferito: un pellerossa (un uomo dalla pelle rossa), un piedipiatti (un agente di polizia). La composizione esocentrica è molto presente in italiano: non solo i composti possessivi e copulativi, ma anche i numerosi composti del tipo V+N come scolapasta e rompiscatole sono esocentrici (Scalise Bisetto 2008: 133).

Oltre ai composti con testa a sinistra e a quelli esocentrici, esiste anche un buon numero di composti con testa a destra, come ad esempio terremoto, capogiro,

madrelingua, biancospino, vanagloria. Serianni (2006: 663) distingue a tal proposito tra

composti con elementi indigeni, produttivi nell’italiano contemporaneo, regolarmente con testa a sinistra o esocentrici (del tipo capostazione e scolapasta), e composti con elementi esogeni. Di questi ultimi fanno parte i composti di origine latina (Scalise Bisetto 2008: 125), infatti presentano la testa a destra, seguendo l’ordine topicale tipico del latino; il terremoto è il ‘moto della terra’5. Le lingue romanze costruiscono composti con testa a sinistra, ma quei composti che si sono formati nella fase latina presentano la testa a destra. In latino la disposizione dei costituenti nella frase era molto libera, ma l’ordine topicale non marcato era SOV, a cui corrisponde l’ordine modificatore – testa, come nelle lingue germaniche; nel passaggio da latino a volgare si è stabilita la sequenza SVO, che è quella delle lingue romanze contemporanee e forma strutture con sequenza testa – modificatore (Magni 2009: 225; Terreni 2005: 523). Anche i composti con i confissi formano combinazioni con testa a destra, come avviene in tedesco e nelle altre lingue europee:

biologia è infatti lo studio della vita, termodinamica è la dinamica del calore; se la

formazione contiene un confisso e un elemento indigeno, vige sempre l’ordine con testa a destra: teletrasporto, astronave, paninoteca.6 I composti esogeni con testa a destra non sono riconducibili soltanto alla fase latina; un secondo gruppo di composti esogeni è di formazione recente e risente dell’influenza di lingue straniere, soprattutto dell’inglese7.

5 Terre- non è il plurale di ‘terra’, ma il genitivo latino.

6 Dardano (1978: 141-147) cerca di esaminare i composti indigeni ed esogeni in modo unitario, attraverso la grammatica generativa: il predicato che soggiace ai composti indigeni ed esogeni è lo stesso:

asciugamano, (qualcuno) asciuga la mano; antropofago, (qualcuno) mangia l’uomo (Serianni 2006: 663).

7 È simpatico notare che gli italiani dicono ‘vado al night’ e ‘mi metto lo smoking’ perché hanno interpretato le parole night club e smoking jacket come composti con testa a sinistra secondo il modello più produttivo

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Si tratta di prestiti, come babygang, aquagym e boyband, o di calchi, come autostrada,

scuolabus, calciomercato (Jacobini 2011: 250); la modalità latina e quella allogena si

influenzano a vicenda, favorendo la ripresa della composizione con testa a destra (Terreni 2005: 523).

Riassumendo, in italiano si formano composti con testa a sinistra, ma esistono anche composti con testa a destra che sono resti del passato latino oppure formazioni recenti influenzate dalle lingue straniere. Nel capitolo precedente (punto 3.2.) è stato illustrato come la testa dei composti tedeschi si trovi sempre a destra della formazione: una caratteristica che distingue la composizione nominale italiana da quella tedesca, quindi, è l’impossibilità di stabilire quale sia la testa del composto in base alla posizione dei costituenti: nei composti tedeschi le caratteristiche formali e semantiche derivano sempre dal costituente di destra, invece la testa dei composti italiani non è individuabile posizionalmente – può essere infatti il costituente di destra, quello di sinistra o nessuno dei due. Per poterlo affermare è necessario osservare la semantica del composto (con il test ‘è un’: un capostazione è un ‘capo’, scuolabus è un ‘bus’) e le informazioni categoriali delle sue parti (capostazione è un sostantivo maschile animato proprio come la testa capo-, scuolabus è un sostantivo maschile inanimato come la testa -bus).

Anche in italiano la composizione produce soprattutto composti nominali. In tedesco per ottenere un nome il costituente-testa deve essere un nome, e l’altro costituente può appartenere a qualsiasi categoria grammaticale; in italiano invece non è facile sistematizzare il rapporto tra categoria lessicale dei costituenti e categoria lessicale dell’intero composto – la formazione può essere un sostantivo anche senza che uno dei due costituenti sia un nome (ad esempio saliscendi è composto da due costituenti verbali, eppure è un nome). Si riportano qui di seguito i principali modelli della composizione sostantivale italiana: la categoria lessicale dei tipi di composti che si analizzano in questo capitolo è quindi sempre N, mentre quella dei costituenti può variare e viene perciò indicata nello schema con X e Y.

in italiano. Pensavano così di abbreviare queste forme, ignorando che il determinato si trova a destra: il

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[ ]X [ ]Y  [[ ]X R [ ]Y]N

(1) [capo]N [stazione]N → [[capo]N R[stazione]N]N

[terre]N [moto]N → [[terre]N R[moto]N]N

(2) [cassa]N [forte]A → [[cassa]N R[forte]A]N

[basso]A [rilievo]N → [[basso]A R[rilievo]N]N

(3) [scola]V [pasta]N → [[scola]V R[pasta]N]N

La composizione di due sostantivi (1) può formare composti con testa a sinistra, secondo il modello produttivo oggi (capoclasse, pescecane, busta paga) o con testa a destra, di origine latina (terremoto, capogiro, madreperla). Lo stesso accade se si combinano un nome e un aggettivo (2): i composti con testa a sinistra, come cassaforte,

camposanto e girotondo, sono di formazione più recente di quelli con testa a destra, come bassorilievo, purosangue, altipiano. Il modello che accosta un verbo e un nome (3) forma

composti esocentrici in cui il costituente nominale è il complemento oggetto del costituente verbale: lavastoviglie, spazzacamino, spartineve. Altri modelli compositivi che risultano in un nome sono: l’unione di una preposizione e un nome (sottobosco), di un verbo e di un avverbio (buttafuori), e la combinazione di due verbi (saliscendi), nonché l’unione di due confissi, o di un confisso e un elemento italiano (telescopio, discoteca,

idromassaggio) (Scalise Bisetto 2008: 118). Le proprietà di questi modelli saranno

presentate più precisamente in seguito; per ora basti notare che l’italiano non dispone di tutti i modelli compositivi del tedesco, ma può formare composti nominali anche senza che la testa formale sia un nome. Inoltre a differenza del tedesco la composizione nominale italiana non forma strutture ricorsive (Schwarze 2005: 666); esistono alcune eccezioni (come segreteria direzione ufficio acquisti) che saranno considerate meglio nel capitolo sui casi particolari della composizioni (punto 5.2.3.).