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Capitolo 2. Tipologie di composti nominali

2.3. Composti primari e composti sintetici

Si definiscono composti sintetici (synthetic compounds, Lieber 1994: 3607) quei composti in cui la testa è un sostantivo deverbale. La testa eredita così la struttura argomentale del verbo da cui deriva, e l’altro costituente svolge il ruolo di complemento nei confronti del verbo soggiacente; sussiste perciò tra i costituenti un rapporto di reggenza grammaticale. Esempi di composti sintetici sono l’inglese truck driver (to drive richiede un complemento oggetto, truck) e il tedesco Kandidatennennung, la cui testa deriva dal verbo nennen (Lieber 1994: 3608). I composti sintetici vengono chiamati in letteratura anche verbal nexus compounds (Olsen 2000: 90612), o in tedesco

Rektionskomposita (Eisenberg 2006: 230, Donalies 2007: 45) e si contrappongono ai

composti primari (in inglese root compounds), che sono i composti ‘normali’ in cui la testa è un morfema lessicale non derivato da un verbo, come Apfeltorte e capostazione.

Si prenda come esempio il composto Wetterbeobachtung: la testa -beobachtung deriva dal verbo beobachten, che richiede un complemento oggetto, e il determinante

Wetter- ne completa la valenza. Tuttavia se la testa è un sostantivo deverbale il composto

non deve per forza essere il complemento oggetto, cioè possono esistere composti con testa deverbale in cui il determinante non completa lo schema valenziale del verbo; in altre parole, i composti sintetici presentano soltanto una preferenza strutturale per l’interpretazione valenziale del rapporto tra i costituenti. Ad esempio

Langzeitbeobachtung ha la stessa testa di Wetterbeobachtung, ma il determinante

11 I composti nominali detti copulativi possono spesso essere interpretati in modo determinativo, ad esempio

porta-finestra: ‘porta (testa) che ha caratteristiche tipiche di una finestra (determinante)’; nella

composizione dell’aggettivo invece la coordinazione dei costituenti con interpretazione copulativa esiste senza forzature: bandiera rossonera ‘rossa e nera’ (Fleischer Barz 2012: 85).

12 Olsen cita Marchand (1969), che ha introdotto questa distinzione nello studio dei composti inglesi; per i riferimenti bibliografici si rinvia alla nota 4.

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Langzeit- non soddisfa un argomento del verbo, fornisce piuttosto un’informazione

aggiuntiva (sarebbe un elemento circostanziale del verbo) (Eisenberg 2006: 131). Secondo Fandrych e Thurmair (1994: 38) le interpretazioni che vanno oltre la struttura argomentale del verbo si danno per quei composti in cui il membro deverbale è diventato indipendente nel lessico; ad esempio la parola Verkäufer è lessicalizzata, quindi può formare composti sintetici come Obstverkäufer ma anche composti con altre interpretazioni, come Straßenverkäufer. Le caratteristiche dei composti sintetici si ripercuotono sull’interpretazione semantica dei composti: è più facile attribuire un significato a queste formazioni, poiché la struttura argomentale del verbo soggiacente fornisce un’interpretazione preferenziale (Olsen 2000: 908). La produttività dei composti sintetici è però soggetta ad alcune restrizioni semantiche; la principale restrizione è che il determinante deve essere interpretabile come argomento interno del verbo, quindi il determinante non può avere il ruolo di soggetto nella formazione (Lieber 1994: 3610).13 Alcuni composti sintetici possono presentare una struttura problematica: a volte la testa è chiaramente deverbale ed eredita la reggenza del verbo da cui deriva, però non esiste come morfema libero al di fuori del composto in questione. Formazioni di questo tipo si chiamano in tedesco Zusammenbildungen14 e si trovano al confine tra derivazione e composizione; lo si vedrà meglio con un esempio. Nella parola Appetithemmer possiamo individuare i due morfemi principali, cioè [Appetit][hemmer]; il problema si pone perché la testa *hemmer non esiste al di fuori del composto, quindi il composto in questione non è formato da due morfemi lessicali liberi (Donalies 2007: 49). Secondo Meibauer (2015: 61-63) vi sono tre possibili modi di suddividere Appetithemmer (schema 1). Nel primo modo (1.a) si vede la costruzione come composto sintetico, dove la testa, anche se non attestata, eredita la struttura argomentale del verbo, e il primo costituente ha il ruolo di complemento. Con questa interpretazione si riconosce alla parola piena appartenenza alla categoria dei composti; secondo Lieber (1994: 3609) questa è l’ipotesi più accreditata. Nel secondo modo (1.b) si vede la costruzione come derivato del

13 Altre restrizioni sono: se il membro deverbale manca di un argomento interno, il primo membro può essere un avverbiale; se un verbo ha più di un argomento obbligatorio, tutti gli argomenti devono essere espressi nel composto (Lieber 1994: 3610), per questo verbi come l’inglese to put, che richiede un complemento oggetto e un complemento locativo, non possono creare composti. Tutte queste restrizioni sono riscontrate nei composti deverbali esocentrici italiani come spaventapasseri, il che avvicina i composti sintetici germanici ai composti V+N delle lingue romanze (Scalise Bisetto 2008: 133).

14 In italiano non esiste un’espressione corrispondente, perciò d’ora in poi in questo lavoro si userà l’etichetta Zusammenbildung.

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sintagma15 den Appetit hemmen: il morfema derivazionale si applica direttamente alla costruzione sintattica16. Nel terzo modo (1.c) si ammette una struttura ternaria, in cui composizione e derivazione operano sullo stesso lessema di partenza, in questo caso la radice del verbo hemmen.

Secondo Kastovsky (2009: 326) le Zusammenbildungen sono da considerarsi composti: gli elementi di un composto possono essere morfemi lessicali liberi oppure legati, e in questo tipo di formazioni la testa è un morfema che non può comparire liberamente, ma che costruisce parole composte e all’interno di queste ha un suo significato17.

È opportuno fare alcune precisazioni sui termini: quelli che in inglese si chiamano

synthetic compounds possono includere in senso ampio18 anche composti aggettivali come long-legged e hard-hearted, in cui il costituente testa non è deverbale, ma pone lo stesso problema strutturale: non sussiste come morfema libero (Lieber 1994: 3608). A questi corrispondono strutturalmente le costruzioni tedesche aggettivali langbeinig,

viertürig, dickköpfig, infatti i morfemi *beinig, *türig e *köpfig non esistono liberamente.

Tali formazioni rientrano tra le Zusammenbildungen (Meibauer 2015: 61). I

Rektionskomposita non sono sempre strutturalmente ambigui, ad esempio Wetterbeobachtung in questo senso non pone alcuna difficoltà. Si noti però che parole

15 Fleischer Barz (2012: 86) li tratta nel capitolo sulla derivazione;

16 Secondo Donalies (2007: 48-50) il problema si pone con una parola come Grablegung, che sarebbe dunque derivata dal sintagma ins Grab legen, ma non ci si spiega la scomparsa della preposizione ins.

17 Kastovsky (2009: 326) e Fleischer Barz (2012: 83) hanno applicato lo stesso tipo di ragionamento alle formazioni che presentano confissi: i confissi non sono attestati liberamente, ma hanno valore pienamente lessicale nelle formazioni in cui compaiono come costituenti legati.

18 Lieber (1994: 3608) cita Botha, R. (1984), Morpholgical Mechanisms: Lexicalist Analyses of Synthetic

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come Appetithemmer appartengono sia alla categoria delle Zusammenbildungen sia a quella dei Rektionskomposita, perché la testa -hemmer regge il determinante Appetit-. Concludendo, conviene usare la categoria ‘Zusammenbildung’ per designare le formazioni con struttura problematica, che potrebbero essere viste come composti o come derivati a base sintagmatica, e usare la denominazione di Rektionskompositum per quei composti in cui esiste un legame di reggenza tra testa e determinante.

Nelle lingue romanze non sembrano esserci questo tipo di formazioni. I sostantivi più simili potrebbero essere i composti V+N come nell’italiano spaventapasseri,

prendisole, portalettere, poiché sono composti che presentano un legame di reggenza tra

i costituenti – il secondo membro è infatti un complemento oggetto del primo membro verbale – ma il costituente di testa non presenta i tipici suffissi derivazionali (Scalise Bisetto 2009: 36s). Lieber (1994: 3608) ritiene che sarebbe possibile considerarli composti sintetici ipotizzando una conversione del verbo in sostantivo deverbale con affisso zero, ma riconosce anche che si tratterebbe di una forzatura infruttuosa. Forse semplicemente la categoria synthetic compound non si adatta alla composizione romanza, come sostenuto anche da Scalise e Bisetto (2009: 37). Alcune rare parole potrebbero però valere come Zusammenbildungen: si tratta di guerrafondaio e dirimpettaio, in cui eccezionalmente la regola morfologica della derivazione si applica a sintagmi (Renzi et al. 1995: 491), ma sono appunto eccezioni che confermano che queste formazioni in italiano sono un fenomeno marginale.