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CAPITOLO 2 PRINCIPALI CARATTERISTICHE E DIFFERENZE TRA

2.2 I sensi e la comunicazione nel cane

2.2.2 Comunicazione olfattiva

“Il cane ha finestre di accesso molto differenti dalle nostre ed è quindi

inevitabile che si affacci al mondo in modo assai remoto rispetto a quanto possiamo immaginare. D’altro canto troppo spesso, nel riferirsi alla percezione, ci si limita a considerare solo la finestra sensoriale (...). Si arriva così a pensare, per esempio, che la capacità olfattiva del cane sia semplicemente una questione di naso. E tuttavia affacciato alla finestra sensoriale vi è un cervello e non sarebbe possibile un virtuosismo sensoriale specifico (...) senza un’altrettanto complessa capacità cognitiva specifica, ovvero deputata ad elaborarne le acquisizioni. (...) Non vi è dubbio che ogni essere vivente sia sì dotato di una pluralità sensoriale, ma abbia un canale sensoriale per così dire prioritario che viene cioè ascoltato per primo ogni volta che gli appartenenti a quella specie si pongono in ricognizione. Di certo per l’uomo questo senso principe (...) è la vista (...). Per il cane questo senso principe è l’olfatto e la differenza non è da sottovalutare.(...) Il cane non sente gli odori (...) in modo semplicemente più robusto, egli naviga attraverso una pluralità sensoriale, fatta di gradazioni e di discontinuità, come noi ci muoviamo con estremo agio nella tavolozza dei colori.(...) Estrapola il mondo da un groviglio di odori e continuamente si premura di resettare i suoi sensori eccitati per seguire nuovi percorsi.”

(Marchesini 2004) La comunicazione olfattiva si esplica attraverso odori che vengono lasciati nell‟ambiente (feci, urine, secrezioni delle ghiandole perianali)

ed odori (secrezioni ghiandolari presenti in maggior misura a livello di testa, regione anale, perineo, superficie prossimale della base della coda) che accompagnano il soggetto emittente. Osserviamo comunemente cani ben socializzati che già al primo incontro “si salutano” annusandosi vicendevolmente l‟area ano-genitale (Shepherd, 2004). I cani effettuano varie marcature odorose e fiutando ad esempio urina deposta da un altro soggetto, sono in grado di identificare il gruppo sociale, il sesso e lo stato fisiologico specifici di quell‟individuo, nonché da quanto e per quanto tempo è stata effettuata tale perlustrazione. Attraverso la comunicazione olfattiva si esplica inoltre una forma di comportamento sociale passivo che favorisce la diminuzione di scambi agonistici attivi. Le interazioni sociali sono differentemente influenzate dalla comunicazione olfattiva in ragione del sesso21 d‟appartenenza. I comportamenti di monta22 e di marcatura possiedono un carattere sociale e s‟intensificano attorno alla maturità sessuale23. I maschi effettuano più assiduamente la marcatura24 con urina rispetto alle femmine ed in entrambe i sessi questa può avere valore sessuale e/o sociale palesando posizione gerarchica e stato fisiologico del soggetto che la depone. L‟urinazione ad arto sollevato viene attuata soprattutto in presenza di segnali odorosi appartenenti ad un cane di un diverso gruppo sociale (Overall, 2001). I cani anosmici e quindi incapaci di rilevare l‟urina dei cospecifici, non

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Le femmine talvolta manifestano delle preferenze non legate alla struttura sociale presente al di fuori del loro ciclo estrale. Il comportamento materno generalmente non presenta problematiche se non in conseguenza dell‟intervento umano o della mancata esperienza sociale. Raramente può presentarsi infanticidio ed in genere deriva da fattori sociali o da stimoli esterni destrutturanti (Overall, 2001).

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Il comportamento di monta è frequente nel gioco dei cuccioli e rappresenta un momento formativo poiché questa fa parte del repertorio comunicativo e nell‟adulto assume il significato di sfida. Già dalle 3-4 settimane d‟età i cuccioli attuano movimenti pelvici incompleti (Sott e Fuller; 1965). È interessante considerare l‟ipotesi di Beach (1968) secondo cui la difficoltà dei cuccioli allevati in isolamento, a raggiungere la penetrazione durante l‟accoppiamento, sarebbe conseguente al deficit di esperienze del gioco tra cuccioli, in cui il comportamento di monta viene ritualizzzato (Overall, 2001).

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I cani raggiungono la maturità sessuale tra i 6 ed i 15 mesi d‟età e si riproducono in media ogni 6 mesi. La gerarchia sociale può inibire gli accoppiamenti tra consanguinei (Overall, 2001).

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Secondo Hopkins et al. (1976) la castrazione riduce la marcatura con urina di circa il 50%, la monta di circa il 60%, il vagabondaggio di circa il 90% e l‟aggressività tra maschi di circa il 60%, benché la componente appresa di questi comportamenti tenda a predominare su quella ormonale nei soggetti che li manifestano da tempo. La ricerca di O‟Farrell e Peachey (1990) riguardo a cagne con manifestazioni aggressive, concludeva che l‟ovaro-isterectomia tende ad acuire tali comportamenti quando generati da androgenizzazione prenatale ed è quindi consigliabile che si realizzino almeno 1-2 calori. Per contro dagli studi di P.Mundell, la castrazione precoce non sembra degradare nessuna abilità del cane da lavoro (Overall, 2001).

depongono urina su quella di altri soggetti ed effettuano meno frequentemente marcature urinarie (Houpt 2000).

tipo di marcatura sintomi associati significato

Marcatura urinaria Associato a delle aggressioni gerarchiche, da irritazione o territoriali o legato a un

contesto di ambiguità gerarchica

sociopatia

Deposito di secrezioni podali

(grattamento del suolo) sociopatia

Emissioni di secrezioni dei sacchi anali

Fobia stadio 2 o 3 ansia intermittente

Tab. 2.3. Significato semeiologico dei differenti tipi di marcatura. (Pageat, 1999)

Secondo Bekoff (1979) il comportamento di raspare il terreno, spesso associato all‟urinazione o alla defecazione, esprime un‟identificazione specie- specifica legata al suono ed al movimento a questo abbinati ed avviene infatti più frequentemente quando può essere osservato da altri cani (Overall, 2001). Grattando il terreno il cane lascia un segnale odoroso ma anche un‟informazione visiva. Alcuni cani amano rotolarsi su carcasse in decomposizione o su escrementi di altri animali con lo scopo di camuffare il proprio odore (Morris, 1988). Il comportamento di rotolamento comporta un segnale sia visivo che odoroso ed assume anche la funzione di mimetizzare, dal punto di vista olfattivo, il soggetto nei riguardi di prede e di animali antagonisti (Overall, 2001)

Una componente fondamentale della comunicazione olfattiva è costituita dai feromoni, questi vengono prodotti a livello dei sacchi anali, delle ghiandole subcaudali, delle ghiandole sopracaudali, delle ghiandole zigomatiche, delle ghiandole periorali e delle ghiandole podali e sono presenti nella saliva, nella marcatura con urina e nella marcatura con feci. I feromoni intervengono sulle secrezioni ormonali e stimolano delle modificazioni emozionali producendo di conseguenza delle variazioni dello stato reattivo (Pageat, 1999). Queste sostanze hanno quindi una precisa funzione comunicativa ed un‟influenza diretta sul comportamento del soggetto ricevente. Si ascrivono ad esempio feromoni di adozione, di appagamento, di identificazione, di allarme, di delimitazione

territoriale e sessuali. I feromoni di adozione sono presenti nel liquido amniotico e favoriscono il “legame di attaccamento” spingendo la madre ad adempiere alle cure parentali. I feromoni di appagamento25 (apaisine) vengono secreti a livello del solco intermammario attorno al quinto giorno dopo il parto e promuovono il legame di “attaccamento primario”. I feromoni prodotti dalle ghiandole periorali, sopra e sottocaudali hanno una precisa funzione nelle interazioni sociali attraverso l‟identificazione di un individuo e del suo rango sociale. I feromoni liberati dai sacchi anali26 sono coinvolti nel riconoscimento del rango gerarchico e nel comportamento sessuale. Il comportamento di grattamento del suolo in occasione della deposizione di feci ed urina comporta la deposizione di feromoni provenienti dalle ghiandole interdigitali e trasmette informazioni sul rango gerarchico. Durante l‟estro le femmine rilasciano, con le secrezioni vaginali, feromoni che incentivano nel maschio la marcatura urinaria e l‟esplorazione olfattiva della regione anovaginale.

“Infine, è lecito domandarsi se certi feromoni non siano percepiti dalle

cellule gustative, dal momento che alcune secrezioni, come quelle sessuali, sono esplorate mediante questa via.” (Pageat, 1999). Marchesini sottoscrive questa

ipotesi affermando che: “Il cane ha (...) la capacità di assaggiare gli odori e in

particolare di cogliere la presenza di alcune molecole chimiche volatili chiamate feromoni.” ed inoltre che: “(...) l’emissione stessa di feromoni ad opera del cane retroagisce sul suo stesso stato.” (Marchesini, 2004).