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CAPITOLO 2 PRINCIPALI CARATTERISTICHE E DIFFERENZE TRA

2.2 I sensi e la comunicazione nel cane

2.2.3 Comunicazione uditiva

Le emissioni sonore del cane sono rappresentate da segnali vocali quali l‟abbaio, il ringhio, il grido acuto, il grugnito, il gemito, il guaito, l‟uggiolio, il tossicchiare e segnali non vocali come il battere i denti e l‟ansimare. I primi hanno una precisa funzione comunicativa, come nella cooperazione durante la caccia o nella difesa del territorio; altrimenti possono servire a sottolineare un

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Il capobranco produce a livello del padiglione auricolare una molecola analoga all‟apaisina che favorisce l‟attaccamento del cucciolo al gruppo sociale (Colangeli-Giussani, 2004).

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L‟infiammazione delle ghiandole perianali, modificando la composizione del secreto può indurre l‟aggressione da parte dei conspecifici appartenenti allo stesso gruppo sociale (Colangeli- Giussani, 2004).

atteggiamento posturale come nel modulo di invito al gioco. I secondi lasciano trasparire lo stato emotivo del soggetto emittente, come appare ad esempio per l‟ansimare in situazioni di paura o di stress (Pageat, 1999).

Il cucciolo neonato emette gemiti al fine di richiamare a sé la madre ed invece l‟adulto li usa per esprimere amichevolezza. Le grida acute del cucciolo esprimono paura, quelle dell‟adulto indicano insicurezza. I grugniti esprimono piacere e sono raramente presenti dopo le dieci settimane di vita. Il ringhio compare nel gioco durante il periodo di transizione, ma nell‟adulto è normalmente utilizzato per esprimere irritazione e caratterizza la fase appetitiva del comportamento di aggressione. L‟abbaio viene emesso già dopo il decimo giorno di vita e può esprimere l‟avviso, la minaccia, l‟eccitazione e la richiesta di attenzione. L‟ululato viene prodotto solo dall‟adulto con lo scopo di richiamare il branco, di comunicare la propria posizione geografica o di coordinare l‟azione di caccia. Ansimando il cane comunica eccitazione e paura anche attraverso l‟emissione di feromoni presenti nell‟alito.

Un segnale non vocale meno frequentemente menzionato è lo schiocco delle mandibole che può essere utilizzato con il valore di minaccia o al contrario nell‟invito al gioco.

Sound Behavior

Bark Defence

Play Greeting Lone call

Call for attention Warning

Grunt Greeting

Sign of contentment

Growl Defence warning

Threat signal Play Whimper/Whine Submission Defence Greeting Pain Attention seeking

Tab 2.4. Context in which different methods of auditory communication are used by domestic dogs. (Serpell 1995)

Per mezzo dell‟abbaio le mute di cani da caccia sono in grado di dare ai cacciatori indicazioni sulla posizione della preda ed i Bassotti ed i Fox, di guidare lo scavo nella caccia sotto terra (Pageat, 1999). Il Bassethound dalla voce possente sa sciorinare una gamma di timbri e toni così vasta da poter suggerire al cacciatore la distanza dallo scovo (Capra, 1994).

Fox (1972c) ha classificato nella comunicazione vocale canina, cinque gruppi di suoni base:

1) Suoni infantili: pianto, guaito, mugolio 2) Suoni d‟avvertimento: abbaio, ringhio 3) Suoni di elicitazione: ululato

4) Suoni di separazione: i lamenti 5) Suoni di appagamento: mugugni

Tra i lupi l‟abbaio è utilizzato all‟avvicinarsi di estranei al branco, il ringhio in occasione di sfida o di competizioni riguardo alle risorse alimentari, il mugolio in contesti di saluto e l‟ululato per coordinare il branco. I cani usano l‟abbaio per segnalare una presenza, come identificazione di un individuo e come segnale territoriale. Il mugolio e l‟abbaio nel cane hanno funzione et-epimeletica. L‟ululato del cane viene letto come una manifestazione d‟ansia o di richiesta d‟attenzione. Dalle indagini di Patricia McConnell (1990) risulta che vocalizzazioni brevi crescenti ripetute rapidamente suscitano il richiamo ovvero l‟avvicinamento del cane a chi emette il segnale, mentre note lunghe interrotte, con bassa frequenza e segnali formati da una sola nota breve e rapidamente decrescente, servono per calmare o rallentare il cane. I segnali vocali associati al comportamento agonistico sono: il ringhio, l‟abbaio, la chiusura rapida della bocca associata allo sbattimento dei denti, restare a bocca aperta producendo una sorta di sbadiglio rumoroso, colpi di zampa associati al ringhio. Tali segnali sono effettuati più frequentemente da animali che si percepiscono di rango elevato o che stanno promuovendo attivamente un‟interazione aggressiva. (Overall, 2001)

L‟abbaio esprime generalmente stati di eccitazione ma può manifestarsi con variegate modalità che portano significati differenti. Riportiamo alcune delle proposte di Turid Rugaas che da un‟interpretazione abbastanza precisa delle varie tipologie d‟abbaio, dove:

ad uno stato di eccitazione accompagnato da stress, corrisponde un abbaio con un tono molto alto.

ad uno stato di paura che sfocia nel panico, come per la percezione di un pericolo e la conseguente richiesta d‟aiuto, corrisponde un abbaio con tono acuto, con cadenza continua che tende a terminare con un ululato.

ad uno stato psicologico assertivo, di guardia e difesa del territorio, corrisponde un breve ringhio accompagnato da un abbaio veloce e un secco movimento del corpo che si lancia improvvisamente in avanti. alla ricerca d‟approvazione da parte del proprietario, dopo aver effettuato una certa azione, corrisponde il comportamento appreso (a

causa del rinforzo conseguito) per il quale il cane abbaia e poi si volta a guardare il proprietario (come per dire: “son stato bravo, vero?”). ad uno stato emotivo di grave frustrazione e di forte e prolungato stress corrisponde un abbaio ritmico, breve e continuo che a volte termina con un ululato e può trasformarsi in un comportamento stereotipato. (Rugaas, 2007)

Secondo Beaver, (1999), il significato dell‟abbaio è differente a seconda del contesto in cui viene emesso, la tonalità alta alternata da uggioli porta una richiesta di attenzione mentre i toni bassi hanno un valore minaccioso (Shepherd, 2004). I cuccioli cresciuti con l‟uomo hanno una maggiore tendenza alla vocalizzazione rispetto a quelli cresciuti in branco, probabilmente a causa della nostra tendenza a rinforzare tale genere di comunicazione (Pageat,1999).