Parte seconda Contesto e biografia di Yiṣḥaq ben Avraham Troq
Capitolo 1. Dal contesto al testo: la Confederazione polacco-lituana
1.5. La comunità ebraica
1.5.3. La comunità caraita di Traka
Come abbiamo visto, molte delle fonti primarie sui Caraiti polacco-lituani si trovano nella raccolta di manoscritti ebraici della ‘Collezione Firkovich’, attualmente posseduta dalla Biblioteca Nazionale Russa di San Pietroburgo, oltre ad alcuni documenti conservati Biblioteca Nazionale di Gerusalemme e nell’archivio del centro caraita di Trakai, attualmente ospitato dall’Accademia delle Scienze di Vilnius. Una pubblicazione importante che raccoglie diverse testimonianze sui Caraiti, provenienti per lo più dalla ‘Collezione Firkovich’, è il secondo volume dell’opera Texts and Studies in Jewish History and
Literature di Jacob Mann (1888-1940)556, sottotitolato Karaitica. Questo studio contiene documenti utili per la ricostruzione della storia del caraismo nei territori della Turchia, Crimea e della Confederazione polacco-lituana557. Le ricerche di Mann, assieme agli ultimi studi condotti da Mikhail Kizilov, sono alla base della seguente trattazione, in cui si cercherà di ripercorrere alcune tappe fondamentali dell’insediamento nel territorio polacco-lituano, soprattutto nella città lituana di Trakai, il successivo assestamento della comunità e i rapporti intrattenuti con il potere regale e gli altri abitanti del territorio.
554 Per uno studio accurato sugli aspetti sociologici, le istituzioni comunitarie e le relazioni tra i Caraiti e le
congregazioni dei Rabbaniti vd. A. Yariv, The Karaite-Jews in the Polish-Lithuanian Commonwealth: community institutions, relations with the Rabbanite-Jews and with other minorities in the country, PhD dissertation, Tel Aviv, Tel Aviv University 2014 (in ebraico). Cogliamo l’occasione per ringraziare A. Yariv che ci ha concesso di consultare la sua tesi di dottorato ancora inedita.
555 Vd. F. Astren, Karaite Judaism, op. cit., p. 244.
556 Per alcune informazioni sulla biografia e sugli importantissimi studi condotti da Jacob Mann vd. R. Mahler,
קרעווסנבעל ןייז ןוא ןאמ בקעי, Yivo Bleter 16/(1940), pp. 170-181 (in Yiddish).
557 Vd. J. Mann, Texts and Studies, vol. II, op. cit. In particolare la terza sezione, specificatamente dedicata al
Caraismo in Lituania e in Polonia, alle pp. 553-766 e i relativi documenti. Per gli studi precedenti vd. pp. 553- 555 in cui sono riportati i nomi e le opere degli studiosi che si sono occupati del tema.
La città di Trakai è legata in maniera particolare al nome dei Caraiti per essere stata l’antica sede di un’importante comunità. In termini temporali si può supporre che l’arrivo dei Caraiti in questa città avvenga durante il regno di Vitoldo (1392-1430). Una tradizione caraita collega il primo insediamento nei paesi di Trakai, Nowe Miasto, Panevėžys alle incursioni della Crimea perpetuate da Vitoldo negli anni 1218-1219 e 1242-1243. Durante le due spedizioni, Vitoldo avrebbe portato via centinaia di famiglie caraite permettendo ai loro membri di insediarsi nei succitati territori. I dati anacronistici e le inesattezze storiche rendono inverosimile questa tradizione: Vitoldo regna dal 1392 al 1430 e non giunge fino ai territori della Crimea558. Kizilov propone, con cautela ma in maniera convincente, una datazione più tarda per l’effettivo e definitivo stanziamento della comunità caraita nei territori polacco-lituani, ossia la fine del XIV secolo. Sono le contingenze commerciali a favorire il processo: Trakai, durante il regno di Vitoldo, rappresenta infatti un importante centro economico e mercantile. È probabile che, a partire da questo periodo, alcuni Caraiti arrivano a Trakai dai territori dell’Orda d’Oro e della Crimea, non escludendo un’ondata migratoria proveniente anche dai territori egiziani e bizantini559. Il primo documento che testimonia la presenza dei Caraiti in Lituania è una lettera, inviata dalla comunità di Trakai a Costantinopoli, risalente al 1483/4560. Fino a qualche anno fa si è sostenuto che la prima documentazione utile per fissare un limite ante quem per la presenza caraita fosse un contratto di matrimonio, una ketubah del 1400. Questa ipotesi ha trovato larga accoglienza tra gli studiosi che hanno seguito e adottato le teorie esposte nel lavoro succitato di Mann, il quale riporta il testo del documento e lo descrive come ‘the earliest document at our disposal’561 per provare la presenza di Caraiti a Trakai. Quest’ultimo contiene la descrizione di alcune usanze matrimoniali e prematrimoniali dei Caraiti e menziona l’atto costitutivo di Vitoldo del 1388. Un’attenta analisi della ketubbah, condotta da Kizilov, ha evidenziato una manipolazione a scopo falsificatorio. Il riferimento a Vitoldo che si trova nel documento
558 Vd.Ibidem, p. 556. Per un’analisi di questa tradizione, le sue radici e la sua diffusione rimandiamo a M.
Kizilov, “The Arrival of the Karaites (Karaims) to Poland and Lithuania: A Survey of Sources and Critical Analysis of Existing Theories”, Archivum Eurasiae Medii Aevi, op. cit. 29-45; vd. anche M. Kizilov, The Karaites of Galicia, op. cit. pp. 33-35.
559 Vd. M. Kizilov, The Karaites of Galicia, op. cit., p. 40. 560 Vd. Ibidem, p. 31, nota 72.
561 Vd. J. Mann, Texts and Studies, Vol. II, op. cit, pp. 558-559. Il testo (n. 108a) della ketubbah si trova a pp.
sarebbe stato aggiunto posteriormente per retrodatarlo. È probabile che la ketubbah risalga quindi al XVI o XVII secolo562. Secondo Mann è molto probabile che inizialmente, a differenza dei Rabbaniti, fossero gli unici ad avere il riconoscimento della residenza legale a Trakai, quindi gli unici destinatari delle disposizioni garantite dallo ‘Statuto di Magdeburgo’ del 1441, proposti da Casimiro IV Jagellone. A questo proposito, Mann riporta una lettera della lettera di Yosef ben Mordekay Troqi indirizzata a Eliyahu Bašiaṣi del 1484/5 in cui si menzionano i Rabbaniti e sono definiti mit‘aksenim (םינסכאתמ)563, ossia delle persone di passaggio, non residenti stabilmente a Trakai. La situazione cambia quando, a causa di esigenze economiche, i Rabbaniti provano a stabilirsi a Trakai dalla vicina Vilna. Questo avviene soprattutto nel corso della prima metà del XVII secolo, incontrando una forte opposizione da parte dei Caraiti. Infatti, questi ultimi portano avanti una protesta contro lo stanziamento dei Rabbaniti rivolgendosi direttamente al potere regale564. Oltre al testé
menzionato ‘Statuto di Magdeburgo’, i Caraiti di Trakai beneficiano di una transitoria estensione delle sue disposizioni e di quelle decretate da Casimiro IV Jagellone, sostenuta dal suo successore Alessandro Jagellone (Granduca lituano dal 1492 e Re di Polonia dal 1501 al 1506). Lo stesso Alessandro Jagellone, però, revoca questi privilegi e nel 1495 ordina l’espulsione degli Ebrei lituani, quindi anche dei Caraiti residenti nella città di Trakai. Gli Ebrei possono tornare nei territori precedentemente occupati solo nel 1503, quando Alessandro Jagellone, una volta diventato Re di Polonia, abroga il suo stesso editto precedente565. Il suo successore, Re Sigismondo I, nel 1507 riconferma la legislazione pregressa, con alcune estensioni a favore dei diritti degli ebrei Caraiti566. Grazie a queste disposizioni, i Caraiti lituani possono gestire la propria comunità con una relativa autonomia, affidando alcuni aspetti dell’amministrazione sociale e fiscale all’organo dell’assemblea
562 Vd. M. Kizilov, The Karaites of Galicia, op. cit., p. 31, nota 72.
563 Vd. J. Mann, Texts and Studies, Vol. II, op. cit., p. 559 e testo (n. 111) della lettera a p. 1155.
564 J. Mann ci parla di un esposto fatto dai Caraiti nel 1646 e indirizzato a Ladislao IV contro i Rabbaniti che
cercavano di stanziarsi a Trakai. Vd. Ibidem, p. 561.
565 Vd. Ibidem, p. 563. 566 Vd. Ibidem.
generale567. Il primo atto dell’assemblea generale dei Caraiti giunto fino a noi è datato 1553 ed è stato redatto proprio dal nostro autore, Yiṣḥaq ben Avraham Troqi568.
Le condizioni favorevoli del territorio permettono a Trakai di diventare il centro religioso e intellettuale del Caraismo almeno dal XVI secolo e fino alla metà del XVII569. Un drastico cambiamento avviene quando, durante le invasioni perpetuate dei Moscoviti e dei Cosacchi (1654-55) nei confronti della Lituania, la città di Trakai viene devastata. Gli ebrei residenti sono costretti a rifugiarsi nelle città vicine. Questa tendenza inizia già nei primi anni del XVII secolo, a causa del crescente conflitto economico tra i Caraiti e gli altri abitanti della città, tra cui i Rabbaniti570. Da allora, gli stanziamenti dei Caraiti nelle città e nei centri abitati di Biržai, Pozwoł, Nowomiasto, per fare qualche esempio, diventano più frequenti e stabili, portando la comunità di Trakai a un sostanziale svuotamento571.