• Non ci sono risultati.

Parte seconda Contesto e biografia di Yiṣḥaq ben Avraham Troq

Capitolo 1. Dal contesto al testo: la Confederazione polacco-lituana

1.3. L’umanesimo e l’eredità di Erasmo

Non è inusuale che il fervore del clima culturale, di cui abbiamo provato a dare un saggio, abbia richiesto fin da subito un nuovo e approfondito studio degli scritti religiosi e delle fonti legislative. Il pluralismo confessionale, in questo senso, diventa pluralismo interpretativo. Il rinnovato interesse per le fonti antiche, incoraggiato dal movimento umanista, risponde anche all’esigenza di trovare una di linea di demarcazione o di intesa tra

424 Vd. Ibidem, pp. 239-240.

le confessioni in conflitto. L’umanesimo in Polonia penetra soprattutto grazie al favore della corte reale, ad alcuni eminenti uomini di Chiesa e all’Università Jagellonica di Cracovia426. Questi ambienti costituiscono così un terreno fertile per l’introduzione e la diffusione delle idee erasmiane. Un esempio paradigmatico è quello dall’italiano Filippo Buonaccorsi (1437- 1496), conosciuto anche come Callimachus, vicino agli ambienti umanisti di Firenze e Venezia, continua i suoi studi all’università di Cracovia e diventa consiliarius et praeceptor dei principi reali, durante il regno di Casimiro IV Jagellone (1447-1492)427. Successivamente, Sigismondo I (1467-1548), introdotto al mondo dell’arte e della letteratura dal Buonaccorsi, e la consorte regina Bona Sforza (1494-1557) favoriscono un importante flusso di italiani, creando un circolo umanista cosmopolita. Lo stesso realizza il successore Sigismondo II Augusto circondandosi di poeti, filosofi e scienziati di corte provenienti dalle cerchie umaniste. Anche gli ambienti ecclesiastici polacchi prestano particolare attenzione al movimento che si dedicava agli studia humanitatis. Lo dimostrano i diversi carteggi tra il Cardinale polacco Zbigniew Oleśnicki (1369-1455) e l’umanista italiano Enea Silvio Bartolomeo Piccolomini (1405-1464), futuro Papa Pio II428. Oltre a importanti personalità provenienti da oltreconfine come il già menzionato Filippo Buonaccorsi, l’inglese Leonard Coxe (1495-1549), il tedesco Conrad Celtis (1459-1508)429, l’umanesimo polacco è rappresentato da Gregorio di Sanok (1406-1477): dopo la nomina ad Arcivescovo di Leopoli

426 Per i contatti tra le università italiane, in particolare lo Studio Bolognese, e le università polacche e lituane

vd. gli articoli contenuti in R. C. Lewanski (a cura di), La Via dell’Ambra. Dal Baltico all'Alma Mater. Atti del Convegno italo-baltico svoltosi all'Università di Bologna dal 18 al 20 settembre 1991, Bologna, Università degli studi di Bologna 1994. In particolare: A. Pelczar, Friendship and cooperation between the Jagellonian University of Cracow and Italian University, pp. 57-60; D. Quirini-Poplawska, I Contatti dell’Accademia di Cracovia e dei Polacchi con Monte Regio (Königsberg) nei secoli XV e XVI, pp. 61-76; L. Mokrzecki, Academic contact between Poland, Grand Duchy of Lithuania, and the Albertina University (to 1772), pp. 77- 88; R. Pavilionis, The Italian tradition at the Vilnius University and in Lithuania: its Renaissance, pp. 103- 106.

427 Sul contributo di F. Buonaccorsi all’umanesimo polacco vd. H. B. Segel, Renaissance Culture in Poland:

The Rise of Humanism, 1470-1543, New York, Cornell University Press, 1898, pp. 36-82. Per un approfondimento biografico di F. Buonaccorsi vd. D. Caccamo, “Buonaccorsi Filippo (Callimachus Experiens)”, Dizionario Biografico degli Italiani, Vol. XV, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana 1972, ad vocem.

428 Vd. H. B. Segel, Renaissance Culture in Poland, op. cit., p. 7. 429 Vd. Ibidem, pp. 12-13; 85-88.

nel 1451, raccoglie un circolo di umanisti e poeti nella città di Dunajów, tra cui il Buonaccorsi in fuga dalle accuse per la congiura contro Papa Paolo II430. Inoltre, Erasmo stesso intrattiene rapporti con alcune personalità polacche di spicco. Basti nominare gli scambi epistolari con il segretario reale di Sigismondo I, Ludovicus Decius (1485-1545), quelli intrattenuti con il Vescovo di Cracovia Piotr Tomicki (1464-1535), e con il combattivo controriformista Cardinale Stanislao Osio431. La tendenza ad accogliere l’eredità umanistica

di Erasmo si deve anche alla particolare predisposizione sociale e culturale di questi territori432. Gli ideali erasmiani sulla critica biblica, la Scrittura e la philosophia Christi sono accolti da gruppi religiosi in cerca di sistemazione dottrinale e di rinnovamento, e altrettanto interesse suscita nella controparte cattolica, come emerge dagli esempi testé citati. Questi brevi ma necessari accenni alla cultura umanista in Polonia possono essere conclusi con la menzione dello storico e umanista polacco Marcin Bielski (1495-1575). A lui si deve la

Kronika wszystkiego świata (Cronaca del mondo intero), che appare a Cracovia (1551-1564)

e vuole essere un compendio di storia e geografia universale. Il testo rappresenta il primo tentativo di comporre una storia della Polonia in lingua vernacolare e contiene diverse informazioni sui territori africani e americani433. L’importanza di questa impresa è testimaniata anche dall’utilizzo che i suoi contemporanei fanno delle informazioni contenute. È il caso di Yiṣḥaq ben Avraham Troqi, che adopera la sua opera per reperire informazioni su questioni di storia generale. Particolarmente interessante è l’impiego della

Kronika in riguardo alla descrizione dei culti antichi, professati da coloro che sono indicati

430 Vd. Ibidem, pp. 18-35.

431 Vd. Ibidem, pp. 12-13.

432 Per un aspetto particolare della ricezione di Erasmo e della sua produzione letteraria vd. M. Kozlowska,

“Popularizing Erasmus’s Lingua: The Case of Its Polish Translation (1542)”, in D. Facca, V. Lepri (eds.), Polish Culture in the Renaissance, op. cit., pp. 25-35. Vd. anche M. Cytowska, “L’influence d’Érasme en Pologne au 16e siècle”, in J. Irmscher (ed.), Reniassence und Humanismus in Mittel- und Osteuropa, vol. II, Berlin, Akademie-Verlag 1962, pp. 192-196; J. Tazbir, “La Réception polonaise des “Colloques” d’Erasme de Rotterdam”, Literary Studies in Poland 15/(1986), pp. 25-41; H. Louthan, “A Model for Christendom? Erasmus, Poland, and the Reformation”, Church History 83/1 (2014), 18-37.

433 Vd. C. Miłoszpp, The History of Polish Literature, Berkeley-Los Angeles-London, Univeristy of California

come i precedessori dei Cristiani434. Yiṣḥaq ben Avraham, inoltre, riconosce la grande predisposizione cristiana per le materie secolari e le scienze umanistiche. Non sappiamo se il nostro autore si riferisce a qualche aspetto particolare dell’erudizione cristiana quando nominata le conoscenze di cui sono depositari i suoi avversari. Il biasimo, più che il complimento, esposto da Yiṣḥaq ben Avraham è comunque una testimonianza dell’impegno profuso nei diversi campi del sapere da parte dei suoi contemporanei.