• Non ci sono risultati.

I “corridoi umanitari” costituiscono, dunque, una modalità finalizzata al perseguimento della protezione internazionale nei confronti dei migranti, sia richiedenti asilo che non, sfociante in una realtà dove l’accoglienza è efficace ed inclusiva.

Viene così data esecuzione alla clausola di “sponsorizzazione privata” contenuta nei Protocolli di intesa con i due Ministeri di riferimento del progetto.

Le associazioni promotrici di questa iniziativa si fanno carico dell’accoglienza e dei rispettivi costi per un periodo di un anno. Il termine non è perentorio. Infatti, qualora non si realizzino gli obiettivi prefissati entro tale termine, vi potrà essere una proroga affinché il percorso di inclusione sociale venga cristallizzato a pieno. Questo meccanismo, con riferimento alla possibilità di prorogatio, non è contemplato nel sistema SPRAR; qui è previsto un “termine di grazia” concedibile per un massimo di sei mesi dal giorno del riconoscimento dello status di protezione.

Rispetto alle due reti pubbliche degli SPRAR ed alle accoglienze

156 Lo stesso art. 25 del Regolamento n. 810/2009 prevede che il visto per motivi

umanitari «in via eccezionale può essere valido per il territorio di più Stati membri, fatto salvo il consenso di ciascuno degli Stati membri interessati» (art. 25 c. 2). Si tratta quindi di un dispositivo legale aperto all’eventuale adesione successiva di altri Stati, tanto che il visto con validità territoriale limitata viene definito come «visto valido per il territorio di uno o più Stati membri ma non per tutti gli Stati membri»

134

straordinarie, nel caso dei corridoi umanitari l’accoglienza è offerta dalle reti locali di volontari, molti dei quali appartenenti ad associazioni di volontariato che non figurano tra i promotori di tale iniziativa. Da ciò si intuisce come vi siano costi indubbiamente minori. L’abbattimento dei costi è inoltre dato, spesso, dalla messa a disposizione delle abitazioni a titolo di comodato per fini di solidarietà sia da enti sia da persone desiderose di contribuire in questo modo all’accoglienza. Un fatto questo che senza dubbio si inserisce anche all’interno della risposta di adesione delle comunità locali all’appello che Papa Francesco aveva rivolto, anche alle parrocchie ed alle singole case di religiosi, perché venissero accolti i profughi.157

Inoltre, assume notevole importanza la sfida raccolta dalle associazioni promotrici, mirante a realizzare un modello di best practice dell’accoglienza (Secondo Eugenio Ambrosi, direttore dell’International Organization for Migration, "la crisi migratoria’ non esiste, esiste soltanto ‘la crisi della solidarietà e dell’accoglienza in Europa". Giulio di Blasio del Gabinetto di Federica Mogherini, Alta Rappresentante dell’Unione Europea e vice-presidente della Commissione Europea nel 2016, ha sottolineato l’originalità dell’iniziativa dei corridoi umanitari, che coinvolge la partecipazione attiva della società civile, delle Chiese e dei cittadini europei)158 a costi sostenibili in un contesto nazionale nel quale risultano vividamente evidenti i limiti rispetto alla qualità dell’accoglienza. Tali limiti derivano da un massiccio afflusso di migranti verso le coste nazionali e dal mancato senso di solidarietà da parte degli altri Paesi membri nei confronti dell’Italia, Paese che spesso si trova a gestire più di quanto gli competa.

157 Per un’attenta indagine sulle dinamiche dell’accoglienza dei profughi nelle realtà

ecclesiali italiane cfr. G. Valente, Così si mobilita la Chiesa italiana, in Limes, 2016, 7, p. 155 ss.

158 A tal riguardo, si veda

http://archive.santegidio.org/pageID/3/langID/it/itemID/17020/I-corridoi- umanitari-al-Parlamento-Europeo-una-best-practice-da-replicare-negli-altri-Paesi- dell-Unione.html

Ciò ha portato in Italia all’utilizzo in più dell’80% dei casi di strutture di accoglienza straordinaria (C.A.S.) con standard generalmente meno elevati e occasioni di profitto forse più facili per gli enti gestori a causa dei minori oneri di gestione. Oltre che alle dinamiche del profitto di impresa ed all’affanno nel gestire gli sbarchi le fatiche del sistema pubblico di accoglienza si spiegano però anche con l’ostilità od almeno la diffidenza delle amministrazioni locali, dalle quali proviene un’adesione ancora troppo scarsa alle richieste di apertura di accoglienze SPRAR e con le quali il Ministero dell’interno sta attuando una non facile contrattazione.

Il modello dei “corridoi umanitari” non rientra in uno scenario di questo tipo, quale quello dell’accoglienza diffusa. Trattasi di un modello difficile da realizzare. Tale difficoltà è data spesso dalla reticenza da parte dei privati di offrire spontaneamente l’accoglienza, specie se messa in relazione alle fragilità e quindi alle possibili problematicità delle persone accolte.

Per queste ragioni le disponibilità all’accoglienza, provenienti numerose dall’intero territorio nazionale, sono state sottoposte al vaglio di una struttura di coordinamento che ha la responsabilità del collocamento dei profughi in arrivo e quindi dell’abbinamento più conveniente. Ciò implica un’armonizzazione almeno tendenziale delle modalità dell’accoglienza con riferimento, in primo luogo, all’offerta agli ospiti di beni e servizi. Durante il progetto dei corridoi umanitari si è evinta una spiccata professionalità da parte dei soggetti offertisi volontari a tale riguardo. Ciò deriva senz’altro dallo spirito di solidarietà, profuso nel tempo dalle associazioni di riferimento. Spesso, tali modelli di volontariato sono apparsi più a loro agio e più attrezzati nell’attuare l’accoglienza rispetto, magari, ad alcune imprese sociali offertesi nel mercato del settore. Con questa premessa, non si vuole prediligere un modello rispetto ad un altro, ma sarebbe opportuno che il sistema pubblico dell’accoglienza inizi a

136

definita da Andrea Riccardi, allora Ministro per l’integrazione, come “adozionale”.159 Riccardi fa riferimento al modello italiano dell’inclusione sociale nei territori. Seppur non rientri a far parte di quel nucleo di componenti territoriali in cui la politica di welfare appare molto spinta, l’Italia rappresenta un Paese in cui la cultura della condivisione e, appunto, dell’adozione appaiono decisamente significative. Ciò nonostante, pur rappresentando una notevole risorsa in materia di immigrazione, nel caso di specie di reinsediamento dei migranti, tale risorsa dovrebbe essere consolidata tramite un’intesa istituzionale, che presuppone una capacità di regia pubblica.160 Non a caso, del resto, la stessa Commissione europea, ha chiesto agli Stati membri di favorire l’ingresso legale tramite il patrocinio privato perché “contribuisce anche ad aumentare la consapevolezza pubblica e il sostegno ai rifugiati e crea un ambiente più accogliente poiché di solito le comunità locali vi sono coinvolte”.161 Tale modello, definito appunto adozionale, deve far riferimento, non tanto ai singoli privati che si prodigano affinché vi sia un sistema di accoglienza ben cristallizzato, bensì a quei contesti, piuttosto ampi, di comunità sociali propendenti verso tali politiche.

159 Così M. Impagliazzo, Le vie dell’integrazione, cit., p. 134.

160 A. Riccardi, L’Europa dei migranti. Modelli d’integrazione, in Integrazione. Il

modello Italia, a cura di M. Impagliazzo, Milano, Guerini e Associati, 2013, p. 103 ss.

161 Riformare il sistema europeo comune di asilo e potenziare le vie legali di accesso

Bibliografia

Libri, rapporti e articoli

• Acierno M. e Morozzo della Rocca P., Le procedure di protezione internazionale, in Immigrazione, asilo e cittadinanza, a cura di P. Morozzo della Rocca, Santarcangelo di Romagna, Maggioli, 2015

• Anouilh P., From “Charity” to “Mediation”, From the Roman Suburbs to UNESCO: the Rise of the “Peace Brokers” of the Community of Sant’Egidio, in Mediation in Political Conflicts. Soft Power or Counter Culture? a cura di J. Faget, Oregon, Oxford and Portland, Ed. 2011

• Beaujet C., Brown J., Hodgson H. e Bladen L., The Response to the Syrian Refugee Crisis: An International Comparison. Londra: National Audit Office, 2016

Betts A., New Issues in Refugee Research: Towards a “soft law” framework for the protection of vulnerable migrants, Research Paper n. 162 dell’UNHCR, 2008

• Caggiano G., Scritti sul diritto europeo dell’immigrazione, Torino, Giappichelli, 2015

• Capps R. e Newland K., con Fratzke S., Groves S., Auclair G., Fix M. e McHugh M., The Integration Outcomes of U.S. Refugees: Successes and Challenges. Washington, DC: Migration Policy Institute, 2015

• Casas-Cortes M., Cobarrubias S. e Pickles J., Changing borders, rethinking sovereignty: towards a right to migrate, in Remhu, Revista Interdisciplinar de Mobilidade Humana, 2015, 44

• Collett E., Clewett P. e Fratzke S., No Way Out? Making Additional Migration Channels Work for Refugees. Bruxelless: Migration Policy Institute Europe, 2016

138

• Colmayer L. e Signorini M., I corridoi umanitari, possibile alternativa di ingresso legale in Italia, Immigrazione.it., n. 281 del 1° febbraio 2017

• Directorate-General for Internal Policies, Policy Department C, The Implementation of the Common European Asylum System, LIBE – 2016

• Del Re E.C., L’insostenibile precarietà dei campi profughi, in Limes, 2016, 4

• Daniele L., Diritto del mercato unico europeo, Milano, Giuffré, 2016

• den Heijer M., Rijpma J. e Spijkerboer T. Coercion, Prohibition e Great Eexpectations. Il continuo fallimento del regime comune europeo in materia di asilo, 2016

• Desiderio M.V., Integrating Refugees into Host Country Labor Markets: Challenges and Policy Options. Washington: DC: Migration Policy Institute, 2016

• Di Filippo M. Controllo delle frontiere e ruolo della cooperazione internazionale, in (a cura di) Calamia A.M, Di Filippo M., Gestri M. Immigrazione, Diritto e Diritti: profili internazionalistici ed europei, Padova, Cedam, 2012

• EASO work programme 2014.

• Focarelli C., Trattato di diritto internazionale, Torino, Utet, 2016

• Favilli C., La cooperazione UE-Turchia per contenere il flusso dei migranti e richiedenti asilo: obiettivo riuscito? in Dir. umani e dir. int., 2016, 2

• Fratzke S., In Forced Migration in the OIC Member Countries: Policy Framework Adopted by Host Countries. Ankara: Standing Committee for Economic and Commercial Cooperation of the Organisation of Islamic Cooperation Coordination Office, Svezia, 2016

• Gammeltoft-Hansen V.T., Access to Asylum: International Refugee Law and the Globalization of Migration Control, Cambridge, Cambridge University Press, 2011

• Georgi F., For the Benefit of Some: The International Organization for Migration and its Global Migration Management. In The Politics of International Migration Management, ed. Geiger M. e Peécoud A. Basingstoke, UK: Palgrave Macmillan. 2010

• Grote J., Bitterwolf M. e Baraulina T., Resettlement and Humanitarian Admission Programmes in Germany. Working paper 68, Federal Office for Migration and Refugees, Norimberga, Luglio 2016

• Hathaway J. e Gammeltoft-Hansen T., Non-Refoulement in a World of Cooperative Deterrence, in Columbia Journal of Transnational Law, 2015

• Hathaway J., The Emerging Politics of Non-Entrée, Refugees, 1992

• Hooper K., Desiderio M.V. e Salant B., Improving the Labour Market Integration of Migrants and Refugees: Empowering Cities through Better Use of EU Instruments. Bruxelles: Migration Policy Institute Europe, 2017

• ICMC Europe e SHARE, Building a Resettlement Network of European Cities and Regions, Bruxelles: ICMC Europe, 2015

• Impagliazzo M., Le vie dell’integrazione latina, in Limes, 7, 2016

• IOM, ‘Resettlement Assistance’; IOM, IOM’s Supporting Role in Pre-Departure Orientation, Vienna: IOM, 2014

• IOM, Migrant Training Programme Survey 1998-2009 (Ginevra: IOM, Labour and Facilitated Migration Unit, 2009)

• IOM Oslo, "The Norwegian Cultural Orientation Program (NORCO)”, (presentazione, IOM Oslo, accesso 19 marzo 2017)

140

• IRCC, “The Refugee System in Canada”, aggiornato al 16 giugno 2016

• Kornfeld J.M., “Overseas Cultural Orientation Programmes and Resettled Refugees' Perception”, Forced Migration Review 41, 2012

• Kumin J., Welcoming Engagement: How Private Sponsorship Can Strengthen Refugee Resettlement in the European Union. Bruxelles: Migration Policy Institute Europe, 2015

• Lenzerini F., Asilo e diritti umani, Milano, Giuffré, 2009

• Libano, un rifugiato al minuto, in Anci, Caritas Italiana, Fondazione Migrantes, Sprar, in collaborazione con UNHCR, Rapporto sulla protezione internazionale in Italia, 2015

• Ludovico G., Profili sostanziali: la disciplina del lavoro subordinato, in Diritto degli stranieri, a cura di B. Nascimbene, Padova, Cedam, 2004

• Mons. Perego G.C. Uomini e donne come noi, Milano-Brescia, La scuola, 2015

• Morgese G., Recenti iniziative dell’Unione europea per affrontare la crisi dei rifugiati, in questa Rivista, n. 3-4.2015

• Mori P., Le politiche relative all’asilo e all’immigrazione tra garanzie giurisdizionali e ragioni della politica, in Dir. Un. eur., 2016

• Nicholson M., Refugee Resettlement Needs Outpace Growing Number of Resettlement Countries Migration Information Source, 1 Novembre 2012

• Ott E., Get Up and Go: Refugee Resettlement and Secondary Migration in the USA. Geneva: United Nations High Commissioner for Refugees, 2011

• Papademetriou D.G. e Benton M., Towards a Whole-of-Society Approach to Receiving and Settling Newcomers in Europe.

Washington, DC: Migration Policy Institute, 2016

• Petrovic N. Rifugiati, profughi, sfollati. Breve storia del diritto d’asilo in Italia, Milano, FrancoAngeli, 2016

• Perrin D. e McNamara F. Building Knowledge for a Concerted and Sustainable Approach to Refugee Resettlement in EU and its Member States, in Refugee Resettlement in the EU, 2011-13 Report • Riccardi A., L’Europa dei migranti. Modelli d’integrazione, in Integrazione. Il modello Italia, a cura di M. Impagliazzo, Milano, Guerini e Associati, 2013

• Robinson C. Terms of Refuge: The Indochinese Exodus and the International Response. New York: Zed Books Ltd, 1998

• Salerno F., L’obbligo internazionale di non refoulement dei richiedenti asilo, in C. Favilli (a cura di), Procedure e garanzie del diritto di asilo, Padova, Cedam, 2011

• Servizi pre-partenza Canada, "Les Services Pré Départ"

• Sheridan L., Institutional arrangements for the coordination of huanitarian assistance in complex emergencies of forced migration, in Georgetown Immigration Law Journal, 2000, 14 • Sossai M., Canali di ingresso legale e sicuro dei migranti in Europa: il modello dei “corridoi umanitari”, in Vergogna ed esclusione. L’Europa di fronte alla sfida dell’emigrazione, a cura di U. Curi, Roma, Castelvecchi, 2017

• Trevisanut S., The Principle of Non-Refoulement And the De- Territorialization of Border Control at Sea, in Leiden Journal of International Law, 2014, 3.

• Turner C., 'Refugee Agencies Making Headway in Housing Syrians, But Thousing Thousing Still Need Homes', CBC News, 8 marzo 2016

• UNHCR, Global Trends: Forced Displacement in 2015; UNHCR, UNHCR Projected Global Resettlement Needs 2017, Ginevra:

142

• UNHCR, 'Global Refugee Sponsorship Initiative Promotes Canada's Private Refugee Sponsorship Model', comunicato stampa, Ottawa, 16 dicembre 2016

• UNHCR, Parere consultivo sull’applicazione extraterritoriale degli obblighi di non-refoulement derivanti dalla Convenzione relativa allo status dei rifugiati del 1951 e dal suo Protocollo del 1967, Ginevra, 26 gennaio 2007

• UNHCR, "Populations Statistics Database"

• UNHCR, Projected global resettlement needs 2018, Ginevra, 2017

• UNHCR, Projected global resettlement needs 2019, Ginevra, 2018

• UNHCR, “Protection Considerations, and the Identification of Resettlement Needs”, capitolo 5, in UNHCR Resettlement Handbook, Ginevra: UNHCR, 2011

• UNHCR, Resettlement Handbook and Country Chapters, Resettlement, 4 novembre 2014

• UNHCR, 'Resettlement Fact Sheet 2015', scheda informativa, UNHCR, Ginevra, 29 novembre 2016

• UNHCR, The State of The World’s Refugees 2000: Fifty Years of Humanitarian Action. Oxford, UK: UNHCR and Oxford University Press, 2000

• UNHCR, "The Strategic Use of Resettlement", documento di discussione preparato dal gruppo di lavoro sul reinsediamento, UNHCR, Ginevra, 2003

• Unhcr, Vulnerability Assessment of Syrian Refugees in Lebanon, 2016

• Valente G., Così si mobilita la Chiesa italiana, in Limes, 2016, 7 • van Selm J., Grandi aspettative: Riesame dell'uso strategico del reinsediamento. Ginevra: UNHCR Policy Development and Evaluation Service, 2013

• Williams M. Canadian Broadcasting Corporation, CBC News • Yahvaoui Krivenko E., Ospitalità e Sovranità: Cosa possiamo imparare dal programma canadese di sponsorizzazione privata dei rifugiati? Oxford, Oxford University Press, 29 Gennaio, 2012

Atti e documenti internazionali e dell’Unione Europea

• Commissione europea, COM (2005) 0388 def., Comunicazione della Commissione al Consiglio e al Parlamento europeo relativa ai programmi regionali di protezione.

• Commissione europea, COM (2009) 447 def., Comunicazione della Commissione al Consiglio e al Parlamento europeo, del 2 settembre 2009, sull’istituzione di un programma comune di reinsediamento UE.

• Commissione Europea, COM (2016) 197 def, del 6 Aprile 2016. Comunicazione della Commissione al Parlamento Europeo e al Consiglio per riformare il sistema europeo comune di asilo e potenziare le vie legali di accesso all’Europa.

• Commissione Europea, COM (2016) 171 def, del 21 Marzo 2016. Proposta di decisione del Consiglio che modifica la decisione (UE) 2015/1601 del Consiglio, del 22 settembre 2015, che istituisce misure temporanee nel settore della protezione internazionale a beneficio dell'Italia e della Grecia.

• Commissione Europea, COM (2016) 270 def, del 4 Maggio 2016. Proposta di Regolamento del Parlamento Europeo e del Consiglio che stabilisce i criteri e i meccanismi di determinazione dello Stato membro competente per l'esame di una domanda di protezione internazionale presentata in uno degli Stati membri da un cittadino di un paese terzo o da un apolide (rifusione).

144

2016. Proposta di regolamento del Parlamento Europeo e del Consiglio che istituisce l'"Eurodac" per il confronto delle impronte digitali per l'efficace applicazione del [regolamento (UE) n. 604/2013 che stabilisce i criteri e i meccanismi di determinazione dello Stato membro competente per l'esame di una domanda di protezione internazionale presentata in uno degli Stati membri da un cittadino di un paese terzo o da un apolide] , per l'identificazione di un cittadino di un paese terzo o di un apolide in posizione irregolare e sulle richieste di confronto con i dati Eurodac presentate dalle autorità di contrasto degli Stati membri e da Europol a fini di contrasto (rifusione).

• Commissione Europea, COM (2016) 271 def, del 4 Maggio 2016. Proposta di Regolamento del Parlamento Europeo e del Consiglio relativo all’Agenzia dell’Unione europea per l’asilo e che abroga il regolamento (UE) n. 439/2010.

• Commissione Europea, COM (2016) 377 def, del 7 giugno 2016. Comunicazione della Commissione al Parlamento Europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni. Piano d'azione sull'integrazione dei cittadini di paesi terzi.

• Commissione Europea, COM (2015) 240 def, del 13 maggio 2015. Comunicazione della Commissione al Parlamento Europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni. Agenda europea sulla migrazione.

• Commissione europea, Relazione sui programmi di ricollocazione e di reinsediamento d’emergenza dell’UE, 9 novembre 2016

• Decisione (UE) 2015/1601, del 24 settembre 2015, L 248/80 (Misure temporanee nel settore della protezione internazionale a beneficio dell’Italia e della Grecia), par. 7

del 13 Dicembre 2011 recante norme sull’attribuzione, a cittadini di paesi terzi o apolidi, della qualifica di beneficiario di protezione internazionale, su uno status uniforme per i rifugiati o le persone aventi titolo a beneficiare della protezione sussidiaria, nonché sul contenuto della protezione riconosciuta (rifusione).

• Parlamento europeo, Direzione generale per le politiche interne, Comparative Study on Best Practices for the Integration of Resettled Refugees in the EU Member States (Bruxelles: European Union, 2013)

• Parlamento europeo, "Interrogazioni parlamentari, 6 gennaio 2017: Risposta data da Avramopoulos su "Behalf of the Commission", 13 gennaio 2017

• Parlamento europeo e del Consiglio e la decisione 2007/435/CE del Consiglio. European Parliament, Directorate General for Internal Policies. Policy Department C: Citizens’ Rights and Constitutional Affairs, Justice, Freedom and Security, Comparative Study on the best practices for the integration of resettled refugees in the EU Member States, 2013.

• Parlamento europeo, Direzione generale per le politiche interne. Dipartimento C: Diritti dei cittadini e affari costituzionali, giustizia, libertà e sicurezza, studio comparativo sulle migliori pratiche per l'integrazione dei rifugiati reinsediati negli Stati membri dell'UE., 2013

• Proposta di Regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce un quadro dell’Unione per il reinsediamento e modifica il Regolamento (UE) n. 516/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio, Bruxelles 13 luglio 2016 • Regolamento (UE) N. 516/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio del 16 aprile 2014 che istituisce il Fondo Asilo, migrazione e integrazione, che modifica la decisione 2008/381/CE del Consiglio e che abroga le decisioni n. 573/2007/CE e n.

146

575/2007/CE del Parlamento europeo e del Consiglio e la decisione 2007/435/CE del Consiglio.

• Regolamento (UE) N. 516/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio del 16 aprile 2014 che istituisce il Fondo Asilo, migrazione e integrazione, che modifica la decisione 2008/381/CE del Consiglio e che abroga le decisioni n. 573/2007/CE e n. 575/2007/CE del Parlamento europeo e del Consiglio e la decisione 2007/435/CE del Consiglio.

• Regolamento (UE) n. 516/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio del 16 aprile 2014 che istituisce il Fondo Asilo, migrazione e integrazione, che modifica la decisione 2008/381/CE del Consiglio e che abroga le decisioni n. 573/2007/CE e n. 575/2007/CE del Parlamento europeo e del Consiglio e la decisione 2007/435/CE del Consiglio; Raccomandazione (UE) 2015/914 della Commissione dell’8 giugno 2015 relativa a un programma di reinsediamento europeo.

• Regolamento (CE) del Parlamento europeo e del Consiglio n. 810 del 13 luglio 2009, che istituisce un codice comunitario dei visti (codice dei visti).

• Regolamento (UE) del Parlamento europeo e del Consiglio del 16 aprile 2014, n. 516, che istituisce il Fondo asilo, migrazione e integrazione

Ringraziamenti.

In conclusione, mi preme spendere qualche parola per ringraziare tutti coloro i quali mi sono stati vicini nell’affrontare la stesura di questo elaborato, dandomi indicazioni e chiarimenti in merito, ma soprattutto per essermi stati accanto durante questo intenso percorso.

Anzitutto, ringrazio il prof. Simone Marinai per la disponibilità dimostratami, per il supporto e i suggerimenti datimi e per la pazienza nelle correzioni.

Un ringraziamento particolare va a delle persone speciali, pilastri portanti della mia vita, quali i miei genitori e mia sorella Roberta, che mi hanno sostenuto negli anni, proferendomi insegnamenti morali che mi hanno permesso di essere quel che sono oggi.

Grazie anche ai miei zii e, soprattutto, ai miei nonni che, purtroppo, non sono oggi tutti presenti fisicamente, ma lo sono di certo nei miei pensieri.

Vorrei ringraziare, inoltre, tutti i miei compagni di viaggio, senza i quali quest’avventura avrebbe assunto caratteri decisamente più scarni di contenuto esperienziale.

Grazie a Mary, carissima amica fraterna con la quale ho avuto la possibilità e il piacere di preparare gran parte degli esami e di condividere una parte consistente di questo “soggiorno” pisano. Ringrazio anche Federica, anch’ella una sorella acquisita che con il suo