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Conseguenze sotto il profilo delle società sportive

Capitolo 2. La “legge” Bosman e le sue prime conseguente sul mondo del calcio

2.4 Conseguenze sotto il profilo delle società sportive

Molte società adottavano delle tipologie di contratti con i propri giocatori di breve durata, che mal si conciliavano con l'applicazione della sentenza. Tali società, per non perdere i propri giocatori a fine contratto, hanno cercato di tutelarsi cercando di allungare i contratti in scadenza85. Aumentare la lunghezza (e la remunerazione) per allontanare, nel tempo, il pericolo di vedere annullata a fine stagione la voce più importante che le società avevano nell’attivo dello stato patrimoniale – DPC diritto alle prestazioni dei calciatori. Nel versante europeo l'Ajax è stata la società che più di tutte è stata penalizzata dal meccanismo emerso in seguito alla sentenza in quanto ha visto numerosi suoi tesserati cambiare maglia senza avere alcuna possibilità legale di ottenere remunerazioni dal proprio investimento. Si può parlare di penalizzazione dal punto di vista sportivo, ma soprattutto dal punto di vista economico. Nel seguente caso vedremo soprattutto questo secondo aspetto.

Caso 2.6 AFC Ajax Amsterdam

Nella stagione 1996/1997 si svincolarono dall'Ajax Winston Bogarde (Milan), Michael Reiziger (Milan) e Edgar Davids (Milan). Tali giocatori furono rivenduti, nelle successive due stagioni, per la cifra complessiva di 19,7 milioni di euro. Cifra che avrebbe incassato la società olandese in assenza della sentenza Bosman.

84 Evidenzia tale aspetto anche Egon Franck in “Financial Fair Play in European Club Football – What is it all

about?”, pagg. 16 e 17 . The supply of players that are better than most others is limited by definition. In an industry where “slot r e estraints” systematically block the possibility to substitute players like Messi or Ronaldo through entire armies of “normal” footballers, this limit becomes highly relevant. Using the terminology of Frank and Bernanke (2004, p. 113), talent, as the capacity of a player to be better than most others, is a unique and essential input that creates the ultimate supply bottleneck in football. Just as there is only one best player in the world at any point in

time the number of x players that are better than all other players will be x at any point in time. Thus, talent supply, properly defined in the specific context of football production, is highly inelastic. This means that if enough clubs have soft budget constraints and a very low price-elasticity of demand for talent as a consequence, then talent (in the sense of players with the capacity to be better than most others) becomes extremely scarce and its price gets bid through the roof. Football exhibits the characteristics of a “talent shortage economy”.

Nella stagione successiva, gli olandesi furono costretti a svendere altri due gioielli, Marc Overmars (Arsenal) e Patrick Kluivert (Milan). Per il primo incassarono 7 milioni e mezzo di euro; fu rivenduto tre anni dopo per 40 milioni. Il secondo venne venduto per 2 milioni, mentre l'anno successivo passò di “proprietà” per 20 milioni.

Possiamo dire che in due stagioni, a causa della sentenza, il club AFC Ajax Amsterdam ebbe mancati introiti per circa 70.000.000€, cifra elevatissima.

Riguarda il merito sportivo (riduzione della competitività), sia in termini economici (principalmente in minori entrate da cessione, ma anche una diminuzione dei ricavi da botteghini o perdita di appeal mediatico).

Il giocatore non è però obbligato a rinnovare il contratto con la società alla quale offre le sue prestazioni, e questo obbliga le aziende a trovare un accordo (compromesso) con il dipendente e con un'altra società nelle sessioni di trasferimento che precedono il termine dell'accordo.

Negli anni recenti il caso più emblematico è stato relativo alla Fiorentina. Nella sessione estive del 2012 ha perso a parametro zero i propri diritti sull'atleta Riccardo Montolivo (con una valutazione di mercato di 20 milioni di euro), mentre nella stagione successiva, non volendo ripetere quanto accaduto, si è sforzata nel trovare accordi per vendere alcuni giocatori prima della scadenza naturale della loro relazione. È per questo che è stato venduto per esempio Jovetic (Manchester City) per circa 26 milioni di euro e Ljiaic (AS Roma) per circa 11 milioni di euro. In questo modo la società è riuscita ad iscrivere in bilancio plusvalenze per circa 35 milioni, cifra considerevole rispetto al fatturato 2012 pari a poco più di 109 milioni.

Risulta facile notare quindi il duplice effetto della sentenza Bosman. Da una parte la società che perde il giocatore incorre in una consistente riduzione delle entrate dirette; non si può parlare di perdita in termini economici perché il valore di bilancio associato al determinato giocatore viene ammortizzato negli anni e si esaurisce nel momento dello svincolo. Dall'altra parte la società che si vede arrivare il giocatore ha la possibilità di ottenere delle elevate plusvalenze contabili in caso di successiva vendita dell'atleta. Si ricorda infatti che un giocatore arrivato a parametro zero non viene contabilizzato in bilancio (nemmeno per

l'aumento di stipendio dovuto a questa situazione), ciò comporta che tutta la quota della vendita può essere considerata come plusvalenza.

In seguito alla sentenza ci sono state società (AC Milan) che hanno saputo cogliere l'occasione per acquistare giocatori svincolati e rivendendoli nelle annate successive, riuscendo ad uscirne notevolmente rinforzati86.

Per spiegare che cos'è una plusvalenza ricorriamo al caso Lamela, recentemente venduto dalla AS Roma al Tottenham Hotspur.

Caso 2.7 ERIK LAMELA

Lamela è stato acquistato dalla società Club Atletico River Plate nell’ estate 2011 per un valore di 17 milioni di euro. Avendo un contratto quinquennale la società prevedeva di scaricare tale costo per 3,4 milioni di euro annui (lungo l'intera durata del contratto). Al termine del secondo anno, in bilancio rimase attribuito al giocatore un valore di (17-3,4) 13,6 milioni di euro. In seguito alla vendita realizzata per 30 milioni di euro, la società inserirà, in contabilità, come plusvalenza la cifra di (30-13,6) 16,4 milioni di euro che è circa il 14% del fatturato dell'anno 2012.

La ricerca della plusvalenza sta crescendo sempre di più negli ultimi anni in quanto permette alle società di diminuire le perdite d’esercizio (aumentando i ricavi).

Nell'anno solare 2012 la società Fiorentina ha avuto un utile di 1,150,000€ dovuto principalmente a plusvalenze per 35,7 milioni di euro.

Al contrario di tutte le altre imprese, in campo sportivo la plusvalenza non è vista come operazione straordinaria, ma rientra nel diretto svolgimento dell’ attività imprenditoriale, in quanto deriva da un’operazione ordinaria che è la vendita dell’atleta.

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“Bosman decision has increased the power of clubs as economic entities (notably clubs with international appeal). This increased mobility has strengthened their ability to buy or attract the best players in Europe; this capacity being supported by increased revenues from local and international TV and other media buying transmission exclusivity. This has contributed to making European clubs the most popular in the world and, as a corollary, the most successful both economically as well as sportingly. Naturally players, who are at the root of the game and the entertainment have benefited.” Cit. The Economic and Legal Aspects of Transfer of Players., pag. 94.

Le plusvalenze che si sono generate in seguito alla sentenza Bosman (giocatore acquistato a parametro zero rivenduto ad un prezzo maggiore), sono andate a giovare soprattutto le realtà più blasonate, le quali facendo leva sulla nomea e sulle maggiori capacità economiche sono riuscite ad attrarre più facilmente i giocatori svincolati.

2.5 Conclusioni

Individuati, seppure brevemente, gli aspetti positivi e quelli negativi della sentenza è interessante riflettere su come si intreccino gli interessi di atleti e società.

Negli anni successivi al 1996, i fatturati delle società sono aumentati cospicuamente (soprattutto grazie ai diritti TV), ma di pari passo hanno continuato ad aumentare sensibilmente anche le perdite. Perché? Le maggiori entrate venivano girate ai calciatori per convincerli a rimanere/approdare nelle società. Questo è uno dei problemi principali che le imprese sportive si trovano ad affrontare. Per competere, soprattutto a livello internazionale, servono i migliori professionisti, i quali chiedono lauti compensi. Trovare un equilibrio economico non è semplice e per molti aspetti, tra cui riconosciamo facilmente una generale mancanza di capacità manageriale e le continue pressioni da specifiche lobby (ultras in primis), risulta una scelta difficile da sostenere, soprattutto in società e città abituate ad un elevato livello di competitività.

Due fattori stanno però contribuendo ad una più attiva gestione imprenditoriale, nel rispetto del risultato di bilancio: la crisi economica e l'afflusso di capitali stranieri (AS Roma e FC Internazionale). L'obiettivo sta lentamente passando da un generale “vincere a tutti i costi” a un più specifico “essere competitivi, ma con un occhio rivolto al risultato di bilancio”. Questo cambiamento non è solo avvenuto per evitare le perdite, ma perché si stanno rendendo conto, anche grazie all’introduzione da parte dell’UEFA del Financial Fair Play, che per creare una squadra capace di primeggiare con continuità a livello europeo occorre una crescita, magari più lenta, ma sostenibile. Si sta diffondendo l’idea di spendere solo quello che si incassa e di investire su quelle strutture (come lo stadio e la commercializzazione del brand) che possono nel lungo termine incrementare i ricavi e generare quel surplus da investire su atleti in grado di far fare il salto di qualità su livello sportivo.

Ulteriori tre aspetti possono aiutare le società e l’intero sistema nazionale a recuperare il terreno perso nei confronti delle altre società europee:

- una distribuzione più equa dei diritti televisivi per poter aumentare il livello complessivo dei campionati e diventare ancora più appetibile e sui media locali e soprattutto internazionali (asiatici e americani);

- una forte promozione del settore giovanile87, assimilato giustamente in bilancio come costo di ricerca. Ogni società che si rispetti investe sul futuro. Il primo esempio in Italia di sviluppo di tale settore avvenne ancora nel 1991 quando una società, il Parma, inaugurò il progetto Scuola Calcio Italia attraverso il quale riusciva a controllare circa 20.000 giovani suddivisi nelle varie realtà locali;

- un rafforzamento della presenza in Europa visti i lauti premi che vengono assegnati alle squadre che vi partecipano.

Concludo questo capitolo sulla sentenza Bosman prendendo spunto da alcune dichiarazioni rilasciate da Josè Galilea, primo cestista spagnolo nel campionato italiano, Fabrizio Gaetaniello, d.s. Benetton Treviso Rugby, Marco Bollesan, allenatore Cus Genova Rugby e Paulo Roberto de FreiTAS, allenatore della nazionale italiana maschile di pallavolo, al quotidiano sportivo LA GAZZETTA DELLO SPORT nel 1997.

Rappresentano una voce fuori dal coro, in quanto grazie alla loro esperienza di giocatore, allenatore e dirigente, riuscirono ad adattarsi alla nuova realtà.

Partiamo da Galilea, il quale in seguito alla sentenza Bosman, ha avuto la possibilità e il coraggio di trasferirsi, di cambiare città, nazione e di affrontare una nuova avventura. Da giocatore si dichiara contento della sentenza perché dà la possibilità a molte più squadre di diventare competitive, di aumentare lo spettacolo in ambito europeo, con ripercussioni positive su tutto l'ambiente88.

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“Thus the decision has increased the power of clubs as economic entities (notably clubs with international appeal). This increased mobility has strengthened their ability to buy or attract the best players in Europe; this capacity being supported by increased revenues from local and international TV and other media buying transmission exclusivity. This has contributed to making European clubs the most popular in the world and, as a corollary, the most successful both economically as well as sportingly. Naturally players, who are at the root of the game and the entertainment have benefited.” Cit. The Economic and Legal Aspects of Transfer of Players, pag. 94.

88 L’articolo

Di questo avviso anche Bollesan: "Perché non utilizzare giocatori inglesi e francesi? Migliora lo spettacolo, si alza il livello tecnico, aiutano i nostri giocatori, consentono di fare risultati con la possibilità di avvicinare sponsor” e Gaetaniello che arriva addirittura a evidenziare una difficoltà di concorrenza con le altre concorrenti europee. Nel rugby la sentenza Bosman è stata vista come opportunità, vista la possibilità di poter accedere a giocatori francesi e britannici con una lunga tradizione nel settore. Nel lungo periodo questo ha portato vantaggi alla stessa nazionale e, grazie alla crescita dei praticanti, a tutto l'ambiente89.

Bebeto invece, al contrario di tutti gli altri allenatori delle nazionali italiane, vede in ottica positiva quanto sentenziato dalla Corte di Giustizia, puntando sul fatto che da allora, per emergere gli azzurri si troveranno a sfidare atleti sempre più forti crescendo nella capacità di gestire lo stress e la tensione90.

Dai casi presentati e dalle interviste citate si denota che la sentenza in oggetto di studio ha sicuramente spostato gli equilibri tra giocatori e società ma che ha anche creato nuove opportunità ai dirigenti e manager che hanno saputo adattarsi al nuovo sistema europeo che si è venuto a creare.

http://archiviostorico.gazzetta.it/1997/gennaio/05/NovanTASette_scudetto_cambia_ga_0_9701054451.shtml.

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L’articolo Pubblicato nell'edizione del 28 marzo 1997 è consultabile al sito

http://archiviostorico.gazzetta.it/1997/marzo/28/fate_largo_giovani_ga_0_9703288141.shtml.

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L’articolo Pubblicato nell'edizione del 4 ottobre 1997 è consultabile al sito