• Non ci sono risultati.

178

CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE

Dopo aver esaminato, nel corso di questo lavoro, il complesso e ampio corpus normativo elaborato da parte delle istituzioni dell’Unione europea – a partire dalla fine degli anni Novanta del secolo scorso fino ad arrivare al Regolamento (UE) 2018/1805 – riguardante le misure finalizzate ad aggredire i patrimoni di origine illecita all’interno dell’Unione, si può notare come in Europa sia cresciuta la consapevolezza del ruolo cruciale che la confisca dei proventi di reato e dei beni di origine illecita può avere nel combattere la criminalità organizzata, nel contrastare gli investimenti criminali, nel proteggere l’economia lecita dalle infiltrazioni e nel restituire i beni confiscati e i profitti ottenuti dalla vendita degli stessi alle vittime dei reati.

Difatti, la tendenza di diversi ordinamenti a cercare di contrastare la criminalità organizzata ed il profitto illecitamente costituito mirando ai patrimoni illeciti è da tempo alquanto consolidata, tanto a livello interno, quanto transnazionale; sequestro e confisca sono gli strumenti su cui si è fortemente concentrata l’attenzione non soltanto del legislatore interno, ma anche dell’Unione europea che, al riguardo, come si è visto, ha varato diverse iniziative in tema di cooperazione giudiziaria. Tuttavia, questo lungo e articolato processo politico-legislativo, finalizzato tanto al rafforzamento dei poteri di aggressione patrimoniale all’interno dei singoli Stati, quanto al potenziamento degli strumenti di cooperazione sia nella fase investigativa sia nella fase di esecuzione dei provvedimenti di sequestro e confisca emessi dalle autorità giudiziarie, non ha ancora portato agli effetti sperati.

CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE

179

Infatti, secondo alcune statistiche fornite da Europol276, i proventi derivanti dalla commissione di reati ammontano a circa 110 miliardi di euro l’anno, ovvero il 3,6% del prodotto interno lordo mondiale e poco meno del 1% di quello dell’Unione europea; di tale somma solo il 2.2% – pari a 2.4 miliardi di euro – dei proventi di reati sono stati provvisoriamente congelati o sequestrati, e di questi solo 1.1% – pari a 1.2 miliari di euro – sono stati definitivamente confiscati all’interno dell’Unione. Ciò significa che circa il 50% di tutti i beni provvisoriamente sequestrati non vengono in ultima analisi confiscati.

I dati riportati da Europol mostrano, dunque, che l’importo attualmente recuperato nell’Unione europea rappresenta solo una piccola parte dei proventi criminali stimati; il 98.9% dei profitti derivanti da attività illecite non viene confiscato e rimane a disposizione dei criminali. Il fatto che così pochi beni sequestrati siano poi definitivamente confiscati può essere dovuto a una perdita di valore dei beni durante il procedimento, che spesso richiede troppo tempo, oppure a difficoltà nel dimostrare l’origine illecita degli stessi. È da ritenere, inoltre, che le ragioni di tale scenario risiedano anche nelle carenze delle discipline vigenti negli Stati membri – adottate sulla base delle Decisioni Quadro di cui si è detto – le quali hanno introdotto una normativa descritta dalla Commissione europea nella proposta di Regolamento come «frammentaria, obsoleta e lacunosa».

Parimenti oggetto di riflessioni critiche può essere l’approccio “poco coraggioso” avuto dal legislatore europeo all’interno della Direttiva del 2014 circa il tema del riutilizzo sociale dei beni

276 Statistiche reperibili su: https://www.europol.europa.eu/publications-

CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE

180

confiscati, in quanto lo stesso legislatore si è limitato a prevedere un mero obbligo di valutazione circa l’opportunità di introdurre misure per permettere tale riutilizzo. Così facendo l’attenzione è stata posta più sull’“effetto spada” delle politiche europee di lotta al crimine organizzato transnazionale che sulle “funzioni democratiche dell’Unione” le quali concernono al proprio interno anche l’importanza della salvaguardia del valore dei beni confiscati e del loro riutilizzo in progetti di utilità sociale. Si dovrebbe invece valorizzare tale approccio in quanto un maggior riutilizzo sociale dei beni confiscati verrebbe interpretato dall’opinione pubblica come un segnale di vittoria delle politiche adottate dalle istituzioni europee nei confronti della criminalità organizzata.

Al di là di questi aspetti, in conclusione, appare comunque doveroso osservare che l’ultimo intervento del legislatore europeo, tramite il Regolamento (UE) 2018/1805, deve essere nondimeno accolto con favore proprio perché permette di superare la situazione esistente attraverso l’adozione di medesime regole per tutti gli Stati membri e, al tempo stesso, esso recepisce quanto di positivo era stato raggiunto in precedenza nell’ambito dell’Unione – soprattutto grazie alla Direttiva 2014/42/UE – assicurando una maggiore efficacia grazie alle caratteristiche di questo tipo di atto.

BIBLIOGRAFIA

181

BIBLIOGRAFIA

ADAM R., TIZZANO A., “Manuale di diritto dell’Unione europea”, Giappichelli Editore, Torino, 2017.

ALAGNA F., “Non-conviction based confiscation: why the EU Directive is a missed opportunity” in European journal on criminal policy and research, vol. 21, 2015, pag. 447 ss.

ALBERICO A., “Il recepimento della Direttiva 2014/42/UE in tema di confisca”, in Studium Iuris, fasc. 4/2017, pag. 414 ss.

AMALFITANO C., “Spazio giudiziario europeo e libera circolazione delle decisioni penali”, in CARBONE S. M., CHIAVARIO M., (a cura di), “Cooperazione giudiziaria civile e penale nel diritto dell’Unione europea”, Giappichelli Editore, Torino, 2008, pag. 1 ss.

APRILE E., SPIEZIA F., “Cooperazione giudiziaria penale nell’Unione europea prima e dopo il Trattato di Lisbona”, IPSOA, Milano, 2009.

BARTONE N., “Mandato di arresto europeo e tipicità nazionale del reato”, Giuffrè Editore, Milano, 2003.

BOUCHT J., “Extended confiscation and the the proposed Directive on freezing and confiscation of criminal proceeds in the EU: on striking a balance between efficiency, fairness and legal

BIBLIOGRAFIA

182

certainty” in European Journal of Crime, Criminal Law and Criminal Justice, vol. 21, 2013, pag. 127 ss.

BOVA A., “Breve storia dell’integrazione europea”, in GUERINI U. (a cura di), “Il diritto penale dell’Unione europea. La normativa, la dottrina, la giurisprudenza europea in materia penale e la cooperazione giudiziaria”, Giappichelli Editore, Torino, 2008, pag. 1 ss.

CALAMIA M. A., VIGIAK V., “Manuale breve diritto dell’Unione europea”, Giuffrè Editore, Milano, 2018.

CALVANESE E., “L’esecuzione delle decisioni di confisca”, in KOSTORIS R. E. (a cura di), “Manuale di procedura penale europea”, Giuffrè Editore, Milano, 2015, pag. 509 ss.

CALVANO R, “La cooperazione di polizia e giudiziaria in materia penale”, in MANGIAMELI S. (a cura di), “L’ordinamento europeo. Le politiche dell’Unione”, vol. III, Giuffrè Editore, Milano, 2008, pag. 1095 ss.

CARRER S., “Unione Europea e lotta alla criminalità organizzata: tempo di bilanci per la Commissione Europea”, in Giurisprudenza Penale Web, 2016, 7-8.

CASTELLANETA M., “Lotta alla criminalità organizzata: Bruxelles fa il punto sull’attuazione della Decisione Quadro”, 26 settembre 2016, in www.marinacastellaneta.it.

BIBLIOGRAFIA

183

D’AMATO G. P., “Confisca dei beni in tutti i Paesi Ue”, 7 agosto 2015, in www.diritto24.ilsole24ore.com.

D’AMICO M., “Il principio di legalità in materia penale fra Corte costituzionale e Corti europee”, in ZANON N. (a cura di), “Le Corti dell’integrazione europea e la Corte costituzionale italiana”, Edizioni Scientifiche Italiane, Napoli, 2006, pag. 156 ss.

DANZI F., “Criminalità transnazionale, governance e fattispecie di reato”, 3 aprile 2005, in www.europeanaffairs.it.

DE AMICIS G., IUZZOLINO G., “Lo spazio comune di libertà, sicurezza e giustizia nelle disposizioni penali del Trattato che istituisce una Costituzione per l’Europa”, in Cass. pen., 2004, pag. 3067 ss.

FAZEKAS M., NANOPOULOS E., “The effectiveness of EU law: insights from the EU legal framework on asset confiscation”, in European Journal of Crime, Criminal Law and Criminal Justice, vol. 24, 2016, pag. 39 ss.

FIJNAUT C., PAOLI L., “Organised crime in Europe: concepts, patterns and control policies in the European Union and beyond”, Springer International Publishing, Dordecht, 2004.

FORNASARI G. (a cura di), “Modelli sanzionatori per il contrasto alla criminalità organizzata: un analisi di diritto comparato”, Università di Trento, Dipartimento di Scienze Giuridiche, 2007.

BIBLIOGRAFIA

184

FURCINITI G., FRUSTAGLI D., “Il sequestro e la confisca dei patrimoni illeciti nell’Unione europea”, Cedam, Assago (MI), 2016.

GRATTERI N., “prefazione”, in FURCINITI G., FRUSTAGLI D., “Il sequestro e la confisca dei patrimoni illeciti nell’Unione europea”, CEDAM, Assago (MI), 2016, pag. XI ss.

GUERINI U, “Il Terzo Pilastro dell’Unione europea: uno spazio di libertà, sicurezza e giustizia”, in GUERINI U. (a cura di), “Il diritto penale dell’Unione europea. La normativa, la dottrina, la giurisprudenza europea in materia penale e la cooperazione giudiziaria”, Giappichelli Editore, Torino, 2008, pag. 75 ss.

GUILD E., CARRERA S., “The European Union’s Area of Freedom, Security and Justice ten years on”, in AA.VV., “The area of Freedom, Security and Justice ten years on. Success and future challenges under the Stockholm programme”, Centre for European Policy Studies, Brussels, 2010, pag. 1 ss.

IUZZOLINO G., “Il congelamento dei beni da sottoporre a sequestro o confisca”, in AA.VV., “Diritto penale europeo e ordinamento italiano. Le decisioni quadro dell’Unione europea: dal mandato d’arresto alla lotta al terrorismo”, Giuffrè Editore, Milano 2006, pag. 29 ss.

IUZZOLINO G., “L’armonizzazione della confisca”, in AA.VV. “Diritto penale europeo e ordinamento italiano. Le decisioni

BIBLIOGRAFIA

185

quadro dell’Unione europea: dal mandato d’arresto alla lotta al terrorismo”, Giuffrè Editore, Milano, 2006, pag. 353 ss.

KLIMEK L., “Mutual recognition of judicial decisions in European criminal law”, Springer International Publisghing, Cham, 2017.

KOSTORIS R. E. (a cura di), “Manuale di procedura penale europea”, Giuffrè Editore, Milano, 2015.

MALIN THUNBERG SCHUNKE, “Extended confiscation in criminal law: nation, European and International perspectives”, Intersentia, Cambridge, 2017

MANGIARACINA A., “L’esecuzione nell’U.E. dei provvedimenti di blocco dei beni e di sequestro”, in MONTAGNA M., “Sequestro e confisca”, Giappichelli Editore, Torino, 2017, pag. 551 ss.

MANGIARACINA A., “Principi generali del mutuo riconoscimento”, in MARANDOLA A. (a cura di), “Cooperazione giudiziaria penale”, Giuffrè Editore, Milano, 2018, pag. 9 ss.

MARANDOLA A., “Congelamento e confisca dei beni strumentali e dei proventi da reato nell’Unione europea: la “nuova” direttiva 2014/42/UE”, in Archivio Penale, gennaio – aprile 2016, fasc. 1/2016, pag. 79 ss.

BIBLIOGRAFIA

186

MASCHI V., “Le risposte europee e globali al crimine organizzato”, 26 aprile 2016, in www.ecointernazionale.com.

MAUGERI A. M., “Il Regolamento (UE) 2018/1805 per il reciproco riconoscimento dei provvedimenti di congelamento e di confisca: una pietra angolare per la cooperazione e l’efficienza”, 16 gennaio 2019, in www.penalecontemporaneo.it.

MAUGERI A. M., “La Direttiva 2014/42/UE relativa alla confisca degli strumenti e dei proventi da reato nell’Unione europea tra garanzie ed efficienza: un “work in progress”, 19 settembre 2014, in Diritto Penale Contemporaneo, fasc. 1/2015, pag. 300 ss.

MAUGERI A. M., “Prime osservazioni sulla nuova “proposta di regolamento del parlamento europeo e del consiglio relativo al riconoscimento reciproco dei provvedimenti di congelamento e di confisca”, 21 febbraio 2017, in Diritto Penale Contemporaneo, fasc. 2/2017, pag. 231 ss.

MONTAGNA M., “Reciproco riconoscimento delle decisioni di confisca”, in MARANDOLA A. (a cura di), “Cooperazione giudiziaria penale”, Giuffrè Editore, Milano, 2018, pag. 713 ss.

MONTALDO S., “Directive 2014/42/EU and social reuse of confiscated assets in the EU: advancing a culture of legality” in New Journal of European Criminal Law, vol. 6, 2015, pag. 195 ss.

BIBLIOGRAFIA

187

NASCIBENE B., “Riflessioni sullo spazio di libertà, sicurezza e giustizia”, in CAGGIANO G. (a cura di), “Integrazione europea e sovranazionalità”, Cacucci editore, Bari, 2018, pag. 121 ss.

NUNZI A., “La Convenzione delle Nazioni Unite contro la criminalità organizzata transnazionale”, in BASSIOUNI M. C. (a cura di), “La cooperazione internazionale per la prevenzione e la repressione della criminalità organizzata e del terrorismo”, Giuffrè Editore, Milano, 2005, pag. 213 ss.

PADOVANI T., tavola rotonda sulla “criminalità transnazionale e cooperazione internazionale in materia penale”, in “Crimine transnazionale fra esperienze europee e risposte penali globali”. Atti del III Convegno Internazionale promosso dal Centro Studi Giuridici “Francesco Carrara”. Lucca, 24-25 maggio 2002, Giuffrè Editore, Milano, 2005, pag. 431 ss.

PAOLUCCI C. M., “Cooperazione giudiziaria e di polizia in materia penale”, Utet giuridica, Assago (MI), 2011.

PAVONE M, “La definizione del crimine transnazionale”, 16 maggio 2006, in www.altalex.com.

PESCE C., “Il recepimento italiano degli atti UE in materia di sequestro e confisca”, 27 aprile 2016, in www.eurojus.it.

PIATTOLI B., “L’esecuzione nell’U.E. delle decisioni di confisca”, in MONTAGNA M., “Sequestro e confisca”, Giappichelli Editore, Torino, 2017, pag. 573 ss.

BIBLIOGRAFIA

188

PONTI C., “Il diritto internazionale e la criminalità organizzata”, in Osservatorio sulla criminalità organizzata (CROSS), Vol.1, n.1, 2015.

ROSANO’ A., “Congelamento e confisca di beni. Le novità del diritto dell’Unione europea nel quadro della cooperazione internazionale”, 7 gennaio 2019, in www.Eurojus.it.

ROSI E., “Crimine organizzato transnazionale” in MARANDOLA A. (a cura di), “Cooperazione giudiziaria penale”, Giuffrè Editore, Milano, 2018, pag. 404 ss.

RUGGIERI F., “Pluralità di linguaggi giuridici e costruzione europea nella prospettiva di un processualpenalista”, in RAFARACI T. (a cura di), “La cooperazione di polizia e giudiziaria in materia penale nell’Unione europea dopo il Trattato di Lisbona”, Giuffrè Editore, Milano, 2011, pag. 3 ss.

SAVONA E. U., “Processi di globalizzazione e criminalità organizzata transnazionale”. Relazione presentata al convegno: “La questione criminale nella società globale”, Napoli, 10-12 dicembre 1998.

SELVAGGI N., “Disposizioni dell’Unione europea (Direttiva 2014/42/UE)” in EPIDENDIO T. E., VARRASO G. (a cura di), “Codice delle confische”, Milano, Giuffrè Editore, Milano, 2018, pag. 54 ss.

BIBLIOGRAFIA

189

SIMONATO M., “Directive 2014/42/EU and Non-conviction based confiscation: a step forward on asset recovery?” in New Journal of European Criminal Law, vol.6, 2015, pag. 213 ss.

SPENCER J. R., “Il principio del mutuo riconoscimento”, in KOSTORIS R. E. (a cura di), “Manuale di procedura penale europea”, Giuffrè Editore, Milano, 2015, pag. 313 ss.

SPIEZIA F., “Crimine transnazionale e procedure di cooperazione giudiziaria”, I libri di guida al diritto, Il sole 24 ore, Milano, 2006.

TIBERI G., “Le nuove fonti del diritto nella cooperazione giudiziaria in materia penale dopo il Trattato di Lisbona e il loro impatto sull’ordinamento interno”, in RAFARACI T., (a cura di), “La cooperazione di polizia e giudiziaria in materia penale nell’Unione europea dopo il Trattato di Lisbona”, Giuffrè Editore, Milano, 2011, pag. 13 ss.

TRINCHERA T., “Introdotte nuove ipotesi speciali di confisca per dare attuazione alla direttiva 2014/42/UE”, 1° dicembre 2016, in www.penalecontemporaneo.it.

VIGNA P. L., tavola rotonda sulla “criminalità transnazionale e cooperazione internazionale in materia penale”, in “Crimine transnazionale fra esperienze europee e risposte penali globali”. Atti del III Convegno Internazionale promosso dal Centro Studi Giuridici “Francesco Carrara”. Lucca, 24-25 maggio 2002, Giuffrè Editore, Milano, 2005, pag. 443 ss.

BIBLIOGRAFIA

190

WEYEMBERGH A., “Storia della cooperazione”, in KOSTORIS R. E. (a cura di), “Manuale di procedura penale europea”, Giuffrè Editore, Milano, 2015, pag. 197 ss.

ZABYELINA Y., “Routledge handbook of transnational organised crime”, first edition, Routledge hardcover, London, 2011.

RINGRAZIAMENTI

191

RINGRAZIAMENTI

Ringrazio innanzitutto il professor Simone Marinai per avermi seguito e indirizzato durante la stesura di questa tesi.

Ringrazio i miei genitori, Giusi e Cesare, per avermi dato la possibilità, a soli 18 anni, di andare via da casa per vivere questa magnifica esperienza che per me si è rivelata di enorme crescita, prima di tutto nella vita; i vostri sacrifici in questi anni sono stati importanti e ve ne sarò sempre grato, sperando di rendervi ogni giorno sempre più orgogliosi di me.

Ringrazio mia sorella Chiara che, a modo suo, ha sempre dimostrato di essermi vicina anche quando non la pensavamo allo stesso modo; le tue parole di conforto, ma anche le tue sgridate sono state molto utili e importanti per la mia crescita.

Ringrazio i miei zii: Mariapia, Rino e Nicola che da sempre per me ricoprono il ruolo di secondi genitori; siete la mia seconda mamma e i miei secondi papà. Le vostre telefonate dopo ogni esame, le nostre chiacchierate a tema politico, e tutte le giornate passate insieme mi hanno fatto stare, e continuano a fami stare bene, so che se mai avrò bisogno di qualcosa su di voi potrò sempre contare.

Ringrazio mia cugina Giorgia, una seconda sorella per me ma soprattutto un faro che ti illumina la strada di notte.

Ringrazio i miei nonni: Enza, Peppino, Viola e Salvatore; purtroppo l’inesorabile passare del tempo ha fatto si che tre di voi lasciassero questo mondo in anticipo, ma so benissimo che siete comunque presenti oggi qui con me.

RINGRAZIAMENTI

192

Infine ci sono gli amici, un’altra grande famiglia. Spesso si dice che gli amici sono la famiglia che ti scegli, e noi, tanto tempo fa, ci siamo reciprocamente scelti.

All’inizio dividevo gli amici in due grandi gruppi: quelli di sempre, e cioè Chiara, Marco, Bucci, Peppe, Christian; e quelli incontrati a Pisa, in particolar modo Vittoria, Letizia, Giulia, Naomi, Claudia, Tony, Giuseppe, José e Americo.

Poi, subito dopo, ho capito che questa divisione era fine a sé stessa e non aveva granché senso perché siete tutti importanti alla stessa maniera. Siete stati tutti fondamentali in questi anni; chi con una parola, chi con un messaggio, chi con una chiamata o con un gesto inaspettato, chi con un consiglio e chi arrabbiandosi con me per il mio caratteraccio. So che essermi amico non è affatto semplice, ma sappiate che io per voi farei qualunque cosa, davvero.

Però, permettetemi, senza che si offenda nessuno, di fare una menzione particolare a tre persone che, specialmente nell’ultimo periodo, ma comunque anche prima mi hanno dato una grossissima mano, e mi riferisco a Vittoria, a Letizia, a José.

Vittoria mi ha seguito passo dopo passo nella elaborazione di questa tesi, le ho chiesto 100 consigli e lei ha avuto una risposta immediata sempre per tutto, sapendomi indirizzare e aiutare e rendendosi disponibile come poche persone sono disposte a fare. Letizia, persona speciale, ma speciale in tutti i sensi. In questi anni sei stata la persona che più di tutti mi ha regalato spensieratezza e armonia, forse perché entrambi siamo dei paranoici e degli ansiosi a livelli inimmaginabili; ma soprattutto ti ringrazio per aver risposto presente quando ne avevo bisogno. Senza di te, sicuramente l’ultimo esame, procedura penale, non lo avrei dato a maggio ma chissà quando; tu quel giorno mi hai dato coraggio e

RINGRAZIAMENTI

193

praticamente mi hai fatto alzare con la forza da quella sedia per andarmi a sedere e sostenere l’esame.

José, praticamente il mio secondo me. Riprendo le parole che tu stesso ti sei scritto con la penna nella bozza della tesi, e dico, senza troppi giri di parole, che per me prima sei un fratello e poi un amico.

Sapete, un po' di tempo fa lessi da qualche parte una frase che diceva così: “Pisa è un incrocio: la gente arriva, si incontra e se ne va”; ed è proprio così. In questi anni ho conosciuto una marea di persone che, proprio come diceva quella frase, è andata via. Mi preme ricordare un’ultima persona che dall’incrocio di Pisa è passato, si è fermato, poi è andato via, ma il mondo crudele ha voluto portarselo via da qualunque altra città, non solo da Pisa. Ciao Frà, purtroppo ci siamo conosciuti troppo tardi e abbiamo condiviso solo gli ultimi tuoi mesi qui a Pisa, ma la sintonia che avevamo trovato in così poco tempo, non mi era mai capitato di trovarla con nessun altro. Stay casual!