4. Tribunale e Uffici di Sorveglianza
4.5 Considerazioni generali sulla funzionalità degli Uffici giudiziari di sorveglianza
Raffrontando le realtà dei due Uffici di Sorveglianza compresi nel distretto si rileva che l’entità dei detenuti definitivi gravanti sull’Ufficio pescarese è quasi pari al doppio di quella che grava sull’Ufficio aquilano. L’Ufficio di Pescara ha giurisdizione altresì, sulla Casa di lavoro di Vasto, trovandosi così ad amministrare la posizione di ben 83 internati, mentre l’Ufficio aquilano si occupa inoltre, degli ospiti della REMS di Barete (gli ex internati in OPG ovvero in Casa di cura e custodia).
Con riferimento invece, a soggetti sottoposti ad esecuzione extramuraria della pena (detenuti domiciliari, affidati in prova al servizio sociale, soggetti in prosecuzione degli arresti domiciliari, ex art. 656, comma 10, Cod. Proc. Pen.) ovvero della misura di sicurezza (liberi vigilati), la sperequazione del carico di lavoro tra i due uffici è più sensibile. Per rendersene conto, è sufficiente considerare che oltre i due terzi della popolazione abruzzese è concentrata nelle province della costa (Pescara, Chieti e Teramo), nelle quali si registra una più elevata incidenza criminale. A tali fattori consegue che, alla data del 30 giugno 2020, il numero di posizioni amministrate dall’Ufficio di sorveglianza di Pescara ammontava 1553 unità, a fronte delle 211 di competenza dell’Ufficio di L’Aquila.
L’entità numerica del flusso delle regiudicande relative all’Ufficio aquilano non è paragonabile a quello riferito all’Ufficio Pescarese: le sopravvenienze nel periodo compreso tra il 1° luglio 2019 ed il 30 giugno 2020 presso l’Ufficio di Pescara ammontano a quasi 15.901, a fronte delle quasi 6.416 presso l’Ufficio di L’Aquila.
Deve peraltro segnalarsi che il raffronto della consistenza numerica dei flussi non offre una corretta rappresentazione dell’entità del carico di lavoro gravante sui magistrati assegnati ai due uffici perché il dato numerico tradisce l’entità effettiva dell’impegno necessario per fronteggiare il carico di lavoro, di ben diversa composizione qualitativa.
L’Ufficio di sorveglianza di L’Aquila si occupa infatti, prevalentemente dei procedimenti più impegnativi oggi trattati dalla magistratura di sorveglianza e cioè, dei procedimenti che si svolgono nelle forme di cui all’art. 35 bis O.P. (in essi compresi i reclami avverso i
provvedimenti disciplinari, a tutela dei diritti del detenuto ed infine per conseguire il rimedio risarcitorio configurato dalla sentenza pilota c.d. “Torreggiani”, della Corte EDU di Strasburgo).
Dunque, si tratta di provvedimenti che richiedono lo studio attento di complesse e delicate questioni giuridiche e che assorbono tempo ed energia ai fini della decisione.
Vale la pena infine, di segnalare che la ragione per la quale, presso l’Ufficio di Sorveglianza di L’Aquila, il carico delle regiudicande più complesse (alle quali devono poi aggiungersi tutte quelle relative alla trattazione delle posizione di detenuti in espiazione di pene riconducibili a delitti assolutamente ostativi alla fruizione di benefici penitenziari, ai sensi dell’art. 4bis, comma 1, dell’O.p.) è superiore rispetto all’omologo ufficio pescarese, è correlata alla diversa “qualità”
della popolazione carceraria degli istituti dell’aquilano, dov’è massima la concentrazione di ristretti per delitti di particolare allarme, condannati a lunghe pene detentive e, generalmente, dotati di una più radicata consapevolezza e conoscenza delle prerogative e dei diritti che l’ordinamento riconosce ai reclusi.
Rispetto all’anno giudiziario 2018/2019, il risultato della gestione relativo tanto per gli Uffici di L’Aquila e Pescara, quanto al Tribunale di sorveglianza, registra un aumento delle pendenze finali ( passate da 1775 a 2393 per il Tribunale e da 1800 a 2639 per l’Ufficio dell’Aquila), così come il numero complessivo delle sopravvenienze è aumentato rispetto a quelle registrate nell’anno precedente per il Tribunale e per l’Ufficio di L’Aquila: infatti, le sopravvenienze per l’anno precedente ammontavano a 4219 per il Tribunale e 6036 per l’Ufficio di Sorveglianza, mentre per il periodo luglio 2019 /giugno 2020 ammontano a 4812 per il Tribunale ed a 6416 per l’Ufficio. Il numero delle definizioni registra una inevitabile riduzione: per il Tribunale si è passati dai 4805 procedimenti definiti al 30-06-2019 a 4194 procedimenti definiti al 30-06-2020, così come l’Ufficio di L’Aquila è passato da 5878 definizioni al 30-06-2019, a 5577 definizioni al 30-06-2020.
Per quanto riguarda l’Ufficio di Pescara si registrano invece, una lieve riduzione delle sopravvenienze e l’ aumento delle pendenze : infatti, dal 10-07-2019 al 30-06-2020 sono stati iscritti presso detto Ufficio 15.901 procedimenti, ne sono stati definiti 14.951, mentre nello stesso periodo dello scorso anno erano stati iscritti 16.915 procedimenti, e definiti 15.999; quanto ai procedimenti pendenti si è passati da 5770 procedimenti pendenti al 30-06-2019 a 6.717 pendenti al 30-06-2020: ebbene l’ aumento dei procedimenti pendenti e la diminuzione delle definizioni ( 14.951 a fronte di 15.999) sono da imputare non solo ai consistenti flussi in entrata, ma soprattutto al fatto che il periodo del lockdown, ha inciso negativamente sul lavoro dei magistrati in quanto, pur essendo pervenuti un numero minori di affari rispetto all’anno precedente, la limitata presenza del personale amministrativo ( per ferie, smart-working, ecc.) ha comportato l’impossibilità di far fronte in modo adeguato alle sopravvenienze.
Il dato relativo a rilevanti pendenze rispetto all’anno precedente, ed alla riduzione delle definizioni per quanto attiene all’Ufficio di sorveglianza di L’Aquila ed al Tribunale, deve essere ricondotto da un lato, all’aumento delle sopravvenienze, così come già indicate, e dall’altro al periodo dell’emergenza COVID -19 che, dal mese di marzo al mese di settembre 2020, non ha
permesso la trattazione dei procedimenti dei condannati liberi sospesi, nonché in particolare per quanto riguarda l’Ufficio, alle numerose istanze di sospensione pena per motivi di salute pervenute, a seguito del timore registratosi presso la popolazione detenuta di essere esposta in mancanza del necessario distanziamento, in presenza di precedenti patologie, al contagio ed alle conseguenti complicanze.
Tale fenomeno è documentato dal notevole aumento dei procedimenti iscritti presso l’Ufficio di sorveglianza di L’Aquila a seguito di istanze relative alla sospensione della pena ex art. 147 c.p.:
raffrontando infatti, il numero dei procedimenti relativi ad istanze di sospensione della pena per motivi di salute ex art. 147 c.p. per il periodo compreso dal 1-03-2020 al 30-06-2020 con il numero di procedimenti iscritti per il corrispondente periodo dell’anno precedente, si nota che le iscrizioni sono n. 265 a fronte di n. 6 iscrizioni per il corrispondente periodo dell’anno precedente e cioè, dal 1-03-2019 al 30-06-2019; tale fenomeno risulta altresì, documentato dal numero dei procedimenti definiti dal Tribunale di Sorveglianza relativi ad istanze di sospensione della pena per motivi di salute ex art. 147 c.p. : infatti, il numero dei procedimenti definiti, aventi ad oggetti istanze di sospensione pena per motivi di salute, è passato da n.149 al 30-06-2019 a n.215 al 30-06-2020 con un aumento pari al 57%.
Per quanto riguarda l’Ufficio di Sorveglianza di Pescara, l’aumento delle pendenze si registra come detto, nonostante il massimo sforzo profuso dai magistrati, e l’impegno del personale amministrativo presente che hanno prodotto comunque, un numero assolutamente rilevante di procedimenti definiti (14.951).
La funzionalità e le dotazioni dell’Ufficio di Sorveglianza di L’Aquila.
Come già detto, la pianta organica dell’Ufficio prevedeva, per quanto riguarda i magistrati due unità, recentemente ampliata di una unità con Decreto ministeriale del 15-09-2020.
Permangono irrisolte ed enormemente aggravate le criticità relative allo stato dell’organico e delle presenze del personale di cancelleria ed ausiliario assegnato, essendo scoperti 10 dei 21 posti previsti, il che ha determinato una situazione di estrema gravità, tempestivamente segnalata al Ministero della Giustizia, dovendo il personale amministrativo curare non solo l’istruttoria dei procedimenti di competenza dell’Ufficio di Sorveglianza di L’Aquila, ma anche quella relativa a tutte le udienze collegiali del Tribunale, comprese quelle riguardanti i detenuti ed internati sottoposti alla giurisdizione dei Magistrati dell’Ufficio di sorveglianza di Pescara.
Nel primo semestre 2020 l’Ufficio si è trovato ad affrontare l’emergenza epidemiologica da COVID -19, con tutte le conseguenti istanze di differimento pena, trovandosi pertanto a gestire una situazione assai difficile, tenuto conto del fatto che la normativa emergenziale ha richiesto lo svolgimento di una parte rilevante dell’attività in presenza, con la possibilità di fare ricorso al lavoro agile in modo piuttosto limitato.
L’analisi dei flussi relativi alle iscrizioni dei nuovi procedimenti nel periodo da prendersi in considerazione, registra come già detto, un numero elevato di iscrizioni di procedimenti per
liberazione anticipata ( 906 sopravvenuti, 795 definiti) e dei complessi procedimenti per rimedi risarcitori ex art. 35 ter O.p.( 90 sopravvenuti e 144 definiti ), così come dei procedimenti per reclami ex art. 35 bis O.p. ( 753 sopravvenuti, 461 definiti, e 631 pendenti ); nonché dei reclami in materia di rapporti disciplinari ( 182 sopravvenuti, definiti 187 e pendenti a fine periodo 304 );
e da segnalare sono altresì i procedimenti relativi ad istanze di permessi premio ( 223 sopravvenuti, definiti 169, pendenti 151 a fine periodo). Si evidenzia dai predetti dati, che grazie al notevole impegno dei magistrati, i procedimenti sopravvenuti sono stati parzialmente definiti, mentre i procedimenti pendenti sono aumentati per le motivazioni già indicate nel paragrafo 3.2.
Anche per quanto riguarda il primo semestre del 2020 sia per il Tribunale che per gli Uffici di L’Aquila e Pescara si registra a fronte di un numero imponente di sopravvenienze ( che confermano il trend degli ultimi anni) un numero rilevante di definizioni che ammontano complessivamente per il Tribunale a 2228, per l’Ufficio di L’Aquila a 2710 e per l’Ufficio di Pescara a 5697, nonostante il fatto che durante il periodo dell’emergenza Covid -19 ed in particolare dall’8 marzo 2020 al 12 maggio 2020 sia stata consentita la trattazione in udienza dei soli procedimenti riguardanti detenuti ed internati ( che abbiano chiesto espressamente la trattazione) o procedimenti in cui fosse stata applicata misura di sicurezza e nonostante la presenza del personale amministrativo sia stata assolutamente contingentata per la necessità della riduzione del rischio da contagio.
Peraltro, al fine di rispondere all’esigenza di snellire la concessione e l’esecuzione delle misure alternative, è stato firmato un protocollo d’intesa tra il Tribunale di Sorveglianza e L’Ufficio dell’esecuzione penale esterna di L’Aquila-Pescara e Teramo, per poter contemperare l’esigenza del Tribunale di Sorveglianza di un celere ed adeguato livello istruttorio dei procedimenti con la necessità dell’Uepe di tempi sufficienti all’espletamento delle indagini socio-familiari; il protocollo già esistente è stato integrato in data 5-12-2019, alla luce delle modifiche normative intervenute dell’art. 47 comma 2 O.p. che nell’attuale stesura prevede l’intervento necessario dell’Uepe nell’istruttoria relativa alla concessione dell’affidamento in prova al servizio sociale .
La considerevole sopravvenienza delle istanze pervenute, anche a seguito delle novità introdotte dal D.L. 18/2020 convertito nella legge n. 27/2020 (in particolare della nuova misura della detenzione domiciliare ex art. 123), ha comportato un accrescimento dell’attività istruttoria da compiere da parte delle cancellerie, nonché dell’attività relativa all’esecuzione dei provvedimenti.
Il rilevante numero di procedimenti pendenti riguardanti i condannati in stato di libertà formatosi nel prolungato periodo di scopertura dell’organico dei magistrati negli anni 2012-2014 e nel frattempo notevolmente smaltito, è stato nuovamente aggravato dal periodo interessato dall’emergenza COVID-19, poiché come già detto dal 9 marzo al 12 maggio l’art. 83 del D.L. n.
18/2020 ha stabilito che venissero trattati solo i procedimenti nei quali sono state applicate misure di sicurezza detentive e non, nonché i procedimenti nei quali i detenuti o i loro difensori richiedessero espressamente la trattazione. Tale situazione si è protratta anche per il successivo periodo e cioè, dal 12 maggio 2020 al 30-06-2020, nel quale ai sensi dell’art. 83 sono stati trattati
solo i procedimenti dei detenuti, internati e detenuti domiciliari ed arrestati domiciliari ex art. 656 comma 10 c.p.p. che potevano essere sentiti da remoto. Per tali motivi i procedimenti relativi a condannati liberi sospesi sono stati rinviati d’ufficio per un periodo di circa sei mesi e conseguentemente i procedimenti pendenti hanno registrato un importante aumento (n.2393 al 30-06-2020), che ha imposto di predisporre un piano di smaltimento di detti procedimenti.
L’Ufficio di Sorveglianza di Pescara.
Pur essendo aumentata di due unità la pianta organica dei magistrati, restano irrisolte le criticità attinenti allo stato dell’organico e delle presenze del personale di cancelleria.
Nel periodo 1.07.2019-30.06.2020 sono stati iscritti n. 2.630 (2.707 lo scorso anno) procedimenti per liberazione anticipata ex art. 54 O.P., mentre sono state definite n. 2.494 (2.634 lo scorso anno) procedure.
In aumento il flusso in entrata con riferimento ai provvedimenti di applicazione provvisoria di misure alternative: nel corso dell’anno sono stati iscritti un totale di n. 379 procedimenti (a fronte di n. 286 dello scorso anno), mentre le definizioni, parimenti in aumento, sono pari a n. 390 (a fronte di n. 271 dello scorso anno); in aumento, altresì, le istanze pervenute ex art. 1 L. 199/2010 (esecuzione della pena presso il domicilio), che risultano nel periodo pari a n. 349 (251 lo scorso anno), a fronte di n. 381 definizioni (221 lo scorso anno).
Notevole l’aumento delle nuove iscrizioni di procedimenti di sospensione dell’esecuzione della pena, ai sensi degli artt. 146-147 del Codice penale e 684, comma 2, del Codice di procedura penale ammontano a 339 nel periodo in esame, a fronte di n. 159 dell’anno precedente, mentre le definizioni sono state pari a n. 321 (lo scorso anno si registrano n. 146 provvedimenti).
In diminuzione (a causa del sopravvenuto lockdown) le istanze dirette all’ottenimento di permessi (n. 1.266 a fronte delle n. 1.509 dell’anno precedente), mentre n. 1.194 (1.494 lo scorso anno) sono stati i provvedimenti emessi.
In notevole diminuzione anche le istanze volte all’ottenimento di licenza trattamentale ex art. 53 O.P., che sono state iscritte in numero di 523 (738 lo scorso anno), a fronte di n. 513 (749 lo scorso anno) provvedimenti emessi.
N. 170 procedimenti dell’art. 35 ter O.P., (138 lo scorso anno), di cui n. 151 definiti (95 lo scorso anno) e n. 171 pendenti (152 lo scorso anno).
Nell’anno in corso sono stati iscritti complessivamente n. 41 procedimenti per l’applicazione di misure di sicurezza (art. 679 c.p.), e n. 206 procedimenti di riesame della pericolosità sociale (artt. 207-208 c.p.).
Le procedure di conversione pene pecuniarie iscritte nel periodo in valutazione hanno fatto registrare un aumento impressionante, determinato dall’entrata in vigore dell’art. 238 bis D.P.R.
n. 115/02 a decorrere dall’1.01.2018: sono stati iscritti n. 804 procedimenti di conversione/rateizzazione di pena pecuniaria (a fronte dei 718 dello scorso anno), definiti n. 328.
Fig. 19 - Riepilogo Tribunale di sorveglianza
Fig.20- Riepilogo Ufficio di sorveglianza L’Aquila
Fig. 21 – Riepilogo Ufficio sorveglianza Pescara