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4. Tribunale e Uffici di Sorveglianza

4.4. l’Ufficio di sorveglianza di Pescara

non è disponibile un posto letto. Non si sono verificati inconvenienti nell’esecuzione dei provvedimenti di misure di sicurezza applicate. Dopo l’“Accordo di Collaborazione” del 13.4.2016 con la Regione e la sottoscrizione di un Protocollo Operativo (5.12.2017) con il Direttore del Dipartimento di Salute Mentale ASL1, è stato costituito un Tavolo Tecnico con il DSM e gli organi regionali di vigilanza, per il costante monitoraggio delle prassi in uso presso gli Uffici Giudiziari al fine di migliorare il coordinamento con i Servizi Sanitari territoriali, soprattutto sotto il profilo dell’adesione dei magistrati al quesito sulla pericolosità sociale proposto nel Protocollo; a seguito di due incontri distrettuali con i capi degli uffici giudicanti e requirenti ed i magistrati interessati, tenuti nella primavera del 2019, è stata raggiunta una visione condivisa che ha consentito di uniformare le prassi sul territorio.

La struttura è costituita da sette moduli abitativi ed in essa vengono svolte attività riabilitative e risocializzanti tra le quali sono degne di nota: 1) l’attivazione di un cineforum con la visione condivisa di film proposti dagli operatori e dai pazienti (l’idea nasce dalla consapevolezza che il linguaggio cinematografico è veicolo per la comprensione della realtà e di alcune problematiche sociali: la visione condivisa di un film è momento di incontro, confronto e scambio di idee e stimola la riflessione); 2) laboratori ed attività di supporto alla didattica, tra cui un laboratorio artistico, uno sull’euro e sull’educazione finanziaria, un laboratorio sull’educazione alimentare e di mestieri manuali, proposti dall’associazione culturale Calliope con sede in L’Aquila; 3) progetto di cura dell’orto all’interno della REMS e progetto di restauro del legno per i pazienti con maggiori abilità cognitive.

A partire dal 1° marzo 2020 sono state prese misure per fronteggiare lo stato di emergenza nazionale e tutelare gli ospiti della struttura dalla eventuale diffusione del Covid -19: sono state sospese le visite da parte dei soggetti esterni alla struttura, sono stati aumentati i tempi riservati alle telefonate a disposizione di ciascun paziente; sono state sospese tutte le attività extramurarie rientranti nel progetto Aria Pulita, e sono stati fatti i tamponi a ciascun paziente.

4.4. l’Ufficio di sorveglianza di Pescara

Casa Circondariale di Pescara

L’emergenza COVID ha inciso fortemente sulla quotidianità detentiva; l’Istituto non è stato interessato da rivolte, costante è stato il dialogo continuo con i detenuti, che hanno compreso come le misure adottate (sospensione dei colloqui in presenza, dell’ingresso volontari, ecc.) erano finalizzate esclusivamente alla prevenzione del contagio e alla tutela della salute di tutti; preziosa è stata la continuità del raccordo con l’Area Sanitaria per la gestione dell’emergenza; da marzo 2020 ad oggi vi è stata una graduale incisiva riduzione della presenza dei detenuti passati da 410 a 310 unità, con positiva ripercussione sulle complessive condizioni di vivibilità interna, pur rimanendo sovraffollamento rispetto alla capienza regolamentare (270 unità); è presente in Istituto, una sezione di ATSM che segue un alto numero di soggetti psichiatrici; è il carcere in

Abruzzo col più alto numero di turn over e di soggetti tossicodipendenti; le attività trattamentali nel primo semestre del 2020 hanno avuto un rallentamento, o una sospensione completa.

Tra le attività trattamentali si segnalano: il progetto Incontri con le Scuole, il progetto In Carta Libera, promosso dall’associazione Voci di Dentro, la sala pittura ed il laboratorio di hobbistica, l’attività solidale di preparazione biscotti per la fondazione Caritas, il progetto teatro dialettale, il progetto fotografico, il progetto Piante Amiche, il progetto Apicoltura, il progetto Genitorialità, il progetto Gruppo di sostegno genitorialità per detenuti con problematiche di tossicodipendenza e/o correlate, il progetto Nessuno Escluso, il progetto Gruppi Mindfulness, il progetto Paolo e Silla della Caritas di Pescara, il progetto Archivio.

Casa Circondariale di Teramo.

Persistono le gravi criticità da tempo segnalate: carenza di organico del personale (sia polizia penitenziaria che funzionari dell’Area pedagogica), pluralità tipologica dei circuiti presenti, presenza numerosa di soggetti malati e psichiatrici, carenza di spazi, di risorse e di attività trattamentali, presenza di barriere architettoniche. La peculiarità dei detenuti ristretti, nonché il loro numero e la presenza di un'assistenza medica articolata sulle 24 ore, fanno si che presso l'Istituto teramano vengano assegnati, dal Provveditorato Regionale dell'Amministrazione Penitenziaria di Pescara nonché direttamente dal Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria di Roma, detenuti che necessitano di particolare attenzione sia sotto il profilo della sicurezza sia dal punto di vista sanitario e pedagogico, quali detenuti affetti da patologie psichiatriche, cardiologiche o con problemi dì tossicodipendenza anche a doppia diagnosi. I detenuti di fede musulmana al 30.06.2020 erano in numero di 26 detenuti e fruiscono del vitto specifico che non prevede il consumo di carne di maiale e tra di essi vi sono n. 3 detenuti monitorati per fenomeno di radicalismo e proselitismo di natura religiosa; per quanto riguarda la loro assistenza religiosa sono stati intrapresi contatti con un imam.

Si segnalano all’interno dell’Istituto: 1) il Servizio di accoglienza e sostegno, con indicazione di linee operative per il sostegno partecipato dei soggetti più problematici e sollecitazione alla qualità delle relazioni familiari e alle condotte anticonservative pregresse; la ASL di Teramo ha potenziato il Presidio psichiatrico – psicologico; il Ser.D. contribuisce al servizio di assistenza psicologica, mentre per l’emergenza sanitaria COVID il servizio psicologico ASL è stato potenziato; 2)l’emergenza sanitaria ha imposto di potenziare i servizi di videochiamata per favorire i contatti dei detenuti con i familiari e conviventi e con gli operatori esterni per garantire la prosecuzione delle attività culturali e formative e di sostegno; 3) sotto il profilo delle attività lavorative, in data 2.07.2020 è stato stipulato il nuovo Protocollo d’Intesa tra il Comune di Martinsicuro, la Casa Circondariale di Teramo, il Tribunale di Sorveglianza dell'Aquila e il Garante dei detenuti in Abruzzo per l'inserimento lavorativo di detenuti in lavori di pubblica utilità nella manutenzione e recupero del Patrimonio Pubblico e Ambientale; nel semestre risultano ammessi a lavori di P.U. n. 3 detenuti per prestazioni all’interno dell’Istituto per la cura delle aree verdi, coltivazione di fiori ed ortaggi e decorazioni pittoriche manuali; la Direzione ha

inteso ampliare l’offerta lavorativa e, al contempo, innalzare il livello qualitativo del lavoro detenuti; 4) sono stati implementati i due percorsi di istruzione secondaria di scuola alberghiera ed il corso di scuola agraria; 8 detenuti iscritti all’Università di Teramo hanno continuato a sostenere esami grazie alla D.a.d.; 5) le attività ricreative, culturali e sportive si sono molto ridimensionate non solo per la riduzione del budget ma, anche, per la mancata manutenzione degli spazi adibiti a tali attività e la difficoltà a garantire un’adeguata sorveglianza, seppur dinamica; per tentare di rilanciare le attività culturali si cerca di utilizzare la sala teatro, sempre con grande difficoltà dovendo contemperare le esigenze primarie di ordine e sicurezza con quelle trattamentali, considerata la cronica assenza/carenza di personale; 6) sulla scorta delle riflessioni effettuate in sede GOT, si sta cercando di sostenere l'esercizio della libertà religiosa, che per molti stranieri rappresenta l'unico legame con la propria identità culturale e può avere in generale una valenza costruttiva sulla personalità del condannato: in tal senso sono stati motivati i ministri di culto delle confessioni religiose maggiormente partecipi a Castrogno (Cattolici, protestanti della Chiesa Evangelica, Testimoni di Geova, i rumeni ortodossi e i mussulmani) per veicolare messaggi di solidarietà e di convivenza pacifica nel rispetto della diversità religiosa, culturale e di genere; particolare attenzione si mostra al monitoraggio del fenomeno della radicalizzazione violenta e del proselitismo islamico secondo le direttive ministeriali per rilevare i cambiamenti e gli atteggiamenti tra i soggetti detenuti che possano ricondursi a ideologie estremiste, ed a tal fine l’imam della Comunità Islamica Abruzzese ha dato la propria disponibilità a collaborare per veicolare i principi sani ed i valori della fede islamica nell’ambito di funzioni religiose e colloqui individuali; 7) sono stati avviati Laboratori di consapevolezza emotiva e sulla genitorialità per affrontare i problemi di disadattamento comportamentale spesso correlati alla convivenza forzata di soggetti appartenenti a culture diverse e manifestatosi con condotte aggressive, con l’obiettivo di affrontare anche la difficoltà a comprendere il disvalore degli illeciti commessi e l’incapacità di riconoscere e rispettare le emozioni della vittima (si pensi agli autori di reati contro la persona e di violenza sessuale) per insegnare loro come controllare e gestire le proprie emozioni e come utilizzare le emozioni per motivarsi alla realizzazione di obiettivi personali e lavorativi e per meglio affrontare le difficoltà relazionali.

Casa Circondariale di Chieti

In seguito all’emergenza da coronavirus, è diminuito il numero dei detenuti che è passato da una media di 140 alle 103 unità attuali, di cui circa 70 uomini e 30 donne; sono state individuate tre camere detentive per l’isolamento sanitario precauzionale per Covid-19; una criticità è rappresentata dall’esecuzione dei permessi premio, considerato che i detenuti che fanno rientro

devono effettuare i 14 giorni di isolamento precauzionale (è stata individuata apposita camera detentiva, ma ciò comporta un notevole rallentamento nella esecuzione dei permessi); è stato redatto un protocollo operativo per la gestione dell’emergenza da coronavirus in collaborazione con la ASL e col medico competente; criticità vengono segnalate anche in ordine alla carenza di personale; a causa dell’emergenza da coronavirus, sono stati sospesi gli ingressi dei volontari e dei docenti, alcuni dei quali hanno offerto didattica e attività a distanza; i funzionari giuridico pedagogici e gli esperti hanno attivato lo smart working, garantendo comunque a giorni alterni, la presenza in Istituto; sono state temporaneamente sospese anche le attività religiose, riprese a Giugno presso la sala teatro dell’Istituto.

Quanto alle iniziative trattamentali si segnalano: a) la partecipazione dei detenuti alla Giuria Popolare del 47° premio internazionale Flaiano; b) la realizzazione da parte delle detenute di mascherine per la Caritas, per il Comune di Manoppello e quello di Vacri nonché per i detenuti della sezione maschile; c) l’attivazione del cineforum dal mese di giugno; e) l’attività della biblioteca e della rivista Voci di Dentro proseguita anche durante il periodo di emergenza; f) la realizzazione di un laboratorio psico-pedagogico post fase emergenziale Covid -19, con la collaborazione di una esperta per la elaborazione delle emozioni e vissuti degli ultimi mesi; g) la progettazione di una Sartoria professionale da finanziare con i fondi di Cassa Ammende, in continuità con il Laboratorio di Sartoria; h) la stipula di un Protocollo di Intesa per attività sportive finalizzate sia alla tutela dell’integrità psico-fisica delle persone detenute sia alla promozione di attività di inclusione sociale e reinserimento con la Società Sportiva Dilettantistica Città di Chieti; i) il Protocollo di Intesa con l’Università G. D’Annunzio di Chieti (progetto

“integrare”) finalizzato allo studio del trattamento da destinare agli autori di reati sessuali; il Protocollo con la CARITAS diocesana Chieti-Vasto, volto alla realizzazione di attività di volontariato e riparazione; accoglienza detenuti per le misure alternative, supporto economico e donazioni in favore dei detenuti.

Casa Circondariale di Lanciano

dalla fine di gennaio, a causa dello stato emergenziale, vi è stata una forte compressione dei diritti dei detenuti in merito alle opportunità di contatto con la famiglia, con la comunità esterna, ai benefici premiali ed alle attività trattamentali in genere (attività scolastiche, laboratori di lavorazioni alimentari e teatrali, attività religiose e di catechesi, lavori di coltivazione dell’orto, corso di biblioteconomia, progetto giornale, attività sportive ed altro). Tale sospensione del trattamento ha avuto una grandissima ripercussione sullo stato di detenzione che solo la particolare competenza umana e relazionale del personale tutto ha potuto in qualche modo rendere vivibile: il carcere di Lanciano non ha registrato casi di malati di Covid, né tra la popolazione detenuta né tra il personale, grazie all’adozione di rigorosissime misure di prudenza e prevenzione; dal mese di giugno si sta lentamente tornando alla normalità, cercando un costante equilibrio tra prudenza e ripresa.

Casa di Lavoro con annessa Sezione Circondariale di Vasto

Sono state implementate le opportunità lavorative attraverso l’apertura della sartoria e l’avvio prossimo del birrificio; la gestione dell’azienda agricola dell’Istituto è stata affidata ad una società cooperativa esterna; non si registrano fenomeni di sovraffollamento, né si sono verificate proteste di alcun genere da parte degli internati durante il periodo di lockdown; restano le difficoltà di collocare gli internati all’esterno, sia perché privi di riferimenti familiari, sia perché in alcuni casi affetti da gravi patologie psichiatriche; a causa del Covid, la gestione dei ristretti si è notevolmente complicata, anche perché la popolazione detenuta ha subito la sostituzione dei colloqui visivi con i colloqui in videocollegamento, lo svolgimento dei colloqui in presenza con il divisorio in plexiglass, il mancato accesso dei volontari, la sospensione delle attività scolastiche, oggi sostituite dalla didattica a distanza, la mancata fruizione di permessi e licenze nella prima fase del lockdown; l’Istituto di Vasto, inoltre, a causa dell’emergenza sanitaria, ha mutato la destinazione della terza sezione, ora adibita alla sorveglianza sanitaria per giorni 14 degli arrestati.

L’esecuzione penale esterna

Il lavoro dell’Ufficio per l’esecuzione penale esterna di Pescara (che si articola nelle sedi di Pescara e Teramo), pur mantenendo numeri elevati, ha registrato una diminuzione dei flussi in entrata. Con riferimento ai soggetti sottoposti ad esecuzione extramuraria della pena (detenuti domiciliari, affidati in prova al servizio sociale, soggetti in prosecuzione degli arresti domiciliari), sono stati iscritti n. 926 procedimenti per misure alternative concesse dai Tribunali di Sorveglianza (l’anno precedente erano state 1.108): alla data del 30.06.2019 si registra una pendenza di n. 1.552 procedimenti (1.497 al 30.06.2019). Dunque, si rileva una diminuzione considerevole del flusso in entrata, pari al – 16,43 %, ma un aumento delle pendenze, pari al + 3,67 %, verosimilmente determinati da una pari diminuzione della definizione dei procedimenti pendenti a carico di condannati liberi presso il Tribunale di sorveglianza di L’Aquila, e dall’innalzamento della soglia di accesso alla sospensione dell’ordine di esecuzione (4 anni), e, dunque, della durata delle pene eseguite in regime alternativo. Diversamente, a causa delle limitazioni agli spostamenti imposte dal periodo di lockdown, vi è stata una diminuzione delle richieste di autorizzazione da parte di affidati e detenuti domiciliari, pari a n. 4.722 (5.471 lo scorso anno), mentre n. 4.726 sono state le definizioni (5.416 lo scorso anno).

Infine, i soggetti sottoposti alla misura di sicurezza non detentiva della libertà vigilata erano, alla data del 30.06.2020, n. 61 (n. 39 alla data del 30.06.2018).

Con particolare riferimento alle misure alternative disposte in via provvisoria del Magistrato di sorveglianza ovvero accordate in via definitiva dal Tribunale di sorveglianza, l’UDEPE di Pescara ha amministrato n. 1.426 (a fronte delle n. 1.416 dello scorso anno) posizioni nel periodo 1.07.2019 - 30.06.2020 (oltre n. 1.660 in esecuzione di altre misure), mentre i casi in corso al 30.06.2020 erano n. 677, a fronte dei n. 782 pendenti alla data del 30.06.2019; l’UEPE di

Teramo ha amministrato n. 852 complessive (a fronte delle 852 dello scorso anno) posizioni nel periodo 1.07.2018 - 30.06.2019.

Grazie all’assunzione di nuove unità di personale, l’Ufficio è riuscito a svolgere gran parte del lavoro, anche se a distanza: pur con notevoli difficoltà l’Ufficio ha continuato a svolgere i suoi compiti ed ad ottemperare alle richieste pervenute dai vari organi istituzionali e non; notevole, anche durante questo difficile periodo, l'impegno profuso con il privato sociale al fine di progettare e realizzare idonei percorsi di integrazione e inserimento socio lavorativo, con particolare attenzione anche ai progetti di giustizia riparativa e volontariato.