2. La Giustizia Civile 1 novità legislative
2.2 Caratteristiche della giustizia civile nel distretto .1. Uffici di I grado
2.3.3. Settore Lavoro: la Corte di Appello
Nell’ultimo Anno Giudiziario è stata confermata la tendenza alla riduzione delle pendenze: da n.715 procedimenti pendenti al 30/06/2019 si è scesi a n.697 pendenze alla data del 30/06/2019 (-2,5%). Tale tendenza, costante negli ultimi anni, è ben illustrata nella tabella che segue, in cui viene descritto l’intero flusso dei procedimenti negli ultimi cinque anni giudiziari.
Controversie in Materia
Il grafico che segue sottolinea la costante e sempre più marcata riduzione della pendenza della Sezione Lavoro, che nell’arco dell’ultimo quadriennio è considerevolmente diminuita (-30% dal 30.06.2016 al 30.06.2020).
Pendenza 30.06.2016Pendenza 30.06.2017Pendenza 30.06.2018 Pendenza al 30.06.2019
Quanto alla ripartizione per materia, la attuale pendenza complessiva risulta composta per il 41,5% da controversie in materia di lavoro privato, per il 16,5% da controversie in materia di pubblico impiego e per il rimanente 41,5% da controversie in materia di previdenza ed assistenza obbligatorie.
Per quanto riguarda la stratificazione della pendenza per anno di iscrizione, l’arretrato ultrabiennale (una causa iscritta nel 2016 e n°4 cause iscritte nel 2017) risulta del tutto fisiologico e numericamente marginale (0,72%).
Pendenza per anno di iscrizione 30.06.2020 2019 2018 2017 2016 2015
TOTALE al 30.06.2020: n.697 270 375 47 4 1 -
Per quanto riguarda le sopravvenienze, si conferma la tendenza ad una sensibile diminuzione complessiva (-23% nell’ultimo anno; n.863 sopravvenienze nel 2018/2019 e n°662 nel
Nell’ultimo anno giudiziario, i flussi in entrata si sono distribuiti in misura del 45,5% in materia di lavoro privato, del 16% in materia di pubblico impiego e del 38,5% in materia di previdenza ed assistenza obbligatorie.
Le definizioni sono risultate in considerevole decremento (-25,11%: n.686 procedimenti definiti quest’anno contro i 916 dell’anno precedente).
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L’indice di durata media dei procedimenti (c.d. Disposition Time) si attesta ad un valore di 371 giorni.
L’indice di ricambio, come è noto, mette in rapporto il numero di procedimenti definiti con il numero di nuovi procedimenti iscritti nello stesso anno. Il valore di 103,6% rappresenta una situazione di sostanziale parità tra sopravvenienze e definizioni e costituisce quindi un dato
positivo, che testimonia come la resa definitoria della Sezione Lavoro sia tale da compensare il numero dei flussi in entrata e consenta quindi di evitare un aumento della pendenza.
Parimenti positivo è l’indice di smaltimento, che, come è noto, mette in rapporto il numero di procedimenti esauriti con la somma dei procedimenti iscritti e dei procedimenti pendenti dagli anni precedenti. Il valore di 49,6% mostra che, a fronte di 100 procedimenti pendenti (sia ereditati dall’anno precedente, che iscritti in corso di anno), la Sezione ne ha definiti circa 50, dimostrando così una buona capacità di smaltimento della pendenza.
Controversie Individuali
Analizzando specificamente il settore delle controversie individuali di lavoro (sia in materia di lavoro privato, che per il pubblico impiego), è da registrare, in controtendenza con gli anni
Le pendenze, come si è detto, sono in lieve risalita (n°406 pendenze finali quest’anno contro le n°368 dell’anno precedente).
Dai dati statistici emerge che, quanto alla stratificazione della pendenza per anno di iscrizione a ruolo, l’arretrato ultrabiennale in materia di lavoro (n°2 cause iscritte nel 2017 ed una soltanto nel 2016) è del tutto marginale (0,72%).
LAVORO - Pendenza per anno di iscrizione 30.06.2020 2019 2018 2017 2016 2015
TOTALE al 30.06.2020: n.384 167 197 17 2 1 -
I flussi in entrata, come si è detto, sono in netta diminuzione (-21%: n°408 procedimenti iscritti quest’anno contro i 515 dell’anno precedente).
Con riferimento specifico alle controversie in materia di assistenza e previdenza obbligatorie, le pendenze, così come i flussi in entrata ed in uscita, sono in netto decremento.
Controversie
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Per quanto concerne la stratificazione della pendenza per anno di iscrizione a ruolo, relativamente alle cause previdenziali, la pendenza ultrabiennale (n°2 cause iscritte nell’anno 2017) è pressochè inesistente.
PREVIDENZA - Pendenza per anno di iscrizione 30.06.2020 2019 2018 2017 2016 2015
TOTALE al 30.06.2018: n.313 103 178 30 2 - -
Nell’ultimo anno le sopravvenienze sono state in netta contrazione (-26,5%: da n.346 a n.254).
374 368 375
La resa definitoria è anch’essa in decremento (287 procedimenti definiti quest’anno contro i 347 dell’anno precedente), ma può dirsi sostanzialmente stabilizzata su valori costanti nel tempo.
324 351 355 347
Sul piano del contenzioso previdenziale va rilevato che ormai buona parte di esso è costituito da controversie in tema di obblighi contributivi e di trattamenti pensionistici non correlate ad accertamenti sanitari. Assai diminuite (e limitate al solo contenzioso Inail) sono invece le controversie aventi ad oggetto accertamenti sanitari.
In conclusione, nel periodo di riferimento la Sezione Lavoro della Corte di Appello di L’Aquila, nonostante alcuni esoneri parziali e la assegnazione di un Consigliere alla sezione civile, è stata in grado di definire tempestivamente il contenzioso più urgente ed importante (inibitorie fissate nell’arco di 30 giorni; reclami “Fornero” fissati entro 60-90 giorni; cause di licenziamento e trasferimento fissate in via prioritaria, in media entro 3-4 mesi; cause ordinarie comunque fissate al massimo entro sei mesi). Tale risultato è il frutto dell’esecuzione di un puntuale progetto elaborato dal presidente di sezione, condiviso dai consiglieri, basato sull’applicazione sistematica di best practices, quali la previsione di pre-camere di consiglio via e-mail, l’utilizzazione intensivo dell’applicativo Consolle del Magistrato, il monitoraggio dei flussi di contenzioso, il costante aggiornamento sugli orientamenti della giurisprudenza di legittimità e di merito (attività riferite nelle riunioni bimestrali di sezione tenute a norma dell’art. 47-quater Regio Decreto n. 12 del 1941), la fissazione di udienze tematiche e l’istruttoria delegata al relatore. Nella fissazione dei processi è stata seguita la prassi - risultata efficiente ed efficace - delle c.d. “udienze tematiche” (ad esempio per le controversie in materia di retribuibilità del c.d. tempo divisa degli infermieri e per alcune tipologie di cause previdenziali, come ad esempio gli obblighi di iscrizione alla Gestione Separata Inps di alcune categorie di liberi professionisti) che hanno determinato una positiva ricaduta deflattiva del contenzioso e del carico del ruolo; effetto che potrà verosimilmente verificarsi anche in conseguenza della fissazione “congiunta” della cause che presentano questioni di diritto non ancora affrontate dalla giurisprudenza di legittimità (le c.d.
“cause pilota”), ferma restando la generale distinzione tra le cause di lavoro e quelle di assistenza-previdenza, trattate in udienze dedicate.
Merita di essere sottolineato che, in aggiunta al lavoro ordinario sopra riportato, nel triennio 2017-2019 i giudici della Sezione Lavoro della Corte di Appello hanno trattato, per espressa previsione tabellare, anche le controversie in materia di locazione, di comodato e di affitto (art.447 bis c.p.c.).
Conclusivamente, emerge dai dati statistici un trend positivo per l’anno in valutazione con performances migliorative rispetto al precedente anno, sia in termini di abbattimento della pendenza, sia in ordine alla durata media dei procedimenti.
Cessata la fase di sospensione generalizzata dei procedimenti disposta dal DL n.18/20, l’adozione del processo a trattazione scritta si è rivelata particolarmente proficua, avendo consentito una immediata ripresa della funzionalità della Sezione Lavoro e persino di recuperare buona parte delle udienze non trattate durante il lockdown. Tale esperienza può ritenersi nella sostanza più che positiva, con ricaduta in termini di produttività dell’Ufficio, pur essendone da verificare la compatibilità con le caratteristiche di oralità ed immediatezza che, nelle intenzioni del legislatore, dovrebbero caratterizzare il rito lavoristico.