5. VISION E L’OBIETTIVO DEL PATTO DEI SINDACI
5.3 SCENARIO OBIETTIVO DEL PAESC
5.3.2 Consumi energetici attesi
In Tabella 5-1 si riporta la situazione del comune di Brescia in termini di riduzione dei consumi energetici pianificata dal PAESC e confrontata rispetto ai consumi considerati nel BEI al 2010 e a quelli stimati al 2030 sulla base delle previsioni di incremento della popolazione desunte dal PGT.
Tabella 5-1: consumi energetici procapite del comune di Brescia al 2010 (BEI), previsti al 2030 e pianificati dal PAESC al 2030 con indicata la quota coperta attraverso FER suddivisi per settore15 (fonte: nostra elaborazione)
Rispetto ai consumi del BEI si prevede che al 2030 i consumi procapite totali, senza considerare gli effetti del PAESC, siano inferiori del 5% circa nonostante dell’aumento di popolazione. Attraverso le azioni previste dal PAESC si stima invece, che i consumi procapite attesi al 2030 si possano ridurre del 34% circa.
In particolare, per quanto riguarda il comparto pubblico, la strategia migliore per ottenere risultati significativi è quella di concentrare gli sforzi sugli edifici maggiormente energivori. Attraverso
15 La quota FER riportata in tabella per i Trasporti privati è calcolata sull’intero settore dei trasporti, includendo quindi anche il parco veicoli comunale e il trasporto pubblico, per i quali è stato riportato un asterisco.
Settori d’intervento BEI 2010 Previsti al 2030
Risparmi al 2030
Pianificati al 2030
Riduzione rispetto a previsioni
Quota FER al 2030
Terziario comunale 69'555 69'555 9'760 59'794 14% 26%
Terziario non comunale 1'004'562 1'006'934 252'906 754'028 25% 18%
Edifici residenziali 1'634'409 1'684'371 654'779 1'029'593 39% 9%
Illuminazione pubblica 19'437 20'894 11'846 9'049 57% 100%
Parco veicoli comunale 1'875 1'875 567 1'308 30% *
Trasporto pubblico 22'554 22'554 11'786 10'768 52% *
Trasporti privati 554'682 554'682 205'859 348'823 37% 10%
TOTALE 3'307'073 3'360'866 1'147'503 2'213'363 34% 13%
PROIEZIONE DEI CONSUMI ENERGETICI COMUNALI [MWh]
l’efficientamento degli impianti di illuminazione interna degli edifici scolastici, la realizzazione di interventi significativi sugli edifici maggiormente energivori che permettano di ridurre significativamente il fabbisogno termico e le riduzioni dei consumi termici previste dal contratto gestione calore in essere si stima che si possa ottenere una riduzione complessiva dei consumi degli edifici comunali pari al 14% circa. Relativamente all’illuminazione pubblica, grazie agli interventi effettuati a partire dal 2014, dai dati analizzati e discussi al paragrafo 2.3.2, è stato possibile conseguire risparmi di energia elettrica pari al 57% circa dei consumi al 2010.
Una riduzione dei consumi consistente, pari al 39% circa, è invece prevista per il residenziale: tale riduzione è raggiungibile in parte attraverso la sostituzione “naturale” di tecnologie obsolete (sia apparecchiature elettriche, come lampade, frigocongelatori e scaldacqua, sia impianti termici) e l’installazione di apparecchi per la riduzione degli sprechi di energia (valvole termostatiche, dispositivi di spegnimento automatico) a cui devono essere affiancati interventi di efficientamento più consistenti come quelli sull’involucro edilizio (pareti, coperture e infissi), che richiedono risorse economiche più significative ma che sono anche in larga parte incentivati attraverso il meccanismo delle detrazioni fiscali (Ecobonus, Bonus Casa e Superbonus).
Per quanto riguarda il settore trasporti motorizzati privati, si prevede invece un abbattimento dei consumi pari al 37% circa, grazie sia alla sostituzione naturale del parco veicolare presente al 2010 con mezzi meno emissivi, sia agli effetti indotti dall’attuazione delle misure previste dal PUMS. Per quanto riguarda il primo aspetto, l’andamento dei consumi del parco veicoli comunale, determinato sulla base dei dati forniti dall’AC per il 2010 e per il 2018, è emblematico, in quanto testimonia la possibilità reale di riduzione dei consumi per il settore dei trasporti. Relativamente agli effetti conseguenti al potenziamento dell’offerta di servizi di trasporto pubblico/piste ciclabili, si sottolinea che un maggiore utilizzo di forme di mobilità alternative corrisponde ad una riduzione dei consumi associati ai mezzi privati.
Infine, la possibilità di riduzione dei consumi del settore terziario non comunale è strettamente legata alla capacità dell’AC di coinvolgere gli stakeholder principali (ed in particolari quelli della Pubblica Amministrazione) mediante tavoli di confronto con gli stessi finalizzati ad individuare strategie specifiche di intervento. Cautelativamente è stato ipotizzato che, soprattutto grazie a quanto è possibile fare sull’esistente, sarà possibile arrivare entro il 2030 ad una riduzione dei consumi pari al 25%, ma tale risultato appare già in parte raggiunto all’attualità: effettuando un confronto tra i consumi totali del settore considerati per il BEI al 2010 e quelli utilizzati per il MEI al 2018 si osserva infatti una riduzione del 14%: si ritiene dunque plausibile il raggiungimento di risultati ancora più significativi rispetto a quelli previsti entro il 2030.
Figura 5-1: consumi energetici attesi al 2030 rispetto alle previsioni di espansione e pianificati attraverso il PAESC per settore di intervento per il comune di Brescia (fonte: nostra elaborazione)
In termini di fonti energetiche rinnovabili, lo scenario obiettivo prevede che i restanti consumi degli edifici comunali siano coperti per il 26% tramite l’integrazione delle FER negli edifici che saranno sottoposti a significativi interventi di efficientamento energetico, l’installazione di impianti fotovoltaici sugli edifici caratterizzati dai maggiori consumi di energia elettrica e l’acquisto di energia elettrica certificata verde al 100%; tale misura, applicata al settore dell’illuminazione pubblica porta di fatto ad una copertura totale dei consumi con fonti rinnovabili.
Per quanto riguarda il settore residenziale, si stima sia possibile raggiungere una quota di consumi coperta da FER pari a circa il 9%, mentre si prevede una quota più significativa per il settore terziario (18%), grazie al maggior peso dei consumi elettrici. Nel caso del settore residenziale il ricorso a fonti rinnovabili sarà possibile prevalentemente attraverso l’installazione di impianti fotovoltaici (ancora scarsamente diffusi nel 2018, secondo quanto si evince confrontando i dati sugli impianti di dimensioni inferiori a 20 kWp con il numero totale di edifici residenziali),16 ma sono state previste anche installazioni di impianti solari termici e scalda-acqua a pompa di calore, interventi inclusi tra quelli incentivabili attraverso il meccanismo delle detrazioni fiscali. Relativamente al settore terziario privato, attraverso il coinvolgimento diretto degli stakeholder si potrebbero individuare soluzioni specifiche per il raggiungimento di quote maggiori di consumi coperti da fonti rinnovabili per tale settore.
Infine, si è ipotizzata una quota rinnovabile pari al 10% per il settore dei trasporti privati e commerciali in seguito alla presenza di biocombustibili nei carburanti futuri, non si è considerato il tema biometano
16 Cfr. paragrafo 2.4.1.
0 500'000 1'000'000 1'500'000 2'000'000 2'500'000 3'000'000 3'500'000 4'000'000
2030 (senza PAESC) 2030 (PAESC)
RIDUZIONE DEI CONSUMI ENERGETICI [MWh]
Trasporti privati Trasporto pubblico Parco veicoli comunale Illuminazione pubblica Edifici residenziali Terziario non comunale Terziario comunale 3'360'866
2'213'363
attualmente in discussione a Brescia. Nella Figura 5-2 si restituisce la situazione complessiva della quota di consumi pianificati al 2030 coperta da FER per ciascun settore di intervento.
Figura 5-2: consumi totali pianificati per settore e quota di consumi soddisfatta mediante fonti energetiche rinnovabili (FER) nel PAESC del comune di Brescia (fonte: nostra elaborazione)