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Il monitoraggio costituisce l’attività di controllo degli effetti del PAESC ottenuti in fase di attuazione delle scelte dallo stesso definite, attività finalizzata a verificare tempestivamente l’esito della messa in atto delle misure, con la segnalazione di eventuali problemi, e ad adottare le opportune misure di ri-orientamento. Tale processo non si riduce quindi al semplice aggiornamento di dati ed informazioni, ma comprende anche un’attività di carattere interpretativo volta a supportare le decisioni durante l’attuazione del piano.

8.1 MONITORAGGIO DEL PAESC

Con l’adesione al Patto dei Sindaci l’Amministrazione comunale si è impegnata a redigere entro due anni il PAESC e di proseguire la sua attuazione elaborando i Report di Monitoraggio che si articolano come di seguito:

ogni due anni dalla data di approvazione del piano d’azione deve essere presentato il Report di monitoraggio. Per non appesantire il percorso è consentito compilare i relativi Inventari delle Emissioni ogni quattro anni anziché ogni due. Pertanto, ogni due anni si potrebbe adottare “Il Report di monitoraggio dell’attuazione”, ossia la presentazione di un modulo di monitoraggio che non include un Inventario delle Emissioni e si concentra solo sulla comunicazione dello stato di attuazione delle azioni.

ogni quattro anni è comunque necessario realizzare un resoconto completo, ossia presentare un Report di monitoraggio che includa almeno un Inventario di Monitoraggio sulle Emissioni (IME).

L’Amministrazione Comunale, inoltre come iniziativa volontaria, si attiverà al fine di effettuare un resoconto dell’andamento del PAESC alla Commissione competente, preferibilmente annualmente. Si ricorda inoltre, già specificato sopra, che all’anno 2025 durante la stesura del relativo Report di monitoraggio con IME si valuterà il raggiungimento della riduzione pari a circa il 30% della CO2

procapite rispetto al 2010.

Figura 8-1: Fasi di elaborazione degli elaborati (fonte: Linee guida per la stesura del PAESC)

8.2 MONITORAGGIO DEL PIANO DI MITIGAZIONE

8.2.1 Ruolo dell’Amministrazione Comunale

Il monitoraggio avviene su più fronti: da un lato è necessario monitorare gli andamenti dei consumi comunali, e quindi delle emissioni, tramite una costante raccolta di dati; dall’altro risulta utile verificare l’efficacia delle azioni messe in atto, tramite indagini e riscontri sul campo. In entrambi i casi l’AC ricopre un ruolo di fondamentale importanza, vista la vicinanza con la realtà locale.

Così come già svolto per la redazione del BEI, per poter monitorare l’evolversi della situazione emissiva comunale è necessario disporre di anno in anno dei dati relativi ai consumi:

elettrici e termici degli edifici pubblici;

del parco veicolare comunale e/o del trasporto pubblico;

di gas naturale, calore e di energia elettrica dell’intero territorio comunale;

L’AC dovrà quindi continuare a registrare i consumi diretti di cui è responsabile e richiedere annualmente i dati dei distributori locali di energia, in modo tale da avere sempre a disposizione dati aggiornati.

Il monitoraggio dei consumi non direttamente ascrivibili al Comune è garantito dall’accesso alle banche dati regionali, effettuabile manualmente o attraverso appositi tool quali l’applicativo CO20

(www.co20.it ) di cui l’AC si è dotata per la stesura del PAESC. CO20 è uno strumento innovativo e avanzato, ideato e realizzato da TerrAria e reso disponibile a partire dal 2011, nato come strumento di supporto per i firmatari del Patto dei Sindaci, chiamati a costruire i bilanci energetico-emissivi del proprio territorio di competenza e a definire un piano di azione concreto per il raggiungimento degli obiettivi fissati dall’Unione Europea.

Da subito, il software è stato pensato per consentire di effettuare periodicamente un monitoraggio dell’efficacia complessiva del Piano di intervento, permettendo inoltre di divulgare attraverso il web gli impegni presi dall’Ente. Si valuterà se nelle fasi di monitoraggio successivo del PAESC di farsi supportare nella stima e nella quantificazione del raggiungimento dell’obiettivo dichiarato attraverso l’uso di software specifici.

Al contempo, nel momento in cui l’AC deciderà di implementare una delle azioni previste dal PAESC, sarà necessario documentare il più possibile nel dettaglio la misura o l’iniziativa effettuata.

Per quanto riguarda le azioni sul patrimonio pubblico, il monitoraggio risulta essere di semplice attuazione, in quanto l’AC, essendo diretta interessata, sarà al corrente dell’entità dei progetti approvati. Inoltre, sarà possibile effettuare un controllo sulla loro efficacia, valutando i risparmi energetici effettivamente conseguiti, deducibili dal monitoraggio effettuato sui consumi di edifici pubblici, illuminazione pubblica, parco veicoli comunale e trasporto pubblico.

Le azioni puntuali o di promozione volte a ridurre le emissioni dovute al settore residenziale dovranno invece essere valutate a diversi livelli. Ad esempio, non solo sarà necessario valutare la partecipazione dei cittadini agli incontri di sensibilizzazione e informazione organizzati, ma sarà anche indispensabile accertare se gli incontri abbiano portato a risultati tangibili, attraverso campagne di indagine o simili.

Allo stesso tempo è fondamentale che l’AC mantenga il dialogo con gli stakeholders locali, avendo così modo di verificare l’attuazione di eventuali azioni, anche nel caso in cui per tali soggetti non sia stato possibile includere interventi specifici nella fase di stesura del PAESC.

Resta comunque sempre necessario in ultima analisi interpretare gli andamenti dei consumi riscontrati mediante la raccolta dati oggetto del precedente paragrafo, per verificare se le azioni attivate stiano producendo gli effetti previsti dal PAESC in termini quantitativi.

8.3 MONITORAGGIO DEL PIANO DI ADATTAMENTO

8.3.1 Ruolo dell’Amministrazione Comunale

Il monitoraggio avviene su più fronti: da un lato è necessario monitorare l’evoluzione del contesto climatico dell’ambito territoriale in cui è inserita Brescia, tramite una costante raccolta di dati reperibili dalla banche dati di Arpa Lombardia e dalla consultazione di approfondimenti di settore compiuta dagli enti come Regione Lombardia o Autorità di Bacino, in quest’ottica è centrale anche l’aggiornamento dei documenti comunali di protezione civile e dell’allegato geologico al PGT; dall’altro risulta utile verificare l’efficacia delle azioni messe in atto, tramite indagini e riscontri sul campo. In entrambi i casi l’AC ricopre un ruolo di fondamentale importanza, vista la vicinanza con la realtà locale.

Gli indicatori di monitoraggio

Gli indicatori proposti per il monitoraggio del piano di Adattamento sono di tre tipi:

indicatori di vulnerabilità;

indicatori sugli impatti;

indicatori sui risultati.

Monitorando le azioni proposte rispetto al set di indicatori proposti sarà possibile avere un quadro completo di quella che è l’evoluzione del territorio e sull’efficacia delle azioni individuate.

Il monitoraggio dei consumi non direttamente ascrivibili al Comune è garantito dall’accesso alle banche dati regionali effettuabile manualmente o attraverso appositi tool quali l’applicativo CO20 (www.co20.it ) di cui l’AC si è dotata per la stesura del PAESC.

Il monitoraggio delle azioni, indicatori di vulnerabilità

Gli indicatori di vulnerabilità sono funzionali al monitoraggio dei potenziali effetti dei cambiamenti climatici sugli elementi di fragilità individuati sul territorio comunale.

Il monitoraggio delle azioni, indicatori sugli impatti

Questa tipologia di indicatore monitora i potenziali impatti sul territorio derivanti dal mutamento climatico.

Il monitoraggio delle azioni, indicatori su risultati

Quest’ultima famiglia di indicatori è quella che monitora l’efficacia della risposta delle azioni pianificate al fine di far fronte ai mutamenti climatici.