1. INQUADRAMENTO TERRITORIALE
1.4 QUADRO PROGRAMMATICO DEGLI STRUMENTI VIGENTI
1.4.2 Strumenti locali
Di seguito si riporta una sintesi dei principali strumenti di pianificazione locale che potenzialmente hanno effetti nella definizione delle azioni del PAESC del Comune di Brescia.
Piano di Governo del Territorio
La Terza variante al PGT è stata approvata, con controdeduzioni alle osservazioni presentate, con deliberazione di Consiglio Comunale n°35 del 16 aprile 2018. Con tale variante l’AC ha effettuato una revisione degli atti di PGT relativi al Piano delle Regole e alle norme di attuazione, al fine di favorire e promuovere interventi di housing sociale di valenza pubblica ed elevato standard qualitativo nonché interventi di recupero e valorizzazione dell’esistente, per una rigenerazione urbana senza nuovo consumo di suolo o aumento di edificabilità, fermo restando l'impianto generale della disciplina del Piano urbanistico vigente. Ulteriori varianti al PGT vigente sono state apportate dal Piano delle alienazioni approvato a fine 2017 e dal SUAP in variante relativo alla “Realizzazione impianto di distribuzione metano liquido in area comunale sita in Via Borgosatollo angolo Via Morelli presentato dalla società Ferlina s.r.l.”.
Per quanto riguarda le previsioni edificatorie, nella Relazione generale viene ricostruito lo scenario previsto nel caso di completa attuazione del PGT, che prevede l’insediamento di 14'217 abitanti in più rispetto al 2014 grazie ai 618'382 mq di Slp a destinazione residenziale previsti (scenario massimo), di cui 244'969 mq derivano dai Piani Attuativi vigenti e 89'972 mq rappresentano le nuove realizzazioni non ancora collocate;
complessivamente il Documento di Piano prevede la realizzazione di 557'942 mq di Slp nelle Aree di Trasformazione (di cui 233'520 mq a destinazione residenziale) a cui sono da sommare i 91'100 mq dei Progetti Speciali del Piano delle Regole (di cui 37'883 a destinazione residenziale), per un totale di 649'042 mq di edificabilità.1
Infine, si segnala che nel 2019 è entrata in vigore la Variante idrogeologica del PGT, che recepisce quanto previsto dal Piano di Gestione del Rischio Alluvioni (PGRA), approvato nel 2016 dal Comitato Istituzionale dell’Autorità di Bacino del fiume Po.
Componente geologica, idrogeologica e sismica del PGT
La componente geologica, idrogeologica e sismica del PGT è stata adeguata al Piano di Gestione del Rischio Alluvioni (PGRA) di Regione Lombardia con una specifica variante approvata con delibera di Consiglio Comunale n.10 del 30/11/2018. La prevenzione del rischio idrogeologico e geologico nella fase della pianificazione urbanistica si valuta verificando la compatibilità delle previsioni e delle trasformazioni urbanistiche con lo stato del
1 Cfr. Tabella 13 e Tabella 15 alle pagg. 101 e 102 della Relazione generale del PGT.
territorio, è quindi fondamentale che la conoscenza del territorio e delle sue caratteristiche sia profonda e periodicamente aggiornata con studi di settore e con la conoscenza che arrivano da altri enti come l’Autorità di Bacino. L’adeguamento della componente geologica, idrogeologica e sismica del PGT è stato condotto proprio in quest’ottica, ampliando la base di conoscenza del territorio grazie all’assunzione di quanto previsto nel PGRA e dagli studi idraulici sul Torrente Garzetta e sul Rio Val Bottesa di Castelunga. Sono state quindi adeguate le norme geologiche di Piano e le relative classi di fattibilità geologica al fine di coordinare la normativa relativa agli interventi edilizi con le nuove classi di pericolosità discendenti dalle aree allagabili del PGRA, sono state assunte le nuove classi allagabili del PGRA e quindi è stata compiuta una valutazione di maggior dettaglio per il rischio e la pericolosità geologica e idrogeologica.
Regolamento Edilizio Il Regolamento Edilizio, la cui ultima versione è stata approvata dal Consiglio Comunale il 9 dicembre 2013, contiene al suo interno alcune prescrizioni che interessano il tema energetico. In particolare:
- L’art. 33, comma 5, prevede che “A partire dal 1° gennaio 2008, per gli edifici di nuova costruzione e quelli esistenti con superficie lorda di pavimento superiore a 1’000 mq oggetto di ristrutturazione integrale o di demolizione e ricostruzione, è obbligatorio l’utilizzo di fonti rinnovabili per la produzione di energia termica ed elettrica (reti di teleriscaldamento, impianti solare termico, impianti fotovoltaici). In particolare, l’impianto di produzione di energia termica deve essere progettato e realizzato in modo da coprire almeno il 50% del fabbisogno annuo di energia primaria richiesta per la produzione di acqua calda sanitaria con l’utilizzo delle predette fonti di energia. Tale limite è ridotto al 20% per gli edifici situati nei centri storici.”
- L’art. 33, comma 7, prescrive invece che “Per gli edifici di nuova costruzione deve essere prevista l’installazione di pannelli fotovoltaici per la produzione di energia elettrica non inferiore a 0,2 kW per ciascuna unità abitativa.”
- L’art. 34 sottolinea invece in forma più generica che “Gli edifici e gli impianti di nuova costruzione e gli edifici e gli impianti ristrutturati devono essere concepiti e realizzati in modo da consentire il contenimento del consumo di energia primaria per il riscaldamento invernale e per la climatizzazione estiva e pertanto attenersi alle disposizioni tecniche in materia derivanti da norme comunitarie, statali e regionali.” richiamando poi il D.lgs. n°192 del 19 agosto 2005 e s.m.i., a partire dal quale è poi scaturito l’obbligo
di certificazione energetica per determinate tipologie costruttive e categorie di intervento.
Piano Urbano della Mobilità Sostenibile
Il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS) della città di Brescia, approvato con delibera di Consiglio Comunale n°7 del 19 febbraio 2018, è il documento programmatorio per orientare le politiche di mobilità per i successivi 10 anni.
Lo Scenario di Piano prevede una rete di trasporto pubblico formata da quattro linee di forza: linea metropolitana M1, estesa verso Nord; linea tramviaria T2 (Oltremella – Centro – Stazione FS – Fiera/casello Brescia Ovest); linea tramviaria T3 (Oltremella/Vallecamonica – Centro – S.Eufemia/Bornata); linea bus B4 (Ospedale – Veneto– Stazione FS – Foro Boario – S.Polo).
Lo scenario è completato dal potenziamento della rete ciclabile, dall’estensione del perimetro della sosta tariffata, e dall’implementazione di politiche di domanda, volte a fidelizzare l’utenza del trasporto pubblico e ad ampliare la platea degli utenti che prendono in considerazione scelte modali diverse dalla mobilità motorizzata individuale.
Nella relazione generale, al capitolo 4.7 sono riportati i costi di investimento necessari per la realizzazione dello Scenario di Piano (complessivamente circa 785 milioni di €) e i risultati attesi in termini di consumi energetici, emissioni di CO2 ed altri inquinanti, potenza acustica e occupazione visuale.
Piano di Emergenza
Comunale di
Protezione Civile
Il PECPC è stato approvato dal Consiglio Comunale di Brescia con delibera n. 97 del 29/11/2017 ed è lo strumento con cui l’AC si pone di gestire e fronteggiare le emergenze che si possono verificare sul territorio comunale con la finalità di fornire una risposta adeguata, tempestiva ed efficace. L’obiettivo del Piano è quello di individuare i rischi e gli scenari di rischio presenti sul territorio, l’organizzazione delle procedure di emergenza, delle attività di monitoraggio sul territorio, dell’assistenza della popolazione e l’allocazione delle risorse dedicate.
Nel Piano vengono inoltre messi in evidenza tutti gli edifici strategici come il Municipio, la sede della Polizia Locale, delle Forze dell’Ordine, gli Ospedali e le sedi dei gruppi e delle associazioni e dei gruppi operanti in ambito di protezione civile e assistenza sociosanitaria. Sono stati censiti anche tutti gli elementi vulnerabili della popolazione come per esempio gli asili e le case di riposo, e i luoghi dove possono essere accolti molti cittadini come ad esempio i Palazzetti sportivi. Viene restituito l’assetto
territoriale – urbanistico della Città, lo stato delle reti di comunicazione presenti. Vengono quindi mappate le aree di pericolosità che messe a sistema con gli elementi di vulnerabilità e alla relativa esposizione al pericolo, restituiscono le tipologie e le collocazioni sul territorio dei diversi rischi.